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ROMA – Un arbitro o presunto tale da ufficio inchieste, ferma una Roma che ha la testa già a giovedì quando sempre allo Stadio Olimpico scenderà il Leicester per il ritorno della semifinale di Conference League. Mourinho risparmia molti titolari (anche Rogers tecnico del Leicester oggi contro il Tottenham ha schierato la praticamente la squadra B) ma la gara potrebbe mettersi subito sul binario giusto, se tale Fabbri mandato più per fare danni che per arbitrare, concedesse un sacrosanto rigore per un evidentissimo fallo di mano di Medel a pochi metri dalla porta; questo scarsissimo direttore di gara non vede e il Var valuta che da oggi oltre a decadere l’obbligo di indossare le mascherine, si può anche prendere platealmente la palla con la mano in area di rigore a 10 centimetri dalla linea di porta pur non essendo un portiere. Passano una manciata di minuti e la storia si ripete: Maitland-Niles va in percussione verso l’area di rigore e viene agganciato all’ingresso in area: fuori o dentro? Per non avere dubbi Fabbri non fischia assolutamente nulla. La Roma comunque ci prova ma Zaniolo è tomato sulla terra dopo la tripletta di Conference e Felix dimostra ancora una volta, di non essere pronto per giocare a certi livelli e la qualità offensiva si riduce paurosamente. Mourinho ricorre alle armi pesanti mettendo ad una mezzora dalla fine Pellegrini, Abraham, Karsdorp e Zalewski, tutti e auattro in un solo slot, ma la partita non si sblocca. Skorupsky fa il fenomeno su colpo di testa di Kumbulla e salva il risultato. La Roma con questo punto riaggancia la Lazio al quinto posto in classifica ed ora riserva tutte le proprie energie fisiche e nervose per la partita di giovedì, contro il Leicester per prenotare un appuntamento con la storia ovvero la conquista di una finale europea che a Roma manca da moltissimo tempo.


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