
ROMA – Sono trascorsi appena 14 giorni dal Carnevale e mentre tutta l’Italia ripone le maschere per gettarsi già nei preparativi per la Pasqua, a Varese il basket torna di moda dopo ben 20 anni senza titoli e a fine anno giungerà il 10° tricolore dei biancorossi guidati dal quintetto Mrsic-Galanda-De Pol-Meneghin-Pozzecco…gli “Eiffel 65” sono la band del momento, su Rai 1 va in onda la 1° stagione di “Un medico in famiglia”e al governo comanda ancora la coalizione di governo trainata da Berlusconi.
Se però, dal punto di vista globale l’Italia si trova già a fare i conti con qualche spettro nascosto, a livello calcistico siamo ancora il paese del miglior campionato del mondo: sono gli anni delle “7 sorelle” Juventus/Milan/Inter/Parma/Fiorentina/Lazio/Roma, team zeppi di campioni con grandi aspirazioni pure di livello europeo e che smaniano dalla voglia di fornire il miglior identikit possibile pure per quello che concerne l’azzurro della nazionale…accade così che nel weekend 27-28/2, in occasione della 23° giornata di Serie A, ci sia già un appetitoso “spezzatino” che suddivide il palinsesto della lega in 2 giorni basati su 4 match al sabato e altri 5 la domenica; proprio a proposito delle sfide più interessanti, sappiamo che sono state tutte programmate al sabato pomeriggio o di sera e riguardano tutte le compagini ancora impegnate nelle coppe ad eccezione della Lazio, attesa a Vicenza domenica alle 15 poiché sarà ospite del Panionios il giovedì successivo…il derby Piacenza-Bologna 5-0, Parma-Perugia 3-1, Inter-Juventus 0-0 e Roma Milan: bolognesi, parmensi, romanisti torneranno in campo il martedì seguente per l’andata dei quarti di Coppa UEFA dinanzi a Lione, Bordeaux, Atletico Madrid intanto che nerazzurri e bianconeri dovranno affrontare Manchester United e Olympiakos nel medesimo turno ma di mercoledì per la Champions League lasciando fuori dal cerchio solo Perugia e Milan (molto insolito, per l’epoca). In particolare, la critica é concentrata sul match dell'”Olimpico” e su quanto avverrà a Milano: i milanisti, a parte lo scorso 3/5/1998 e il 12/10/1996, in cui erano stati rovesciati 5-0 e 3-0 dai romani, hanno un bilancio di tutto rispetto in casa capitolina (non vi perdevano dal 2-1 del 24/11/1985 ad eccezione di 2 sfide di semifinale di coppa nazionale)…ma stavolta non si gioca per il campo, bensì pure per l’onore.
Tra i 64000 presenti nella capitale ci sono ben 5000 ospiti arrivati da tutta Italia (in vero di Milano ce ne sono ben pochi) e anche Franco Sensi assieme ad Adriano Galliani presenziano, con quest’ultimo che farà le veci di presidente della Lega oltre che di vice di Berlusconi; la rivalità é molto accesa soprattutto a livello politico: Sensi, all’epoca, guidava lo schieramento del centro-sud assieme a Cragnotti-Cecchi Gori mentre Galliani era, assieme a Moggi e Moratti, il promotore della Confederazione del nord…si scontravano su tutto, dalle materie del doping fino ai diritti televisivi passando per le scelte sul settore arbitrale ed ogni volta erano sempre scintille in una continuo crescendo d’astio tradotto anche nell’acredine fra le tifoserie per le radici di tipo territoriale che hanno sempre frammentato il nostro paese. Inoltre, alla guida dei 2 club abbiamo allenatori agli antipodi…da una parte Zdenek Zeman, il quale predilige solo il 4-3-3 di massima espressione offensiva ed offende ad ogni occasione possibile i suoi nemici anche tramite i giornali (a quei tempi risalgono le famose dichiarazioni del “calcio che doveva uscire dalle farmacie”…) e che dovrà fare a meno del portiere Konsel, escluso per scelta tecnica fra mille scetticismi assieme al giovane trequartista Frau intanto che Cafù/Fabio Junior sono squalificati e il regista Tomic è infortunato
[Chimenti;
Quadrini (63° Wome)-Zago-Aldair-Candela;
Di Francesco-Di Biagio-Tommasi;
P.Sergio (86° Gautieri)-Delvecchio-Totti (cap.)]
