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MILANO – Mancano 13 giorni alla festa di Halloween del 2009 e al ponte del 2 novembre mentre la scuola é ricominciata da poco più di un mese e in Italia la crisi mette sempre più in ginocchio il paese dal 2008, Lyaz canta “Replay” e in Sudafrica, la prossima estate (11 giugno-11 luglio), si svolgeranno i primi mondiali nel “continente nero” mentre in tv va in onda il programma-contenitore “Cartoon Flakes”.

Un momento basso

Sono gli anni in cui il calcio italiano sta cercando di rialzarsi dalle macerie dell’inchiesta di “Calciopoli” venuta fuori nella primavera del 2006 e che ha ridisegnato gli equilibri politici dello sport più popolare del paese in favore dell’Inter ma nell’VIII° giornata i match più interessanti non riguardano solo la capolista nerazzurra, che sabato sera alle 20,45 aveva schiantano per 0-5 il Genoa a domicilio (in gol Cambiasso, Balotelli, Stankovic, Vieira, Maicon: sarà la vittoria in trasferta più larga dell’anno per i milanesi), bensì il pari del sabato pomeriggio alle 18 Fiorentina-Juventus 1-1 [5′ Vargas (F); 19′ Amauri (J)] visto come uno spareggio anticipato per la Champions insieme al posticipo domenicale Milan-Roma, che vede i giallorossi imbattuti in campionato in casa dei rossoneri dalla contestata sconfitta per 2-1 all’ultima giornata del 14 maggio 2006…da allora 3 vittorie in campionato e un pari in coppa nazionale (1-2 l’11 novembre 2006, 2-2 il 25 gennaio 2007, 0-1 del 28 ottobre 2007 e 2-3 nel giorno dell’ultima gara a Milano di Maldini il 24 maggio 2009) ma entrambe sono in una classifica che non rende giustizia. La Roma, infatti, dopo aver perso una controversa sfida in casa del Genoa per 3-2 ed essere caduta contro la Juventus in casa 1-3 con conseguenti dimissioni di Luciano Spalletti in favore di Claudio Ranieri, ha infilato una vittoria per 2-1 a Siena, 3-1 in casa con la Fiorentina prima di pareggiare 3-3 a Palermo e 1-1 a Catania per poi chiudere con il 2-1 casalingo al Napoli (a Siena, Palermo e Catania i punti decisivi sono arrivati nei minuti di recupero) al netto di un girone di Europa League iniziato con la sconfitta di Basilea 2-0 ma succeduta dalla vittoria contro il CSKA Sofia nella capitale italiana con il medesimo risultato…il tutto é fruttato 11 punti e l’ottavo posto a -5 dall’Inter capolista ma ad appena 3 lunghezze dalla Champions; il Milan, da parte sua, ha iniziato vincendo a Siena 2-1 ma ha poi perso 0-4 il derby in casa, ha pareggiato 0-0 a Livorno, vinto 1-0 col Bologna, perso 1-0 a Udine e poi ci sono stati altri 2 pari, lo 0-0 col Bari prima dell’1-1 a Bergamo (con Bologna e Atalanta entrambi i risultati buoni sono arrivati negli ultimi scampoli) intanto che in Champions i risultati parlano di 3 punti ottenuti sul campo del Marsiglia per 2-1 e della sconfitta a Milano contro lo Zurigo per 0-1 al prezzo di un campionato che vede gli uomini dell’ex giocatore Leonardo a 9 lunghezze per un mesto undicesimo posto. In poche parole, la Roma non si può fermare, specie ora che ha ingranato la marcia giusta per risalire e il prossimo giovedì dovrà essere ospitata dal Fulham per la trasferta più difficile della prima fase di coppa mentre il Milan non può più commettere altri passi falsi nell’ottica anche della sfida in casa del Real Madrid del mercoledì seguente.

