La Lazio sbanca Firenze per la quinta volta nelle ultime sei stagioni: nuova impresa esterna dopo quella di San Siro con l’Inter. La Fiorentina, davanti ai fratelli DellaValle, perde la partita e la possibilità di diventare campione d’inverno. Ilicic, non al meglio, va in panchina. Accanto a Borja Valero gioca quindi Mati Fernandez con Kalinic unica punta. Al posto dello squalificato Bernardeschi, come previsto, dentro Blaszczykowski. Pioli risponde con un 4-1-4-1, il rientrante Biglia va in cabina di regia. Candreva, Milinkovic, Parolo e Keita a centrocampo con Djordjevic punta. Tre minuti e viola ad un passo dal vantaggio con la punizione di Mati Fernandez che sfiora l’incrocio alla destra di Berisha. Ritmi bassi con la Lazio che chiude tutti gli spazi. Al 18′ ammonizione pesante per Gonzalo Rodriguez che stende Keita. Già diffidato salterà il Milan. Al 27′ Roncaglia perde Keita che si invola verso Tatarusanu, anche se in posizione defilata. Con la mano sinistra il portiere romeno respinge. Un minuto ed ancora Lazio pericolosa con Milinkovic che si mangia il vantaggio con un destro sbilenco da buona posizione. La formazione di Pioli prende coraggio e sugli sviluppi di un corner Milinkovic stacca di testa. Tatarusanu è battuto, ma Astori salva sulla linea. Logico il vantaggio ospite. Ennesimo errore di Roncaglia che lancia in porta Keita. Stavolta l’attaccante non sbaglia ed i biancocelesti vanno al riposo in vantaggio di un gol.
RIPRESA — Il secondo tempo mostra ancora le difficoltà viola, ma la Lazio non chiude il match. Fouri Blaszczykowski, fra i peggiori in campo, dentro Pasqual. Con Alonso dirottato sulla destra. Badelj poco dopo è costretto ad uscire, dentro Ilicic con Borja Valero spostato a centrocampo. Al 17′ Alonso serve Mati, ma il tiro dal limite finisce alto. La Lazio arretra, ma la Fiorentina non spinge nonostante lo svantaggio. Serve l’acuto personale e Paulo Sousa si affida a Giuseppe Rossi che prende il posto di uno spento Mati Fernandez. Un minuto e Pepito impegna Berisha con un tiro a girare. Anche Pioli nel frattempo aveva pescato dalla panchina con Matri e Braafheid al posto di Djordjevic e Radu. I viola aumentano la pressione e collezionano corner. Matri si mangia il 2-0 in contropiede e a tre minuti dal termine ancora Rossi sfiora il pari. Berisha respinge. Nel recupero (sei minuti concessi da Rizzoli) succede di tutto. Prima Milinkovic con una serpentina personale segna il 2-0. Poi Roncaglia con un tiraccio dai trenta metri sorprende Berisha (papera clamorosa). Infine, con i viola tutti avanti, Felipe Anderson sigla il 3-1. Gli uomini di Pioli festeggiano, riscattando la scialba partita contro il Carpi: quelli di Sousa escono a testa bassa pur applauditi dalla Fiesole. La Fiorentina, per rimanere lassù, deve attingere a piene mani nel mercato: ora rischiano di essere superati dalla Juve.
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