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LA SPEZIA – Un’ultima uscita specchio di una stagione, in cui la Roma ha mostrato tutti i suoi limiti. Un primo tempo da recita scolastica di fine anno con lo Spezia demotivato che maramaldeggia sui resti di una squadra brutta al limite della decenza capace di capitolare 2 volte e dover ringraziare Fuzato le cui parate tengono in vita la speranza di centrare quantomeno un settimo posto che non ha nulla nemmeno di dignitoso. Kumbulla e Santon offrono prestazioni imbarazzanti così come Cristante ed i quattro attaccanti, inesistenti sia in fase difensiva che offensiva. I gol di Verde e Pobega sono la conseguenza di tutto questo orrore. Nella ripresa lo Spezia si assesta su ritmi meno frenetici la Roma si ricorda che comunque bisogna tentare di giocare a pallone e l’Inerzia cambia: El Sharaawy segna l’1-2 ed il match diventa interessante. Mkhitaryan in attesa di comunicare la sua scelta di rimanere o no, prende per mano i suoi che comunque provano a sbagliare l’inimmaginabile come se non volessero regalare almeno quest’ultimo infimo traguardo ai propri tifosi. Entrano Dzeko, Reynolds, Villar e Pastore e il gol arriva proprio con l’armeno indeciso che ad una manciata di minuti dal termine fa 2-2 rendendo pure vano il successo del Sassuolo contro l’arrendevole Lazio. Finisce qui l’era Fonseca così avara di soddisfazioni, che non sarà ricordata con nostalgia da nessuno.

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