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VENEZIA – Dopo Orsato e Maresca, Aureliano. Un altro arbitraggio scandaloso affonda la Roma al Penzo di Venezia. Mourinho prova a cambiare pelle alla squadra dopo la mezza figuraccia di Conference League: difesa a 3 e 2 punte in avanti, con El Sharaawy a tutta fascia sulla sinistra. Inizio shock con la Roma che va subito sotto grazie al gol di Caldara. Aureliano comincia subito a fare il protagonista non desiderato, fischaiando completamente a senso unico e dopo un rigore dato e poi tolto alla Roma con l’ausilio del Var, arriva il pari di Shomurodov che in mischia batte Romero. Passano 4’ e Abraham ribalta il risultato realizzando il suo terzo gol in campionato. Si va al riposo con la Roma in vantaggio 1-2 grazie ai gol dei suoi due attaccanti. Nella ripresa il direttore di gara decide di fare ancor di più il fenomeno di un match gradevole, rovinato in maniera indecente dall’arbitro e dai suoi scarsi collaboratori. La Roma sfiora il terzo gol ma come al solito non la butta dentro ed ecco il regalino al Venezia: rigore assurdo concesso per un contatto di Cristante con Caldara, dove sembra più il difensore a cercare il piede del numero 4 giallorosso. Segna Aramu e 2-2. La Roma di questo periodo ha già di per sè tanti problemi e quindi arriva anche il terzo gol in contropiede di Okereke che porta i tre punti in Laguna. Da qui inizia un’altra partita con i padroni di casa pericolosi in contropiede e la Roma che sfiora il pari per diverse volte, senza mai trovare il varco giusto. Ora ci sarà la sosta che servirà magari a schiarire le idee ai direttori di gara che ci dovrebbero spiegare il perché di questo accanimento nei confronti della squadra giallorossa.

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