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NAPOLI – Mancano appena 3 giorni all'”Halloween” 2009 e, mentre il freddo comincia ad abbracciare tutta la nostra penisola assieme alla crisi economica scoppiata nel 2008, “Human” dei “The Killers” scala le classifiche a livello musicale, “Cartoon Flakes” è il nuovo “programma-contenitore” per ragazzi in onda sulla Rai di mattina in rimpiazzo di “Go-kart mattina”, il Sudafrica si prepara ad organizzare il mondiale di calcio nell’estate seguente dopo aver già ottenuto un discreto successo con la “Confederations Cup” del giungo passato e Roma conta i debiti contratti con l’organizzazione scellerata dei mondiali di nuoto a luglio.

Siamo vicini all’inizio della 2° decade del 21° secolo nonchè del 3° millennio, e quale modo di avvicinarsi al 2010 se non godersi un bel campionato di Serie A che, pur non essendo più la “NBA del calcio” come fu dal 1980 al 2006, sta già regalando grosse emozioni con match di spicco tipo Napoli-Milan (tornata a giocarsi in massima lega dall’autunno 2007 in seguito a ben 6 stagioni dei partenopei in cadetteria) o Juventus-Sampdoria in occasione del 2° turno infrasettimanale della stagione oltre che 10° in totale…mentre le 3 del nord sono tutte in zona scudetto come inseguitori dell’Inter o a ridosso della Champions, i napoletani hanno cambiato da 3 settimane l’allenatore in seguito alla sconfitta in rimonta subita in casa della Roma: al posto di Donadoni è subentrato Mazzarri dando subito ottimi risultati…vittoria allo scadere in casa con il Bologna per 2-1 e 0-1 a 2 minuti dalla fine a Firenze (decisivo Maggio in ambo le occasioni) per far capire a tutti che con gli azzurri non è più tempo di scherzare; i rossoneri, dal canto loro, vengono anch’essi da una vittoria con sorpasso nel finale a domicilio del Chievo ma non stanno riuscendo a convincere tutti fino in fondo malgrado un ottimo organico…

Intanto che tutte le partite del mercoledì iniziano, escluso il posticipo del giovedì sera Inter-Palermo, vediamo un “San Paolo” che ribolle di entusiasmo e di speranza: se non si può vincere, bisogna almeno dare tutto spinti dai 60.000 spettatori, soprattutto perchè il settore ospiti è chiuso causa la rivalità ancora latente tra le parti, un odio risalente al mitico periodo degli anni ’80-’90, quando Napoli-Milan fu a più riprese una sfida decisiva per il tricolore in cui si sfidavano i 2 giocatori migliori del pianeta assieme al fiorentino (poi juventino) Roberto Baggio…stiamo parlando, ovviamente, di Diego Armando Maradona e Marco Van Basten; il presidente De Laurentiis è presente come sempre al suo posto mentre il direttore sportivo Galliani viene delegato da Berlusconi (dimissionario da poco ma ancora formalmente massima carica milanese) a rappresentare la dirigenza.

Intanto, però, sia Mazzarri che Leonardo (1° marcatore nell’ultima vittoria meneghina all’ombra del Vesuvio il 4/1/1998 per 1-2 seguito dal raddoppio di Ganz e dall’accorciamento di distanze firmato Bellucci) hanno il loro bel da fare per scegliere le formazioni migliori: il mister dei campani ha diverse defezioni fra i difensori, tipo Santacroce/Zuniga/Contini (i primi 2 infortunati e il 3° squalificato) oltre al bomber Hoffer…il 3-4-2-1 (poi 4-3-2-1 per l’innesto di Datolo ma con variabile di 4-3-1-2 nei frequenti spunti di Lavezzi) abitudinario, però, viene confermato

[De Sanctis;

Campagnaro (65° Datolo)-Rinaudo-Grava (cap.);

Maggio-Pazienza (63° Cigarini)-Gargano-Aronica;

Hamsik-Lavezzi;

Quagliarella (71° Denis)]

la stessa sorte toccherà al 4-3-1-2 degli ospiti (mutato solo negli interpreti ma non nella sostanza per l’avanzamento sulla trequarti di Seedorf nel finale sfruttando l’entrata di Flamini il posto di Ronaldinho), adoperato nonostante pure l’allenatore milanista debba rinuncia a ben 4 effettivi del pacchetto arretrato: Bonera/ Jankulovski/Favalli/Abate (tutti uomini di fascia infortunati a vario titolo) oltre a Gattuso/Beckham (pure loro debilitati)

[Dida;

Abate-Nesta (8° Kaladze)-T.Silva-Zambrotta;

Ambrosini (cap.)-Pirlo-Seedorf;

Ronaldinho (60° Flamini);

Pato-F.Inzaghi (73° Borriello)].

