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L’Olimpia infligge la prima battuta d’arresto alla formazione toscana (89-71) raggiungendola in vetta, dove salgono anche  Reggio Emilia e Reyer, che apre la crisi dei campioni in carica (5° ko nelle ultime 6 gare). Stop interno anche per Capo d’Orlando, Trento cade ad Avellino

ROMA – Si ferma la corsa di Pistoia. A imporre alla formazione toscana la prima battuta d’arresto in campionato, nella quinta giornata di Serie A, è l’Olimpia Milano, che si getta alle spalle la delusione per il ko in Eurolega mettendo la freccia dopo l’intervallo lungo e affianca in classifica proprio la Giorgio Tesi Group e Reggio Emilia, che nel ‘lunch time match’ si era sbarazzata di Pesaro. A completare il quartetto di battistrada è l’Umana Venezia, capace nel posticipo domenicale di sbancare il PalaSerradimigni (le fatiche di Eurolega si sentono per i campioni d’Italia…) sfruttando la ‘mano calda’ di Goss e Peric, che contribuiscono alla causa dei lagunari di Recalcati con 16 e 15 punti (il più prolifico è il sardo Alexander con 17). Perde l’occasione di salire sulla prima poltrona in coabitazione la rivelazione Capo d’Orlando, che scivola in casa contro Varese in un match in cui i siciliani sono stati costretti fin da subito a inseguire. Battuta d’arresto anche per Trento, costretta a tornare a mani vuote da Avellino, mentre è quanto mai prezioso il colpo esterno che la Vanoli Cremona piazza sul parquet della neopromossa Torino in un testa a testa fra due compagini a caccia della seconda affermazione stagionale. Lo stesso obiettivo che accomuna Obiettivo Lavoro Bologna e Pasta Reggia Caserta, di fronte questa sera nel posticipo che completerà il cartellone del quinto turno, altro delicato confronto diretto nelle zone basse della classifica.

SASSARI-VENEZIA 70-82 – La Reyer Venezia espugna il Palaserradimigni e certifica la crisi della Dinamo Banco di Sardegna, alla terza sconfitta casalinga tra campionato ed Eurolega, la quinta nelle ultime sei partite. Sacchetti prova a dare la scossa, Hayne e Petway (sinora al di sotto delle attese) lasciano spazio in quintetto a Stipcevic e Alexander. La cura ha effetto, nel primo quarto il Banco è più concentrato in difesa e si procura così attacchi più aperti. Dopo 10′ Sassari conduce 20-13, gli avversari si tengono in scia grazie a continue rotazioni che tolgono riferimenti all’avversario. Si accende Petway, che stoppa, va a rimbalzo e piazza due triple, ma non basta alla Dinamo per scrollarsi di dosso una Umana solida mentalmente e tatticamente (35-34 Sassari al riposo). L’inizio del terzo quarto dei campioni d’Italia è disastroso, Venezia ne approfitta e al 24′ timbra il massimo vantaggio: 39-49, parziale di 13-0. Sassari risponde con un confortante 8-0, ma la squadra di Recalcati strappa di nuovo e a 11′ dal termine vola a +12: 52-64. Servirebbe un cambio di marcia ai tricolori, ma lo specialista dell’ultimo quarto, David Logan, manca clamorosamente l’appuntamento sino al 35′ e Venezia scappa sino al 56-73. Nel finale Sassari ci prova, ma l’esperienza di Ress e Goss esalta Venezia.

BANCO DI SARDEGNA SASSARI-UMANA REYER VENEZIA 70-82 (20-13, 35-34, 54-64)
Sassari: Haynes 5, Petway 8, Logan, Formenti ne, Devecchi, Alexander 17, D’Ercole 3, Marconato ne., Sacchetti ne., Stipcevic 9, Eyenga 14, Varnado 14. All.: Sacchetti.
Umana Venezia: Peric 15, Goss 16, Bramos 5, Tonut 5, Jackson 2, Green 8, Ruzzier, Owens 13, Ress 2, Simioni ne., Ortner 8, Viggiano 8. All.: Recalcati.
Arbitri: Paternicò, Sardella, Caiazza.
Note – tiri da due SASSARI 19/35, Venezia23/40 – tiri da tre SASSARI 8/23, Venezia8/25 – totale tiri SASSARI 27/58, Venezia 31/65 – tiri liberi SASSARI 8/8, Venezia 12/13 – rimbalzi SASSARI 29, Venezia 31. Spettatori 4.679.

