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MILANO – La stagione 1999/2000 rappresenta il canto del cigno delle “7 Sorelle”: Juventus, Milan, Inter, Parma, Fiorentina, Lazio, Roma…squadre piene di campioni e che per circa un decennio hanno scritto parte della storia del calcio europeo, pure se a fasi alterne.

È il 24/4/2000, mancano 7 giornate da giocare e i big-match (quando normalmente si giocavano 1-2 partite di sabato, 1 di domenica sera, 7 di domenica alle 15 e solo eccezionalmente si parlava di venerdì sera) sono Milan-Juventus del proprio del venerdì assieme a Lazio-Roma del giorno dopo: i bianconeri sono primi in classifica con 9 punti sui biancocelesti e 13 sui rossoneri in lotta per la zona Champions.

A “San Siro” si registra il tutto esaurito…palcoscenico degno di una classica del nostro calcio con 9 (!) nazionali che andranno agli europei 3 mesi dopo con la nostra nazionale e diverranno vice-campioni: Abbiati, Maldini, Albertini e Iuliano, Ferrara, Pessotto, Zambrotta, Del Piero, Inzaghi oltre a nomi di stranieri fenomenali come Shevchenko e VanDerSar, Davids, Zidane; i presidenti sono Berlusconi e Agnelli, entrambi in tribuna…ma ciò che interessa di più è sapere chi siede sulle panchine: Zaccheroni per i padroni di casa e Ancelotti per gli ospiti (dopo una vita da giocatore passata ad essere un nemico giallorosso e rossonero ma avente la possibilità di rifarsi dopo una miriade di pregiudizi e una pessima accoglienza a Vinovo a inizio stagione).

Le zebre devono solo gestire il vantaggio in quel drammatico finale ma si capisce da subito che non è serata: i diavoli tengono continuativamente il pallino del gioco e sprecano diverse occasioni riuscendo a passare in vantaggio solo nell’extra-time con un preciso colpo di testa dello “Zar” Sheva, che anticipa VanDerSar (in evidente ritardo) e spedisce in rete il pallone. Inizia il secondo tempo e la Juve prova a piazzare l’assedio per cercare di rimettere in piedi la situazione ma il Milan riesce a difendersi con ordine contrastando benissimo il 3-4-1-2 bianconero giocando a specchio…dal 70° inizia la gara a scacchi dei 2 mister: dentro Kovacevic e Birindelli per Tacchinardi e Ferrara da un lato e Gattuso per Giunti dall’altra, ma i neo-entrati di mister “Carletto” non riescono a incidere se non in negativo; si arriva all’84° minuto ed ecco la pietra tombale sulla gara: proprio Birindelli stende in area l’ucraino e Paparesta decreta il rigore…il centravanti sovietico non perdona e chiude il conto. Entrano West e Sala nel recupero ma proprio il difensore italiano resta vittima di un brutto scontro di gioco in cui subisce un trauma cranico e nasale.

Al triplice fischio Ancelotti torna mestamente negli spogliatoi con i suoi ragazzi lasciandosi alle spalle una classifica non più rassicurante e un “Meazza” in tripudio…il giorno dopo gli aquilotti trionfano nel derby e si portano a -6 riuscendo poi a riagguntare lo scudetto all’ultima giornata 26 anni dopo la prima affermazione sempre sui sabaudi: sembrava la situazione perfetta per permettere al mister della “vecchia signora” di riaccreditarsi presso il nuovo ambiente e invece la sarà la madre di tutte le beffe, battuto dal Milan e sorpassato dalla Lazio…i rossoneri, dal canto proprio, si isseranno al 3° posto confermandosi squadra da Europa dei grandi.

Stagione incredibile, la prima del nuovo millennio, con tutti gli obiettivi in bilico fino all’ultimo…i campionati che piacciono di più ai tifosi.

 

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