Nazionali e rose incomplete

Nelle 2 settimane precedenti, durante la sosta delle nazionali, l’Italia campione del mondo in carica era scesa in campo (dal 2006 i detentori del trofeo non sono più qualificati di diritto, al contrario dei padroni di casa) per la trasferta in Irlanda conclusa 2-2 (decisiva per andare ai mondiali) e per ospitare Cipro a Parma in una sfida vinta in rimonta 3-2 nell’ultimo quarto d’ora: fra i giocatori arruolati e che andranno in Sudafrica la prossima estate ci sono i milanisti Zambrotta, Pirlo e Gattuso oltre al capitano romanista di giornata De Rossi (l’uscita ai gironi con soli 2 punti al prezzo di 2 pari con Paraguay e Nuova Zelanda per 1-1 oltre alla sconfitta 3-2 con la Slovacchia in favore di sudamericani ed europei lascerà una lunga coda di veleni soprattutto sulle esclusioni eccellenti di gente come capitan Ambrosini, Abate o Cassetti oltre a chi c’era nel 2006 come Oddo, Nesta, Inzaghi e Perrotta, Totti: Marcello Lippi lascerà Coverciano dopo la sua seconda esperienza dopo l’addio nel 2006 all’indomani del trionfo di Berlino per essere rimpiazzato da Roberto Donadoni mentre stavolta al suo posto arriverà Cesare Prandelli, al momento in forza alla Fiorentina dei fratelli Della Valle); sul fronte degli stranieri, invece, vedremo il Brasile campione d’America in carica cedere per 2-1 in rimonta ai quarti contro l’Olanda di Huntelaar futura finalista (malgrado il già effettuato ritiro di Seedorf) malgrado uomini di spessore come il secondo portiere Doni, lo stopper titolare Juan e la sua riserva Thiago Silva oltre al rincalzo offensivo Baptista (Dida, Ronaldinho e Pato saranno lasciati a casa contro ogni aspettativa) intanto che l’Argentina del duttile difensore Burdisso veniva estromessa dalla Germania per 4-0 sempre ai quarti (i tedeschi si piazzeranno terzi dietro a Olanda, Spagna) al netto dei francesi Flamini e Mexes, Menez che saranno scartati dal CT Domenech mentre Pizarro aveva già lasciato la nazionale cilena nel 2006 dopo la mancata qualificazione ai mondiali di Germania la Norvegia di Riise insieme al Montenegro di Vucinic vedranno il torneo da casa. Entrambe le squadre, per l’epoca, sono molto competitive pur avendo problemi per i loro rispettivi assetti, entrambi 4-4-1-1 ma con dettami differenti: da una parte vediamo gli infortunati Abbiati, Storari, i difensori Bonera, Kaladze, il mediano Gattuso e il centravanti Borriello mentre il giovanissimo centrocampista Strasser é fuori per scelta tecnica e dall’altra non ci sono Julio Sergio, Artur (2 portieri per parte mancano, decisamente una cosa singolare), lo stopper Juan, i terzini Marco Motta, Tonetto, Cicinho (tutti ambidestri e valide alternative in difesa e a centrocampo) insieme all’attaccante Cerci e alla bandiera Totti (stiratosi la coscia contro il Napoli 2 settimane addietro in occasione della sua doppietta, obbligato a restare in campo per i 3 cambi già effettuati e per non lasciare i suoi in 10 ma che non potrà essere arruolabile fino a Roma-Bari 3-1 del prossimo 22 novembre, in cui rientrerà facendo una tripletta in meno di mezz’ora…).

