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ROMA – Siamo nel freddo inverno del 2013 e solo un mese dopo il cardinale Bergoglio diventerà pontefice massimo con la nomina di “Papa Francesco”, l’estate seguente la Spagna vincerà gli europei under-21 contro l’Italia (schieramenti molto competitivi in ottica futura: De Gea, Bartra, Montoya, Illarramendi da un lato e Verratti, Insigne, Immobile, Florenzi, Caprari dall’altro solo per citare alcuni effettivi), ormai la crisi mondiale imperversa senza pietà, i “Bastille” salgono in vetta alle classifiche con “Pompeii”, Sky Sport viene brevetta la nuova trasmissione “History Remix” a tema sulla storia dei vari avvenimenti sportivi (soprattutto calcio e tennis) mescolando gare con canzoni di anni diversi.
Per la XXV° giornata di Serie A (al III° anno spalmato su 4 giorni: venerdì, sabato, domenica, lunedì con almeno 4 orari utilizzabili ovvero 12.30, 15.00, 18.00, 20.30) il big-match del sabato sera è Roma-Juventus con i giallorossi in lotta per l’ingresso in Europa League contro Lazio, Inter, Fiorentina, Catania ma in forte crisi di risultati (appena 2 settimane addietro Zeman è stato esonerato per Andreazzoli) mentre i bianconeri di Conte (tornato dalla squalifica di 4 mesi a seguito del Calcio-scommesse emerso l’estate precedente) comandano la classifica con 5 punti sul Napoli senza faticare più di tanto…in tribuna presenziano sia Pallotta (divenuto massima carica da 2 anni) che Agnelli (la cui famiglia era tornata ai vertici societari juventini nel 2010) con Rocchi ad dirigere oltre che disposto a parlare solo con i capitani Totti e Buffon intanto che in campo troviamo diversi nazionali che presero parte agli europei del giugno passato (De Rossi e Bonucci, Barzagli, Pirlo oltre al loro capitano) senza tralasciare i tanti stranieri che si sono ritagliati uno spazio importante nella lega (Stekelenburg, Marquinhos, Burdisso, Pjanic, Lamela, Osvaldo opposti a Caceres, Lichtsteiner, Pogba, Vidal, Asamoah, Vucinic).
La cornice di pubblico è particolare: 55.000 spettatori fra cui circa 8.000 juventini ma molti romanisti quella sera hanno più voglia di contestare che tifare a causa dei risultati ottenuti fino ad allora, Andreazzoli se ne rende conto e manda i suoi a scaldarsi sotto la “Curva Sud” al fine di cercare di riconciliarsi nonostante tutto ottenendo un’ottima risposta poiché, almeno il cuore pulsante del tifo giallorosso, capisce e applaude decidendo di “stipulare una tregua” almeno per i 90 minuti da affrontare contro un nemico storico come quello torinese.
I moduli sono speculari e molto accorti: 3-4-2-1 avverso a 3-5-2 con tatticismi non eccessivi pure se capillari durante un primo tempo in cui Buffon verrà sollecitato da Osvaldo a più riprese mentre Stekelenburg è chiamato a salvare una punizione quasi inesorabile di Pirlo poco prima che De Rossi, Totti inaugurino la lista dei cattivi per 2 falli veniali ma all’intervallo lo 0-0 resiste saldamente.
Al rientro in campo le occasioni continuano a scarseggiare ma in una manciata di minuti (51°-68° circa) accade quasi tutto: Lichtsteiner, Matri vengono ammoniti e Asamoah, Vucinic escono per Padoin, Giovinco appena 120″ prima dell’episodio decisivo…siamo al 58° quando Pjanic batte una punizione sulla trequarti che viene respinta dal mucchio in area finendo sui piedi di Totti e a quel punto il capitano (o fenomeno) giallorosso scaglia un autentico meteorite che si infila sotto la traversa con una velocità di circa 120 km/h sancendo l’1-0 dopo che già lo stesso Pjanic con ancora Osvaldo avevano tenuto sul chi vive l’estremo difensore avversario; passa poco che Anelka rileva Vidal cambiando il modulo zebrato in 3-4-3 mentre Bradley prende il posto di uno stremato Pjanic e nell’ultima decina di rintocchi Balzaretti, Florenzi sostituiscono Marquinho (vistosi respingere un tiro a colpo sicuro da Bonucci a corpo morto con un probabile fallo di mano), lo stesso Totti ma ormai la storia è scritta: la Roma torna a battere la Juventus in casa in Serie A dopo 9 anni (non accadeva dal leggendario Roma-Juventus 4-0 dell’8/2/2004) rilanciandosi alla conquista dell’Europa forte di un pubblico in parte ritrovato al netto di una gara fra le migliori tale annata.
A maggio la Roma si piazzera’ VI° rimanendo fuori dalle coppe per il secondo anno consecutivo oltre a vivere la “II° più grande tragedia di massa del popolo giallorosso”, ovvero la finale di Coppa Italia persa contro la Lazio…la Juventus vincerà il II° di 8 scudetti consecutivi con 9 punti di vantaggio sul Napoli pagando però il prezzo nelle competizioni a eliminazione diretta essendo estromessa in semifinale e ai quarti rispettivamente dai futuri campioni della Lazio in Italia e del Bayern Monaco in Champions League.
Roma-Juventus…l’orgoglio contro la tradizione di un libro infinito nonché ancora pieno di pagine da riempire.

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