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TORINO – Non va oltre l’1-1 la Lazio nella sfida in trasferta contro il Torino di Juric. I biancocelesti, che sono stati guidati nuovamente da Martusciello a causa della squalifica di mister Sarri rimediata con il Milan, non hanno brillato né nel gioco né nell’atteggiamento caratteriale con il quale hanno affrontato la gara. Il Torino, dal canto suo, è sceso in campo con grande motivazione, è rimasto compatto nei momenti di sofferenza e al momento giusto ha saputo sfruttare il posizionamento di Pjaca per passare in vantaggio. E’ stato Ciro Immobile, al 90’+1 a ristabilire la parità sul rettangolo verde, grazie alla trasformazione di un calcio di rigore, che di fatto ha salvato i propri compagni da una crisi vera e propria.

TANTE NOVITA’

La Lazio ha fatto il suo ingresso in campo con alcune variazioni rispetto alle precedenti partite. Sarri ha consegnato la maglia da titolare a Cataldi, Akpa Akpro e Raul Moro; dalla panchina sono partiti quindi Leiva, Milinkovic-Savic e Pedro. Una piccola rivoluzione, anche se leggermente azzardata perché dalle parti di Formello sapevano che contro i granata non sarebbe stata una passeggiata di salute.

PIU’ TORO CHE LAZIO

Tuttavia le scelte di formazione iniziali non hanno dato esito positivo al tecnico toscano. Nei primi quarantacinque minuti di gioco sono stati Mandragora e compagni a rendersi pericolosi, molto più di quanto il reparto offensivo biancoceleste abbia impensierito il fratello del ‘Sergente’, Vanja Milinkovic-Savic, protagonista di buoni interventi questa sera. Esattamente dall’altra parte del campo, a coprire i pali opposti, Pepe Reina ha dimostrato di essere ancora un portiere affidabile: allo scadere del primo tempo ha respinto e spedito in calcio d’angolo un insidioso colpo di testa di Sanabria.

CAMBIANO LE CARTE IN TAVOLA, MA LA SOSTANZA E’ LA STESSA

Sono bastano 45 minuti a Sarri per cambiare le carte in tavola. E così la ripresa è iniziata senza Moro e Luis Alberto, sostituiti da Pedro e Sergej Milinkovic-Savic. A volte il calcio è anche una questione di centimetri. Per pochi centimetri si arriva su un pallone, non si para un tiro, si finisce in fuorigioco, si entra in ritardo oppure può capitare che per pochi centimetri non si segni. In questo vortice si è ritrovato Pedrito, che di esperienza ne ha da vendere, ma che se fosse partito un attimo prima avrebbe mandato in rete lo splendido assist servito dal compagno Felipe Anderson al 47′. Dopodiché, gli ospiti non sono stati più pericolosi. Palleggio di entrambe le squadre, lanci lunghi e difese schierate, azioni dalle quali non si è scaturita nessuna vera palla-gol.

ILLUMINAZIONE PJACA

L’andamento è stato lo stesso fino al 74′, quando il Toro mentre conduceva uno statico possesso palla ha deciso di schiacciare l’acceleratore. Così Singo dalla destra ha crossato in area una palla calcolata al millimetro, Pjaca ha anticipato e sovrastato Lazzari, per poi superare di testa Pepe Reina. Sull’onda dell’entusiasmo poi, l’ex-Juventus ci ha riprovato pochi minuti più tardi, con un tiro velenoso a distanza ravvicinata, ma l’estremo difensore biancoceleste gli ha negato la gioia della doppietta personale.

LA LAZIO SOFFRE, POI IL RIGORE NEL RECUPERO

I biancocelesti non potevano che essere salvati da un calcio di rigore. Dopo il vantaggio il Torino non si è tirato indietro e ha continuato ha giocare a viso aperto. Lo spiraglio di luce lo ha portato Muriqi, che in area di rigore ha protetto il pallone e subìto fallo. Dagli undici metri si è presentato Ciro Immobile, che con freddezza ha spiazzato il portiere.

UN OCCHIO AL DERBY

E’ terminata quindi con un pareggio il match tra Torino e Lazio. Una serata non particolarmente serena per i biancocelesti, nella quale hanno fatto vedere più cose negative che positive. La vittoria questa sera ci voleva, soprattutto per una questione mentale in vista del derby. Tuttavia, dal momento che è evidente che ci sia assoluto bisogno di una scossa, il ritorno in panchina di Sarri e l’importante gara di domenica potrebbero rappresentare una svolta per l’ambiente biancoceleste, che attualmente ha il morale piuttosto giù.

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