Tanta Roma e poco Milan ma c’é Rosetti

Gli spettatori sono quasi 50.000 e 4.000 romanisti vengono sistemati al terzo anello della “Curva Nord” per evitare problemi mentre Adriano Galliani, incaricato di presenziare anche per il presidente Silvio Berlusconi, prende posto nella tribuna a poca distanza da Rosella Sensi, massima autorità della Roma. Da subito si vede che il Milan é imballato e al 2′ siamo già 0-1: Burdisso respinge in anticipo su Pato un lancio lungo di Nesta e Menez cerca di stoppare la palla ma Silva arriva prima di lui passando la palla indietro a Dida…il passaggio si rivela troppo corto e Menez ne approfitta per involarsi solo davanti al portiere malgrado la netta trattenuta dello stesso difensore e realizzare di piatto destro il vantaggio (primo gol per lui in campionato ma quarto contando anche i 3 realizzati in Europa League ai preliminari contro Gent e Kosice…senza dimenticare pure i 4 timbri dell’anno passato, fra cui uno proprio per il temporaneo 1-2 del 24 maggio 2009: nessuno lo sa ma questo sarà il suo ultimo punto stagionale, benché si renderà molto utile alla causa dei suoi). Al 5′ altra grande occasione per la Roma: De Rossi raccoglie un lancio di Zambrotta e di testa serve Taddei, che prolunga su Menez e il transalpino viene scalciato dal medesimo Zambrotta mentre sta tirando di destro da dentro l’area con Dida che blocca a terra ma ci sarebbe un rigore piuttosto evidente di Zambrotta su Menez; al 20′ altro rigore non dato ai giallorossi con Vucinic che serve un bel filtrante a Menez in area e il giocatore si ritrova addosso Silva che gli appoggia chiaramente il braccio destro sulla spalla sinistra facendo perdere l’appoggio al momento del tiro: l’attaccante conclude di destro sull’esterno della rete ma tutti i romani reclamano rigore ed espulsione visto che Menez era solo davanti a Dida al momento di essere disturbato…l’arbitro torinese Roberto Rosetti, alla sua prima direzione stagionale con entrambi i club ma già noto in negativo dalle parti di Trigoria per gare contestate degli ultimi anni come lo scontro per lo scudetto Inter-Roma 1-1 del febbraio 2008 (la gara della mancata espulsione di Burdisso nel momento che l’Inter era già in 10 a cambi finiti, con Maxwell infortunatosi appena dopo e dell’espulsione “generosa” di Mexes con pari di Zanetti al 90′) o Catania-Roma 3-2 del dicembre 2008 (3 gol in fuorigioco degli etnei), si giustifica dicendo di aver dato la regola del vantaggio ma lasciando molti dubbi. Al 37′, dopo che Seedorf, Riise e Nesta erano stati ammoniti per dei falli di gioco e poco dopo li seguiranno anche Menez con Ambrosini, Menez va via sulla destra a Zambrotta e Nesta stesso crossando in mezzo per Vucnic, che si trova davanti a Dida ma il portiere devia in corner con la gamba sinistra il destro ravvicinato dello slavo sul primo palo…il Milan si fa vivo solo al 38′, quando Pato si gira sulla trequarti e scappa dalla sorveglianza di De Rossi, apre sulla destra per Abate e sul cross dell’esterno Burdisso anticipa ancora Pato di testa ma sul rimpallo Vucinic non riesce a spazzare e Seedorf arriva per primo concludendo con Doni (all’esordio stagionale dopo dall’infortunio patito in estate durante la preparazione) che manda la palla sul palo prima che Ambrosini mandi alto sulla respinta del montante. All’intervallo siamo sempre 0-1 con Menez-Vucinic che hanno messo sempre in difficoltà la difesa milanista e i reparti degli ospiti sono molto compatti in modo da non dare spazio ne al regista Pirlo, al trequartista Seedorf, schierato nella scomoda posizione di ala sinistra, al rifinitore Ronaldinho e alla punta Pato, tutti quasi inoffensivi per 45′ al netto del fatto che con 2 decisioni corrette sui 2 contatti in area a danno di Menez la gara poteva prendere binari ancora più definiti…

