Condividi l'articolo

Nella calda primavera del 1989 il mondo si sta avvicinando sempre di più al crollo del muro di Berlino, che segnerà la fine del “bipolarismo” fra USA e URSS avviando una nuova epoca; nel frattempo l’Italiaé alle ultime battute di una stagione sportiva con tante emozioni a livello dell’Olimpia Milano che supera Livorno a gara-5 della finale scudetto dopo tantissime emozioni e di un campionato di calcio che deve ancora vivere ben 4 giornate nella prima annata dal 1947/48 con 18 squadre e 34 giornate previste (17 per girone) chiudendosi solo il 25 giugno, ufficialmente, mentre la Coppa Italia terminerà il 28 a causa di un inizio fissato al 9 ottobre 1988 causa gli europei in Germania Ovest e le olimpiadi di Seul. Al momento la classifica dice Inter 50 punti; Napoli 43; Milan 37; Juventus 36; Atalanta 34; Sampdoria 32; Fiorentina 31; Roma 28; Verona 26; Lazio, Lecce 25; Bologna, Pescara 24; Ascoli, Cesena 23; Torino 22; Como 20; Pisa 19 dando un occhio attento, però, anche alle sfide previste come Inter-Napoli 2-1 (36′ Careca; 49′ aut. Fusi, 83′ Matthaus) che in caso di vittoria nerazzurra potrebbe già assegnare il “tricolore dei record”, Como-Milan 1-1 (6′ Annoni; 13′ Baresi), lo spareggio-UEFA Juventus-Fiorentina 1-1 (4′ Buso; 53′ Cucchi), Ascoli-Atalanta 3-1 (11′ Nicolini; 23′ Casagrande, 28′ Arslanovic, 80′ Giordano), Sampdoria-Pescara 4-1 (9′ rig. Vialli; 31′ Junior; 48′ Salsano, 62′ aut. Ciarlantini, 80′ Mancini), il derby della capitale Roma-Lazio 0-0, Cesena-Verona 0-0, Lecce-Bologna 1-1 (30′ Pasculli; 90′ De Marchi), Pisa-Torino 1-0 (29′ Incocciati).

