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VERONA – Manca appena una settimana alla Pasqua del 1987 quando siamo giunti alla ventiseiesima giornata di Serie A a ridosso della stagione più gloriosa nella storia dell’Olimpia Milano (vincitrice del “grande slam” con lo sponsor Tracer sulle maglie)…soprattutto il calcio italiano sta vivendo le sue fasi più calde dato che mancano solo 4 turni alla fine del torneo più bello del mondo.

Poche gare rimaste e pochi nazionali

Sicuramente le sfide più interessanti sono Verona-Napoli, con i campani in vetta a 37 punti e i veneti in zona coppe, Juventus-Roma 2-0 (6′ Serena, 57′ Briaschi) in cui i 2 club si stanno giocando il posto in Europa, Avellino-Inter 0-1 (65′ Altobelli), i derby Brescia-Atalanta 1-0 (42′ Gritti) e Fiorentina-Empoli 1-1 (20′ Antognoni; 73′ rig. Casaroli), Milan-Torino 1-0 (30′ Hateley), Ascoli-Sampdoria 0-1 (46′ Cerezo), Udinese-Como 0-0…la classifica recita Napoli a 37, Inter 33, Roma 32, Juventus 31, Milan e Verona 29, Sampdoria 28, Avellino 23, Como e Torino 22, Fiorentina 21, Brescia ed Empoli 19, Ascoli 18, Atalanta 17, Udinese 11 ma il calendario si é fatto stretto anche perché lo scorso mercoledì sono andati in scena le gare di ritorno degli ottavi di finale di Coppa Italia che interessavano soprattutto il Napoli vittorioso per 3-0 (stesso risultato dell’andata) in casa del Brescia mentre il Verona é uscito ai rigori perdendo 4-3 a Cremona dopo il doppio 0-0 maturato sul campo. Proprio la gara del “Marcantonio Bentegodi”, con 40.000 spettatori fra cui 15.000 napoletani, é quella che si prende maggiormente la scena, specie sapendo che le inseguitrici Inter e Juventus hanno gare sulla carta più semplici…i presidenti sono Ferdinando Chiampan e Corrado Ferlaino mentre i tecnici corrispondono a Osvaldo Bagnoli (arrivato nel 1981 nonché colui che 2 anni addietro aveva portato in città l’unico scudetto della storia del Veneto) con Ottavio Bianchi (giunto nel 1985) e il bilancio delle sfide vede i gialloblù in netto vantaggio, visto che dal loro ritorno in Serie A nel 1982 sono sempre stati imbattuti in casa contro gli azzurri in casa (0-0, 1-1, 3-1, 2-2 i risultati) mentre in trasferta il Napoli si é aggiudicato le gare in trasferta nel 1983 per 2-1, 1-0 nel 1984 e nel 1986 per 5-0 con in mezzo lo 0-0 del 1985…quello che accomuna 2 club così diversi sotto tutti i punti di vista e con 2 tifoserie che si odiano al massimo dando vita anche a furiosi scontri che porteranno al ferimento di 20 tifosi e all’arresto di 10 napoletani é il fatto he usano lo stesso modulo, ovvero il tradizionale 4-4-2, oltre ad usare interamente i dettami tattici della scuola italiana come marcature a uomo e compattezza fra i reparti unita alla difesa bassa. Le assenze sono poche: il centrocampista Bruni e l’attaccante Gasparini per i veneti oltre all’ala Caffarelli del Napoli, tutti e 3 infortunati ma senza dimenticare che sono anche gli anni delle squadre che possono tesserare al massimo 2 stranieri e Verona-Napoli rappresenta una sfida con un solo giocatore a testa di un altro paese, si tratta del confronto Larsen-Elkjaer contro capitan Maradona…il primo era arrivato agli ottavi di finale durante il mondiale messicano dell’estate passata cedendo 1-5 in rimonta dinanzi alla Spagna dopo aver superato a punteggio pieno il girone (1-0 alla Scozia, 6-1 all’Uruguay, 2-0 alla Germania Ovest) mentre il secondo guiderà l’Argentina al suo secondo mondiale di sempre ben 8 anni dopo il controverso trionfo casalingo del 1978 ottenendo risultati come 3-1 alla Corea del Sud, 1-1 con l’Italia di capitan Tricella, Di Gennaro con Bagni, De Napoli, 2-0 alla Bulgaria, 1-0 all’Uruguay, 2-1 all’Inghilterra, 2-0 al Belgio, 3-2 alla Germania Ovest in finale.