Rosetti completa l’opera

A inizio ripresa il Milan passa al 4-3-1-2 con Inzaghi che rileva Abate: subito al 46′ Inzaghi trova il salvataggio con il petto di Pizarro sulla linea da incornando da angolo di Pirlo al 56′ ecco l’episodio che cambia la gara definitivamente…Pirlo per Oddo, che arriva sul fondo a destra, crossa sul secondo palo per Pato, nella mischia Ambrosini trattiene Mexes e cadono entrambi a terra (sarebbe fallo di confusione…) e Pato si vede murare il colpo di testa da De Rossi con la palla che finisce sui piedi di Nesta, il quale vorrebbe ricrossare da dentro l’area ma Burdisso interviene deviando la sfera in corner, eppure Rosetti decide che é rigore fra le pesanti proteste di tutti i romanisti; dagli 11 metri va Ronaldinho e fa 1-1 incrociando di destro con Doni che riesce a deviare ma non a parare (per “Dinho” secondo gol consecutivo dopo quello contro l’Atalanta e primo timbro contro la Roma…a fine anno ne avrà realizzati 11+0+3 fra tutte le competizioni ma addirittura 7, la metà, saranno rigori). A questo punto la Roma si innervosisce con Doni e Pizarro che vengono ammoniti per comportamento non regolamentare e al 67′ Ronaldinho va sul velluto girandosi sulla trequarti a danno di Cassetti per poi cambiare gioco verso Pato, il quale gira dietro a Riise, lo anticipa superando Doni e incrocio di sinistro a porta vuota il 2-1 (Pato non segnava dalla doppietta a Siena della prima giornata: a fine anno saranno 12+0+2 mentre contro i romanisti lui non andava a segno dalla doppietta, al pari di quella di Vucinic, in Roma-Milan 2-2 dell’11 gennaio 2009) malgrado Riise fosse riuscito a toccarla di testa sulla riga…a questo punto Ranieri prova a dare una svolta con i mezzi che ha e inserisce Guberti per Taddei con Okaka per uno stremato Vucinic scegliendo di passare al 4-2-3-1 con Guberti-Menez-Perrotta dietro a Okaka al 71′. Al 75′ Baptista rileva Menez passando al 4-4-2 con 2 punte di peso e Guberti con Perrotta molto alti…al 76′ Riise riesce a mettere un traversone in mezzo dove Okaka alza la parabola di testa, Baptista tenta la rovesciata di destro e De Rossi esce dalla mischia con il pallone fra i piedi, che spedisce alto di destro al volo prima che all’80’ Ambrosini, graziato più volte durante la partita, assesta una gomitata in faccia a Burdisso nel tentativo di saltare di testa e Rosetti lo espelle in colpevole ritardo prima di ammonire Inzaghi per proteste e costringendo Leonardo a inserire Flamini per Ronaldinho all’83’ in modo da passare al 4-4-1 a rombo con Pirlo davanti alla difesa, Flamini-Seedorf a fare le mezz’ali mentre Pato rifinisce per Inzaghi. Al triplice fischio il Milan ritrova la vittoria dopo 3 giornate e segna 2 gol dopo 7 turni sperando di aver finalmente svoltato una stagione insufficiente fino a lì mentre la Roma esce fra i veleni proprio in un momento in cui stava portando a casa una partita decisiva contro una grande (la seconda affrontata dopo la Juventus) pur con assenze importanti come Juan e Totti, incappa in una sconfitta che segnerà l’inizio di una crisi e marchierà la stagione (nei prossimi 4 turni il Livorno espugnerà Roma 0-1, l’Udinese vincerà 2-1, con il Bologna si faticherà a trionfare 2-1 e a Milano con l’Inter finirà 1-1…). Tante saranno le proteste dalla parte dei giallorossi: Rosella Sensi tuonerà in Lega il giorno dopo pretendendo rispetto per i suoi ragazzi e la società, appoggiata dal DS Daniele Pradé che incalzerà Rosetti dicendo che i giocatori si aspettavano qualcosa di brutto da lui, Ranieri cercherà di restare calmo ma anche lui accuserà il direttore di gara del fatto che con la Roma sbaglia troppo e da troppo tempo chiedendo chiarimenti del fatto che nella stessa area di rigore sia stato fischiato solo un rigore su 3 (quello che non c’era…) mentre Mexes, assieme ancora a Rosella Sensi, ricorderà l’episodio di Milano in cui lui e Rosetti erano stati protagonisti 2 anni addietro (episodio decisivo per la conquista dello scudetto da parte dell’Inter), Pizarro sosterrà che se dovesse dire ciò che pensa si prenderebbe 10 anni di squalifica, De Rossi lascerà lo stadio prendendosela con i giornalisti del nord e Menez con Vucinic chiederanno spiegazioni a Rosetti fino a dentro gli spogliatoi senza ricevere alcuna risposta.

