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MILANO – Mancano appena 11 giorni al Natale del 1986 e mentre il freddo polare invade tutta la nostra penisola, al cinema esce “Rocky 4”, il giornale “Sorrisi e canzoni” é fra i più letti per quanto riguarda l’informazione televisiva e lo sport del nostro paese vive un momento molto strano poiché ospita moltissimi campioni ma non riesce ancora ad imporsi a livello internazionale.

Al tempo non é strano vedere tanti big-match assieme nella stessa giornata e la 12° giornata ce lo dimostra: Fiorentina-Inter 0-1, Juventus-Torino 1-0 con, soprattutto, Milan-Napoli…in cui troviamo gli azzurri in testa a quota 17 seguiti da nerazzurri e bianconeri terzi a 14 con Como-Roma, rossoneri sesti a 13 in coabitazione con il Verona, toscani vicini alla retrocessione con il magro bottino di 9 lunghezze; sappiamo, inoltre che a Milano ci sono ben 60000 spettatori presenti e fra loro circa 10000 napoletani che, ormai dall’estate del 1984, vivono in una “bolla” alimentata dal sogno di vincere qualcosa da quando era arrivato il loro nuovo capitano ma la situazione non é buona come si potrebbe pensare…gli stessi campani hanno vissuto, ad inizio ottobre, l’eliminazione nei trentaduesimi di finale di Coppa UEFA dinanzi al Tolosa (vittoria 1-0 in Italia, batosta uguale in Francia ed uscita ai rigori con rimonta per 4-3 e fra gli errori ci sarà quello decisivo del palo colpito da Maradona) dovendosi rigettare subito sul campionato. I presidenti Berlusconi e Ferlaino arrivano presto e si iniziano subito a domandare se la designazione del livornese Paolo Bergamo sia la migliore possibile per un confronto che ha sempre riservato situazioni spinose specie per ciò che accadeva sugli spalti riflettendosi poi sul campo; i tecnici sono esperti ma, sopra ogni cosa, sono 2 uomini agli antipodi: da un lato ci sta lo “zonista” Nils Liedholm, che deve rimpiazzare solo i 2 giovani primavera Zanoncelli/Lorenzini affidandosi ad un 4-4-2 ricco di difensori (mediana Baresi-Di Bartolomei…decisamente una mossa dedita alla copertura ma cercando di impostare sempre l’azione dalle retrovie: usanza all’epoca più che inedita ma oggi fin troppo normale in tutto il il continente) ma non pregiudicante minimamente lo spettacolo in favore di un lungo possesso palla per poi entrare micidialmente negli spazi vuoti

[G.Galli;

Tassotti-Bonetti-F.Galli-Maldini;

Donadoni-F.Baresi (cap.)-Di Bartolomei-Massaro;

Hateley (78° Galderisi)-Virdis]

mentre dall’altra ci sta l’esemplificatore umano della “scuola italiana” Ottavio Bianchi, il quale sceglie il più classico 4-4-2 “a uomo” (poi 5-3-2 con variabile di 5-4-1 “a rombo” in seguito all’innesto del terzino Volpecina che farà stringere Ferrara verso il centro) ma in cui ci sta solo Carnevale davanti e Maradona alle sue spalle visto l’infortunio muscolare di Giordano la settimana prima con il Verona dopo appena 10 minuti (tale problema lo terrà fuori fino al nuovo anno) oltre alla cessione avvenuta un mese prima del libero Marino alla Lazio

[Garella;

Bruscolotti-Ferrario-Renica-Ferrara;

Romano-Bagni-De Napoli-Sola (52° Volpecina);

Maradona (cap.);

Carnevale].

Pochi gli uomini che avevano preso parte al mondiale messicano della scorsa estate: Giovanni Galli/Galderisi con Bagni/De Napoli intanto che capitan Franco Baresi era stato fra gli eroi dell’82 con Massaro e diversi giovani al livello di Maldini o Ferrara/Romano stanno emergendo dalle giovanili azzurre, al contrario di chi, come Di Bartolomei/Virdis, era già uscito dal giro senza più rientrarvi…dal punto di vista degli stranieri, invece, abbiamo ancora 2 posti al massimo per parte, fra cui il capitano dei campioni del mondo argentini Maradona opposto al leader inglese Hateley (il suo connazionale Wilkins é in panchina e non prenderà parte ai giochi).

