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Il Banco di Sardegna si aggiudica il big match del 14° turno infliggendo il secondo stop alla capolista, che si ritrova in scia la squadra di Pozzecco e l’Olimpia, a segno su Trento. La Fortitudo fa suo il testa a testa con Brindisi ed è quarta con Cremona e Brescia, che domina il posticipo a Roma

ROMA – Sassari fa suo il big match con la Virtus e ora soffia sul collo della prima della classe insieme a Milano, che non lascia scampo a Trento. Fornisce indicazioni importanti per i piani alti della classifica, accorciandola, la quattordicesima giornata del campionato di Serie A di basket, che vede la truppa di Pozzecco infliggere la seconda battuta d’arresto stagionale alla Segafredo. Se all’inseguimento della capolista ci sono Banco di Sardegna e Olimpia, sono in tre invece a dividersi la quarta poltrona a quota 16: a Cremona, che nell’anticipo di sabato aveva dominato il derby lombardo con Varese, si affiancano infatti la Fortitudo Bologna, promossa nello scontro diretto con Brindisi, e Brescia, capace di dominare sul parquet della Virtus Roma nel posticipo serale. Risalgono un po’ la china Venezia e Cantù grazie alle affermazioni esterne rispettivamente a Reggio Emilia (la prima per la Reyer) e Trieste. In chiave salvezza coglie due punti pesanti Pistoia imponendosi sul fanalino di coda Pesaro.

SASSARI STOPPA LA CAPOLISTA VIRTUS – Lo scontro tra le migliori squadre italiane premia il Banco di Sardegna che corre e lascia subito dietro la Virtus: 91-77 dopo una gara dominata (10-0 in avvio grazie alla velocità delle ali Evans e Pierre e ad un contropiede con schiacciata di Vitali) e messa in dubbio solo in apertura di terzo quarto quando Bologna ha pareggiato 43-43. L’ingresso di Teodosic ha dato la scossa alla Virtus: il fuoriclasse serbo ha retto a lungo l’attacco Segafredo (14 punti su 27 fin quasi all’intervallo), che dopo aver chiuso il primo tempo sotto di cinque (43-38) ha trovato l’aggancio. Evans però ha segnato 11 punti quasi di fila facendo riprendere quota alla Dinamo, che quando corre è immarcabile e il vantaggio tocca per un attimo anche il +16. Nell’ultimo quarto la Virtus prova a riavvicinarsi e arriva sino al 76-72 con 5 punti di Cournooh, ma Spissu da tre e uno straordinario Pierre rilanciano Sassari e scatenano la festa del PalaSerradimigni.

BANCO DI SARDEGNA-SEGAFREDO BOLOGNA 91-77 (22-17, 43-38, 70-57)
BANCO DI SARDEGNA SASSARI: Spissu 8, McLean 11, Bilan 12, Re ne, Bucarelli ne, Devechi ne, Evans 17, Magro, Pierre 18, Gentile 7, Vitali 8, Jerrells 10. Allenatore: Pozzecco.
SEGAFREDO VIRTUS BOLOGNA: Gaines 3, Deri ne, Pajola 3, Baldi Rossi 12, Markovic 5, Ricci, Delia 7, Cournooh 5, Weems 11, Nikolic ne, Teodosic 22, Gamble 9. Allenatore: Djordjevic.
ARBITRI: Sahin-Biggi-Grigioni.
NOTE: Tiri liberi: Sassari 13/16, Bologna 10/16. Usciti per cinque falli: Bilan, Gamble, Weems.

MILANO PROSEGUE LA CORSA, TRENTO DEVE INCHINARSI – Dopo aver ritrovato il successo in campo europeo, l’Olimpia nell’ultimo match interno del 2019 fa centro anche in campionato (ottavo successo nelle ultime nove gare) superando Trento, che a sua volta ha festeggiato l’accesso alla top 16 di Eurocup durante la settimana. Partita quasi mai in discussione con una Armani Exchange che vince largo su una Dolomiti Energia apparsa in visibile difficoltà nel terzo quarto, costretta ad incassare il terzo stop consecutivo in campionato. Alla squadra di Brienza non bastano i 16 punti di Blackmon e i 15 di Alessandro Gentile, mentre Amedeo Della Valle è il miglior realizzatore per l’Olimpia con 11 punti, seguono Micov, White e Rodriguez con 10.