Pochi i futuri nazionali scelti da Lippi per difendere il titolo di campioni del mondo a giugno prossimo ma che andranno fuori al 1° turno: de Sanctis/Maggio/Quagliarella e Zambrotta/Pirlo mentre Gattuso non sarà della serata, Nesta/Inzaghi/capitan Ambrosini si sono già ritirati come l’olandese Seedorf…esiguo pure il numero delle stelle di altri paesi, ma non quello di chi ben figurerà tipo Gargano (che contribuirà a riportare l’Uruguay fra le prime 4 del pianeta per la 1° volta dal 1970), Hamsik (capitano della Slovacchia esordiente che ci eliminerà nei gironi alla 3° giornata), la riserva delusa dell’Argentina Lavezzi, estromessa nel pre-ritiro causa Maradona in panca, oppure lo stopper brasiliano T.Silva, convocato da Dunga al contrario dei connazionali Dida/Ronaldinho/Pato.

Quando Rizzoli fischia l’inizio delle ostilità in seguito al saluto con i capitani Grava-Ambrosini (divenuto condottiero dei diavoli dopo il ritiro di Maldini nel maggio trascorso) si sente subito che l’atmosfera è elettrica ma non sono passati neanche 8 minuti che i partenopei non credono ai loro occhi: al 3° giro d’orologio, dopo una confusa azione sulla trequarti casalinga, in cui Campagnaro con Pazienza e Gargano cercano di liberare di testa, Pirlo impatta di fronte verso Seedorf, che alza di piatto destro per Inzaghi mettendolo solo davanti a De Sanctis permettendogli di fare 0-1 con un bel sinistro incrociato dentro l’area, avvantaggiato dalla mancata alzata della linea del fuorigioco da parte di Campagnaro…non arriviamo al 6° che Zambrotta riesce a rilanciare lungo, venendo servito da Silva, all’indirizzo di Inzaghi, il quale spizza per Pato e il brasiliano brucia l’altissima difesa avversaria infilando lo 0-2 tramite un bell’interno destro a danno del portiere in uscita…all’8°, come se tutto stesse andando troppo bene, Nesta sente un fastidio alla gamba destra e chiede il cambio facendo entrare Kaladze (schierato fuori ruolo ma comunque uomo d’esperienza) ma fortunatamente non sarà nulla di grave e rientrerà fra 2 settimane (per la vittoria in casa della Lazio 1-2); per il resto della frazione lo stadio, pur essendo ancora stordito dall’avvio terrificante, riprende a rumoreggiare riuscendo a riportare i suoi in area nemica pure se Quagliarella si renderà pericoloso solo grazie ad un tiro fin troppo facile bloccato da Dida grazie alla deviazione di Silva e Rinaudo manderà altissimo un cross su punizione di Gargano intanto che Pirlo prende il giallo (molto strano, per la verità, conoscendo la correttezza e la classe del personaggio) causa un fallo su Pazienza precedendo Abate, sanzionato tramite cartellino dopo un contrasto con Lavezzi.