Assolo veronese ed episodi a senso unico

Dall’inizio si vede che il Verona é in giornata perfetta mentre il Napoli, malgrado possa contare su quasi tutta la sua rosa, é disposto male oltre al fatto che Carnevale parte dalla panchina con Maradona che gioca il linea con Giordano senza dare punti di riferimento che servirebbero molto…Bagnoli l’ha preparata alla grande: reparti corti, pressing corale, centrocampo che corre poco ma copre la difesa oltre ad aiutare il tandem offensivo a svariare controllando gli avversari con accoppiamenti particolari come Fontolan-Giordano, Galia-Maradona, Ferroni-Romano, Verza-Sola e con un pressing fisso di Pacione su De Napoli come di Elkjaer a danno di De Napoli; Bianchi non sta con le mani in mano: Ferrario prende Pacione e Ferrara va su Elkjaer. Le fasce vengono lasciate ai terzini fluidificanti (De Agostini e Volpecina) intanto che i liberi (Tricella e Renica) fanno gioco lasciando Di Gennaro e Volpati isolati sui lati deboli del campo…in apertura l’ex di giornata Garella respinge un bel destro di Elkjaer da dentro l’area ma é al 21′ che Pacione sblocca la gara su punizione di Verza dalla destra svettando su tutti di testa in modo da consentire all’Inter di avvicinarsi a -4 (37-34) e per il bomber sono 4 in campionato e questo sarà l’ultimo (saranno 4+1 a fine anno: con l’Avellino all’andata e al ritorno, a Firenze e col Piacenza in Coppa Italia). Sola crossa in area poco dopo ma De Napoli manda fuori di testa da dentro l’area e sul ribaltone di fronte ancora Garella salva i suoi uscendo coraggiosamente su Pacione, che riesce ad approfittare di un errore di Ferrario…al 32′ 2-0 per il Verona con Tricella che va via sulla sinistra, viene servito da, regista rientrante Di Gennaro e scocca il destro dalla fascia mancina trovando la decisiva deviazione di Renica che mette fuori causa il suo portiere con un involontario pallonetto beffardo (dopo la rete in occasione del 2-1 contro la Juventus di 2 settimane prima, questo sarà il secondo timbro del difensore, nel bene o nel male…a cui si aggiungerà anche la firma nella finale d’andata di Coppa Italia del prossimo giugno contro l’Atalanta); al 37′ Bianchi si accorge che il suo eccessivo difensivismo non ha pagato e inserisce Carnevale per Sola passando a quello che ora sarebbe un 4-3-1-2 con Maradona più basso e Giordano libero di svariare ma al 39′ arriva il 3-0 dei padroni di casa con Elkjaer che viene steso in area da Ferrario nel tentativo di girarsi per battere a rete di destro e il romano Longhi indica il dischetto, da cui il danese realizza centralmente di destro (per lui sono 7 in campionato e a fine anno saranno 8: trasferte a Brescia e in casa della Juventus, doppietta all’Inter, gol al Torino, alla Fiorentina e poi finirà ancora con la Juve fra 2 turni). Al duplice fischio emergono tutti i difetti del Napoli, più che i meriti del Verona: la stanchezza dopo una stagione usurante ed un impegno doppio come quello di coppa nazionale che sta prosciugando gli azzurri, eliminati a inizio ottobre nei trentaduesimi di finale di Coppa UEFA dal Tolosa ai rigori dopo una vittoria in casa a testa per 1-0 (dal dischetto errori decisivi di Bagni e proprio Maradona, al suo debutto internazionale con i partenopei dopo 2 anni in Italia, dopo il francese Stopyra), ma va pure detto che i veneti non hanno fatto un solo gol su azione pulita e sono stati bravissimi a sfruttare tutti gli episodi decisivi capitatigli mentre i partenopei avevano visto sfumare pure l’incornata di Renica al 45′, spedita alta da traversone di Romano.

