
NAPOLI – Non é ancora trascorso il ponte di inizio novembre quando il freddo la fa sempre più da padrone sull’Italia mentre i tumulti in Polonia aumentano sempre di più sotto il sindacato di “Solidarnosc”, nell’Europa dell’est sempre più regimi comunisti iniziano ad avere problemi e Milano diventa capitale della pallacanestro grazie al ritorno perentorio dell’Olimpia nell’elité europea con lo sponsor “Tracer” sulle proprie maglie intanto che tutto il vecchio continente rimane estasiato nel vedere il più grande campione del momento in Eurolega…si chiama Drazen Petrovic, noto ai più come “il diavolo di Sebenico” e farà la storia di questo sport anche in NBA vestendo le casacche dei Portland Blazers e dei New Jersey Nets.
Domenica intensa
Intanto, lo specchio di un’Italia benestante e che si gode anni effimeri viene rappresentato dalla faccia più popolare dello sport nel nostro paese…il calcio, che per l’ottava giornata ha previsto con 2 soli big-match nell’epoca di tutte le sfide alle 15 di domenica: Milan-Fiorentina 3-0 (41′ rig. Baresi, 74′, 77′ Virdis) con i lombardi sesti in zona UEFA a 8 punti con Avellino, Roma, Verona, i toscani nei bassifondi oltre a Napoli-Inter 0-0, in cui vediamo i campani in vetta apri punti con la Juventus (11 a testa) mentre i nerazzurri sono quarti a 9 lunghezze in coabitazione con il sorprendente Como e fra 3 giorni devono scendere in campo per l’andata dei sedicesimi di finale di Coppa UEFA ricevendo il Legia Varsavia (finirà 1-0 per loro) mentre gli azzurri erano stati fatti fuori nei trentaduesimi a settembre per mano del Tolosa nella stessa competizione (un 1-0 a testa sul campo e 4-3 in rimonta ai rigori). Inoltre, va detto che nelle prime 7 partite, in attesa di riprendere gli ottavi di Coppa Italia da febbraio (per i napoletani ci sarà il Brescia e per i milanesi l’Empoli), l’Inter ha ottenuto 3 vittorie in casa (Brescia, Roma, Sampdoria) oltre alla sconfitta all’esordio ad Empoli per 1-0 e 3 pari in trasferta (Udine, derby, Juventus) mentre il Napoli ha totalizzato 4 vittorie (a Brescia e con il Torino prima di espugnare il campo della Samp e della Roma) sommate ai pari di Avellino oltre a Udinese e Atalanta…per i meneghini il conto dice 10 gol fatti e 3 subiti mentre ai partenopei si danno lo stesso numero di realizzazioni ma 5 reti incassate per una sfida che si preannuncia come un possibile pareggio, visto anche il fatto che i 2 tecnici, Ottavio Bianchi in casa (arrivato nel luglio 1985) e Giovanni Trapattoni (giunto in estate), sono veri e propri integralisti del “catenaccio all’italiana” e delle marcature a uomo basate sul contropiede.
Pochi ma importanti nazionali
Ai mondiali in Messico, conclusi lo scorso giugno con la seconda vittoria in 8 anni dell’Argentina, guidata dal capitano del Napoli oltre che dell'”albiceleste” Maradona e dal rude libero Passarella (condottiero nel controverso trionfo del 1978 ma che stavolta non scenderà mai in campo) contro la Germania Ovest di Rummenigge in seguito ad un emozionante 3-2 risolto solo al fotofinish in data 29 giugno, vedremo l’Italia campione in carica uscire agli ottavi perdendo 2-0 contro la Francia malgrado 5 interisti come Zenga, Bergomi, capitan Baresi, Tardelli, Altobelli oltre ai mediani Bagni e De Napoli (saremo gli unici capaci di non perdere contro i futuri vincitori…visto che impatteremo 1-1 nel secondo turno del girone A grazie al vantaggio di Altobelli e al pari di Maradona stesso alla mezz’ora, che da lì supererà 3-1 la Corea del Sud, 2-0 la Bulgaria, 1-0 l’Uruguay agli ottavi, 2-1 l’Inghilterra nei quarti nel giorno della famosa “mano de Dios” e della rete più bella nella storia della Coppa del Mondo entrambe da Maradona stesso, 2-0 il Belgio in semifinale mentre noi impatteremo 1-1 coi bulgari per poi superare 3-2 gli asiatici ma arriveremo secondi ugualmente). Va aggiunto che il 4-4-2 “a rombo” dei padroni di casa, a parte il centrocampista Muro, che parte dalla panchina, é quello annunciato malgrado la cessione ad ottobre dell’esperto libero Marino e l’esclusione per carenza di posti del giovane stopper Bigliardi mentre il 5-3-2 degli ospiti (in cui compare il doppio libero, Mandorlini-Passarella, con il solo Ferri a controllare il centravanti e Altobelli dietro a Rummenigge in un modulo più vicino alla “zona” di quanto si possa pensare conoscendo il tecnico) é menomato dalle assenze per scelta tecnica come il terzino Marangon (unico titolare a riposo ma che costringe capitan Baresi a giocare lontano dalla mediana), il centrale di centrocampo Minaudo e l’attaccante Ciocci.
