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NAPOLI – In questo posticipo domenicale ci è arrivato un ulteriore messaggio di conferma: quest’anno, per lo scudetto, ci sta pure il Milan: i rossoneri, privi dell’allenatore Pioli, risultato positivo al Covid-19 ma rimpiazzato benissimo da Bonera in panchina con Gazidis in tribuna (collegato tutto il match, per via telefonica, con il tecnico a casa), oltre all’infortunato Leao (messo k.o. da una lesione al bicipite femorale destro che lo terrà fuori fino a inizio dicembre), espugnano il “San Paolo” esattamente 10 anni e 1 mese dopo l’ultima volta: all’epoca fu 1-2 con gol decisivo di Ibrahimovic…proprio lui, che tornato a Milanello a gennaio scorso, si è eretto a protagonista firmando la doppietta che ha, di fatto, condannato gli uomini dell’ex di turno Gattuso, costretti a rinunciare a Hysaj/Rrahmani (positivi anche loro al Coronavirus) oltre a Osimhen (debilitato da una lussazione alla spalla rimediata in nazionale).

I moduli schierati ricalcano le filosofie dei 2 mister non tanto a livello di disposizione quanto a livello di importazione di movimento: 4-2-3-1 da ambo i lati (ma quello degli azzurri si tramuterà in 4-4-1 in seguito all’espulsione dell’altro ex Bakayoko e l’altro si tramuterà in 4-3-3 solo in zona recupero)

[Meret;

Di Lorenzo-Manolas-Koulibaly-Rui;

Bakayoko-Ruiz (90° Elmas);

Lozano (56° Zielinski)-Politano (69° Petagna)-Insigne (cap.);

Mertens]

contro

[Donnarumma;

Calabria-Kjaer-Romagnoli (cap.)-Hernandez;

Kessiè-Bennacer;

Saelemaekers (73° Castillejo)-Calhanoglu (87° Krunic)-Rebic (74° Auge);

Ibrahimovic (79° Colombo)].

Sono trascorsi solo 4 minuti che il Milan vive il suo primo brivido: Kjaer, nello sventare un cross da destra di Lozano in recupero, sente tirare dietro la coscia facendo temere per una sua uscita prematura che si rivelerà essere solo un fuoco di paglia…scampato il pericolo i suoi cominciano a macinare gioco con occasioni a ripetizione pur impegnando Meret solo una volta, quando Calhanoglu si vede sventare in corner un bel destro dal limite dell’area, al contrario di Rebic/Kjaer/Saelemaekers: tutti e 3 sbagliano mira facendo pensare che il loro vantaggio, intanto che Bakayoko rimedia un’ammonizione per fallo inesistente a danno di Saelemaekers (episodio, questo, che che si rivelerà decisivo), sia solo questione di tempo. Una questione di tempo che si concretizza al 20°, quando Ibrahimovic incorna di testa un bel traversone di Hernandez dalla sinistra realizzando lo 0-1 dal limite dell’area di rigore (proprio nella stessa porta del 2010): da qui i rossoneri si rifaranno vivi solo con un mancino finito fuori di Bennacer a ridosso del duplice fischio di Valeri ma, in compenso, lasceranno l’iniziativa ai padroni di casa, fin lì pericolosi solo con dei traversoni ben controllati da Donnarumma…succede così che il Napoli cinge d’assedio la porta avversaria creando palle gol in serie ma sempre sventate o dai difensori sulla linea (Rebic su Bakayoko), dai pali (traversa di Di Lorenzo), dall’estremo difensore (salvataggio prima e infine su Mertens, poi su sforbiciata di Lozano oltre che su incornata del medesimo Di Lorenzo) dalla scarsa mira (conclusioni poco fuori di Politano).

Alla ripresa, aperta dall’ammonizione evitabile di Calabria (rimediato per aver buttato via il pallone in seguito ad un fischio contro di lui), arriva il momento che appare, in un primo istante, il fatto decisivo: in contropiede Rebic riesce a servire ancora Ibrahimovic (3° doppietta dopo Inter e Roma), che tocca di ginocchio a porta semivuota il cross del compagno facendo 0-2 al 53°; da qui si prosegue con la girandola delle sostituzioni, diversi cartellini (Rebic per fallo tattico a danno di Politano e saranno anche scintille fra i 2, Kessiè per smanacciata in faccia al subentrato Petagna, Rui per altro fallo tattico a discapito di Calabria e Castillejo per aver steso Rui) fra cui la 2° ammonizione ed espulsione per Bakayoko al 65° (su cui si rivelerà fatale l’errore della 1° frazione)…in appena 4 giri di lancetta si passa dallo 0-3 annullato all’eterno Ibrahimovic (per off-side) all’1-2 di Mertens, realizzato al 62° con un bel destro scaturito in una mischia dentro l’area milanista. L’assedio dei partenopei si rivela rabbioso e confusionario ma, in realtà, gli interventi di Donnarumma sono pochi (oltre che semplici) al netto di una formazione ospite che si trincera bene a difesa del vantaggio anche dopo che il centravanti svedese è costretto ad abbandonare il campo per un sospetto infortunio muscolare (si teme il flessore della gamba destra) facendo posto al giovane Colombo. Alla fine i milanesi cambieranno totalmente i connotati del proprio attacco mentre i campani cercheranno di guadagnare maggiore spazio in fase offensiva inserendo pure una punta di peso a livello di Petagna ma non riusciranno mai, realmente, ad andare vicini al 2-2…cosa che, invece, riusciranno a fare gli avversari, che al 94° (su 6 minuti di recupero) e facendo seguito ad un brutto giramento di testa dello stremato Kessiè, riusciranno a fare 1-3 in ripartenza con il neo-entrato Auge (1° segnatura in campionato per lui) su assist verticale di un ottimo Bennacer.

Alla chiusura i meneghini festeggiano il loro ritorno alla vittoria in casa del Napoli 10 stagioni dopo assieme alla permanenza in vetta a quota 20 (+2 sul Sassuolo e +3 sulla Roma) ma si dannano per la paura di aver perso il loro attaccante titolare (gli esami strumentali chiariranno tutto entro la sfida in casa del Lille di giovedì 26/11) mentre i napoletani devono fare un grosso “mea culpa” per capire il perchè di 2 sconfitte consecutive in casa al cospetto di un ruolino da trasferta radente la perfezione (solo risultati massimi se si esclude il 3-0 con la Juventus).

Il periodo più bollente dell’annata è cominciato e durerà fino al 23/12…sediamoci e vediamo come si evolverà il tutto!!!

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