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ROMA – Finita la partita Bologna-Roma si è assistito ad un linciaggio mediatico nei confronti di Pairetto, reo secondo i famosi espertoni invitati nei salotti che contano del giornalismo sportivo italiano, di aver indirizzato il match del Dall’Ara. Tutti d’accordo perché l’arbitraggio del fischietto figlio d’arte è stato obbrobrioso. Dopo un periodo di compiacenza verso questi giudizi, si scopre che l’indignazione è rivolta al terzo gol quello di Dzeko al 94’ e non indirizzata ai macroscopici errori del direttore di gara, al momento dell’assegnazione del rigore a favore dei rossoblu e dell’espulsione assurda di Mancini. Dalle 17,30 circa alle 20,30 si è analizzato il fatto che Santander non ha toccato con la mano e quindi non era fallo anche se l’attaccante rossoblu frana addosso a Juan Jesus. Un ingenuo Marocchi si lascia sfuggire che ha provato a guardare e riguardare se il pallone fosse in movimento al momento della battuta della punizione ma non riesce a trovare giovamento in nessun modo. Dopo aver sentito una farneticante intervista di Sansone, Bonan alle 20,00 circa ha deciso di far rivedere il presunto fallo di Kolarov su Soriano. Si vede benissimo che il bosniaco tocca la palla ma nessuno in studio, sottolinea il tocco del difensore sul pallone. Anzi passa la tesi che si poteva dare perché Pairetto ben piazzato potrebbe aver visto un contatto (tra chi poi non si sa). Tutti allibiti tranne i tifosi del Bologna, basta guardare i commenti sui social. Ma a chi giova tutto ciò? Passare per ridicolo è gratificante? Solo perché non c’è contraddittorio visto che tutti vengono istruiti a dovere, fa sentire meglio? Poi se la gente manda disdette e cerca altri modi più o meno leciti di vedere le partite, non ci si può lamentare. La cosa che più dispiace che una società come la Roma non abbia un dirigente che si faccia sentire nelle sedi opportune. Perché? Pallotta venga avvisato immediatamente, fuso orario permettendo…

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