mentre dall’altra troviamo un emergente, anche se anagraficamente già datato come Alberto Zaccheroni, arrivato in estate da Udine con un 3-4-3 ben delineato ma con diversi uomini in meno tipo il terzino Coco, il mediano Ambrosini, il fantasista, Donadoni, il bomber Weah (tutti infortunati malgrado debbano giocare solo una gara a settimana)
[Abbiati;
Sala (77° Giunti)-Costacurta-N’Gotty;
Helveg-Albertini-Boban (60° Ganz)-Maldini (cap.);
Leonardo (60° Morfeo)-Bierhoff-Guglieminpietro].
Il fatto che siano uscite entrambe dalla Coppa Italia negli ottavi a cavallo fra fine ottobre e inizio novembre fa gioco al fatto che le rotazioni siano limitate ma non escluse: la Roma era crollata ai rigori dinanzi all’Atalanta (doppio 1-1 e 5-6 dal dischetto) retrocessa un anno addietro malgrado i lupi avessero rimontato in ambo i confronti e il Milan aveva ceduto il passo alla Lazio (3-1 a Roma prima dell’1-1 a Milano)…a questo punto resta solo il campionato, in cui i rossoneri sono terzi a pari punti con la Fiorentina a -2 dalla Lazio e a +2 sul Parma (45-43-41) al netto di una compagine capitolina 9° e fuori, temporaneamente, dai giochi per l’Europa.
Pochi i nazionali italiani che sono attualmente nel giro delle convocazioni: Di Francesco/Tommasi/Delvecchio/ capitan Totti opposti ad Abbiati intanto che ai mondiali dell’estate scorsa ci stavano solo Di Biagio assieme a capitan Maldini/Costacurta/Albertini…scremando invece gli stranieri, troviamo il campione del mondo francese Candela, che in finale aveva sconfitto Aldair e Leonardo intanto che alla prossima Copa America presenzierà Zago al loro posto facendo da contraltare all’argentino Guglielminpietro con, infine, il brasiliano relegato ai margini Paulo Sergio, il camerunense Wome sommati all’altro franco-camerunense N’Gotty, il danese Helveg, il croato Boban, il tedesco Bierhoff.
Dopo il minuto di silenzio osservato in occasione della morte del campione olimpico di calcio del 1936 Annibale Frossi, morto 24 ore prima a Milano per una brutta malattia, il padovano Bettin fischia l’inizio delle ostilità facendo mostrare 2 parti che si sfidano senza timori reverenziali: Tommasi e Paulo Sergio impegnano Abbiati senza però troppo affanno e lo stesso Sergio, seguito da Zago, si fanno ammonire per gioco duro prima che Maldini li raggiunga stendendo Di Francesco sulla trequarti…da parte loro gli ospiti cercano subito la verticalizzazione su Bierhoff per fare in modo che sulle sue sponde ci fosse sempre qualcuno libero che arrivava a rimorchio ma il reparto a 4+3 dei padroni di casa fa un’ottima guardia riuscendo a stroncare ogni azione sul nascere pure quando Albertini si stacca dalla mediana o Boban va fare il rifinitore sempre con tiri o occasioni fuori bersaglio; prima dell’intervallo ci sta ancora tempo per i gialli a Boban e Leonardo intanto che “Guly” fa impazzire un Quadrini che stenta ad arginare il suo nemico in contemporanea con l’occasione più netta della frazione: Totti, dopo alcune prestazioni sotto tono, lancia Delvecchio oltre la retroguardia e il centravanti supera pure Abbiati prima che Sala si immoli sul palo per deviare in corner il tiro a porta vuota.