Il campo é pesantissimo e pieno di buche, a Milano diluvia: l’atmosfera perfetta per un match duro in cui non si può assolutamente tirare via la gamba…da subito si pensa che sia per questo che la mediana milanista é stata affidata a 2 liberi come Baresi-Di Bartolomei ma da quello che si nota sul terreno di gioco sono gli stessi padroni di casa a comandare le operazioni con Virdis sempre nel vivo della manovra ma stoppato prima da Sola e poi da una respinta di Garella intanto che Di Bartolomei scaglia sempre bene le sue bordate ma le manda tutte fuori bersaglio al netto di un Napoli che si difende per poi ripartire con Carnevale che manda fuori o con De Napoli ma Galli fa buona guardia distendendosi a terra; il gioco di marcature, almeno da parte ospite é molto chiaro: Ferrario sta su Hateley e Bruscolotti prende Donadoni, Virdis é assegnato a Renica intanto che Bagni segue Di Bartolomei e capitan Baresi controlla De Napoli mentre Carnevale é seguito da Bonetti e a capitan Maradona ci pensa Filippo Galli lasciando che gli esterni si sfidino fra loro in un gioco di accoppiamenti che non lascia nulla al caso.

Al 2° tempo si continua sulla falsariga del primo: il Milan spinge con Virdis sempre vispo e pronto a calciare in porta ma Garella respinge sempre anche quando una bella punizione a giro di destro di Di Bartolomei stava per spegnersi in rete…il Napoli tiene bene e Maradona ha anche molte motivazioni di arrabbiarsi, visto che Bergamo gli fischierà solo falli contro portandolo anche ad innescare una brutta rissa al momento in cui Bagni si vedrà pestare violentemente la caviglia destra da Massaro al limite dell’area azzurra: ne scaturisce un “mischione” brutto in cui i giocatori, tutti sporchissimi di fango, sembrano più gladiatori o atleti di “calcio storico fiorentino” e il capitano dei campani viene anche ammonito; da qui in avanti si susseguono le azioni a ritmo frenetico ma nessuno sbaglia nulla neanche quando Volpecina entrerà a fare il fluidificante aggiunto per Sola facendo passare i suoi al 5-3-2 intensificando le marcature nell'”imbuto centrale” o Galderisi rileverà Hateley.

Al triplice fischio tutti sono soddisfatti ma nessuno é contento dello 0-0: il Napoli è sempre a +2 sulla coppia Inter/Juventus (andati in gol, rispettivamente, al 46° con Passarella e al 78° con Manfredonia) forte dei suoi 18 punti e il Milan riesce a non perdere terreno sulla zona coppe…inoltre tutte e 2 mantengono inviolata la propria porta per la 3° settimana consecutiva (2 pareggi per 0-0 nelle ultime 2) con i vesuviani imbattuti in campionato e i meneghini ancora senza batoste fra le “mura amiche”.

A primavera il Napoli vivrà una delle migliori annate di sempre riuscendo ad essere il primo club del “Mezzogiorno” a calare il “double” tramite il 1° scudetto, conquistato a spese dell’Inter (42-39), e della 3° Coppa Italia a danno dell’Atalanta (13 vittorie su 13 gare, ad oggi unico team a riuscirci e primato solo raggiungibile: non più battibile visti i nuovi formati) intanto che il Milan uscirà negli ottavi di coppa nazionale dinanzi al Parma (militante in Serie C ma allenato da un tecnico emergente di cui risentiremo parlare: si chiama Arrigo Sacchi…) per mano dello 0-1 maturato in Lombardia nonché seguito dallo 0-0 emiliano ottenendo un misero 5° posto in campionato, costato la panchina a Liedholm in favore di Fabio Capello nelle ultime 5 partite, che consentirà l’Europa solo grazie allo spareggio vinto 1-0 ai supplementari con la Sampdoria (102° Massaro) sul campo di Torino il 23/5/1987 ma con la soddisfazione di aver avuto Virdis come capocannoniere del torneo a quota 17 timbri come uomo che spezzo l’egemonia del duo Pruzzo-Platini, iniziato nel 1981…

Fine anche del velocissimo viaggio d’avvicinamento a Milan-Napoli, una gara storica…cosa ci riserverà il campo stavolta?

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