La prima della storia dice Roma. Ma il piccolo Frosinone mette paura alla squadra che quindici giorni fa aveva mostrato la sua forza alla Juve e che tra quattro giorni ospiterà i campioni d’Europa del Barcellona. La sosta per le Nazionali è spesso nefasta per la Roma, che quasi mai ritrova subito lo smalto, perdendo spesso pezzi pregiati. È successo anche stavolta: senza Pjanic al Matusa i giallorossi hanno faticato non poco ad avere la meglio sulla neopromossa, che ha sognato l’impresa senza andarci troppo lontana. Da stasera il tecnico Stellone, il presidente Stirpe e tanti giocatori torneranno a tifare Roma, ma questo pomeriggio nel loro piccolo fortino di provincia hanno messo davvero paura ai loro idoli. La zampata di Iago Falque alla fine del primo tempo e il gol in contropiede nel recupero di Iturbe hanno regalato i tre punti ai giallorossi, che ora sono a quota sette dopo tre partite. Per non sfigurare con il Barcellona però servirà un altro tipo di prestazione.
ITURBE GOL – L’ultimo cambio è Iturbe per Totti all’81’. E proprio l’argentino, che il primo settembre aveva la valigia in mano per Genova, realizza in contropiede il gol del 2-0 dopo aver mostrato di poter essere utile alla causa anche nel secondo tempo contro la Juve. Pochi minuti prima Florenzi ci era andata vicinissimo, centrando la traversa. La Roma torna a casa con la vittoria lasciando il Frosinone fermo in fondo la classifica a zero punti dopo tre partite. I ciociari però hanno giocato un’ottima partita, sicuramente la loro migliore dal debutto in serie A. La squadra di Stellone reclama anche due rigori, entrambi nella ripresa: al 74′ Dignetocca con un braccio in area poi crolla a terra coprendosi il volto. Al 76′ Rosi va giù in area, e viene ammonito per simulazione. Dubbio il primo, inesistente il secondo. Il Frosinone esce a testa alta e tra gli applausi meritatissimi dei tifosi al Matusa.“Combatteremo per la nostra città fino all’eternità“, recitava lo striscione in curva. La squadra ha risposto in campo con una grande prova di carattere, ma alla fine la Roma ha fatto valere la sua superiorità.