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LA MARCIA – Un rendimento piuttosto altalenante (mai strisce più lunghe di tre vittorie o sconfitte consecutive) l’ha costretta ad attendere i risultati dagli altri campi (aveva perso di 26 a Palestrina) per festeggiare il suo ottavo posto e l’accesso ai playoff. Ma Empoli – che ha chiuso a quota 30 con 15 vinte e 13 perse – è avversario da prendere con cautela nonostante la qualificazione in extremis.

I PUNTI DI FORZA – Sono essenzialmente due, la difesa di squadra ed una rotazione omogenea ed equilibrata, nonostante la perdita ad inizio girone di ritorno (rottura del crociato) del suo principale terminale offensivo, Gianni Terrosi: viaggiava ad oltre 14 punti di media. Con poco più di 65 punti concessi per gara, infatti, la squadra di Giovanni Bassi si è piazzata terza, dietro Eurobasket e Palermo, in questa speciale graduatoria ed ha spesso messo in seria difficoltà gli avversari con l’aggressività e la fisicità dei suoi esterni (Mascagni, un’ala, è il miglior rimbalzista), a compensare una batteria di lunghi piuttosto atipica e capace, con Samoggia e Bei, di essere pericolosa anche dalla media e lunga distanza. Non irresistibile in trasferta (ha vinto solo a Scafati tra i campi di squadre qualificatesi per i playoff), ha costruito molte delle sue fortune in casa, dove si è divertita nel ricucirsi il ruolo di ammazzagrandi: alla Lazzeri, infatti, sono cadute, tra le altre, Palermo, Napoli, Cassino, Scafati e Palestrina.

 

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