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MILANO – E’ appena trascorsa un settimana dalla Pasqua del 1986 e mentre l’Europa sta per essere sconvolta dal disastro di Chernobyl (26 aprile 1986), Papa Giovanni Paolo II guida il processo verso la democratizzazione del mondo comunista intanto che Madonna canta “Papa don’t preach” e gli “A-ha” aumentano la loro popolarità grazie a “Take on me”.

Primavera di verdetti e il contesto

L’Italia, nel mentre, sta vivendo il suo decennio più effimero godendosi gli anni del piacere e dell’ottimismo dopo il buio periodo della “decade di piombo”. Per la ventottesima giornata di Serie A ci sono ben 4 sfide che tengono tutti sulle spine soprattutto per quanto riguarda la zona coppe: Torino-Inter 1-0 (67′ Comi), Sampdoria-Juventus 0-0, Pisa-Roma 2-4 (24′ aut. Volpecina; 31′ Kieft, 42′ Volpecina; 55′ aut. Caneo, 57′ Bonetti, 80′ Pruzzo) e, soprattutto, Milan-Napoli…bianconeri e giallorossi si stanno giocando lo scudetto divisi da un solo punto mentre gli azzurri vogliono ipotecare il terzo posto a scapito della lotta fra rossoneri, granata e nerazzurri intanto che i pisani sono con un piede e mezzo in Serie B. Si sa, inoltre, che a “San Siro” sono accorsi ben 60.000 spettatori e circa 7000 sono napoletani che aspettano di rivincere in casa rossonera dopo il 1° aprile 1984 (0-2) oltre a vendicarsi di chi, a nord del Po, li chiama “terroni” da sempre…presenzia il neo-presidente Silvio Berlusconi, insediatosi nello scorso marzo dopo i mesi travagliati che hanno visto la cacciata di Giuseppe Farina e il traghettamento di Rosario Lo Verde mentre arriva anche il patron azzurro Corrado Ferlaino. I tecnici sono 2 rappresentanti di scuole opposte: lo “zonista” per eccellenza Nils Liedholm, che segue un 4-4-2 basato sul possesso palla e la verticalizzazione improvvisa usando, per l’occasione, un 4-2-4 in fase di possesso soprattutto per le tante assenze…lo stopper Filippo Galli e il centrocampista Manzo, infortunati, i difensori squalificati Tassotti e Franco Baresi oltre a Carotti e Spelta, giovani lasciati a casa per scelta tecnica; Ottavio Bianchi, invece, allenatore dei partenopei, é un integralista del gioco all’italiana e delle marcature “a uomo”, fondate sul 5-3-2 che diventa 5-4-1 con capitan Maradona che si abbassa a difendere dietro la punta ma che deve attrezzarsi anche senza uomini come il difensore Ferrara o i centrocampisti Favo con Buriani, fermi per problemi fisici (Buriani si era fratturato tibia e perone il 10 novembre 1985 proprio a Milano, quando in Inter-Napoli 1-1 Mandorlini gli aveva fatto un bruttissimo fallo), oltre al giovane centravanti Baiano, escluso per carenza di posti fra convocati. Pochi i futuri nazionali che giocheranno la coppa del mondo in Messico previsto fra il prossimo 31 maggio e 29 giugno: l’Italia campione del mondo in carica di Rossi e Bagni, davanti a Bulgaria e Corea del Sud, arriverà seconda nel girone A dietro all’Argentina di capitan Maradona (che giungerà secondo nella classifica cannonieri alle spalle dell’inglese Lineker: 6 reti a 5…stesso numero del brasiliano Careca e dello spagnolo Butragueno) futura vincitrice (Bertoni sarà lasciato a casa per limiti di età) che estrometterà l’Inghilterra del duo Wilkins-Hateley nei quarti (2-1 in cui Maradona segnerà di mano il vantaggio e realizzerà il miglior gol della storia dei mondiali…tutto fra il 51′ e il 56′).