Pochi fuoriclasse, tanti rimpianti e obiettivi minimi

Proprio dopo Inter-Napoli, la gara che sicuramente interessa di più, oltre alla classifica, é il derby di Roma, che si torna a giocare in casa romanista dopo ben 4 annate (non accadeva dallo 0-0 del 11 novembre 1984, primo girone dell’ultimo anno in cui i biancocelesti retrocessero, mentre quello di ritorno si chiuse 1-1 con reti di Antonelli e Giordano) sapendo pure che all’andata, lo scorso 15 gennaio, i laziali si imposero con rete di Di Canio nel primo tempo tornando a imporsi sui rivali dopo 10 anni (l’ultima volta era stata Roma-Lazio 1-2 del 18 marzo 1979 mentre l’ultima occasionei n cui la la Lazio aveva vinto in casa era il 28 novembre 1976, con Giordano mattatore). Inoltre va detto che entrambe non ha già più impegni europei, visto che la Roma a dicembre era andata fuori dalla Coppa UEFA con un doppio 2-0 incassato dai semifinalisti della Dinamo Dresda (non riuscirà la terza rimonta dopo quelle contro Norimberga e Partizan Belgrado), e in Coppa Italia tutte e 2 hanno già ceduto il passo (i romanisti nel secondo girone dietro a Pisa, Ancona, Pescara e i laziali ai quarti dinanzi all’Atalanta futura semifinalista, che li ha battuti a Bergamo 2-0 per poi perdere nella capitale 3-2)…dunque, se la Lazio é molto vicina alla salvezza, la Roma si sta giocando le ultime chance di arrivare in Europa davanti ad un “Olimpico” che adesso sta ricominciando a contare tutti i suoi posti dopo mesi di lavori in corso per “Italia 1990” e che stavolta conta ben 70.000 persone di cui appena 20.000 “ospiti” bersagliati da sfottò insistenti e striscioni ricchi di ironia nel frattempo che gli scontri si susseguono fuori dallo stadio con un ingente dispiegamento di forze di polizia. I presidenti, Dino Viola e Gianmarco Calleri, arrivano in tribuna a pochi minuti di distanza cercando di trovare tutti i lati positivi possibili di una sfida come questa: per Calleri é il secondo derby ma il primo in trasferta mentre per Viola é il settimo (bilancio di 2 vittorie: una in casa in coppa e una da ospite in campionato, oltre a 3 pari di cui 2 casalinghi per poi chiudere con la delusione dell’andata che aveva innescato la crisi definitiva dei suoi)…in panchina, invece, vediamo il ritorno di Nils Liedholm, licenziato alla diciottesima settimana (dopo la sconfitta casalinga 1-3 col Pescara) e richiamato alla n.23 per riprendere il posto del duo formato da Luciano Lupi-Luciano Spinosi (2 sconfitte e 2 pari per loro) mentre dall’altra parte c’é Giuseppe Materazzi (padre del futuro campione del mondo nel 2006 Marco) che finora ha soddisfatto tutti al primo anno con il club delle “aquile”. Se la Roma si sicheira 4-5-1 a zona in cui figura Massaro sulla destra non adoperando marcature fisse e rinunciando al terzino Tempestilli col regista Andrade e l’ala Conti (tutti infortunati), la Lazio adoperare un offensivo 4-4-2 a uomo con Di Canio all’ala destra pronto a dare manforte al tandem Dezotti-Sosa mentre Acerbis garantirà l’equilibrio in un complesso privo del libero Marino, il centrocampista Pin (degenti) intanto che il giovane mediano Di Loreto é fuori per scelta tecnica; tanti, poi, i nomi importanti a livello internazionale: capitan Giannini era arrivato quarto agli ultimi europei dietro ai futuri vincitori dell’Olanda, URSS, alla Germania Ovest di Voller cedendo 2-0 in semifinale con i sovietici mentre Desideri aveva chiuso l’olimpiade sempre da quarto alle spalle di URSS, Brasile, Germania Ovest (saremo sconfitti 3-2 in semifinale dai sovietici e poi cadremo 3-0 contro i tedeschi nella finale di consolazione)…la prossima Copa America, invece, prevista nel periodo 1-16 luglio, vedrà coinvolti diversi effettivi a come il futuro campione in casa Portaluppi mentre Andrade sarà lasciato a casa, che batterà in finale l’Uruguay del duo Gutierrez-Sosa per 1-0 in un girone finale che vedrà coinvolti anche l’Argentina senza Dezotti oltre al Paraguay. Entrambe non navigano in acque felici per quanto riguarda i risultati, visto che i “lupi” hanno ottenuto 2 pari e una sconfitta nelle ultime 3 (1-1 con l’Ascoli e a Napoli prima di perdere 2-1 in casa Juve, con le ultime gioie rimediate per 1-0 con la Samp e a Como) al netto di una Lazio che non incassa gol dal 3-1 rimediato a Bergamo lo scorso 16 aprile…da allora 0-0 con il Lecce e a Pescara per poi vedere un doppio 1-0 in casa contro Pisa e Fiorentina.

