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Che bel Frosinone. Che carattere il Frosinone. Il Frosinone ha dato filo da torcere alla Roma, alla Lazio e via discorrendo. Una squadra, quella canarina, che in queste prime giornate sembra essere una bella ragazza arrivata dalla periferia alla grande società, apprezzata da tutti, ma che oltre i complimenti non va. E deve essere frustrante ricevere applausi, fischi di approvazione e poi fare la fine della Sora Camilla: quella che tutti vogliono e nessuno la piglia. Il papà di questa bella creatura di giallo vestita, il signor Stellone, è davvero stufo delle belle parole e ora vuole a tutti i costi concretizzare: vuole che il suo Frosinone faccia punti: «Sappiamo che vincere ci dà morale ed entusiasmo, ma a me adesso interessano i punti, solo con quelli ti salvi. Alla fine della partita non voglio i complimenti per il bel gioco, ma i punti». Il messaggio lanciato dall’allenatore è chiaro ed inequivocabile, perché ora si comincia a fare sul serio e se si perdono punti in casa la situazione può iniziare davvero a preoccupare. In campo alle 15 al «Matusa» arriva la Sampdoria di Walter Zenga, uno che per Stellone sta facendo benissimo ed «un ottimo motivatore». Ma come si ferma la Sampdoria? «La loro qualità migliore – ha detto Stellone – è la velocità. Per bloccarli non dovremo concedere loro le ripartenze e disporci bene in campo. È normale che se gli concedi campo andiamo a soffrire la loro velocità, ma se li obblighiamo a lanciare lungo, noi potremmo essere avvantaggiati di testa».
Il Frosinone giocherà con il 4-4-2 e questo pare ormai essere un dogma, ma sugli uomini non esistono intoccabili, a parte il portiere Leali. In ogni caso pare certo il ritorno di Diakité al centro della difesa affianco a Blanchard, mentre a centrocampo Gucher e Soddimo paiono sicuri, con due ballottaggi: sulla fascia destra Tonev-Paganini, mentre al centro Gori-Chibsah, con un possibile inserimento di Frara tra i due litiganti. Davanti sicuro Ciofani, mentre Dionisi è in vantaggio sullo scalpitante Castillo. Tutta questa incertezza sulla formazione ed il turn over quasi scientifico, Stellone li ha spiegati così: «Farò ruotare tanto, ma questo non vuol dire che non abbia un undici. Alla lunga il rendere partecipi tutti, ti premia». Dalle parti di Bogliasco invece niente turn over, ma Zenga ha parlato di un possibile 4-4-2 a partita in corso, anche se il modulo di partenza dovrebbe essere il 4-3-1-2 con Correa dietro a Eder e Muriel. «Rispetto assoluto per il Frosinone – ha detto l’allenatore blucerchiato – teniamo presente che nelle ultime tre partite hanno vinto con l’Empoli, preso un punto alla Juventus e tenuto sotto scacco la Lazio. Vedo in loro un grande senso d’appartenenza, ci vorrà ancora più attenzione».

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