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GENOVA – Tutta Italia si sta già concentrando sul Natale che arriverà fra appena 12 giorni consentendo al mondo di salutare un anno complesso come il 2009: negli USA è uscito al cinema, da appena 2 giorni, il film “Invictus- L’invincibile” basato sulla storia del rapporto fra Nelson Mandela (intrepretato magistralmente da Morgan Freeman) e la nazionale sudafricana di rugby capitanata da Francois Pienaar durante la conquista della Coppa del mondo nel 1995, ospitata proprio dal Sudafrica nell’immediato periodo successivo al regime dell'”apartheid”, “Replay” di Lyaz scala le classifiche a livello musicale, la “Justice League” torna in tv sotto forma di cartone sulla piattaforma satellitare Sky e, mentre il Sudafrica, dopo aver ospitato la Confederations Cup del 2009 vinta dal Brasile in rimonta a danno degli Stati Uniti per 3-2 (0-2 all’intervallo), si prepara ad accogliere il primo mondiale di calcio in Africa della storia.

Sono mesi complicati per l’Italia e la maggior parte dei paesi europei, trascinati nel baratro dalla crisi partita negli Usa nel 2008: inoltre, lo sport delle nostre parti sta soffrendo gli effetti della crisi innescata dall’inchiesta di “Calciopoli” scoppiata nella primavera del 2006 a danno di tutti i migliori club delle nostre parti…i risultati si sono tradotti in un movimento che si è pesantemente impoverito sotto tutti i punti di vista relegando la guerra per i trionfi al dualismo Inter-Roma (uniche 2 grandi non coinvolte, anche se per i nerazzurri potrebbe non essere stata detta l’ultima parola…). Siamo quasi giunti alla fine della 16a giornata quando, la sera di domenica 13/12/2009, Sampdoria-Roma costituisce il posticipo delle 20,45 alla presenza di 25000 spettatori: i blucerchiati, guidati dall’ex di serata Luigi Delneri a partire da luglio scorso, sono ancora imbattuti in casa (5 vittorie e 2 pari) anche se sono stati estromessi dalla Coppa Italia, unica delusione fra le “mura amiche”, per mano del Livorno (poi sconfitto dall’Inter a gennaio, negli ottavi, con il risultato di 1-0) vedendosi rimontare 1-2 dodici giorni prima proprio al fotofinish nel 4° turno eliminatorio; i giallorossi, dal canto loro, vengono da 3 vittorie consecutive avendo portato a casa pure il derby casalingo per 1-0 grazie a Cassetti una settimana prima nonostante l’espulsione di Pizarro nel recupero (la stracittadina di Genova, ultima sfida giocata in Liguria dai sampdoriani, era invece finita 3-0 per i genoani e in 9 contro 10 per i rossoblù fra le polemiche) e il prossimo giovedì sono attesi dalla dura trasferta Sofia con il CSKA pur sapendo che è l’ultima giornata e sono già primi, oltre che qualificati, nel girone di Europa League davanti al Fulham.

Sappiamo che il clima è decisamente ostile per gli ospiti, e non solo per il meteo: temperatura vicina agli 0 °C e vento forte senza contare che hanno, al loro seguito, solo da 2000 tifosi temerari, vogliosi di sfidare ogni imprevisto durante un periodo in cui le 2 rose sono assai limitate da vari problemi. Riccardo Garrone e Rosella Sensi, da sempre in buoni rapporti e consiglieri federale al tempo, giungono allo stadio ingtenti a capire come i loro rispettivi allenatori gestiranno le difficoltà: da un lato ci sta, appunto, Delneri, il quale deve rinunciare al suo 2° portiere Storari, al centrocampista Padalino e all’esterno mancino titolare Semioli (tutti e 3 infortunati e che staranno fuori almeno fino alla sosta natalizia) oltre al terzino Cacciatore (espulso assieme al compagno Marco Rossi nella gara con i dirimpettai e beccatosi 2 giornate di squalifica: questa è l’ultima)…si potrebbe pensare ad un cambio di modulo, e invece il 4-4-1-1 in linea viene confermato malgrado l’utilizzo del bomber Bellucci nel ruolo di ala sinistra per poi trasfomarsi in un 5-4-1 a rombo nella ripresa (quando Accardi entrerà proprio al suo posto per fare lo stopper portando Cassano ad agire da rifinitore dietro l’unica punta intanto che i 3 effettivi della zona nevralgica si sistemeranno a rombo schierando Poli davanti alla retroguardia e con capitan Palombo mezz’ala sinistra)

[Castellazzi;

Stankevicius-Gastaldello-Lucchini-Ziegler;

Mannini-Palombo (cap.)-Poli (75′ Tissone)-Bellucci (66′ Accardi);

Cassano;

