
NAPOLI – E’ trascorso quasi un mese dalla Pasqua (19 aprile), dal 17 febbraio l’Italia é stata sommersa dal inchiesta di “Mani Pulite” detta anche “Tangentopoli” che sta coinvolgendo tutto il mondo dell’imprenditoria e della politica nazionale riempiendo le carceri per quella che sarà considerata la fine della “Prima Repubblica”, Giovanni Falcone ha iniziato da poco a collegare le indagini sulla Mafia a quelle del ministero della giustizia diretto da Claudio Martelli ma proprio il giudice Falcone, il prossimo sabato 23 maggio morirà per mano di “Cosa Nostra” nella strage di Capaci e a luglio lo seguirà, a Via D’Amelio, il suo migliore amico Paolo Borsellino…nel mentre vediamo un’Europa in cui infuria la guerra di Jugoslavia fra la Serbia e le repubbliche indipendentiste della Slovenia, Croazia, Bosnia ed Erzegovina…é stata proclamata da circa 8 mesi la C.S.I. (Comunità degli Stati Indipendenti) nata dalle ceneri dell’Unione Sovietica, in Colombia é in atto il conflitto fra il presidente Cesar Gaviria e il “re” del narcotraffico Pablo Escobar (capo del “Cartello di Medellin”) mentre la Svezia, fra un mese esatto, ospiterà l’ultimo europeo a 8 squadre della storia nonché l’ultima competizione internazionale fino al mondiale 2018 a cui l’Italia non si qualificherà (usciremo a Mosca sabato 12 ottobre 1991 pareggiando 0-0 proprio contro la C.S.I. malgrado un gruppo di giocatori di tutto rispetto) e ad agosto gli U.S.A. si presenteranno con il loro “Dream Team” a vincere le olimpiadi di Barcellona contro la Croazia del trio Rada-Kukoc-Petrovic attraverso un collettivo da sogno in cui spicca il quintetto base Bird-Johnson-Barkley-Pippen-Jordan e ci sono riserve di lusso come Malone.
Contraddizione calcistica e conti finali
Sembra proprio che nella primavera del 1992, intanto che lo scorso mercoledì il Werder Brema ha vinto la sua unica Coppa delle Coppe battendo 2-0 il Monaco a Lisbona e nelle prossime settimane il Torino giocherà la finale di Coppa UEFA con l’Ajax precedendo l’ultimo atto della Coppa dei Campioni Barcellona-Sampdoria a Londra, il mondo sia una bomba pronta a esplodere e solo il mondo del calcio stia riuscendo a restare parzialmente fuori dal lato peggiore della civiltà nella giornata che potrebbe assegnare lo scudetto nel nostro campionato, all’epoca il migliore del mondo malgrado la possibilità di poter tesserare 3 stranieri per ogni club: é la trentaduesima giornata di Serie A e tutte le partite si giocano alle 15, fra cui il “remake” della finale d’andata di Coppa Italia Parma-Juventus 0-0 (finita 1-0 in casa dei bianconeri mercoledì 7) ma valevole per l’accesso alle coppe dei gialloblù oltre che per le residue speranze di scudetto dei torinesi, finiti a -6 dal Milan che deve andare a giocare sul terreno del Napoli terzo in classifica e vincere lo scudetto 4 anni dopo in caso ottenesse almeno un pari (Milan 51, Juventus 45 e poi tutte le altre) per concludere il quadro con sfide interessanti come Torino-Genoa 4-0 (17′ Bresciani, 60′ Scifo, 72′ Vieri, 79′ Policano) anticipata al sabato in vista dell’impegno europeo dei granata, Sampdoria-Fiorentina 2-0 (41′ Buso, 58′ Pari), Cagliari-Bari 0-0, Foggia-Lazio 2-1 (49′ Rambaudi, 52′ Baiano; 90′ Sosa), Inter-Cremonese 0-2 (63′ e 90′ rig. Dezotti), Roma-Ascoli 1-0 (88′ Carnevale), Verona-Atalanta 1-3 (11′ Caniggia; 14′ rig. Bianchezi, 68′ Pasciullo, 87′ Ghirardello). Il match più interessante, dunque, malgrado non riguardi più lo scontro diretto per il tricolore come era stato fino a 2 anni addietro, é Napoli-Milan in diretta dal “San Paolo”, gremito da 73.000 spettatori fra cui appena 1000 tifosi rossoneri arrivati a sostenere i loro beniamini con una bella coreografia esposta al primo anello, nel settore a loro riservato fatta di cartoncini rossi e strisce recanti le lettere della scritta “I love you Milan”…gli uomini di Fabio Capello, arrivato in estate dopo la precedente esperienza nel finale del 1986/87 come rimpiazzo di Liedholm e dopo 5 annate trascorse a commentare la Coppa Italia su “Italia 1” assieme a Sandro Piccinini e Roberto Bettega, sono ancora imbattuti e possono festeggiare il tricolore con 2 turni di anticipo in caso anche di pareggio qualora la Juve non dovesse espugnare Parma; il Napoli, invece, si é risollevato dopo l’arrivo in estate di Claudio Ranieri subentrato ad Alberto Bigon e nel primo campionato disputato interamente dopo l’addio di Maradona hanno mantenuto un ottimo ritmo arrivando a piazzarsi, per il momento, al terzo