Rimpianti e bilanci

A fine anno il podio del campionato sarà a Inter-Roma-Milan a 82-80-70 con la i rossoneri che crolleranno troppo presto a 2 mesi dalla fine e i giallorossi che rimpiangeranno di non aver saputo tenere il passo degli interisti malgrado gare molto “particolari” come le trasferta con Genoa, Milan, Cagliari, Napoli, Livorno e la sfida a Roma con la Sampdoria dal punto di vista delle direzioni di gara…in Coppa Italia il Milan cederà 0-1 ai quarti contro l’Udinese che perderà con la Roma in semifinale (2-0 nel Lazio e 0-1 in Friuli per un 2-1 complessivo) ma i giallorossi soccomberanno in finale 0-1 (39′ Milito) dinanzi all’Inter in casa prima di crollare ad agosto in Supercoppa Italia per 3-1 (21′ Riise; 41′ Pandev, 70′ Eto’o, 80′ Eto’o) in rimonta nel capoluogo Lombardo intanto che il cammino europeo era finito a febbraio, con i capitolini che avevano ceduto ai sedicesimi di Europa League contro il Panathinaikos (doppia batosta 2-3 e 4-6 complessivo) mentre i milanisti avevano lasciato la Champions League agli ottavi per mano del Manchester United (2-3 in Italia e 4-0 in Inghilterra: 2-7 per i britannici). Fine del lungo viaggio nel passato di Milan-Roma…chissà cosa accadrà stavolta, Covid permettendo.

Il tabellino

MILAN-ROMA 2-1

MILAN (4-4-1-1): Dida; Oddo, Nesta, Silva T., Zambrotta; Abate (46′ Inzaghi), Pirlo, Ambrosini (cap.), Seedorf; Ronaldinho (83′ Flamini); Pato. A disposizione: Roma, Antonini, Favalli, Jankulovski, Huntelaar. Infortunati: Abbiati, Storari, Bonera, Kaladze, Gattuso, Borriello. Fuori per scelta tecnica: Strasser. Allenatore: Leonardo.

ROMA (4-4-1-1): Doni; Cassetti, Mexes, Burdisso, Riise; Taddei (71′ Guberti), De Rossi (cap.), Pizarro, Perrotta; Menez (75′ Baptista); Vucinic (71′ Okaka). A disposizione: Lobont, Andreolli, Brighi, Faty. Infortunati: Sergio J., Artur, Juan, Motta, Tonetto, Cicinho, Totti, Cerci. Allenatore: Ranieri.

ARBITRO: Rosetti di Torino.

MARCATORI: 3′ Menez (R), 56′ rig. Ronaldinho (M), 67′ Pato.

NOTE: All’81’ espulso Ambrosini (M) per somma di ammonizioni. Ammoniti Seedorf (M), Riise (R), Menez (R), Nesta (M) per gioco falloso, Doni (R), Pizarro (R) per comportamento non regolamentare, Inzaghi (M) per proteste.

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