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BERGAMO – Una Roma così bella che forse nemmeno nei sogni dei più ottimisti tifosi era possibile immaginare, vince a Bergamo rifilando un poker all’Atalanta che lascia tutti a bocca aperta. Mourinho tatticamente annienta lo stratega Gasperini che stavolta nemmeno coi soliti cambi riesce a girare il match. La strada si spiana praticamente subito col gol di Abraham che dopo aver duettato con Zaniolo, si porta a spasso l’intera retroguardia bergamasca prima di battere Musso con un delizioso tocco sotto. Ci si aspetta la reazione atalantina che c’è ma non produce altro che palle in area, su cui Smalling, Mancini e Ibanez giganteggiano. Il raddoppio romanista è la naturale conseguenza dello svolgimento del gioco: la Roma trova spazi su cui Zaniolo va a nozze: da un suo colpo di tacco a liberare Veretout, nasce il raddoppio giallorosso, con il 22 pronto a ricevere il pallone di ritorno, a resistere al contatto fisico con un difensore avversario ed a battere Musso sul primo palo. 0-2 e primo gol stagionale in campionato per Zaniolo stesso. L’Atalanta prova a cingere d’assedio gli avversari ma la Roma non vacilla; Gasperini allora toglie Djimsiti ed inserisce Muriel per aumentare il peso offensivo. Il risultato sarebbe innocuo se Cristante non deviasse involontariamente nella propria porta un tiro apparentemente inoffensivo del colombiano appena entrato. 1-2 e match di nuovo in bilico. Ci si aspetta una ripresa d’assedio dell’Atalanta con la Roma ad affannarsi davanti a Rui Patricio ed in effetti il pallino del gioco lo tengono in mano i padroni di casa, ma di azioni pericolose nemmeno l’ombra. L’unico sussulto scaturisce da un gol annullato dal Var con Zapata che devia di mano, una palla che poi finirà in porta spinta ancora da Cristante, tra l’altro disturbato da Palomino in evidente posizione di fuorigioco. Gol annullato e Gasperini che nel dopo gara piuttosto che ammettere la superiorità dell’avversario, cosa evidente a tutti, si attaccherà a questo episodio dimostrando tutta la sua (poca) sportività. La Roma riparte e segna il terzo gol con Smalling (determinate il suo recupero per Mourinho) che spinge in rete una punizione calciata in area da Veretout. La partita non esiste più, nemmeno coi cambi effettuati dal tecnico bergamasco. E anzi arriva pure la quarta rete giallorossa ancora con Tammy Abraham che mette in rete un pallone vagante in area di rigore. Finisce con la Roma, la migliore della stagione, in festa sotto il settore dei propri tifosi, mentre l’Atalanta piange sugli errori di un allenatore che nelle ultime settimane ha dimostrato più presunzione che altro, facendo perdere alla sua squadra un’occasione per avvicinare sempre di più la vetta.

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