 Puntata ricca ieri sera a “Timeout”. Sono intervenuti Germano D’Arcangeli, coach della Stella Azzurra Roma, e Michele Carrea, allenatore dell’Angelico Biella, prossima avversaria della Virtus Roma.
Puntata ricca ieri sera a “Timeout”. Sono intervenuti Germano D’Arcangeli, coach della Stella Azzurra Roma, e Michele Carrea, allenatore dell’Angelico Biella, prossima avversaria della Virtus Roma.
Queste le preziose parole di Germano D’Arcangeli sul basket romano e sulla Virtus Roma:
UN GIUDIZIO SUL BASKET ROMANO – Il mio giudizio sul basket romano è estremamente positivo. Purtroppo noi abbiamo una situazione un pò complicata in merito ad impianti, infrastrutture e trasporti, perchè un ragazzo ha difficoltà a muoversi tra Roma sud e Roma nord. Nonostante ciò, mediante una certa capillarizzazione delle risorse sul territorio, tutte le varie società stanno facendo un gran lavoro; dalla Stella Azzura all’Eurobasket, dalla Tiber all’ex Lido di Roma, solo per citarne alcune. Ho viaggiato molto e visto tante realtà straniere, e posso dire che noi non siamo dietro a nessuno. Spesso ci fasciamo la testa, ma non abbiamo nulla da invidiare agli altri. I risultati ottenuti da noi e dai miei colleghi sono molto positivi. Quello che spero è che ci possa essere un’ulteriore valorizzazione del talento a disposizione.
SUL CLIMA AL PALATIZIANO – L’ultima volta che sono stato al Palazzetto ero con mio figlio e con altri ragazzi della foresteria, ed ho sofferto moltissimo. Dobbiamo dare tempo ai ragazzi che vestono la divisa della Virtus Roma, bisogna far lavorare queste persone. Ho visto un clima drammatico, con tutti che si lamentavano; è stato ridicolo. Le persone non possono essere aspettate per tutta la vita, ma neanche maltrattate per un lavoro che svolgono onestamente.
SULLA VIRTUS ROMA E SULLE TRATTATIVE ESTIVE – Conosco alcuni angoli della vicenda ma non tutte le sue sfumature. Credo che si possa fare bene, per alcuni ragazzi, verso la città e per i tifosi; non bisogna per forza fasciarsi la testa. Con la Virtus Roma non abbiamo proseguito per due motivi: il primo è che non si capisce chi parla, chi decide e cosa fare. Bisognerebbe chiarire chi sia il proprietario, se eventualmente c’è un GM, chi sia il coach, ognuno con le proprie competenze e che faccia ciò che si deve fare. Il secondo motivo è che non ci sono più i tempi in cui un proprietario agisce da mecenate ed il basket che propone ha come filosofia quella di vincere ogni partita a tutti i costi. Ci deve essere un progetto da compiere alla base. Il progetto della Stella Azzurra era quello di far giocare giovani cestisti, diventare una ‘cantera’, una foresteria d’Europa, portando gente entusiasta a vedere questi giocatori. Riportare a giocare qui un Parker, un Bodiroga, un Myers, mi sembra complicato. Non potendo fare ciò che volevamo, ho ritenuto più consono non proseguire. Temo che questo sia il problema della Virtus, anche per i mesi che verranno.
Questo l’intervento di Michele Carrea:
SU MIKE HALL – Mike Hall ha rappresentato un’occasione di mercato ed è stata una mossa dovuta sia al nostro avvio stentato, sia alla convinzione che il roster avesse dei problemi, soprattutto in termini di carisma e qualità in attacco. Lo spot dell’americano lo ritenevamo basilare per dare un altro volto alla squadra e Mike si è rivelato il giocatore giusto, dando una scossa emotiva al gruppo.
L’AVVENTURA A BIELLA – Allenare a Biella è emozionante, dato che è una piazza dove molti vorrebbero allenare, sia per il tanto affetto intorno al gruppo, sia per la struttura del club, che risente ancora positivamente dei trascorsi in A1.
