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TORINO – E’ ormai subentrato l’inverno all’interno di un’Italia che, forse, sta cominciando a risorgere dopo gli anni più complicati dell’epoca repubblicana: l’economia del paese si riscopre espansionistica a 20 anni dal “miracolo economico” e intanto anche il calcio sta cercando di rialzarsi dopo 14 anni di frontiere chiuse riaprendo gli orizzonti del nostro professionismo ad un giocatore di altre federazioni per ogni club: per l’ottava giornata di Serie A l’elenco di gare prevede Avellino-Ascoli 4-2 (11′ aut. Scorsa; 23′ Trevisanello; 35′ Juary, 46′ Ugolotti; 63′ Scanziani; 81′ rig. Ugolotti), Bologna-Napoli 1-1 (67′ Pellegrini; 73′ Fiorini), Brescia-Torino (74′ Pulici; 80′ Biagini), Cagliari-Roma 1-0 (78′ Virdis), Como-Fiorentina 2-1 (57′ Centi, 77′ Cavagnetto; 86′ Fattori), Pistoiese-Perugia 1-0 (36′ Benedetti), Udinese-Catanzaro 2-1 (1′ Borghi; 61′ Pin, 76′ Tesser) ma soprattutto l’eterna sfida denominata il “derby d’Italia” Juventus-Inter, intanto che la classifica recita Roma a 10 punti, Fiorentina e Inter 9, Catanzaro e Napoli 8, Ascoli, Cagliari, Torino 7, Juventus 6, Brescia e Como 5, Bologna e Udinese 4, Perugia e Pistoiese 3, Avellino 2.

Inizio incerto

Al “Comunale” di Torino ci sono 60.000 persone e gli interisti sono 15.000 circa intanto che l’ordine pubblico deve fare gli straordinari per evitare contatti fra le tifoserie proprio nel momento in cui Giampiero Boniperti arriva allo stadio assieme ai fratelli Gianni e Umberto Agnelli (lo statuto maggiore di casa) poco prima che faccia il suo ingresso anche Ivanoe Fraizzoli, presidente dei milanesi. Sulle 2 panchine siedono gli stessi tecnici dell’anno passato: da un lato Giovanni Trapattoni, che nell’avvio di stagione ha ottenuto appena una vittoria (2-0 al Como alla seconda giornata) oltre alle sconfitte casalinghe per 0-1 col Bologna e 1-2 nel derby mentre lontano da Torino si parla solo degli 1-1 a Cagliari e Brescia prima del doppio 0-0 ad Ascoli e Perugia al netto di una Coppa UEFA già terminata a causa della sconfitta per 2-4 in casa contro i polacchi del Widzew Lodz (una vittoria a testa per 3-1 a chi giocava in casa) mentre la Coppa Italia riprenderà con i quarti a marzo e in cui si dovrà affrontare l’Avellino; l’Inter campione d’Italia del tecnico Eugenio Bersellini, invece, ha raccolto 4 trionfi (0-4 a Udine, 4-1 col Cagliari, 3-0 col Napoli, 2-0 con la Pistoiese) sommati alle batoste di Como per 1-0 e con la Roma 2-4 oltre allo 0-0 di Firenze senza dimenticare anche la precoce uscita a settembre dalla Coppa Italia on un misero terzo posto in un gruppo completato da Avellino, Palermo, Catania, Milan al contrario della Coppa dei Campioni, dove i meneghini sfideranno la Stella Rossa il prossimo 4 marzo 1981 per quarti di finale.

Contesto particolare e pochissimi stranieri

Gli infortuni di mezza difesa titolare: il terzino marcatore Gentile e lo stopper Brio, oltre a quello del centravanti Bettega, non impediscono ai piemontesi di ripiegare sul loro solito 4-5-1 in cui, però, il ruolo di centravanti é affidato insolitamente a Causio (non sarà la prima volta e neanche l’ultima…) in quello che é una sorta di “antipasto” del “falso nove” che stiamo vedendo noi quasi 50 anni dopo pur basandosi su ferree marcature a uomo al pari del 4-4-2 in linea dell’Inter (dove Muraro fa solo formalmente l’esterno sinistro, essendo di ruolo un attaccante), in cui mancano solo i giovani terzini destri Bergomi e Tempestilli per scelta tecnica. Oltre ai 6 juventini che l’anno prossimo vinceranno il mondiale in Spagna, ovvero Zoff, Cabrini, Scirea, Tardelli, Causio (a cui si aggiungerà Gentile), ci saranno anche Bordon, Bergomi, Marini, Oriali, Altobelli mentre le stelle straniere, le prime dal 1966 per questa sfida, sono il regista irlandese bianconero Brady con il suo alterego austriaco Prohaska (che l’anno prossimo arriverà fino al girone a 3 dei mondiali piazzandosi secondo dietro alla Francia ma davanti all’Irlanda del Nord).

Stallo fino all’intervallo

Da subito i pronostici delle marcature si rivelano quelli previsti: Cuccureddu-Beccalossi, Osti-Altobelli, Cabrini-Muraro, Furino-Prohaska, Tardelli-Oriali, Marocchino-Marini contro Baresi-Causio, Canuti-Fanna, Mozzini-Brady intanto che a Zoff e Bordon si lascia il compito di sfidarsi per vedere chi potrebbe già essere titolare nelle prossime gare della nazionale e che Scirea con Bini impostano le rispettive azioni. Prima Marocchino manda fuori di destro dalla sinistra, poi Bordon salva su bordata dai 20 metri di Tardelli, poi sinistro fuori di poco da parte di Brady ma l’Inter risponde con Altobelli che manda sull’esterno della rete di punta destra sull’uscita di Zoff prima che Beccalossi sfiori l'”eurogol” da posizione defilatissima con un pallonetto di destro spentosi sul fondo ma poi la Juve riprende a controllare il gioco con una bella incornata di Marocchino su punizione di Causio respinta sulla riga da Canuti e fino all’intervallo vediamo una squadra di casa che tiene il gioco saldamente in pugno sfruttando i corner di Causio e le punizioni di Tardelli costringendo l’Inter a trincerarsi sempre più indietro.