posto con 39 lunghezze ma possono ancora migliorare dovendo difendere il loro posto dall’assalto del Torino che si é portato momentaneamente a pari punti dopo l’anticipo del sabato…i milanisti dovranno concludere ospitando il retrocesso Verona e poi andranno a Foggia mentre gli azzurri saranno ospiti della Fiorentina e poi riceveranno il Genoa (nessuna delle due deve più chiedere niente al campionato). Entrambe non hanno avuto impegni europei per tutto l’anno, visto che alla squadra del patron Silvio Berlusconi, presente in tribuna assieme al suo parigrado Corrado Ferlaino, é stata squalificata per 2 anni dalla UEFA in seguito all’abbandono del campo di Marsiglia al ritorno degli ottavi di finale l’anno addietro, in cui era giunta terza dietro a Sampdoria e Inter, causa lo spegnimento di 2 riflettori e i campani erano arrivati ottavi…l’avventura in Coppa Italia, invece, si é chiusa agli ottavi per i partenopei, fatti fuori dalla Roma negli ottavi a inizio dicembre (sconfitta 1-0 nella capitale e ininfluente vittoria 3-2 alle pendici del Vesuvio) intanto che i milanesi saranno eliminati (0-0 in casa e 1-0 in trasferta firmato da Schillaci al 22′) nella prima metà di aprile (sarà l’unica sconfitta in tutta la stagione fra campionato e coppa) dalla Juventus futura finalista perdente dinanzi al Parma (fra 4 giorni i gialloblù trionferanno 2-0 in casa rimontando il brutto risultato del 7 maggio).
Rose, tattiche, nazionali, veleni
Ranieri, per l’occasione e sapendo di dover fare a meno sia del suo regista brasiliano Alemao oltre al terzino-mediano De Agostini, sfodera un 5-3-2 basato sul controgioco e le marcature individualizzate in cui vediamo spiccare il libero della Francia Blanc, che uscirà ai gironi insieme all’Inghilterra dietro alla Svezia padrona di casa e alla rivelazione Danimarca (per i transalpini 1-1 con la Svezia, 0-0 con l’Inghilterra, sconfitta 1-2 coi Danesi nel gruppo A), che porterà a casa la coppa dopo aver estromesso in semifinale l’Olanda del trio milanista Rijkaard-Gullit-Van Basten ai rigori per 5-4 in seguito al 2-2 maturato sul campo per poi superare 2-0 la prima Germania riunificata…la Danimarca non avrebbe neanche dovuto partecipare, ma subentrerà al posto della Jugoslavia, a cui era stata appena sciolta la federazione e squalificata da ogni competizione ciascuna rappresentativa sportiva; sul piano dei sudamericani vediamo solo il bomber carioca Careca al netto di un gruppo di uomini importanti che il nuovo tecnico italiano Arrigo Sacchi (protagonista delle grandi sfide fra Napoli e Milan di pochi anni addietro) sceglierà per le qualificazioni ai mondiali statunitensi del 1994: Zola e Tassotti, Costacurta, capitan Baresi, Maldini, Donadoni, Albertini, Massaro mentre chi aveva giocato nel 1982 e 1986 come Giovanni Galli o nel 1990 tipo Ferrara, De Napoli e Ancelotti sarà lasciato a causa intanto che altri come Francini o Fuser, Simone avevano chiuso la carriera in nazionale all’europeo del 1988 e alle olimpiadi seguenti di Seul. Capello usa sempre lo stesso assetto: 4-4-2 in linea sfruttando la “zona” già usata da Sacchi ma con una maggiore stabilizzazione in copertura attraverso un centrocampo più basso e una difesa che specula di più sul fuorigioco in modo da rendere compatti i reparti e da esentare il tandem offensivo da eccessivi compiti di ripiego…é fuori per scelta tecnica il giovane attaccante Cornacchini e gli infortunati sono lo stopper Filippo Galli oltre all’ala mancina Evani con il centravanti Serena ma la rosa é in condizioni smaglianti malgrado la stagione lunga e i risultati continui con l’obiettivo di dover chiudere quanto prima il discorso scudetto facendo leva anche sul roboante 5-0 dell’andata in cui erano volati insulti pesanti soprattutto fra le tifoserie, tra cui striscioni anche molto forti tipo “DAI QUARTIERI SPAGNOLI AI CAMPI FLEGREI, VESUVIO REGALACI UN’ALTRA POMPEI”, “MILANO IN FIAMME? E POI VOI DOVE ANDATE A LAVORARE?”, “SE NAPOLI E’ LA CITTA’ DEL SOLE, MEGLIO LA NEBBIA” di cui i napoletani non si scordano e rispondono con lanci di oggetti ai tifosi avversari intanto che si fa spazio in Curva B la scritta “IL VESUVIO IL REGALO VE LO PUO’ ANCHE FARE, MA POI LE VOSTRE MAMME DOVE VANNO A…” alludendo a uno dei mestieri più antichi del mondo in un periodo in cui l’odio territoriale italiano stava toccando pesanti picchi di esasperazione anche grazie al proselitismo di partiti secessionisti come la “Lega Nord”, che attecchiva soprattutto in regioni come la Lombardia.