Tanto Napoli e spettacolo
Il “San Paolo” ribolle di passione con 80.000 presenti fra cui neanche 1000 interisti e i presidenti Corrado Ferlaino con Ernesto Pellegrini si presentano in anticipo volendo vedere il primo la sfida da bordocampo e secondo dalla tribuna riservata ai VIP. La partita l’hanno studiata bene ambo gli allenatori: Bruscolotti-Rummenigge, Ferrario-Altobelli, Bagni-Matteoli, De Napoli-Fanna, Romano-Piraccini da un lato con Bergomi-Giordano, Ferri-Carnevale, Baresi-Maradona dall’altro mentre i portieri cercano di ribaltare l’azione nel più breve tempo possibile, Ferrara dà spunti supplementari per i suoi sulla sinistra senza dimenticare il duo Passarella-Mandorlini contro Renica a impostare dal basso…ne viene fuori un primo tempo in cui Maradona può segnare 2 volte in apertura ma trova sempre l’opposizione di Zenga prima di infrangersi sul palo sinistro su punizione a giro e dopo ancora Zenga salva su di lui mentre l’Inter resiste compatta rinunciando quasi del tutto al contropiede in modo da farsi vedere solo con un tiro da fermo spedito fuori col mancino da Passarella; Zenga é in grandissima giornata e salva ancora sia sul destro di De Napoli che sul sinistro di Giordano bloccando a terra mentre Rummenigge riesce a liberarsi una sola volta di Bruscolotti pur concludendo fuori di destro…e mentre Maradona costringe Baresi a seguirlo fino al centrocampo arretrando di 10 metri il suo raggio d’azione per consentire più libertà a Carnevale oltre a inserimenti più frequenti per Giordano, ecco che Romano tenta ancora di sinistro costringendo l’estremo difensore nerazzurro a distendersi ancora.
Gli azzurri spingono ma l’Inter non cede
Intanto che la RAI intervista il nuovo tecnico della nazionale Azeglio Vicini, ex CT dell’U-21 subentrato a Enzo Bearzot dopo il Messico, e che quest’ultimo si dice molto contento dei ragazzi nel giro azzurro fra cui anche giovani tipo Ferrara, Carnevale e Ferri (tutti suoi “discepoli” nelle giovanili e futuri componenti dell’ossatura prevista per gli europei del 1988 in Germania Ovest), ecco che comincia la ripresa sulla falsariga del primo tempo: De Napoli manda fuori di destro dalla sinistra commettendo, forse, fallo su Fanna e Zenga rimedia il cartellino giallo per proteste all’indirizzo del direttore di gara genovese Pieri; su angolo di Maradona Carnevale interviene male ma la sfera di impenna cadendo sul destro al volo di Ferrario, il quale spedisce sul fondo…al 65′ ecco che Tardelli entra per uno spento Rummenigge facendo passare l’Inter al 5-4-1 definitivo con il subentrato in mediana mentre Piraccini sta a destra e Fanna a sinistra lasciando Altobelli solo intanto che Sola rileva lo stremato Bruscolotti (marcatore del bomber tedesco) in modo da passare ad una specie di 3-4-3 molto rudimentale (Ferrario-Renica-Ferrara dietro, Sola-Bagni-De Napoli-Romano, Maradona-Carnevale-Giordano davanti) appena prima che Carnevale venga atterrato da Ferri in area su punizione dalla destra di Romano ma per Pieri non ci sono gli estremi per il rigore preannunciando un finale in cui Mandorlini si stacca spesso per provare ad alimentare la manovra dei suoi e Renica spinge forsennatamente sulla sinistra per dare maggiore velocità ai suoi compagni stanchi da una gara condotta quasi al 100% ma in cui é mancato il gol.