Pazzini (90′ Pozzi)]

dall’altra parte, invece, Claudio Ranieri, arrivato a inizio settembre per rimpiazzare Spalletti a causa di 2 sconfitte nelle prime 2 giornate (0 punti, 3 reti fatte e 6 subite: 3-2 in casa del Genoa e 1-3 nella capitale con la Juventus), è riuscito a perdere, da allora, solo le 3 partite con Milan, Livorno, Udinese a cavallo di fine ottobre e inizio novembre prima di iniziare a incanalare una serie di risultati utili fronteggiati malgrado diverse vicissitudini negative: oltre agli infortuni del 2° portiere Doni (partito come titolare e avente come vice Artur, ma schiacciati nel giro di poche settimane dalla sorpresa Julio Sergio Bertagnoli), dei terzini Cicinho, Tonetto e all’esclusione di Cerci per scelta tecnica, bisogna riuscire a superare i 3 guai principali della formazione titolare…lo stopper Mexes, infortunatosi nel primo tempo di Roma-Lazio dopo essere stato ammonito da diffidato (dunque infortunato e squalificato contemporaneamente), l’attaccante Menez (anche lui ammonito già con il rischio disciplinare sulle spalle), il regista Pizarro (espulso negli ultimi scampoli di match del 6/12; l’assetto è sempre lo stesso previsto con 2 mediani di copertura pure se non si ha chi detta i tempi: 4-4-1-1 semplice ma con l’intento di sfruttare gli inserimenti dei centrocampisti per dare manforte al tandem offensivo

[J.Sergio;

Cassetti-Burdisso-Juan-Riise;

Taddei (90′ Guberti)-Brighi-De Rossi-Perrotta;

Totti (cap.);

Vucinic (85′ Baptista)].

Di nazionali che faranno parte della spedizione azzurra della prossima estate ai mondiali (a cui giungiamo da campioni in carica ma usciremo ai giorni giungendo ultimi nel gruppo con Paraguay, Slovacchia, Nuova Zelanda con il misero bottino di 2 punti in 3 sfide a fronte della batosta con gli slovacchi successive a 2 pareggi) ce ne sono solo 3 ( di cui i primi 2 saranno riserve): Palombo e Pazzini con De Rossi mentre Perrotta e capitan Totti (assieme allo stesso De Rossi) erano stati presenti nel 2006 intanto che Cassano non viene preso in considerazione dagli europei del 2008; a livello di stranieri, invece, annoveriamo il terzino sinistro della nazionale svizzera (l’unica che saprà battere i futiri vincitori della Spagna (1-0 nella fase a gironi, dove finirà il loro cammino) Ziegler, lo stopper brasiliano Juan e il centravanti Baptista, che usciranno ai quarti con l’Olanda (2-1 in rimonta), il centrale argentino Burdisso, eliminato dalla Germania sempre nei quarti (4-0)…il lituano Stankevicius e il norvegese Riise, il montenegrino Vucinic vedranno la competizione da casa non essendosi qualificati al netto di un Tissone escluso dall’Argentina e di un Julio Sergio tagliato fuori dai brasiliani.

All’entrata delle 2 squadre agli ordini dell’arbitro Damato si sa che tutte le prime 3 della classifica hanno frenato: Atalanta-Inter 1-1, Bari-Juventus 3-1, Milan-Palermo 0-2, che il derby meridionale Cagliari-Napoli si è chiuso 3-3 fra i veleni e che il sorprendente Parma neo-promosso ha vinto, con ribaltone negli ultimi minuti, lo scontro casalingo con i corregionali del Bologna 2-1…al momento Sampdoria e Roma sono appaiate al 5° posto con 24 punti a testa ma l’impressione è che non stiasmo per vedere una sfida giocata senza remore. Accade così che, malgrado un ritmo non altissimo, si veda subito un corner di Ziegler deviato appena fuori da una bella “pizzicata” di testa da parte di Gastaldello poco prima che Taddei impegni Castellazzi sul primo palo con un bel destro al volo da cross di Vucinic e sull’angolo seguente Riise, arrivato a calciare sul vertice opposto dell’area di rigore, incolla un mancino al volo che termina sul fondo dall’altra parte stimolando la replica della Samp sull’asse Cassano-Mannini, ma il destro al volo dell’ala finisce fuori bersaglio di qualche centimetro quando siamo solo al 13′; Burdisso si fa ammonire per un fallo su Pazzini al 23′ e verso il 32′ è Palombo a tentare la conclusione di destro a giro con linterno dai 25 metri ma Julio Sergio è attento a distendersi per deviare oltre il palo…sul tiro dalla bandierina seguente, poi, Cassano batte teso per Ziegler, che volendo prolungare sul versante opposto dal centro dell’area, finisce per colpire il palo interno ma sulla respinta Pazzini manda fuori giungendo a incornare con il corpo all’indietro e scordinato non sfruttando la porta vuota o il portiere ancora a terra (errore molto insolito per il n.9 doriano).

