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BOLOGNA – Due protagonisti, uno inaspettato, Pairetto uno atteso, Dzeko col gol al 94’ che regala alla Roma tre punti assolutamente meritati, se non ci fosse un arbitro che forse in giornata storta, forse incapace di gestire una partita normalissima di serie A, decide di indirizzare il match verso i rossoblu, dopo che nel secondo tempo la Roma sembrava aver preso le misure ad un Bologna mai pericoloso nemmeno nel primo tempo. Una Roma molto attenta aveva dominato sul piano del possesso, ma era stata incapace di far male anche per la bravura dei padroni di casa, chiusi a riccio a protezione della propria area di rigore. La ripresa si apriva con due magie di Mkhitaryan, la seconda delle quali permetteva a Pellegrini di prendersi una punizione dal limite, trasformata in oro da Kolarov, maestro in queste giocate. Da qui Pairetto decideva chissà per quale arcano motivo, di incidere, concedendo un rigore ridicolo, senza ricorrere al Var al Bologna, per un presunto fallo di Kolarov, che invece anticipa di netto l’attaccante avversario, prendendo la palla. Calvsrese probabilmente complice silente dalla sala Var è assente ingiustificato e la partita cambia: Sansone segna, la Rima perde la bussola, il succitato attore protagonista non riguarda nemmeno un fallo di mano in area bolognese di Denswil e comincia ad ammonire a caso tutti i giocatori della Roma. Il Bologna logicamente capisce che è il momento di provarci e ci va molto vicino al portarsi avanti con un tiro di Soriano su cui Pau Lopez compie il miracolo. La Roma fatica ma trova il modo di papparsi due gol con Dzeko e Zaniolo, dopo di che si arriva all’ennesimo capolavoro di un signore che definire arbitro sembra un insulto alla categoria: palla contesa al limite tra Mancini e Santander, con l’ex Atalanta che anticipa l’avversario, che d’improvviso sviene dopo aver incocciato il braccio dell’avversario. Per Pairetto è fallo e giallo tra l’incredulità generale. Mancini già ammonito viene spedito negli spogliatoi anzitempo. La Punizione non dà gli effetti sperati (da Pairetto?) e Fonseca corre subito ai ripari cambiando Mkhitaryan con Juan Jesus, dopo che aveva già inserito Spinazzola per Florenzi ammonito e a rischio rosso. Il Bologna non ce la fa più anche se con Palacio e Santander aveva provato ad attaccare. Alla fine però gli Dei del calcio s’indignano davanti a tanto scempio e regalano a Dzeko, la forza di trasformare in 3 punti l’azione dirompente di Veretout bravo a superare in slalom palla al piede 4 avversari, percorrendo 63 metri dopo 94’ di battaglie, prima di servire Pellegrini, che alza un cioccolatino dove c’è scritto spingere. A mettere in porta quel pallone non c’è solo la testa di Dzeko, ma anche la richiesta di giustizia di tutti quelli che amano il calcio è che sperano di non vedere mai più uno scempio del genere, causato da uno pseudo direttore di gara che tutti noi speriamo sia scarso per non dover pensar male di un movimento che di dubbi in questione di regolarità, né genera già molti.

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