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ROMA – L’estate del 2009 è formalmente finita, eppure, intanto che le scuole sono ricominciate da meno di un mese e SKY sta rivoluzionando il suo insieme di canali riservati ai bambini, il mese di ottobre si apre all’insegna del caldo e delle difficoltà organizzative degli eventi sportivi (sono gli anni della “Tessera del tifoso” voluta dal ministro dell’Interno Roberto Maroni e delle rivolte dei tifosi).

L’avvio di stagione

Il calcio italiano, arrivato alla VII° giornata dell’ultimo campionato con l’anticipo delle 18 e delle 20,45 al sabato oltre al posticipo della domenica sera intanto che 7 sfide vanno in diretta in contemporanea alle 15 (dal prossimo anno entrerà in vigore l’anticipo delle 12,30), prevede ben 3 match interessanti: oltre alla sfida serale Palermo-Juventus (che finirà 2-0), ci sono Fiorentina-Lazio 0-0 e Roma-Napoli programmate al pomeriggio…ed è proprio dalla capitale che arrivano le notizie più interessanti. I giallorossi, che negli ultimi 4 anni si sono resi gli antagonisti dell’Inter, nuova dominatrice del torneo dal 2006 (dopo l’inchiesta di “Calciopoli” che mise a soqquadro il panorama dello sport più popolare del paese), hanno ricevuto le dimissioni del tecnico Luciano Spalletti già dopo la II° giornata (0 punti in 180′ fra trasferta in casa del Genoa persa 3-2 e Juve vincitrice a Roma per 1-3) e al suo posto è arrivato Claudio Ranieri, grazie a cui sono giunte già 2 vittorie (rimonta a Siena per 1-2 nel recupero e 3-1 casalingo alla Fiorentina oltre a 2 pareggi in extremis in casa del duo siciliano Palermo/Catania…3-3 e 1-1: si è vicini alla zona UEFA, ma le ambizioni estive dicevano ben altro) oltre ad un buon inizio di Europa League; sul fronte azzurro invece, il III° anno in massima Serie A dopo il “purgatorio” cadetto si è aperto con soli 7 punti (frutto delle vittorie casalinghe con Livorno e Siena inframezzate dal pari con l’Udinese: 3-1, 0-0 e 2-1 mentre il ruolino in trasferta racconta di 3 sconfitte su 3 sfide dinanzi a Palermo, Genoa e Inter ma con il risultato di un misero +3 sulla zona retrocessione)…la panchina di Roberto Donadoni sta già tremando e un’ulteriore batosta con i romanisti potrebbe essere già decisiva.

Contesto storico e precedenti recenti

In seguito ai violenti scontri del 31 agosto 2008, quando Roma-Napoli era andata in scena alla I° di Serie A mettendo in ginocchio la città a livello d’ordine pubblico, i tifosi partenopei, ufficialmente, non potranno seguire la squadra a Roma a causa del settore ospiti chiuso…i presenti, così, risultano essere quasi 30.000 (fra cui qualche centinaia di sostenitori azzurri che riusciranno a trovare il biglietto per la tribuna solo grazie al fatto di essere residenti nel Lazio: una cornice decisamente peggiore rispetto alle epiche sfide che avevano reso famosa questa sfida al punto da farla definire il “Derby del Sole”) e fra loro ci sono anche Rosella Sensi, presidentessa (seconda donna ad ottenere questo ruolo nella storia del torneo dopo Flora Viola, che sostituì per qualche mese il defunto marito Dino sempre alla guida della Roma dal gennaio al giugno 1991) dei giallorossi (assieme alle sorelle e a sua madre, essendo morto già da 2 anni il padre Franco, suo predecessore alla guida del club), con Aurelio De Laurentiis, massima istituzione dei campani dall’autunno 2004.

Statistiche e precedenti

I romani arrivano da una settimana faticosa, avendo vinto il giovedì sera precedente contro il CSKA Sofia (in casa) per 2-0 (firme di Perrotta e Okaka nel primo tempo) nella II° giornata di Europa League e hanno parecchi infortunati (Doni, Artur, Juan, Mexes, Cicinho, Taddei, Menez, Baptista) a cui far fronte, senza dimenticare la squalifica del mediano Brighi. Si sa, inoltre, che la Roma non batte il Napoli (menomato dalle assenze dei difensori Grava, Campagnaro e Santacroce) in casa in sfide di campionato dal 28 gennaio 2001…quando finì 3-0 alla penultima d’andata e a fine anno si festeggiò il tricolore sulla sponda giallorossa della capitale (al netto della retrocessione partenopea) e che gli azzurri non espugnano la tana dei “lupi” dal 2-3 in rimonta del 12 settembre 1993 (dal 2001 in avanti si giocò solo una volta, in Coppa Italia, l’11 gennaio 2006 e terminò 2-1 per la squadra di casa).