All’inizio della ripresa è la Roma a farsi più sotto, prima con una punizione di Totti da centrocampo ribattuta da Pazzini in barriera: Riise raccoglie e crossa in area verso destra su Vucinic, che appoggia di piatto in mezzo per Perrotta e Burdisso ma il centrale tocca la sfera troppo sotto spedendola alta…il nervosissmo aumenta con il trascorrere del tempo e sono Gastaldello con Perrotta e Poli a farne le spese aggiungendosi alla lista dei cattivi prima dell’ultima mezz’ora per comportamento scorretto anticipando l’occasione d’oro capitata proprio a Perrotta su triangolazione con Vucinic e Totti tutto di prima intenzione, ma il destro di punta dell’esterno mancino dei capitolini lambisce il palo sull’uscita di Castellazzi. Delneri inizia a cambiare le arte levando Bellucci (tanto sacrificato quanto fuori dal gioco e avulso per tutta la sera) per Accardi e passa alla difesa a 5 tenendo Poli in mediana mentre Palombo garantisce equilibrio a sinistra insieme a Mannini avendo pure Cassano a fare il rifinitore dietro a Pazzini (isolato nella mani di Burdisso al netto di un Juan eccellente a danno dello stesso Cassano…); mancano 25 minuti alla fine quando, su angolo di Totti battuto dal capitano romanista verso il limite dell’area, Vucinic incolla bene di testa costringendo Castellazzi ad un colpo di reni all’indietro per spedire la palla oltre la traversa ma ormai sono gli ospiti a tenere in pugno il gioco con le ripartenze sistematiche impostate da Totti, che al 70° sceglie di mettersi in proprio ricevendo da Vucinic per poi girarsi di destro dai 20 metri e tirare di destro vicino al montante destro, lo stesso lisciato da Perrotta. Tissone rimpiazza Poli nell’ultimo quarto di gara, Lucchini si prende il giallo per ostacolare irregolarmente Vucinic proprio mentre Baptista sta rimpiazzando il montenegrino e Guberti sostituisce Taddei nello stesso istante in cui Damato ammonisce Totti per proteste e Pozzi prende il posto dell’esausto Pazzini al 90′ esatto.

Al fischio finale ci si rende conto che le emozioni non sono state poche ma che il pareggio, per ora, va bene così, viste le condizioni e l’importanza di non mollare: Delneri riesce a conservare l’imbattibilità casalinga (lo farà fino a fine anno, almeno nell’arco delle 38 giornate) mentre Ranieri non prende gol da 2 settimane e spera in meglio ora che rientreranno parecchi degli indisponibili, sapendo bene di avere un organico che sta trovando la forma più rapidamente del previsto; per il 2° anno consecutivo la Roma esce con un pari dalla contesa in casa della Doria (calcolando pure l’1-1 della semifinale d’andata di coppa nazionale del 23/1/2008 sono 3 in 3 annate) allungando a 11 le contese senza batoste con i doriani…

A fine anno la Sampdoria si godrà il trionfo del 4° posto che le garantirà il ritorno in Champions League, seppure dai preliminari, per la 2a volta dal 1991/92 (quando i doriani erano giunti fino alla finale di Londra da esordienti e matricola della competizioni) ma Cassano non si godrà appieno la gioia, essendo stato escluso dai convocati di Lippi assieme ad altri pezzi molto importanti come Balotelli o Miccoli (alla luce dei fatti il nostro commissario tecnico sbagliò quasi completamente l’elenco stilato)…la Roma, da parte propria, piangerà lacrime amarissime per l’ennesimo anno di rimpianti giungendo 2a dietro all’Inter (82-80 con una rimonta partita da 17 punti in ritardo) per la 4a volta in 5 anni ma davanti a Milan e Sampdoria (rispettivamente 70-67): la sfida decisiva per i rispettivi obiettivi sarà proprio Roma-Sampdoria 1-2 del 25/4/2010, gara di ritorno dominata dai romani ma vinta dai liguri con molte ombre sulla direzione di gara del medesimo pugliese Antonio Damato (sezione di Barletta) poco prima che i giallorossi perdessero pure la finale di Coppa Italia per 1-0 sempre contro la stessa Inter che poi li abbatterà pure in Supercoppa Italia ad agosto per 3-1 in rimonta senza dimenticare l’uscita nei sedicesimi di Europa League a favore del Panathinaikos (doppia sconfitta: 3-2 con rimonta da 1-2 negli ultimi 5 minuti nell’andata di Atene e 2-3 con 3 reti incassate da 1-0 negli ultimi 6 giri di lancetta del prima frazione del ritorno a Roma).

La preparazione al prossimo posticipo domenicale Sampdoria-Roma si chiude qui…che adesso sia il campo a parlare.

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