Napoli in testa ma con qualche incertezza

Nella ripresa gli azzurri tengono sempre il pallino del gioco affidandosi a Maradona e a Giordano intanto che Bagni e De Napoli fanno gli uomini di inserimento sfruttando le sponde di Carnevale e Romano scala in mezzo soprattutto dopo che Bigliardi ha rilevato Volpecina al 67′, proprio nel momento in cui arriva la notizia del vantaggio di Altobelli ad Avellino, che riporta l’Inter a 2 lunghezze mentre la Juve é già a 4 (37-35-33)…all’74’ dentro Rossi per l’esausto Pacione e al 78′ Marangon rimpiazza Larsen-Elkjaer al 78′ facendo ridisegnare il Verona verso un 5-4-1 in cui l’ultimo subentrato diventa terzino destro con Ferroni che stringe in mezzo in un finale in cui ci sono ancora 2 brividi: all’86’ fallo di Fontolan che frana su Bagni in area ma dal dischetto Maradona incrocia di destro vedendosi parare il tiro, che poi finisce sul palo, da Giuliani e al 90′ scoccato Carnevale colpisce la traversa di testa su cross mancino di Giordano dalla destra. Al triplice fischio il Napoli, che ha vinto solo 1-0 a Bergamo e 2-1 con la Juve nelle ultime 6 gare (1-1 con la Samp, 0-0 con la Roma, 1-0 con l’Inter, 0-0 ad Empoli) mantiene la vetta avendo da affrontare il Milan in casa per poi andare a Como, ospitare la Fiorentina e chiudere ad Ascoli intanto che l’Inter si troverà davanti Fiorentina, le trasferte di Ascoli e Bergamo per poi chiudere proprio con i veronesi…da quasi 10 anni i vesuviani non espugnano Verona e per loro sono 3 sconfitte in Serie A dopo il 3-1 a Firenze all’ultima d’andata e l’1-0 nello scontro diretto con l’Inter di appena 3 settimane addietro (sarà l’ultima, contando anche la trasferta di Tolosa a settembre, ma nessuno ancora lo sa). Alle 17 la classifica recita: Napoli 37, Inter 35, Juventus 33, Roma 32, Milan e Verona 31, Sampdoria 30, Avellino e Como 23, Fiorentina e Torino 22, Brescia 21, Empoli 20, Ascoli 18, Atalanta 17, Udinese 12…il campionato é più vivo che mai malgrado il Napoli sia sempre avanti e manchi un turno in meno oltre ad un calendario accettabile per ambo le pretendenti.

Gioia azzurra e soddisfazione gialloblù

A giugno il Napoli vivrà una stagione indimenticabile vincendo scudetto e Coppa Italia (ad oggi é l’unico club del sud ad essere riuscito in tale impresa, visto che la Lazio del 1999/2000 si considererà del centro): il 10 maggio 1987 ecco il primo tricolore della storia partenopea (il secondo arriverà nel 1990) a danno dell’Inter mentre il Verona si piazzerà quarto dopo il mesto decimo posto del 1986, successivo allo scudetto del 1985 (Napoli 42, Juventus 39, Inter 38, Verona 36) pur godendosi il record di essere, assieme alla Fiorentina (3-1 a Firenze, 1-1 a Napoli) e all’Inter (0-0 in casa, 1-0 in trasferta), l’unica squadra rimasta imbattuta contro i campani, che in finale di coppa nazionale supereranno l’Atalanta con un complessivo 4-0 (3-0 in casa il 7 giugno e 1-0 fuori in data 13 giugno) ottenendo anche il record ancora imbattuto di 13 vittorie su 13 sfide…appuntamento al prossimo ricordo del passato di Verona-Napoli!!!

Il tabellino

VERONA-NAPOLI 3-0

VERONA (4-4-2): Giuliani; Ferroni, Fontolan, Tricella (cap.), De Agostini; Verza, Galia, Di Gennaro, Volpati; Larsen-Elkjaer (78′ Marangon), Pacione (74′ Rossi). A disposizione: Vavoli, Roberto, Zinelli. Infortunati: Bruni, Gasparini. Allenatore: Bagnoli.

NAPOLI (4-4-2): Garella; Ferrara, Ferrario, Renica, Volpecina (67′ Bigliardi); Sola (37′ Carnevale), Bagni, De Napoli, Romano; Maradona (cap.), Giordano. A disposizione: Di Fusco, Bruscolotti, Muro. Infortunati: Caffarelli. Allenatore: Bianchi.

ARBITRO: Longhi di Roma.

MARCATORI: 21′ Pacione, 32′ aut. Renica, 39′ rig. Larsen-Elkjaer.

NOTE: All’86’ Giuliani (V) ha parato un rigore a Maradona (N).

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