Nervi tesi

Va ricordato anche questo é anche il primo derby in maglia giallorossa per l’ex capitano laziale Lionello Manfredonia, che all’andata era squalificato e che si dirà molto emozionato di aver vissuto ancora le emozioni di questa sfida pur avendo un ruolo diverso. Mentre i giallorossi vanno con la difesa in linea adoperando match individuali a seconda di ogni ona di campo, per Materazzi le marcature sono le seguenti: Gregucci-Voller, Monti-Massaro, Sclosa-Giannini, Muro-Di Mauro, Acerbis-Desideri, Icardi-Policano in modo da liberare il libero Gutierrez oltre alle 3 punte, libere di svariare a loro piacimento ed essere seguite solo se hanno il pallone fra i piedi. In apertura proprio Acerbis lancia verso Dezotti, che dalla sinsitra calcia di sinistro al volo trovando il miracolo del giovane Peruzzi oltre la traversa, poi Desideri raccoglie una sponda di Massaro servendo di piatto sinistro Voller in area ma il mancino del tedesco é respinto da Fiori dopo che Giannini si era visto deviare una punizione e intanto che si susseguono ben 4 cartellini gialli: Sosa e Gutierrez stendono Oddi con Voller stesso, i quali poi restituiranno il favore aggiungendosi ai cattivi…dopo tocca a Di Mauro inserirsi per battere Fiori di piatto destro su traversone basso di Policano, ma Fiori mura ancora in uscita, poi Desideri tira fuori di destro su servizio ottimo di Giannini. Al 31′ ecco l’episodio più importante: Gerolin tenta di togliere la palla a muro, che lo scalcia buttandolo a terra e il giallorosso reagisce innescando un aspro litigio che porterà entrambi ad essere espulsi per scorrettezze reciproche dall’arbitro salernitano D’Elia, simbolo che si parla di una gara a nervi scoperti proprio per la scarsità di obiettivi rimasti (la Lazio vuole ipotecare la salvezza e la Roma continuare a sperare nell’Europa); Policano, a quel punto, viene arretrato a fare il terzino destro mentre Desideri si allarga ridisegnando un 4-4-1 con poche novità al pari degli avversari mentre Acerbis affianca Sclosa consentendo a Sosa di arretrare sulla sinistra. Nel primo tempo non accade altro, se non frequenti battibecchi fra i 22 in campo con soprattutto Di Canio e Giannini molto agitati vedendo che al 45′ si va negli spogliatoi sapendo che sugli altri campi stanno accadendo varie cose.

Equilibrio nel punteggio

Nella ripresa il gioco non decolla: le punte vengono abbandonate in mezzo alle difese mentre a centrocampo si lotta in maniera “rusticana” facendo predominare la tattica finché al 60′ Voller non serve Policano in netto fuorigioco e l’esterno segna il volo di destro inutilmente. Al 61′ dentro Piscedda per Icardi con il nuovo entrato che va a fare il libero con Gutierrez defilando Gregucci a sinistra, poi Voller conclude di destro fuori da dentro l’area per poi vedere Giannini che spedisce appena fuori di destro una bella punizione a giro dai 15 metri ma in vero il ritmo non aumenta mai e all’88’ Materazzi inserisce pure Beruatto per lo stremato Sclosa scegliendo di passare al 5-3-1 (Monti-Beruatto-Piscedda- Gutierrez-Gregucci, Di Canio-Acerbis-Sosa, Dezotti) per chiudere sullo 0-0 un confronto che muove la classifica soprattutto per la lazio consentendogli di ottenere un altro punto utile in ottica salvezza mentre la Roma vede questo 0-0 come un punto perso più che un punto guadagnato in una sfida in cui questo risultato mancava proprio dall’11 novembre 1984 senza contare che la Roma non riesce a vincere una gara casalinga in campionato con i cugini dall’1-0 del 27 marzo 1977 (13′ Conti). A fine gara, dopo una sfida in cui la tattica e la paura di perdere l’hanno fatta da padrone consentendo alla Lazio di mantenere l’imbattibilità e alla Roma di evitare un’altra batosta pesante, la classifica dice che l’Inter é campione d’Italia e che fino all’Atalanta sono praticamente sicuri i posti delle coppe mentre la retrocessione é ancora aperta a tutti: Inter 52 punti; Napoli 43; Milan 38; Juventus 37; Atalanta, Sampdoria 34; Fiorentina 32; Roma 29; Verona 27; Lazio, Lecce 26; Ascoli, Bologna 25; Cesena, Pescara 24; Torino 22; Como, Pisa 21…tanti verdetti sono già stati emessi, tanto più che il Napoli si é aggiudicato la Coppa UEFA da 11 giorni superando 5-4 lo Stoccarda (2-1 in casa e 3-3 fuori), la Sampdoria é crollata contro il Barcellona in finale di Coppa delle Coppe il 10 maggio per 2-0 a Berna, il Milan é divenuto campione d’Europa a Barcellona battendo la Steaua Bucarest 4-0 da soli 4 giorni in un’annata che potrebbe segnare la rinascita definitiva del nostro movimento a livello europeo allargando a 7 le partecipanti alla prossima stagione europea attendendo la finale di Coppa Italia Sampdoria-Napoli prevista per il mese di giugno intanto che la Serie A finirà ufficialmente solo il 25.