Calcoli e classifiche
Al triplice fischio arrivano i risultati: Como-Juventus 0-0, Torino-Avellino 4-1 (3′, 5′, 44′ Kieft; 58′ Colantuono; 84′ Francini), Milan-Fiorentina 3-0, Empoli-Roma 1-3 (24′ Della Monica; 55′, 59′ Baldieri, 90′ Desideri), Verona-Atalanta 2-1 (42′ Magrin; 44′ Di Gennaro, 54′ Galia), Udinese-Ascoli 3-0 (7′ Chierico, 15′, 20′ Zanone), Brescia-Sampdoria 0-1 (43′ aut. Argentesi)…il Napoli resta appaiato alla Juventus con 12 punti mentre Como, Inter, Milan, Roma, Verona seguono a 10, Torino 9, Avellino 8, Sampdoria 7, Ascoli 6, Fiorentina 5, Atalanta ed Empoli 4, Brescia 3, Udinese -1 sapendo che la scorsa domenica c’erano stati Juventus-Inter 1-1 con Roma-Napoli 0-1 (46′ Maradona) e che fra 7 giorni andranno in scena Juventus-Napoli con Inter-Torino potendoci già essere dei verdetti. Il Napoli tiene la porta inviolata per la seconda gara consecutiva (Roma e Inter, non male…) e per la quarta volta in campionato ma non va a segno per la seconda partita rammaricandosi di non aver ottenuto l’intera posta al netto di un’Inter che resta a secco per la quarta sfida in Serie A ma riesce a strappare un ottimo punto in casa del team più in forma anche se il bottino di una sola segnatura in 5 trasferte fruttate appena 2 lunghezze é un campanello di allarme, contando pure il fatto che questa sfida finiva con la vittoria napoletana da 2 anni (1-0 e 3-1), nel 1984 avevano vinto i milanesi 2-0 e l’ultimo pari risaliva all’1-1 di domenica 27 febbraio 1983 mentre lo 0-0 non si verificava dall’11 marzo 1979…tanti numeri che fanno pensare a 2 squadre molto forti e vogliose soprattutto quando sono complete.
Considerazioni finali
A fine anno il Napoli vivrà una delle migliori annate di sempre assieme al 1988/89 (quando arriverà secondo in campionato e coppa nazionale ma vincerà la Coppa UEFA andando vicinissimo allo “small treble”): vincerà il suo primo scudetto superando in volata Juventus e Inter (42-39-38) pareggiando contro la Fiorentina per 1-1 alla penultima giornata (domenica 10 maggio 1987, un giorno ancora oggi sacro assieme al 29 aprile 1990: data del secondo tricolore vinto a danno del Milan grazie all’1-0 contro la Lazio sempre in Campania) oltre ad ottenere la terza Coppa Italia della sua storia (13 vittorie su 13, ad ora record), dopo il 1962 e 1976, superando 3-0 e 1-0 l’Atalanta all’ultimo atto intanto che i nerazzurri erano usciti ai quarti contro la Cremonese (sconfitta in semifinale dai bergamaschi) pareggiando 1-1 ambo le sfide per poi crollare ai dagli 11 metri sul 2-4…prima e dopo nessuna squadra del sud calerà mai l'”accoppiata” mentre gli uomini di Trapattoni molleranno la Coppa UEFA a causa del gol in trasferta nel doppio pari contro il futuro vincitore Goteborg ai quarti di finale (0-0 in Svezia e 1-1 a Milano ma soprattutto grandissimi rimpianti). Fine del piccolo viaggio nella storia di Napoli-Inter, adesso possiamo solo vedere, dopo il roboante 3-2 dell’andata, cosa ci riserverà il campo uno degli scontri diretti più attesi per la conquista dello scudetto (dopo di esso mancherà solo Napoli-Milan del prossimo 6 marzo)!!
Il tabellino
NAPOLI-INTER 0-0
NAPOLI (4-4-2): Garella; Bruscolotti (65′ Sola), Renica, Ferrario, Ferrara; Bagni; De Napoli, Romano; Maradona (cap.); Giordano, Carnevale. A disposizione: Di Fusco, Volpecina, Caffarelli, Muro. Fuori per scelta tecnica: Bigliardi. Allenatore: Bianchi.
INTER (5-3-2): Zenga; Bergomi, Mandorlini, Ferri, Passarella, G. Baresi (cap.); Fanna, Matteoli, Piraccini; Altobelli, Rummenigge (65′ Tardelli). A disposizione: Malgioglio, Calcaterra, Cucchi, Garlini. Fuori per scelta tecnica: Marangon, Minaudo, Ciocci. Allenatore: Trapattoni.
ARBITRO: Pieri di Genova.
NOTE: Ammonito Zenga (I) per proteste.

 
 