In apertura di ripresa, dopo aver evidenziato un gruppo casalingo maggiormente in palla e capace di arrivare in porta con pochi tocchi come nell’occasione del triangolo Totti-Candela-Di Francesco concluso poco fuori dalla mezz’ala…in generale si vede che i romani sono più organizzati e che i lombardi fanno fatica ad imbastire occasioni intanto che Sala atterra Delvecchio fuori area consentendo a Totti di colpire la traversa a giro di destro con Abbiati quasi immobile; Zaccheroni, capendo che con una sola punta centrale può fare poco, decide di buttare dentro il tandem Ganz (presto annotato fra i cattivi)-Morfeo per fare maggiore densità in area al posto di Leonardo e Boban arretrando Guglieminpietro all’ala sinistra (ruolo in cui stava dando il meglio già da alcune settimane) in modo da far leggermente stringere Maldini accanto ad Albertini a mezz’ora esatta dal termine nonchè appena prima che Wome rilevi Quadrini al 62°. Sembra un segno del destino: nel momento che i meneghini passano all’assetto più offensivo per vincere, Totti riesce ad andare via sulla destra a Maldini e a crossare per Paulo Sergio, che anticipa pure Delvecchio decretando l’1-0 che fa esplodere di gioia il pubblico di casa al 64° (10° timbro per lui: saranno 12 alla resa dei conti)…ci si aspetta un assedio milanese a questo punto, ma invece i capitolini controllano con autorità provando anche a colpire in contropiede con Totti prima e Tommasi o Delvecchio poi, ma in vero di opportunità reali il i diavoli non ne creano, obbligando il loro tecnico a inserire Giunti per Sala e ritornare al 3-4-3 con centrocampo a rombo per smuovere le acque al netto di uno Zeman che mette dentro solo Gautieri per il marcatore di giornata all’86° senza snaturare un equilibrio fin troppo rodato almeno nella giornata in questione, al contrario di un gruppo apparso svogliato e sfilacciato nei reparti come quello dei milanesi.
A fine match Zeman, sapendo bene di aver perso molti punti con le piccole esaltandosi poi con le grandi a dimostrazione che ogni disputa fa storia a sé, si godrà la soddisfazione di aver battuto una squadra con cui non ha mai avuto buoni rapporti elogiando l’operato dei suoi ma concorderà con Costacurta nel dire che Totti potrebbe fare ancora di più…Zaccheroni si dispiace ma fa notare che le assenze di Weah e Ambrosini hanno pesato molto denotando che, forse, la sua rosa va bene per un’unica competizione: certi ritmi non sono sostenibili senza avere tutti gli effettivi migliori a disposizione; nessuno lo sa, ma questa sarà l’ultima sconfitta dei milanisti in tale annata poiché da lì arriveranno 1 vittoria, 3 pari consecutivi e altre 7 soddisfazioni…
A fine anno, fra svariate polemiche ad imitazione delle ultime 2 corse al tricolore, il Milan congederà Donadoni e vincerà il suo 16° scudetto (3 tornei dopo il precedente, ultimo dello scorso secolo e nell’anno del centenario) a seguito di 2 annate disastrose (11° e 10° posto), dopo le quali l’obiettivo minimo era tornare in Champions League (finirà 70-69 con sorpasso decisivo alla fine della penultima giornata: prima di allora i meneghini non erano mai stati in testa da soli) mentre la Roma, licenziato Zeman a favore di Capello e ceduto Paulo Sergio al Bayern Monaco nel dispiacere generale, peggiorerà di un gradino il suo piazzamento dell’anno addietro giungendo 5° a -1 dalla coppa che conta (55-54 in favore del Parma) e si vedrà estromettere dalla Coppa UEFA proprio dall’Atletico Madrid, eliminato in semifinale dai parmensi futuri campioni, in 2 discusse sfide (2-1 a Madrid normale, ma l’1-2 della capitale farà parlare di sé soprattutto per una direzione di gara, da parte del belga Mario Van der Ende, definita “scandalosa” dai media italiani per un gol regolare annullato a Delvecchio prima di negargli un rigore netto e che porterà il team di Sensi ad essere decimato dalle squalifiche l’anno prossimo…).
Il tour di avvicinamento da Roma-Milan finisce qua…cosa accadrà in quest’occasione?
