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ROMA – Che le vittorie larghe e facili non facciano parte del dna di questa squadra è ormai cosa ben nota. Nemmeno contro la Salernitana ultima in classifica e destinata a tornare in B, la squadra di Mourinho è riuscita a regalarsi un pomeriggio tranquillo. Complice il solito errore individuale dove subisce il gol di Radovanovic che porta avanti i campani (la barriera si apre come le acque del Mar Rosso al passaggio di Mosè) e un arbitraggio scandaloso da parte di tale Volpi, coadiuvato dal solito Mazzoleni Varista di professione e sempre molto restìo a dare alla Roma ciò che la Roma meriterebbe (un rigore solare per fallo su Mkhitaryan e una quantità di falli abnorme da parte dei giocatori della Salernitana non puniti con cartellini gialli). In mezzo a tutto questo scenario, c’è da considerare una squadra, quella giallorossa, anche stanca per il viaggio al Polo Nord di giovedì scorso che rende ancor più complicato il pomeriggio dell’Olimpico, tutto colorato di giallorosso. Nella ripresa Mourinho si gioca la carta Zaniolo che porta verve anche se il talentino scuola Fiorentina, fa spesso giocate che rimangono fine a se stesse. La svolta arriva anche dagli altri cambi con Mourinho che ricorre a tutta la sua artiglieria pesante: è Carles Perez a sfondare il fortino campano con un tiro a giro che si spegne all’angolino a poco più di 10 minuti dalla fine. Passano 3’ e Smalling la ribalta ribadendo in porta un calcio di punizione messo in mezzo da Veretout. Nel finale la Roma potrebbe arrotondare il punteggio, ma Shomurodov e Zaniolo sprecano l’inverosimile, dimostrando ancora una volta che il mal di gol è caratteristica generica di questa squadra. Giovedì nel ritorno di Conference contro il Bodo, ci vorrà ben altra precisione per ribaltare il 2-1 dell’andata.

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