MILANO-PISTOIA 89-71 – Il Forum si conferma un campo inviolabile per le avversarie italiane in regular season: sono infatti diventati 35 i successi consecutivi dell’EA7 tra le mura amiche con l’ultimo rovescio che risale addirittura al 24 marzo 2013 contro Montegranaro. L’incontro più atteso della giornata vede la squadra di Repesa dare un’autorevole prova di forza: impari la lotta sotto canestro con Milano dominante a rimbalzo (48 a 28), nelle percentuali in area pitturata e equilibrata in attacco con sei giocatori in doppia cifra. A distribuire palloni ai compagni ci ha pensato un generoso Gentile, mentre ad insaccarli sono stati soprattutto Hummel (4/5 da tre punti) e il miglior Barac della stagione, che ha saputo sfruttare tutti i suoi 217 centimetri di altezza realizzando 20 punti in 20 minuti. Per i toscani l’esame di maturità non è stato superato: diversi gli errori commessi in una difesa troppo morbida che ha regalato canestri facili a una EA7 spietata nello sfruttarli.

EA7 MILANO-GIORGIO TESI GROUP PISTOIA 89-71 (24-23, 43-40, 66-57)
Milano: McLean 11, Lafayette 11, Gentile 10, Amato, Cerella 4, Macvan 4, Vecerina ne, Cinciarini ne, Jenkins, Hummel 18, Barac 20, Simon 11. All.: Repesa.
Pistoia: Knowles 11, Mastellari, Antonutti 5, Lombardi 5, Filloy 3, Severini ne, Czyz 13, Blackshear 14, Moore 5, Kirk 15. All.: Esposito.
Arbitri: Taurino, Lo Guzzo, Di Francesco.
Note – tiri da tre: Milano 8/23; Pistoia 11/33. Tiri liberi: Milano 13/20; Pistoia 10/15. Rimbalzi: Milano 48; Pistoia 28.

AVELLINO-TRENTO 79-66 – Avellino rompe il digiuno dopo tre sconfitte consecutive, ma non è stata una passeggiata per la formazione irpina, che per i primi 20′ ha dovuto subire la forza fisica di Trento, reduce da due vittorie, a Brindisi e in Eurocup contro il Nanterre. Gli ospiti hanno imposto il proprio gioco nei primi due quarti, chiusi con un vantaggio minimo (36-40), dopo essere stati avanti anche di 11 lunghezze (22-33 al 13′). La Sidigas ha messo in campo però quell’energia che coach Sacripanti in settimana aveva richiesto ai suoi, venuta fuori alla distanza, quando Buva e compagni hanno demolito le certezze degli ospiti, che nella seconda parte di gara hanno perso ben 11 palloni, consentendo ai locali prima di recuperare e poi di piazzare la zampata vincente. L’intera squadra è stata protagonista, ma la prova di Buva è da incorniciare, con 26 punti, 10 rimbalzi e 32 di valutazione, coadiuvato da Nunnally con 25 di bottino personale (5/7 da tre punti).

SIDIGAS AVELLINO-DOLOMITI ENERGIA TRENTINO 79-66 (22-19, 47-32, 77-54)
Avellino: Acker 8, Leunen 5, Green 3, Cervi 2, Nunnally 25, Severini, Pini, Buva 26, Blums 10, Parlato, Gioia, Norcino ne. All. Sacripanti.
Trento: Poeta 2, Sanders 9, Pascolo 13, Baldi Rossi 7, Forray 4, Lofberg ne. Flaccadori 3, Sutton 7, Lockett 6, Lechthaler, Wright 15. All. Buscaglia.
Arbitri: Begnis, Bartoli e Ranaudo.
Note – tiri liberi Sidigas 15/20, Dolomiti Energia 10/11. Tiri da tre: Sidigas 10/24, Dolomiti Energia 4/17. Rimbalzi: Sidigas 39, Dolomiti Energia 35. Nessun uscito per 5 falli. Spettatori 2.000 per un incasso di 23.500 euro.

