A Trigoria sono rimasti solo i giocatori non convocati dalle Nazionali. Garcia ha lasciato il week end libero alla squadra prima di preparare la ripresa del campionato a Frosinone. Lucas Digne ha finito l’allenamento, per la prima volta da quando è arrivato a Roma ha trovato maltempo, addirittura la pioggia. Tutto è accaduto così in fretta. L’arrivo in giallorosso, quattro allenamenti con i compagni e poi il debutto contro la Juventus. La vittoria, i complimenti, la sensazione di essere arrivato nel posto giusto. A ventidue anni dimostra di avere le idee chiare, di essere venuto a Roma per essere protagonista. La Roma finalmente ha trovato un terzino sinistro all’altezza, quello mancava da tanto tempo, da quando Balzaretti ha dovuto arrendersi alla pubalgia. Ha molto da raccontare il giovane francese. Lo fa in questa intervista esclusiva, partendo proprio dalla Juve.
L’esordio con la Roma non poteva essere migliore
«Ho debuttato in un grande match, è successo tutto molto in fretta. Sono arrivato a inizio settimana, pochi giorni prima della gara, i pochi allenamenti mi hanno permesso comunque di partecipare a una grande partita e di contribuire a una grande vittoria per i tifosi e per il club. E’ questa la cosa più importante e io sono molto felice di come sia andata».
Cosa ha provato a debuttare davanti a sessantamila spettatori?
«Una grande emozione, giocare in uno stadio come l’Olimpico, unico nella storia, mitico, davanti a così tante persone e a un pubblico così appassionato e infervorato, è stato bellissimo».
Garcia quando le ha detto che avrebbe giocato?
«Sabato, la sera prima della gara».
Se l’aspettava?
«Beh, ci speravo, qualsiasi calciatore si augura di giocare partite del genere, pur essendo arrivato da pochi giorni. Io vorrei giocare sempre».
Come ha trovato Garcia rispetto ai tempi del Lille, dove il tecnico l’ha lanciata qualche anno fa?
«Ha lo stesso approccio con i calciatori, parla molto e lo fa in modo molto diretto. E’ importante per i giocatori sapere che c’è un allenatore così attento alla squadra. Trasmette le stesse grandi motivazioni alla vigilia di una gara così importante, come ai tempi del Lille. Probabilmente ora anche di più, perché lavora in un club più grande e si rivolge a calciatori più importanti. Per lui comunque parlano i risultati, la carriera che ha fatto e ha portato la Roma dal sesto posto al secondo posto per due anni consecutivi».
Cosa ha conosciuto finora di Roma?
Praticamente non ho mai avuto modo di visitarla, finora ho trascorso molto tempo ad allenarmi e a cercare casa. Una volta trovata non vedo l’ora di cominciare a esplorare la città, quando avrò qualche giorno libero voglio cominciare a conoscerla, partendo dal Colosseo e dai Fori»
L’ultima volta che la Roma vinto lo scudetto, nel 2001, c’era un altro francese sulla fascia sinistra, Vincent Candela
«Lui è stato un grande calciatore e ho molto rispetto nei suoi confronti. Ho letto che ha commentato positivamente il mio arrivo e lo ringrazio, mi fa piacere che sia stato molto gentile nei miei confronti. Spero di vincere anch’io come lui qui a Roma, posso promettere di dare il massimo per questo club».