La difesa prevale sull’attacco

Entrambe le squadre, non avendo più impegni di coppa, possono concentrarsi solo sul campionato ormai da mesi: il Napoli aveva lasciato la Coppa Italia ad agosto nei gironi estivi, visto che era giunto terzo dietro a Vicenza e Padova ma prima di Lecce, Pescara e Salernitana; il Milan, invece, aveva chiuso il suo cammino in Coppa UEFA a dicembre, venendo estromesso agli ottavi dinanzi ai semifinalisti dello Zulte Waregem (1-1 in Belgio e 1-2 a Milano nella settimana in cui si scoprirà pubblicamente che la squadra rischiava il fallimento a causa dell’operato di Farina e in cui i tumulti causati dai tifosi porteranno alla squalifica di 2 giornate del campo meneghino che verranno scontati nella Coppa UEFA nel 1987/88) mentre in coppa nazionale finirà tutto agli ottavi a cavallo di gennaio e febbraio contro l’Empoli (1-0 in Toscana e 1-1 in Lombardia). Da subito si pensa che, sapendo che mancano ben 3 difensori titolari, Liedholm cercherà di coprirsi maggiormente, invece il tecnico svedese opta per la scelta contraria cercando di intimorire il nemico…quartetto offensivo Rossi-Macina-Hateley-Virdis (con “Pablito” leggermente più dietro e Macina formalmente ala destra) oltre a Evani sulla fascia sinistra con il solo Wilkins a fare legna: proprio Rossi impegna Garella in apertura con un bel destro di prima intenzione dalla sinistra costringendo l’estremo difensore a salvare in corner prima che Giordano segni in verticale su filtrante di Bagni: 0-1 al 12′ (ottavo timbro di Giordano in stagione e nono in totale, saranno 12 a fine anno). Le marcature, che Liedholm sceglie in base alle aree di competenza sia per i faticatori abituali che non, sono invece specifiche per Bianchi: Icardi-Giordano, Russo-Maradona, Wilkins-Bertoni, Maldini-Pecci e Di Bartolomei a fluidificare dalla difesa pur essendo un regista adattato a libero (ruolo che Liedholm gli aveva cucito addosso nel 1982/83, quando avevano riportato lo scudetto a Roma dopo 41 anni)…intanto che Bruscolotti segue Macina, Filardi si attacca a Evani, Ferrario prende Hateley, Marino si occupa di Virdis, per Rossi c’é Bagni e resta solo Renica a cercare di dare respiro alla manovra. L’occasione seguente é di Hateley, che manda alto di destro dai 20 metri e al 23′ Maradona, servito da Bertoni, beffa la difesa rossonera con un tocco di punta sinistra da fermo in mezzo a 3 difensori dal limite dell’area (per il capitano azzurro decimo gol in Serie A, dodicesimo in totale e fine di un digiuno in trasferta che durava dalla doppietta di Verona-Napoli 2-2 del 23 febbraio mentre in casa aspettava di tornare a timbrare il cartellino da Napoli-Inter 1-0 del 16 marzo); al 36′ il difensore Mancuso rileva Macina facendo passare i padroni di casa ad un 4-3-3 con Mancuso-Wilkins-Evani in mezzo, Rossi-Hateley-Virdis davanti e nel finale di frazione i rossoneri hanno anche da ridire per un paio di episodi dubbi in area nemica: al 40′ Ferrario spinge Hateley su cross di Evani e al 43′, su traversone di Icardi, Renica respinge di mano. Intanto che a Torino siamo 0-0 come a Genova, la Roma sta perdendo 2-1 a Pisa dopo essersi fatta rimontare e il Napoli, per ora, é matematicamente terzo a 35 punti (+5 minimo sulle inseguitrici, fra cui lo stesso Milan).

Gestione e brividi

In apertura di ripresa Virdis prova a sorprendere Garella con un tiro-cross insidioso ma il partenopeo manda in angolo e al 53′ Bianchi manda dentro Celestini per Filardi passando ad un 4-4-2 con Bruscolotti-Ferrario-Renica-Marino dietro, Pecci-Bertoni-Bagni-Celestini in mezzo e Maradona-Giordano davanti; al 59′ ecco l’1-2 di Di Bartolomei (secondo e ultimo gol per lui oltre al terzo segnato in coppa nazionale), che con una bomba rasoterra buca barriera e mani di Garella con il destro riaprendo tutto…quelli che seguono sono minuti lunghi in cui il portiere del Napoli deve fare gli straordinari a cominciare dall’uscita su Hateley, ben servito dalla sponda di Virdis su cross di Evani, poi é la volta di Virdis stesso, che trova il miracolo ancora di Garella su incornata da punizione di Wilkins e dopo tocca a Rossi mandare alto in mischia un bel destro da dentro l’area intanto che Comi porta in vantaggio il Torino al 67′, la Roma rimonta e va sul 2-4 all’80’. Nel finale c’é tempo per un altro salvataggio del portiere ospite su bordata di Evani con il destro dal limite dell’area e all’89’ ecco che Caffarelli entra per Bertoni andando a destra in modo da far scalare Pecci in mezzo: al triplice fischio il Napoli può blindare il terzo posto mentre Juventus e Roma sono a pari punti in vetta e il Milan é sempre più invischiato in zona coppe essendo al quarto posto insieme al Torino con 30 punti (terza batosta consecutiva dopo lo 0-1 con la Roma e il derby in trasferta perso con il medesimo punteggio). 14 giorni dopo uscirà il verdetto definitivo: il Napoli, per la prima volta dal 1980/81 (anche lì la Juventus vinse lo scudetto e la Roma giunse seconda), arriva sul podio del campionato riuscendo a tornare in Europa (Coppa UEFA) per la prima volta dal novembre 1982 (quando il Kaiserslautern estromise i partenopei ai sedicesimi), progredisce ancora di più dopo il buon l’ottavo posto del 1984/85 (primo anno di Maradona in Italia in seguito a 3 retrocessioni sfiorate) mentre il Milan, complici 4 sconfitte e un pari nelle ultime 5 giornate, si piazza solo settimo dietro a Juventus, Roma, Napoli, Torino, Fiorentina, Inter ed è fuori dalle coppe; il nostro viaggio nella storia di Napoli-Milan non é ancora concluso…restate con noi!!

Il tabellino

MILAN-NAPOLI 1-2

MILAN (4-4-2): Terraneo; Icardi, Russo, Di Bartolomei, P. Maldini; Macina (36′ Mancuso), Wilkins, Rossi, Evani (cap.); Hateley, Virdis. A diposizione: Nuciari, Lorenzini, Costacurta, Bortolazzi. Infortunati: F. Galli, Manzo. Squalificati: F. Baresi, Tassotti. Fuori per scelta tecnica: Carotti, Spelta. Allenatore: Liedholm.

NAPOLI (5-3-2): Garella; Bruscolotti, Marino, Renica, Ferrario, Filardi (53′ Celestini); Pecci, Bertoni (89′ Caffarelli), Bagni; Maradona (cap.), Giordano. A disposizione: Zazzaro, Carannante, Penzo. Infortunati: Ferrara, Favo, Buriani. Fuori per scelta tecnica: Baiano. Allenatore: Bianchi.

ARBITRO: R. Paparesta di Bari.

MARCATORI: 12′ Giordano (N), 23′ Maradona (N); 59′ Di Bartolomei (M).

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