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ROMA – Siamo arrivati alla primavera del 2001: lo scandalo di “Passaportopoli” mette a soqquadro il calcio italiano causa i vincoli di tesseramento degli stranieri, a luglio seguente si terrà la Copa America in Colombia che vedrà la I° affermazione dei padroni di casa e, mentre Berlusconi risale al governo sperando di entrare pure nel parlamento europeo alle prossime  elezioni, “Uno mattina” su “RAI 1” allieta le mattinate di casalinghe e anziani nell’orario in cui tutti lavorano o stanno a scuola.
Il campionato di Serie A, intanto, sta vivendo il suo momento topico: mancano 6 giornate alla fine e la gara di cartello del XXVIII° turno è il posticipo domenicale alle 21,00 Roma-Lazio, i giallorossi comandano la classifica mentre i biancocelesti inseguono a -1 dalla Juventus seconda a -5 avendo pareggiato nel pomeriggio in casa con il Lecce…per forza di cose parliamo di uno spareggio: in caso di vittoria romanista si arriva a un +9 di differenza sui piemontesi e +10 sui cugini (che equivarrebbe quasi a un’ipoteca), se vincono i laziali si riapre tutto con un misero -5 per la Juve nonché -4 per i biancocelesti e in caso di pareggio si rimane con 7 lunghezze di distacco fra le 2 compagini oltre al -6 di distanza per i torinesi piemontesi.
Entrambe sono ormai fuori da tutti gli impegni delle coppe ma devono fronteggiare il grosso problema di 2 rose ridotte all’osso causa un’emergenza totale: Zago/Assuncao/Emerson/Montella limitano le scelte di Capello mentre Negro/Couto/Veron/Salas/Inzaghi II° pongono Zoff (tornato dopo 7 stagioni sulla panchina delle aquile e subentrato a Eriksson durante l’inverno poiché lo svedese era già stato messo sotto contratto come CT dell’Inghilterra all’insaputa di tutto il club formellese) in una difficile situazione anche se, comunque, le opzioni non mancano…l’unica certezza sarà l’allestimento di 2 centrocampi più dediti a distruggere che a costruire basando il canovaccio tattico su moduli classici di organici consolidati come quelli in questione:
3-4-1-2, poi 4-4-1-1 assai prudente, da una parte
{Antonioli;
Zebina-Samuel-Aldair;
Cafu’-Tommasi-C.Zanetti (90° Guigou)-Candela;
Totti [cap.];
Delvecchio (90° Mangone)-Batistuta}
e 4-5-1, poi 4-4-2 spregiudicato, dall’altra
{Peruzzi;
Favalli-Mihajlovic-Nesta [cap.]-Pancaro;
Poborsky (64° Castroman)-D.Baggio-Baronio (46° Stankovic)-Simeone (55° Lopez)-Nedved;
Crespo}.
I presenti sono 80.000, a registrare l’ennesimo sold-out nelle stracittadine di quel periodo, fra cui i presidenti (ormai veterani) Sensi e Cragnotti ma con il gran peccato di alcune scritte deplorevoli esposte dalla “Curva Nord” inneggianti al razzismo o allo sfotto’ decisamente di cattivo gusto viste in mondovisione (per la I° volta la gara veniva vista in tutto il pianeta con copertura satellitare valevole in oltre 200 paesi)…i nomi noti della nazionale italiana che si sta giocando le qualificazioni mondiali sono Tommasi/Zanetti/Totti/Delvecchio opposti al solo Nesta al netto di piccole minoranze concorrenziali tipo gli argentini Samuel/Batistuta e Simeone/Crespo, i brasiliani Aldair/Cafu’, il francese Candela e il serbo Mihajlovic, i cechi Poborsky/Nedved.
La zona dove avvengono i primi scontri con i primi ammoniti è, ovviamente, quella nevralgica pure se a farne le spese con il giallo sono solo Samuel, Zebina, Totti e Pancaro, Crespo nella I° frazione…le occasioni sono poche oltre che tutte fuori bersaglio pure se è la Roma a rendersi maggiormente pericolosa facendo affidamento sul proprio tandem Delvecchio-Batistuta ma l’ex di turno Peruzzi fa ottima guardia portando all’intervallo il tabellino sullo 0-0 come all’andata.
