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ROMA – Come rovinare una partita importante ed una serata in cui il calcio dovrebbe essere protagonista. Maresca non si smentisce: arbitra da dilettante un big match indirizzando il punteggio finale a favore del Milan che comunque s’indigna per l’espulsione di Theo Hernandez a metà ripresa dopo che il sedicente arbitro aveva concesso un rigore inesistente per un presunto fallo di Ibanez su Ibrahimovic. Le immagini dimostrano come Ibra sposta la palla, ma il difensore giallorosso ci arriva ugualmente e dopo aver toccato la sfera abbatte l’attaccante rossonero. Maresca concede il penalty poi viene richiamato al Var da Mazzoleni evidentemente convinto della decisione sbagliata. Il sedicente arbitro di giornata riguarda il tutto e conferma il suo errore. Il 2-0 decreta sostanzialmente la fine del match, col Milan fino a quel punto avanti giustamente grazie ad una punizione di Ibrahimovic con Rui Patricio non esente da colpe nell’occasione. Quello che preoccupa nella Roma è la sterilità offensiva con Abraham ancora impalpabile e con Mkhitaryan che altro non è che l’ombra del bel giocatore ammirato lo scorso anno. Per 80’ di tiri verso la porta di Tatarusanu nemmeno l’ombra con Pellegrini, unico a tentare di rendersi pericoloso. Quando il destino della partita sembra segnato, arriva il gol El Sharaawy che riapre i giochi anche se solo per i minuti di recupero. La sfortuna (per Maresca..) vuole che in questo breve lasso di tempo, la Roma trova due occasioni per ricriminare: in una occasione mano di Ballo Tourè che però risulta attaccato al corpo quindi fallo non punibile col penalty e proprio nell’ultima palla giocabile, Pellegrini anticipa Kjaer che colpisce il capitano giallorosso con un calcio. Proteste romaniste, ma il signor Maresca decide di soprassedere diventando protagonista assoluto del match.

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