Condividi l'articolo
Danilo Gallinari, 27 anni. CIAM/CAST
L’ultimo precedente è favorevole: all’Europeo del 2013 l’Italia ha battuto la Spagna 86-81 con 25 punti e 7 rimbalzi di Alessandro Gentile e 17 di Pietro Aradori. Una partita che significava tanto per noi, che gli spagnoli non li avevamo più affrontati dall’Olimpiade del 2004, anche per la differenza di livello tra le nostre due squadre, ma che significava molto meno per i nostri avversari. Stavolta vale per tutte e due le squadre. E, pur nella difficoltà di un’Italia senza Gigi Datome e probabilmente Marco Belinelli, la sfida probabilmente anche diretta, in certe fasi della partita, tra Danilo Gallinari e Pau Gasol è una di quelle che esalta un intero Europeo. “Contro la Spagna non sarà difficile trovare delle motivazioni perché affrontiamo i giocatori più forti del mondo – dice Danilo -. Dovremo controllare le palle perse e non concedere loro troppi rimbalzi a una formazione che ha più centimetri e peso di noi. E’ bello giocare contro avversarie così. Il morale dell’Italia? Ci dispiace molto per Gigi, lotteremo anche per lui. Ma resta alto come lo è stato dal 20 luglio quando ci siamo radunati: in questo gruppo ci conosciamo talmente bene che il morale è l’ultimo dei problemi. I turchi sono stati più bravi di noi a rompere il ghiaccio nell’esordio, ma adesso ci sono ancora tre partite”.
Pianigiani e Gallinari in conferenza stampa. CIAM/CAST

Pianigiani e Gallinari in conferenza stampa. CIAM/CAST

“LA PIÙ DIFFICILE” — La grande sfida è quella tra l’atipicità dell’Italia, soprattutto dei nostri lunghi tra i quali mettiamo anche Gallinari con Bargnani e Melli, tiratori da tre e penetratori, e una Spagna che ha tre dei migliori realizzatori in quel settore, Gasol, Reyes e Mirotic, ma con una molto più spiccata pericolosità in area. Luca Dalmonte, l’assistente di Pianigiani, indica nel contropiede primario, il pick and roll centrale di Rodriguez e Llull, la capacità di Gasol di essere il perno di tutto l’attacco e le qualità opposte dei due lunghi, Mirotic e Reyes, da affiancare a Pau, come caratteristiche principali del gioco spagnolo. “La ritengo, con Francia e Grecia la favorita all’Europeo e l’avversaria più difficile per noi, per talento e cultura – dice Simone Pianigiani – più ancora di Germania o Serbia. Però, paradossalmente, è anche una squadra più adatta alle nostre qualità rispetto all’Islanda con cui abbiamo fatto fatica”. Belinelli è in dubbio, anche Rudy Fernandez ha dei problemi alla schiena ma ci sarà. Il pronostico è tutto per la Spagna, due anni fa ci pensò Gentile a ribaltarlo. E’ stato il più continuo degli azzurri nelle prime due partite dove ha prodotto 16.5 punti di media. Sarà ancora lui l’uomo chiave domani dalle 21 a Berlino.

Lascia un commento