Immagine presa da 'ilmessaggero.it'
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ROMA – La Lazio vince all’Olimpico 4-3 e strappa tre punti al Genoa. Un match insidioso e particolare, nel quale entrambe le squadre avevano bisogno di punti: la Lazio per alimentare la speranza di un sogno in Champions, il Genoa per assicurarsi la permanenza in Serie A nella prossima stagione. I padroni di casa hanno dominato la gara per gran parte del match e allo stesso tempo hanno saputo soffrire. Negli ultimi venti minuti di gioco, la Lazio ha avuto un calo di intensità e di attenzione, consentendo agli avversari di rientrare in partita. Tuttavia, al termine di novanta minuti di puro divertimento, le aquile hanno raggiunto l’undicesima vittoria consecutiva tra le mura amiche, salendo a quota 64 punti in classifica.

NEL PRIMO TEMPO PADRONANZA ASSOLUTA DEI BIANCOCELESTI

Parte forte sin dal fischio iniziale la Lazio di Simone Inzaghi dando molto filo da torcere alla retroguardia degli avversari. Un giro di lancette e Immobile chiama subito in causa il portiere del Genoa Perin, che risponde prontamente e devia la palla in calcio d’angolo. I biancocelesti attaccano su entrambe le fasce: Lazzari sulla destra, con il solito motorino al posto delle gambe, favorisce le verticalizzazioni di Correa e si accentra per servire Immobile, e Lulic, sulla sinistra, sembra avere cinque anni in meno. Il reparto offensivo dei biancocelesti è in forma smagliante: Immobile e Correa si intendono alla perfezione, il primo gioca a ridosso dei centrali difensivi mentre il secondo cerca di attaccare lo spazio, supportati entrambi dagli inserimenti di Luis Alberto e Milinkovic-Savic.

Quando la squadra di Ballardini prova a rallentare il ritmo di gioco in modo da alzare il proprio baricentro, intorno al ventesimo, Lucas Leiva e compagni si schierano quasi tutti sotto la linea della palla, gestendo tranquillamente la fase difensiva e spegnendo sul nascere gli attacchi del Grifone. Il primo gol per la Lazio nasce al 29′ da una palla servita centralmente per Milinkovic; il serbo verticalizza in area di rigore per ‘il Mago’ Luis Alberto, che sponda servendo Correa. A questo punto la sfera è sui piedi dell’attaccante argentino e con un rimpallo molto fortunoso entra in rete. Vantaggio cercato e meritato a pieno titolo dai biancocelesti. Il gol subìto dà una scossa al Genoa, che però non riesce a superare la difesa romana. Ma la Lazio non si fa intimidire dal coraggio acquisito dagli ospiti: si organizza nelle retrovie per ripartire in velocità. E proprio un contropiede di Luis Alberto dà origine al calcio di rigore assegnato a favore dei padroni di casa, al 42′. Radovanovic stende Immobile e il direttore di gara, Giacomelli, fischia indicando il dischetto. Dagli undici metri si presenta il numero 17, che spedisce la palla in direzione opposta rispetto a quella in cui si tuffa Perin. 2-0 per la Lazio. La prima frazione di gara si conclude con una conclusione di Strootman smorzata dall’intervento di Pepe Reina, dimostrandosi così in gran forma come il resto dei suoi compagni.

LA LAZIO CALA IL POKER

Il secondo tempo della gara inizia scoppiettando. Ballardini decide di inserire forze fresche: fuori Zajc, Radovanovic e Destro per Pjaca, Ghiglione e Scamacca. La sorte dà ragione al mister del Genoa, dato che dopo due minuti dal fischio della ripresa, Ghiglione supera Lulic sulla destra trovando la fascia completamente libera. Arrivato in fondo incontrastato, cerca di servire Scamacca, solo in area di rigore. Ma il pallone incontra i piedi di Marusic, che invece di respingerlo, lo butta dentro la sua porta. La Lazio, nonostante l’accorcio del Genoa, non smarrisce la caratteristica principale di questa partita: la determinazione. In men che non si dica si riversa all’attacco. Al 48′ la palla carambola verso Luis Alberto. Il Mago, lasciato troppo libero dalla retroguardia avversaria, ha tempo di spostarsi la sfera sul destro e mirare il secondo palo. La traiettoria si insacca perfettamente e la Lazio è di nuovo avanti di due gol. A questo punto il match si sbilancia con azioni genoane e successive controrisposte dei laziali. Al 56′ Luis Alberto, onnipresente nelle azioni offensive, serve Joaquin Correa, che si mette in proprio e salta due difensori. Dopo essersi liberato dalla marcatura, scorge la porta e cerca il gol, con un tiro rasoterra direzionato sul palo opposto. Poker dei biancocelesti e quinto gol nelle ultime quattro partite disputate per Correa.

SEMBRA TUTTO DECISO, MA ATTENZIONE…

A dieci minuti dalla fine Cataldi, subentrato al posto di Lucas Leiva, commette un’ingenuità nella sua area di rigore. Il centrocampista ex-Genoa interviene nettamente in ritardo schiacciando la caviglia di Milan Badelj. Il direttore di gara non ha dubbi e assegna il calcio di rigore della partita, questa volta a favore del Genoa. Battere il penalty spetta a Gianluca Scamacca, attaccante classe ’99 che ha militato nelle giovanili della Lazio. Con una freddezza disarmante Scamacca realizza il secondo gol del Genoa, tirando potente al centro della porta. Neanche il tempo di battere da centrocampo e il Grifone, sull’onda emotiva del secondo gol, recupera palla con Badelj. Il centrocampista, che ha indossato la casacca biancoceleste nella stagione 2018/19, verticalizza per Shomurodov, il quale, solo davanti a Pepe Reina, gonfia la rete con una conclusione sul primo palo. Ora è 4-3. Il Genoa ci crede e la Lazio è costretta a difendere il risultato con i denti per uscire dal rettangolo verde con i tre punti in tasca.

Nonostante i due gol nel finale del Genoa i biancocelesti riescono a vincere la gara, dimostrando ancora una volta un’ottima fase offensiva e una spiccata disattenzione quando la partita si direzione nel verso giusto. Ma imporsi contro i rossoblù non era semplice, soprattutto perché il Grifone necessitava assolutamente di punti. Nel calcio che si vinca 5-0 o 4-3 cambia poco, sempre tre punti si guadagnano. Casomai i tre gol subìti dalla formazione di Inzaghi devono servire a capire come migliorare l’assetto difensivo e il livello generale dell’attenzione. L’obiettivo era vincere e la Lazio ci è riuscita, ora bisogna attendere le sfide del Napoli e della Juventus.

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