Vantaggio rossonero
Il primo tempo evidenzia subito 2 scuole tattiche agli antipodi: Corradini prende Van Basten mentre il giovane Tarantino si incolla a Massaro, Ferrara controlla Fuser e Francini tampona Donadoni intanto che in mezzo Crippa segue Rijkaard e De Napoli é destinato ad Albertini…dal lato opposto c’é Costacurta che presidia la zona di Careca mentre Baresi cerca di limitare Padovano quando non deve impostare lui stesso e Tassotti scala spesso in mezzo per venire a fermare il giovane prodigio incaricato di non far rimpiangere Maradona, ovvero Zola, portando così il solo Maldini a svariare senza compiti di marcatura al pari del libero Blanc e dei 2 portieri. Ne viene fuori un primo tempo in cui il Milan spinge maggiormente portandosi in vantaggio al 38′: Rijkaard riceve sulla trequarti da Costacurta, scambia con Van Basten e poi si inserisce in area anticipando Blanc in modo da incrociare di sinistro sull’uscita dell’ex Giovanni Galli (al suo secondo anno con il Napoli)…per il mediano sono 5 reti in stagione (contro la Roma e il Napoli all’andata prima di Ascoli e Sampdoria al ritorno ed é tornato al gol per la prima volta da Milan-Sampdoria 5-1 del 5 aprile dopo aver segnato ai napoletani l’anno addietro nel 4-1 di Milano in data domenica 3 marzo 1991); all’intervallo, dunque, la classifica recita “Milan 53, Juventus 46, Napoli e Torino 39…” e al momento Capello potrebbe già esultare mentre Ranieri sta rischiando di doversi giocare l’accesso all’Europa negli ultimi 180′ malgrado un’annata più che positiva senza tralasciare il fatto che Francini, Ferrara e Careca sono finiti tutti e 3 sull’elenco degli ammoniti per gioco falloso.
Il Milan spreca e il Napoli lo punisce
Alla ripresa ecco Mauro che rimpiazza De Napoli passando al 4-4-2 con Corradini che sale in mediana, Crippa e lo stesso Mauro sugli esterni mentre Zola rifinisce dietro alla coppia Careca-Padovano ma al 52′ Maldini colpisce il palo di testa da dentro l’area da assist al volo di destro di Massaro e 56′ ecco il match-point per gli ospiti: Crippa stende Donadoni lanciato in area e il direttore di gara Pairetto di Nichelino fischia rigore ma dal dischetto Van Basten si fa parare il destro incrociato da Galli; al 60′ Padovano riceve la palla al limite dell’area ma spedisce molto alto e sul ribaltone di fronte Baresi lancia su Gullit, che al volo di destro in allungo trova il piede di Galli, sulla cui respinta Van Basten spedisce al lato in scivolata. Al 62′ ecco il pari del Napoli: Zola batte corto in corner verso Crippa, che crossa di destro in area e sul secondo palo Tassotti lascia sfilare non accorgendosi che dietro di lui arriva Blanc a fare 1-1 di testa (per il francese, che andrà via a giugno e tornerà in Italia all’Inter nell’estate del 1999, sono 5 timbri: in casa della Lazio e doppietta con la Cremonese all’andata prima della Lazio in casa al ritorno ma fra una settimana colpirà anche la Fiorentina a domicilio chiudendo a 6 il bilancio azzurro sommato con 31+4 presenze); al 64′ ecco Pusceddu che rimpiazza Francini mentre al 69′ va dentro Gullit per Fuser e Simone sostituisce Van Basten all’83’ con Capello che non rinuncia alle 3 punte e ai 4 giocatori offensivi, contando pure Donadoni, neanche ad un passo dal traguardo mentre Tassotti con Costacurta si guadagnano il cartellino giallo per gioco falloso…
Conclusioni e gioia finale