Tasso tecnico e assi stranieri

Il prossimo 11 giugno inizieranno i mondiali in Sudafrica (i primi nel “continente nero”) ed entrambe le compagini annoverano uomini che si guadagneranno la ribalta: De Rossi e De Sanctis, Maggio, Quagliarella per la nazionale italiana che partirà da campione in carica nello stesso girone della Slovacchia (esordiente nella competizione da quando ottenne la secessione dalla Cecoslovacchia alla soglia degli anni ’90) di capitan Hamsik (gruppo completato da Paraguay e Nuova Zelanda: sarà un disastro per i detentori del trofeo, che pareggeranno con i sudamericani e gli oceanici sempre per 1-1 per perdere poi 3-2 con gli europei, sconfitti agli ottavi dall’Olanda per 2-1, all’ultimo turno) mentre Gargano sarà fra i capisaldi dell’Uruguay che arriverà fino al IV° posto (dietro a Spagna, Olanda e Germania) 8 anni dopo l’ultima coppa del mondo giocata (l’edizione 2002 in Corea del Sud e Giappone) intanto che l’Argentina di Burdisso (scelto mentre Lavezzi e Denis saranno lasciati a casa) non andrà oltre i quarti di finale (soccomberà 4-0 dinanzi ai tedeschi)…dal canto loro il norvegese Riise vedrà il torneo da casa, avendo mancato la qualificazione al pari del montenegrino Vucinic, del colombiano Zungia e dell’austriaco Hoffer al netto di un Pizarro che si è già ritirato dalla nazionale cilena (tornata ai mondiali per la prima volta dal 1998).

La Roma si rialza nel momento peggiore

La prima occasione arriva subito al 3′: Riise sale sulla fascia e serve Totti in verticale, che gioca su Vucinic e la sponda del montenegrino permette al capitano di casa di servire l’inserimento senza palla di Perrotta…l’ala sinistra cerca il pallonetto di esterno destro ma De Sanctis chiude bene in corner; all’8′ altra palla gol propiziata da Totti, che stoppa sulla sinistra e lancia Riise di tacco ma il tiro del terzino norvegese attraversa tutto lo specchio della porta per spegnersi sul fondo. La Roma sembra essere decisamente più dentro la partita ma nel momento migliore deve affrontare, oltre alla sfortuna per chance sfumate, anche un doppio infortunio muscolare: all’11’ Motta, che rimarrà fuori fino a fine mese, è costretto a farsi sostituire dallo stesso Cassetti (a Catania, 7 giorni prima, il cambio era stato inverso e aveva avuto luogo dopo neanche mezz’ora di gara) non sapendo che pure Julio Sergio sta per fermarsi fino a inizio novembre…entra Lobont, il IV° portiere dei capitolini, quando siamo solo al 22′. L’esordio in Serie A, però, si rivela subito in salita per l’estremo difensore rumeno: al 25′ Cigarini lavora una palla sulla trequarti, serve Hamsik, che ha tagliato dietro a Cassetti sulla destra per poi giocare al limite dell’area verso Lavezzi (al III° gol in stagione dopo quello con la Salernitana in Coppa Italia ad agosto e quello in casa dell’Inter 2 giornate prima), che stoppa e si gira di destro riuscendo a segnare lo 0-1 con un tiro transitato sotto le gambe del medesimo Cassetti, Pizarro e Andreolli (intervenuti in scivolata) tagliando fuori il portiere, che tocca ma non riesce a deviare. I giallorossi non demordono e cercano di rientrare subito in gioco sfruttando le fasce: Perrotta e Cerci spingono mentre Vucinic svaria alle spalle di Totti, ma lo stesso Vucinic, al 34′ ha uno screzio con capitan Cannavaro per un presunto fallo subito ed entrambi vengono ammoniti dall’arbitro livornese Banti; al 37′ ecco il pareggio: Perrotta, sempre sulla sinistra, si gira e serve Vucinic, che scappa a Cannavaro e Rinaudo per poi crossare basso di mancino verso lo stesso Perrotta, arrivato da dietro…il centrocampista tocca la sfera di destro in scivolata ma riesce solo a mandarla verso Totti, che la impatta di ginocchio destro sul filo del fuorigioco facendo 1-1.