Stankovic rimpiazza Baronio al rientro in campo dando un ulteriore strappo alla manovra ospite andando a ricoprire il ruolo di ala destra anche se i primi minuti sono tutti ad appannaggio dei lupacchiotti: al 47° Delvecchio va via sulla sinistra a Pancaro e crossa in area per Batistuta che anticipa Nesta di esterno destro infilando l’1-0 sull’altro palo (1° gol su 2 derby giocati)…le marcature si fanno sempre più capillari con la svolta che sembra arrivare al 54°, quando Zanetti riceve da un triangolo Totti-Batistuta e lancia a scavalcare la difesa per Delvecchio stesso, che ritorna ad essere da assist-man a goleador sforbiciando al volo di sinistro rasoterra con un colpo da biliardo spentosi sullo stesso palo della prima marcatura (il montante sinistro sotto “Curva Sud”): 2-0 e 7° timbro nella stracittadina nonché 3° (ed ultimo) gol del torneo per “Super Marco”! Il match sembra aver preso una piega ben precisa e Zoff butta dentro Lopez, Castroman per tentare almeno di riaprire il conto rinforzando la zona offensiva intanto che scoppiano violenti disordini nella curva ospite con tanto di cariche della celere…siamo appena entrati nel 75° quando una punizione di Mihajlovic (la 3° degli ultimi 15 rintocchi) viene respinta da Cafu’ ma Nedved stesso arriva prima di tutti stoppando al volo di ginocchio ed esplode un sinistro ciclonico che si spegne sotto la traversa per il 2-1 (alla 4° segnatura personale in 4 anni contro i romanisti); gli uomini di Capello provano a cercare il colpo del KO ma senza risultati, invece la truppa di Zoff liscia l’autogol di Samuel mancandolo solo per un miracolo di Antonioli allo scoccare del 90° e poi, al 95°, si trovano a battere un corner tra “Tribuna Montemario” e “Curva Nord” ancora con il difensore serbo…la sfera schizza al limite dell’area permettendo proprio al 21enne Castroman di sferrare un fendente di destro che si infila a fil di legno per il 2-2 seppur con il dubbio che più di qualche compagno fosse in fuorigioco ad ostacolare la visione di Antonioli. Nei festeggiamenti sfrenati che seguono lo stesso marcatore si becca il cartellino non pensando che il pari serviva più ai cugini che ai suoi…rimanere a -7 aiuta davvero poco (dirà Batistuta, ai microfoni di “Stream TV” <<LA LAZIO ORA CI CREDERÀ SICURAMENTE DI PIÙ…MA QUESTI SONO PROBLEMI LORO E A NOI NON CI RIGUARDA>>), anche se a onor di statistica va detto pure che la Lazio erano diversi anni che salvava spesso la faccia all’ultimo minuto nei confronti diretti (basti citare i casi di Sosa, Gascoigne, Protti, Gottardi) mentre la Roma, se vinceva, vinceva quasi sempre dimostrandosi superiore oppure faticava assai a portare via punti; Capello si dispiace per i 2 punti persi a un passo dal traguardo mentre Zoff si rende conto che il morale potrà pure salire, ma 2 gare di ritardo sono decisamente tante avendo non 1 ma 2 concorrenti a precedere contando pure di aver perso punti in quasi tutti gli scontri diretti (eccezion fatta per Lazio-Juventus 4-1).
Nel giugno successivo la Roma festeggerà il suo III° e, ad oggi, ultimo scudetto (nonché ultimo tricolore al di fuori dell’asse Torino-Milano) precedendo la Juventus di 2 punti e la Lazio di 6 lunghezze dopo un torneo al cardiopalma fino all’ultimo mentre in Coppa Italia i giallorossi verranno estromessi agli ottavi in favore dell’Atalanta neo-promossa intanto che i biancocelesti cederanno nei quarti davanti all’Udinese…triste il destino europeo di entrambe: lupacchiotti fuori nei quarti di Coppa Uefa per merito del futuro vincitore Liverpool (oltre che dell’arbitro spagnolo Garcia Aranda in terra britannica…) e aquilotti cacciati nel II° girone di Champions League dietro a Real Madrid/Leeds/Anderlecht di cui 2/3 arriveranno in semifinale (gli iberici e gli albionici).
Il nostro viaggio nel tempo attraverso le varie epoche di Roma-Lazio finisce qui…appena arriva il segnale, nel nuovo Colosseo, si scateni l’inferno!!!!!

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