Lazio tranquilla e Roma in preda ai rimorsi

Il 25 giugno la Lazio, pareggiando 0-0 ad Ascoli dopo le sconfitte 1-3 con l’Inter e 4-2 in casa Juve del buon 1-0 a danno della Samp, si salverà per la prima volta dal 1984 riuscendo a chiudere da decima con 29 punti a pari merito con Verona, Ascoli stesso, Cesena, Bologna prima delle retrocesse Torino, Pescara, Pisa, Como mentre la Roma perderà il 30 giugno lo spareggio UEFA valido per l’ultimo posto disponibile da giocarsi contro la Fiorentina (12′ Pruzzo) in modo da concludere all’ottavo posto alle spalle di Inter, Napoli, Milan, Juventus, Sampdoria, Atalanta, medesima Fiorentina in una stagione che era iniziata con grandi ambizioni su tutti i fronti ma che si concluderà nel peggior modo possibile contando pure la morte del giovane tifoso Antonio De Falchi, assassinato dagli ultras del Milan il 4 giugno prima della gara fra rossoneri e romanisti finita 4-1; il prossimo anno, quando arriverà Luigi Radice alla Roma, tra l’altro, entrambe si dovranno trasferire a causa dei lavori per il mondiale allo stadio “Flaminio”, impianto da appena 30.000 spettatori per tutta l’annata, che assesterà un colpo mortale alle casse societarie e al botteghino contando pure l’assenza degli introiti in gare UEFA costringendo ad una fisiologica riduzione degli incassi, già sperimentata dalla Roma nell’esordio contro il Norimberga e in coppa nazionale a settembre prima di ospitare Fiorentina (2-2) e Atalanta (2-1) nelle ultime 2 di Serie A ma inframezzate dallo 0-0 a Verona. Quale sarà il prossimo ricordo del derby della capitale? Lo vedremo la prossima volta…

Il tabellino

ROMA-LAZIO 0-0

ROMA (4-5-1): Peruzzi; Gerolin, Manfredonia, Oddi, Nela; Massaro, Desideri, Giannini (cap.), Di Mauro, Policano; Voller. A disposizione: Tancredi, Ferrario, Collovati, Portaluppi, Rizzitelli. Infortunati: Tempestilli, Andrade, Conti. Allenatore: Liedholm.

LAZIO (4-4-2): Fiori; Monti, Gutierrez, Gregucci, Icardi (61′ Piscedda); Di Canio, Muro, Sclosa (88′ Beruatto), Acerbis; Dezotti, Sosa. A disposizione: Martina, Greco, Rizzolo. Infortunati: Marino, Pin. Scelta tecnica: Di Loreto. Allenatore: Materazzi.

ARBITRO: D’Elia di Salerno.

NOTE: Espulsi Muro (L) e Gerolin (R) al 31′ per reciproche scorrettezze. Ammoniti Sosa (L), Gutierrez (L) e Oddi (R), Voller (R) per gioco falloso.

Lascia un commento