CAPO D’ORLANDO-OPENJOBMETIS VARESE 62-66 – Halloween da incubi per la Betaland che perde l’imbattibilità interna e la seconda gara sulle cinque giocate, fallendo il sogno di agganciare il primato. Capo d’Orlando attacca male e difende non troppo bene e Varese chiude meritatamente avanti al riposo lungo con il punteggio di 42-33 (10/18 al tiro da due e 13/13 dalla lunetta). Nella ripresa, la squadra di casa ci mette il cuore e in difesa si fa rispettare, ma in attacco il gioco quasi mai è lucido anche per l’ottima ragnatela varesina. Quando al 28′ il tabellone segna 46-51 la speranza viene alimentata con un Metreveli più incisivo dopo tanta panchina. Dopo il time-out Varese fallisce il tiro con rimbalzo di Basile, ma l’ultima azione viene gestita male da Ilievski che va a sbagliare il sottomano mancino che valeva il supplementare e che, invece, significa il ko, il primo sul parquet amico.

BETALAND CAPO D’ORLANDO-OPENJOBMETIS VARESE 62-66 (8-18, 33-42, 50-54)
Capo d’Orlando: Basile 5, Ilievski 5, Laquintana 4, Perl 5, Nicevic 10, Jasaitis 17, Metreveli 3, Oriakhi 13, Vujicevic ne, Munastra ne. All. Griccioli.
Varese: Davies 5, Faye 8, Ukic 21, Varanauskas ne, Molinaro 2, Cavaliero 9, Shepherd, Campani 11, Ferrero, Pietrini ne, Thompson 10, Galloway ne. All: Moretti.
Arbitri: Lamonica, Aronne e Noce.
Note – tiri liberi Capo d’Orlando 10/14, Varese 15/16; tiri da tre Capo d’Orlando 6/19, Varese 7/22. Rimbalzi Capo d’Orlando 34, Varese 37.

TORINO-CREMONA 80-93 – La Vanoli Cremona apre ufficialmente la crisi della Manital Torino espugnando il PalaRuffini. Vittoria limpida e netta quella ottenuta dalla squadra di Pancotto, apparsa più quadrata e determinata nello scontro salvezza, in equilibrio solo nei primi minuti, prima che un parziale di 9-0 in favore dei lombardi porti il punteggio sul 14-23 del 10′. Da quel momento in poi Mcgee (23 punti) e Turner (13) martellano ripetutamente la difesa gialloblù, Cusin domina le aree in attacco e in difesa e solo quando il centro della Nazionale è costretto alla panchina per problemi di falli la Manital riesce a riavvicinarsi. Le percentuali da 3 ancora una volta deficitarie (2/13) tarpano le ali ai padroni di casa, beccati dal pubblico in più di un’occasione: il ritorno di Mancinelli (16 punti e 6 rimbalzi) non basta alla squadra di Bechi, che sprofonda sul 46-66 con una tripla di Adegboye. L’assenza di White non basta a giustificare la pessima prestazione: serve una scossa e non è escluso possa esserci a breve.

MANITAL TORINO-VANOLI CREMONA 80-93 (14-23, 36-41, 48-66)
Torino: Ivanov 16, Giachetti, Rosselli 4, Fantoni, Robinson 19, Dawkins 5, Miller 4, Ebi 16, Mancinelli 16. Ne. Mascolo, Blotto, Crespi. All.: Bechi.
Cremona: Biligha 6, Washington 9, Mcgee 23, Adegboye 12, Turner 13, Cazzolato, Mian 8, Gaspardo, Southerland 7, Cusin 15. All.: Pancotto.
Arbitri: Seghetti, Baldini e Galasso.
Note – Tiri liberi: Manital 18 su 24, Vanoli 21 su 24. Tiri da tre punti: Manital 2 su 13, Vanoli 6 su 20. Rimbalzi: Manital 29, Vanoli 32. Usciti per 5 falli: Cusin, Mancinelli. Spettatori: 2.230.

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