UN GIUDIZIO SULLA GARA CON AGROPOLI E SUL CASO HALL – Biella-Agropoli è stata una gara a tre facce e quando le gare cambiano spesso inerzia è un brutto segnale. Credo sia importante nella gestione delle gare riuscire a dare un’uniformità. Sulla fase agonistica abbiamo iniziato con un ottimo approccio, in linea con il dna di Agropoli ed accettando il loro ritmo. Si è rivelata una buona scelta, andando all’intervallo sul +7 e tirando con ottime percentuali. L’inizio sprint dei cilentani nel terzo quarto ha innervosito il gruppo. L’episodio riguardante Hall non l’ho visto ed anche dalle immagine televisive non credo si possa avere un’idea precisa di quanto accaduto. Lo stesso arbitro, in seguito, stando al suo referto, ha ritenuto eccessiva l’espulsione; la sua testimonianza ha contribuito a convincere il giudice sportivo a ritenere eccessive 2 giornate di qualifica. Hall ha avuto una reazione istintiva, non voleva attaccare frontalmente l’arbitro. Credo che il cambio di decisione del giudice sia indice di responsabilità; non si è voluto penalizzare troppo una società già colpita dall’esclusione forzata di Hall ad inizio terzo quarto della gara.
RIMBALZI OFFENSIVI, CHIAVE DELLA SQUADRA – Nella costruzione iniziale della squadra, con Marcel Jones, ci eravamo accorti che potevamo avere un vantaggio in dinamismo, piuttosto che in struttura ed in centimetri. I molti rimbalzi offensivi sono espressione di questo dinamismo, sfruttando gli extra-possessi per non avere maggiori difficoltà affrontando difese schierate. Con Hall questa statistica è dovuta alla sua grande energia, al senso del rimbalzo, al suo andare sempre sotto canestro. Su questo aspetto, Hall è decisivo in un campionato come l’A2.
UN GIUDIZIO SU ROMA E SULLA SFIDA DI DOMANI – Ho visto Agropoli-Roma, è stata una sconfitta figlia di un episodio. Da sportivo non può che dispiacermi vedere una piazza storica come Roma così in difficoltà. Anche noi non credevamo di avere solo 4 punti a questo punto, volevamo un altro bottino. Roma metterà in campo tutte le energie nervose a disposizione e noi dovremo resistere a questa onda che proverà a travolgerci. La Virtus non ha giocato nel turno infrasettimanale: questo non è un alibi ma giocare al Giovedì e fare un viaggio, quando l’altra squadra ha avuto una settimana per preparare la partita, è importante in termini di energie a disposizione, le quali saranno differenti. Dovremo sopperire a questa mancanza di energie fisiche con tanta voglia di vincere e concentrazione.
UN PARERE SU ANDREA LA TORRE – Andrea ha buone qualità tecniche ed ottime qualità atletiche, ma deve ancora fare molti passi in avanti e necessita di un posto in cui gli si dia tempo per farli. Biella credo sia adatta per lui; al centro della sua attenzione deve esserci un percorso di crescita. L’impatto che ha avuto sulla A2 è quello che ritenevamo essere nelle sue corde, ma l’obiettivo è fare in modo che alla fine della stagione il suo impatto sia più decisivo, soprattutto offensivamente. Lui ha bisogna di identità, un giocatore con le sue qualità ha avuto il merito/sfortuna di aver ricoperto tanti ruoli; al momento non ha una chiara identità offensiva. Nel suo percorso di crescita, dovrà avere una certa connotazione sugli spazi e le modalità di gioco.
GIOVANI COACH EMERGENTI – Credo sia un bel segnale che ci siano giovani allenatori italiani che stanno emergendo, nelle scelte di ogni club e dei loro GM o si dà voce all’esperienza o si dà rilevanza all’energia ed alla voglia di emergere. Penso che questo abbia cercato Sambugaro quando ha scelto il mio nome, un coach con voglia di dimostrare qualcosa e con energie da mettere in campo. Ho dei giovani colleghi che amano molto il loro lavoro (Ramondino, Fucà, Martino, Magro, ecc., ndr) e credo che per il basket italiano avere una nuova generazione di allenatori italiani sia positivo e non possa che essere funzionale allo sviluppo dell’intero movimento.
Matteo Buccellato

 
                    