Al triplice fischio, dopo il secondo Napoli-Milan 1-1 consecutivo (era finita così anche il 21 ottobre 1990), il Milan é campione d’Italia per la dodicesima volta nella sua storia grazie anche allo 0-0 di Parma (rossoneri a 52 punti, Juventus a 46, Napoli a 40 e Torino a 39…), torna sul tetto nazionale per la prima volta dal 1988 e celebra il secondo scudetto della gestione di Berlusconi (oltre a tantissimi trofei europei, arriveranno altri 6 campionati: nel 1993 e 1994 oltre a quelli del 1996, 1999, 2004 e 2011) nonché il primo di Capello allenatore intanto che tutti si preparano a vivere il commovente addio di Ancelotti, che si ritirerà fra 2 gare, il tempo di finire la stagione; Donadoni e Costacurta non risparmieranno battute su tutti i detrattori di una squadra additata come incapace di tornare al successo, Gullit rimproverà il pubblico napoletano per gli insulti a Rijkaard, Rijkaard stesso e Antonioli, intervistati dal giornalista della RAI Jacopo Volpi, si lasceranno andare a tutte le loro emozioni guardando al futuro intanto che Berlusconi definirà questo uno “Scudetto annunciato nei nostri programmi estivi” ma la battuta più simpatica la farà capello, dicendo che “Questo Milan sembra una Williams, visto il nostro vantaggio sugli altri, più che una Ferrari” dando una doppia frecciata alla famiglia Agnelli, in difficoltà anche in avvio di mondiale di Formula 1 con la leggendaria scuderia di Maranello…a fine stagione i milanisti chiuderanno a 56 punti con 22 vittorie, 12 pareggi in 34 gare e imbattibilità poi eguagliata solo dalla Juventus del 2011/12 ma con 38 gare a disposizione e non 34…74 gol fatti e 21 subiti: miglior attacco e seconda miglior difesa dopo le 20 reti prese dal Torino senza dimenticare il capocannoniere del campionato Van Basten, che chiuderà a 25 firme in 31 partite vincendo per la seconda volta il titolo di re dei bomber dopo i 19 gol del 1990 e a dicembre conquisterà il suo terzo Pallone d’Oro dopo il 1988 e 1989 ma la stagione riserverà la gioia pure della seconda Supercoppa Italia (la prima era stata il 2-0 del 1988 contro la Sampdoria), vinta il 30 agosto 1992 per 2-1 a Milano contro il Parma (nessuno lo sa ancora, ma sta cominciando definitivamente l’epoca del “Milan degli immortali”); il Napoli, dal canto proprio, tornerà fra le prime 4 dopo 24 mesi dando idea di non voler chiudere il suo momento storico più importante ma gli anni che seguiranno porteranno alla crisi societaria durante la quale Ferlaino lascerà il timone prima a Perinetti nel 1993 e poi a Gallo nel 1994 fino a che nel 1998 gli azzurri non retrocederanno dopo 33 anni in massima lega (il peggio deve ancora venire…), ma questa é un’altra storia e forse la racconteremo in occasione della prossima pagina sul passato di Napoli-Milan, perché dovete saperlo, il nostro viaggio nel “vintage” non é ancora terminato.
Il tabellino
NAPOLI-MILAN 1-1
NAPOLI (5-3-2): G. Galli; Ferrara (cap.), Tarantino, Blanc, Corradini, Francini (64′ Pusceddu); Crippa, Zola, De Napoli (46′ Mauro); Careca, Padovano. A disposizione: Sansonetti, Filardi, Silenzi. Infortunati: Alemao, De Agostini. Allenatore: Ranieri.
MILAN (4-4-2): Antonioli; Tassotti, Costacurta, F. Baresi (cap.), Maldini; Donadoni, Rijkaard, Albertini, Fuser (69′ Gullit); Massaro, Van Basten (83′ Simone). A disposizione: S. Rossi, Gambaro, Ancelotti. Infortunati: F. Galli, Evani, Serena. Fuori per scelta tecnica: Cornacchini. Allenatore: Capello.
ARBITRO: Pairetto di Nichelino.
MARCATORI: 37′ Rijkaard (M); 62′ Blanc (N).
NOTE: Al 56′ Galli (N) ha parato un rigore a Van Basten (M). Ammoniti Francini (N), Ferrara (N), Careca (N) e Tassotti (M), Costacurta (M) per gioco falloso.
