In archivio le prime otto giornate del campionato di serie B femminile, a dominare incontrastato la scena e ancora a punteggio pieno è il San Raffaele Basket di Sara Ciccalotti. Ultima vittoria in ordine di tempo, quella di sabato scorso ai danni dell’Elite Roma (63-53 dts) al termine di un derby equilibrato e avvincente. Determinante, tra i ranghi gialloblu, la prova dell’ala classe 2004 Ginevra Zappellini: 18 punti sul suo personale tabellino, di cui sette di fila nell’overtime, che hanno scavato il solco definitivo tra il quintetto gialloblu e quello di Angela Adamoli. Ginevra, originaria di Fiumicino, ha ripreso nella stagione in corso l’attività agonistica dopo uno stop di oltre un anno per la lesione del crociato di un ginocchio e due interventi chirurgici per la ricostruzione dello stesso. Impiegata col contagocce nelle prime sette partite, proprio nella stracittadina di due giorni fa ha ritrovato un minutaggio più alto, ripagando la fiducia di coach Cicca con una prestazione di spessore. “Era la prima volta – racconta Zappellini – che tornavo sul parquet con un minutaggio più alto. Mi sono sentita di essere tornata quasi la stessa Ginevra di prima dell’infortunio. Ho avvertito sensazioni del tutto positive. Sono riconoscente a tantissime persone che mi sono state vicine nei momenti più difficili: la squadra, lo staff. Su tutti Flavia De Angelis, che sta vivendo un momento analogo al mio, anche lei a causa di un grave infortunio al ginocchio. Non posso poi dimenticare il mio fisioterapista Davide Pacor, che ha iniziato a seguirmi dopo la seconda operazione”.
C’è un altro ringraziamento doveroso da fare però: “A mia mamma Paola Antonelli, che mi ha sempre sostenuta trasmettendomi la forza per recuperare”.
Hai mai temuto di non riuscire a tornare ai livelli di prima dell’infortunio?
“Ragionando razionalmente un po’ sì, anche se la mia parte bambina ha sempre creduto di poter tornare come prima. Devo recuperare tante certezze, ho la forza mentale per riuscirci. Il mio punto di forza? La difesa”.
Una vita, quella della giovane cestista gialloblu, da sempre legata a doppio filo con la palla a spicchi, Non a caso, il messaggio di stato di uno dei suoi profili social è “il basket è l’unica ragione per cui mi sveglio la mattina”.
“E’ proprio così. Lo scrissi tanto tempo fa ma è sempre così ed è la verità. Mi è mancato moltissimo il basket durante l’inattività. Ha fatto sempre parte della mia vita. Iniziai il minibasket a quattro anni e mezzo nell’MB Sporting Club di Maccarese e lì sono rimasta fino al trasferimento al San Raffaele, anche perché era vicino scuola”.
Hai un punto di riferimento, un modello cui ispirarti, nel basket di alto livello?
“Il mio primo amore cestistico, vedendo da sempre l’NBA in tv, è stato Kobe Bryant: il cestista di cui ho avuto la mia prima canotta. Quanto al basket femminile, che avendo giocato sempre con i maschi ho iniziato a seguire intorno ai 14 anni, scelgo l’azzurra Cecilia Zandalasini (ala della Virtus Bologna con trascorsi in WNBA ed Eurolega, ndi)”.
Ginevra, che al di fuori dei campi di basket è una studentessa universitaria di ingegneria biomedica (“Mi è sempre interessata la prospettiva di unire la tecnologia alla medicina per aiutare le persone”), sul parquet indossa da sempre la maglia numero 35.
“E’ un numero che ha assunto importanza col tempo. Me lo assegnarono al minibasket e da lì in avanti non l’ho più cambiato. Ad oggi ha un valore importante perché ogni volta che lo indosso mi ricorda la gioia con cui quella bambina di quattro anni e mezzo iniziò a giocare. Non mi riuscirei a vedere con un altro numero addosso”.
Prima di salutarci, Zappellini parla delle ambizioni del San Raffaele: “Non nascondiamo di puntare in alto, con umiltà e rispetto nei confronti di ogni avversario. Ogni partita è fondamentale”.