Succede tutto nella ripresa

Nella ripresa, al 50′, Cabrini entra in area dalla sinistra servito da Marocchino e Marini lo aggancia portando l’arbitro parmense Michelotti a fischiare il rigore che Brady realizza spiazzando si piatto mancino Bordon (per l’Irlandese é il primo gol in Italia…alla fine saranno 8 e tutti in campionato nel suo primo anno su 2 in bianconero) e poco dopo Zoff salva benissimo in uscita sul sinistro di Baresi da dentro l’area prima che Pasinato, entrato al 62′ proprio per Baresi facendo passare i suoi ad un 3-4-3 molto arrangiato, trovi la presa sicura del portiere dal limite; al 69′ ecco il 2-0 con Scirea che realizza su respinta corta della traversa dopo una bordata dal limite di Tardelli infrantasi prima sulla traversa e poi sul palo prima di essere messa dentro dal libero juventino con il destro (il primo di 3+0+1 gol in stagione: gli altri li farà contro Pistoiese, Catanzaro dopo aver già punito il Panathinaikos al primo turno internazionale). Al 76′ ecco dentro anche Ambu per per Muraro e l’Inter passa ad un più semplice 3-5-2 con lo stesso Ambu che segna il 2-1 definitivo al 79′ con un grandissimo destro sotto l’incrocio dei pali destro dal limite destro dell’area (anche per lui 3 reti totali: dopo di questa castigherà in casa Torino e Como); nel finale c’é ancora tempo per una gran parata di Bordon sul primo palo a scacciare gli spettri di un grandissimo gol di Cuccureddu col destro dalla destra.

Conclusioni

Per il secondo anno consecutivo l’Inter esce sconfitta dal campo della Juventus in campionato e allunga a 3 le trasferte senza vittorie mentre i torinesi conquistano un risultato che mancava da 5 giornate pur essendo ancora a secco in Serie A lontano da casa (al momento é giunto solo lo 0-1 a Brescia in Coppa Italia)…sarà una stagione lunga e faticosa, visto che la squadra di Trapattoni ha tutte le carte per giocarsi i trofei italiani mentre Bersellini ha come obiettivo concreto il riportare i suoi in cima all’Europa intanto che la classifica ci presenta una situazione assai particolare: Roma 10 punti, Cagliari, Fiorentina, Inter, Napoli 9, Catanzaro, Juventus, Torino 8, Ascoli e Como 7, Brescia e Udinese 6, Bologna e Pistoiese 5, Avellino 4, Perugia 3.

Trionfo juventino fra le polemiche

A fine stagione vedremo un campionato tra i più contestati di sempre con la Juventus che tornerà campione d’Italia 4 anni dopo malgrado roventi polemiche in seguito a Juventus-Perugia 2-1 del 22 marzo 1981 ma soprattutto dopo Juventus-Roma 0-0 del 10 maggio (quella del gol di Turone che segnerà la svolta definitiva nella rivalità fra le parti dando inizio ad uno dei duelli più accesi della storia dello sporti italiano per un intero decennio): alla fine i piemontesi precederanno i capitolini per 44-42 aggiudicandosi il loro tricolore n.19 mentre l’Inter giungerà quarta dietro a Juve, Roma, Napoli…sul capitolo della Coppa Italia vedremo gli zebrati esclusi dalla stessa Roma futura vincitrice oltre che detentrice del titolo (0-1 in casa e 1-1 nella capitale) ai quarti di finale mentre il cammino in Coppa dei Campioni dell’Inter si chiuderà in semifinale dinanzi al Real Madrid finalista (batosta 2-0 in Spagna e ininfluente vittoria 1-0 in Italia) aprendo la prima pagina di una delle contese più lunghe nella storia del calcio europeo e che durerà per 10 anni allargandosi a tutte le competizioni continentali più importanti (un carattere comune sarà che si giocherà sempre l’andata a Milano e il ritorno a Madrid con 5 eliminazioni su 5 e 4 rimonte dei madridisti). Il ritorno al passato di Juventus-Inter non é ancora terminato…vedremo insieme quale sarà l’ultima pagina.

Il tabellino

JUVENTUS-INTER 2-1

JUVENTUS (4-5-1): Zoff; Cuccureddu, Osti, Scirea, Cabrini; Marocchino (84′ Verza), Furino (cap.), Brady, Tardelli, Fanna; Causio. A disposizione: Bodini, Storgato, Prandelli, Galderisi. Infortunati: Brio, Gentile, Bettega. Allenatore: Trapattoni.

INTER (4-4-2): Bordon; Canuti, Mozzini, Bini (cap.), G. Baresi (62′ Pasinato); Marini, Oriali, Prohaska, Muraro (76′ Ambu); Altobelli, Beccalossi. A disposizione: Cipollini, Pancheri, Caso. Fuori per scelta tecnica: Bergomi, Tempestilli. Allenatore: Bersellini.

ARBITRO: Michelotti di Parma.

MARCATORI: 50′ Brady (J), 69′ Scirea (J); 79′ Ambu (I).

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