Le marcature, intanto, si susseguono su tutti i campi (a Torino, per esempio, l’intervallo sopraggiunge con un 2-0 maturato dalla Juventus contro una Samp, fin lì, fin troppo in forma e schiantata clamorosamente 5-1 alla conclusione) e il 2° tempo viene salutato con un boato: un chiaro segnale che la ripresa deve significare assedio continuo fino alla rimonta…al 46° Dida salva con un doppio miracolo su Lavezzi da fuori area e poi da terra su Maggio in posizione regolare a porta quasi vuota, al 48° Lavezzi manda alto di destro un cross proveniente da Quagliarella (sempre posizionato a destra) ma “aggiustato” di testa da Abate e al 55° Dida si erge ancora a salvatore del risultato riuscendo a negare la gioia prima a Gargano solo davanti a lui e, di seguito, ancora da sdraiato, ad un Quagliarella incapace di realizzare a porta sguarnita: si prospetta una ripresa tutta in trincea per gli uomini di Leonardo! Il tempo scorre e Mazzarri si gioca le sue carte buttando dentro Cigarini per per Pazienza (un regista in più, chiaramente, permetteva di dilatare le maglie avverse) seguito dal mediano Datolo per Campagnaro (finito fra i cattivi appena prima di uscire), con conseguente passaggio al 4-3-2-1 visti gli abbassamenti di Maggio con Aronica mentre Leonardo si era premunito di coprirsi maggiormente schierando Flamini al posto di uno spento Ronaldinho affidandosi a Seedorf come rifinitore…seguono il cartellino ad indirizzo di Rinaudo e le ultime mosse dei mister: Borriello aggiunge freschezza per un Inzaghi che ha dato tutto al netto di un Denis che cercherà di raddrizzare una luna fin lì troppo storta per il suo collega Quagliarella per avendo solo 20 rintocchi a disposizione pure se, a parte l’aggiunta di Grava insieme ad Aronica sul taccuino del direttore di gara non contribuiscono a far altro che aumentare la tensione con evidente abbassamento del livello tecnico; all’80° ci sta anche tempo per un evidente rigore non dato proprio da uno sgambettamento con spinta (ben nascosta, a onor del vero) di Silva su Denis che farà definitivamente esplodere un ambiente già incandescente…ormai è scoccato l’86° quando Abate, in un raptus d’agonismo, entra in scivolata su Gargano da davanti buttandolo a terra e guadagnando la via degli spogliatoi per espulsione data dalla somma di ammonizioni: Ambrosini scala formalmente a terzino destro ma il gol del Napoli è solo questione di tempo. il 90° giunge con ancora lo 0-2 sul tabellino ma Datolo, durante un assalto mai terminato, batte l’ennesimo corner dei suoi in serata costringendo Seedorf a spazzare di testa maldestramente fuori area, dove Cigarini incolla un sinistro al volo dai 30 metri senza speranze per Dida che si spegne sotto l’incrocio sinistro a sentenziare l’1-2 con ancora 300″ da giocare (praticamente un tempo supplementare a pallacanestro)…il Milan trema ma tiene duro fino al 48°, quando ancora Cigarini riesce a lavorare un pallone sulla trequarti servendo Hamsik a destra, il quale gira subito dentro l’area per Maggio e a quel punto il terzino destro dei padroni di casa deve solo anticipare la pressione di Zambrotta e Ambrosini crossando ad indirizzo di un Denis solo vicino al dischetto del rigore: la sua incornata verso il palo destro è perfetta e manda in visibilio tutta Napoli, a cominciare dai telecronisti Auriemma e Alvino ma deludendo la coppia di Sky Sport Pardo-Marchegiani (visibilmente scontenti del parziale maturato), per un 2-2 che cominciava farsi sempre più utopia ma che sentenzia diverse cose oltre a confermare che sono 11 gli anni in cui il Milan non ha più espugnato il capoluogo campano…è ormai nata la “zona Mazzarri”, il momento conclusivo della sfida in cui gli azzurri mostrano maggiormente di non morire mai (il sabato seguente ci sarà la definitiva consacrazione di tale idea grazie alla rimonta in casa juventina per 2-3 all’81° con doppietta di Hamsik da 2-0 al 54°), che per festeggiare un buon risultato davanti a loro devi aspettare il triplice fischio, che mister Mazzarri sa come cambiare le partite sfruttando appieno la sua panchina (seppur corta) riuscendo a rendere decisivi tutti i suoi cambi (assist di Datolo per Cigarini e pari di Denis su azione iniziata ancora da Cigarini…) in una corsa alla zona Europa in cui non ci si può più distrarre al contrario di un Leonardo che sta facendo bene ma non troppo sapendo le risorse di cui dispone, per Maggio ben 2 gol e 1 assist in 10 giorni che sono fruttati 5 punti su 7 ai suoi (decisamente l’uomo in più del momento), Napoli-Milan sta tornando ad essere uno scontro che sa di obiettivi importanti.

A fine anno il Napoli, vedendosi sbattuto fuori agli ottavi di Coppa Italia per 3-0 a Torino dalla Juventus (fatta fuori nei quarti dai vincitori dell’Inter), strapperà un ottimo 6° posto (dietro a Inter/Roma/Milan/Sampdoria/Palermo) e tornerà in Europa League dopo 2 anni riuscendo ad essere la squadra che, assieme alla Roma, ha ottenuto più punti negli ultimi scampoli di disputa: ben 13 su 59 (per i giallorossi saranno 12 su 80), una cifra senza la quale si sarebbe arrivati a centro-classifica ma che non lenisce i rimpianti delle prime settimane facendo pensare che si poteva già arrivare in Champions viste solo le 8 lunghezze di distacco dalla Samp 4° e, forse, se Mazzarri non fosse arrivato allora, le annate seguenti non sarebbero state come le abbiamo viste, ma questa è un’altra storia…il Milan, da par suo, deluderà arrivando 3° alle spalle dei cugini e della Roma digerendo il boccone amaro ulteriore di uscire in coppa nazionale a domicilio dinanzi all’Udinese semifinalista (battuta dalla Roma) per 0-1 riuscendo poi a chiudere il brutto bilancio con la doppia debacle nei quarti di Champions League davanti al Manchester United (2-3 a Milano da 1-0 in apertura, 4-0 a Manchester per un totale di 2-7) anche se, forse, le soddisfazioni dei meneghini potrebbero ricominciare a breve…chi può dirlo?

Appuntamento alla prossima tappa di avvicinamento a Napoli-Milan…il nostro viaggio è appena iniziato!!

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