Donadoni saluta

Nella ripresa Ranieri, che “vede” la possibilità di rilanciarsi definitivamente verso l’Europa che conta e mette dentro subito Faty (al 46′), scegliendo di passare al 4-5-1 con Perrotta (poi ammonito al 53′ per un fallo su Hamsik) a sinistra e Vucinic a destra mentre Pizarro imposta e il giovane francese fa filtro con De Rossi davanti alla difesa: la mossa del tecnico romano si rivela indovinata e i suoi non concedono nulla intanto che si rendono pericolosi con Totti, servito da Vucinic fra le linee al 53′, che conclude di sinistro sull’esterno della rete anticipando l’uscita di De Sanctis; al 63′ arriva il gol del 2-1: Cassetti passa la palla al capitano romanista (per lui già 4 gol, fra cui una doppietta alla Fiorentina a settembre, nelle prime sfide e 2 triplette, oltre a altre 2 doppiette, in Europa League) e il destro rasoterra dai 20 metri di quest’ultimo non lascia scampo ai napoletani ma costa caro “lupi”…l’autore del gol, nel calciare, sente tirare la coscia ma non può uscire per non lasciare i suoi in 10 a cambi effettuati e resta sul terreno di gioco peggiorando un infortunio già serio al punto che potrà tornare in campo solo il prossimo 22 novembre, per la sfida casalinga con il Bari. Al 69′ Hoffer rileva Cannavaro facendo passare i suoi al 4-3-3 (Datolo e Maggio a fare i terzini, Contini-Rinaudo centrali con Hamsik davanti alla difesa e Gargano-Cigarini mezz’ali mentre Quagliarella va a destra, Lavezzi a sinistra e l’austriaco si sistema come “boa” in area)…ma il Napoli non fa neanche in tempo a riassestarsi che De Rossi batte una punizione lunga verso Faty, che incolla di destro al volo cercando la prodezza sul secondo palo ma la sfera sfiora il palo alla sinistra dell’estremo difensore campano. Nel finale si vedrà il giallo rimediato da Rinaudo per aver steso Vucinic al 75′, l’innesto del terzino colombiano Zuniga al posto di Datolo e Denis sostituirà Cigarini in favore di una sorta di 4-2-4 all’89’ (solo Hamsik e Gargano al centro con l’argentino ad aiutare Hoffer) ma non vi saranno occasioni di rilievo. Al triplice fischio la Roma sale a 11 punti, torna a battere gli azzurri in casa dopo 2 pari consecutivi (4-4 il 20 ottobre 2007 e 1-1 il 31 agosto 2008) e si piazza all’VIII° posto mentre il Napoli resta a 7 e allunga 4 su 4 le sconfitte lontano da casa (4 gol fatti e 11 subiti)…da lì a poche ore Donadoni sarà sollevato dal suo incarico e arriverà Walter Mazzarri (che in estate era stato molto vicino anche ai giallorossi ma non se ne era fatto nulla, data la permanenza di Spalletti) che rilancerà da subito la squadra azzurra (a posteriori Totti darà un contributo decisivo alla svolta della storia partenopea recente) sfruttando l’imminente sosta delle nazionali.

Rimpianti per la Roma e un futuro per il Napoli

A fine anno Roma e Napoli saranno le squadre che avranno ottenuto più punti negli ultimi minuti delle proprie sfide (14 contro 13) ma, mentre i campani arriveranno al VI° posto (59 punti totali) godendosi il ritorno in Europa (un anno dopo l’uscita dalla Coppa Uefa per mano del Benfica) a fronte della batosta per 3-0 negli ottavi di Coppa Italia in casa della Juventus, i capitolini vivranno una stagione di soli rimpianti al netto delle enormi emozioni provate: perderanno lo scudetto, accarezzato per 180′, di 2 lunghezze dietro all’Inter (82-80) in seguito ad una rimonta di 17 punti e crolleranno di fronte ai nerazzurri (che vinceranno anche la Champions League in modo da fare il “triplete”) anche in finale di coppa nazionale (1-0) e Supercoppa Italia (3-1 in rimonta)…senza dimenticare la doppia batosta nei sedicesimi di Europa League (nuovo nome della Coppa Uefa) dinanzi al Panathinaikos per un totale di 6-4 (doppio 3-2). Il viaggio nel passato di Roma-Napoli, pure per quest’anno, si chiude qui…parola al campo!!!!!

Il tabellino

ROMA-NAPOLI 2-1

ROMA (4-4-1-1): J. Sergio (22′ Lobont); Motta (11′ Cassetti), Andreolli, Burdisso, Riise; Cerci (46′ Faty), De Rossi, Pizarro, Perrotta; Vucinic, Totti (cap.). A disposizione: Tonetto, Guberti, L. Greco, Okaka. Infortunati: Doni, Artur, Juan, Mexes, Cicinho, Taddei, Menez, Baptista. Squalificati: Brighi. Allenatore: Ranieri.

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Contini, P. Cannavaro (cap.) (69′ Hoffer), Rinaudo; Maggio, Cigarini (89′ Denis), Gargano, Datolo (81′ Zuniga); Hamsik, Lavezzi; Quagliarella. A disposizione: Iezzo, Aronica, Pazienza, Bogliacino. Infortunati: Grava, Campagnaro, Santacroce. Allenatore: Donadoni

ARBITRO: Banti di Livorno.

MARCATORI: 25′ Lavezzi (N); 37′ e 63′ Totti (R).

NOTE: ammoniti Vucinic (R) e P. Cannavaro (N) per reciproche scorrettezze, Perrotta (R) e Rinaudo (N) per gioco scorretto.

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