AIX ARMANI MILANO-DOLOMITI ENERGIA TRENTINO 81-69 (28-21, 43-38, 62-47)
AIX ARMANI EXCHANGE MILANO: Della Valle 11, Micov 10, Biligha 4, Gudaitis 9, Moraschini 7, Roll 5, Rodriguez 10, Tarczewski 9, Cinciarini, Burns 2, White 10, Brooks 4. Allenatore: Messina.
DOLOMITI ENERGIA TRENTO: Kelly 11, Blackmon 16, Craft 8, A. Gentile 15, Pascolo 6, Mian 2, Forray 3, Knox 2, Mezzanotte 2, King 4, Lechthaler ne. Allenatore: Brienza.
ARBITRI: Attard-Bettini-Di Francesco.
NOTE: Tiri liberi: Milano 18/23, Trento 8/10. Usciti per cinque falli: nessuno.

FORTITUDO A SEGNO NEL TESTA A TESTA CON BRINDISI – Vittoria chiave, l’ennesima sui legni del Paladozza, per una Fortitudo sempre più vicina ad una meta che ad inizio anno era impensabile come le finali ad otto di Pesaro. Bologna, senza Daniel, vince, comanda per 40 minuti, con margini spesso oltre la doppia cifra, prima del fisiologico rilassamento finale. E lo fa con un Sims monumentale (17+17, 7 stoppate, 42 di valutazione i suoi numeri) oltre ad un Leunen chirurgico nel terzo quarto. Per Brindisi, al quarto stop consecutivo, il merito di non aver mai mollato la presa. Stone prima, e Banks poi (secondo tempo da 22 punti) tengono in vita fino alla fine i pugliesi, ma a far festa sotto l’Albero sono gli uomini di Martino.

POMPEA BOLOGNA-HAPPY CASA BRINDISI 78-72 (20-14, 40-32, 61-54)
POMPEA FORTITUDO BOLOGNA: Robertson 15, Aradori 9, Cinciarini 7, Mancinelli 2, Franco ne, Dell’Osto ne, Leunen 14, Buscaroli ne, Sims 17, Fantinelli 8, Stipcevic 6. Allenatore: Martino.
HAPPY CASA BRINDISI: Banks 24, Brown 10, Sutton 8, Zanelli, Iannuzzi, Gaspardo 4, Campogrande, Thompson 2, Cattapan ne, Stone 24, Ikangi ne. Allenatore: Vitucci.
ARBITRI: Rossi-Martolini-Bongiorni.
NOTE: Tiri liberi: Bologna 12/15, Brindisi 13/18. Usciti per 5 falli: nessuno.

BRESCIA DETTA LEGGE A ROMA ED E’ QUARTA – La Germani ritrova la vittoria fuori casa rifilando alla Virtus Roma un pesante 83-53. Una gara mai in discussione, in cui la superiorità della Leonessa si è dispiegata in entrambe le metà campo in maniera praticamente ininterrotta: 54% dal campo realizzato da un attacco bilanciato, a fronte del misero 29% dei capitolini. Sin dalle prime battute Brescia neutralizza le armi migliori di Roma, che infatti paga pessime percentuali dal campo. Dopo un timeout chiamato da Bucchi sul 16-8 Brescia, la Virtus sembra poter reagire, salvo dover fare i conti con Silins e, più in generale, con l’ottima mira degli ospiti: due triple del lettone nel giro di trenta secondi consentono alla Leonessa di chiudere la prima frazione sul 25-15. Il copione non cambia nel quarto successivo. Brescia è sempre più padrona del campo mentre Roma fatica nel trovare buoni tiri. Una tripla in transizione del solito Silins vale il 34-17 per la formazione di Esposito, che dopo aver toccato anche il +21 va negli spogliatoi in vantaggio 47-28. Al rientro in campo, Roma mostra inizialmente un altro piglio e qualche buono spunto. Un fuoco di paglia, però, perché la Leonessa continua a mostrarsi solidissima e rimane saldamente avanti a fine terzo quarto (63-40), mentre poi gli ultimi dieci minuti non hanno davvero molto da raccontare. Ojars Silins guida a quota 17 punti un gruppetto di realizzatori in doppia cifra che comprende DeAndre Lansdowne (14), Awudu Abass (13) e Tyler Cain (12).

VIRTUS ROMA-GERMANI BASKET BRESCIA 53-83 (15-25, 28-47, 40-63)
VIRTUS ROMA: Cusenza ne, Moore ne, Alibegovic 12, Rullo 8, Dyson 5, Baldasso 5, Pini, Farley ne, Spinosa ne, Jefferson 9, Buford 9, Kyzlink 5. Allenatore: Bucchi.
GERMANI BASKET BRESCIA: Zerini, Warner 4, Abass 13, Cain 12, Vitali 9, Laquintana 4, Lansdowne 14, Veronesi, Silins 17, Guariglia 2, Moss, Sacchetti 8. Allenatore: Esposito.
ARBITRI: Lanzarini-Bartoli-Borgo.

COLPO ESTERNO PER VENEZIA, REGGIO AL TAPPETO – La Grissin Bon incassa oltre 100 punti sul parquet amico e cede nettamente ai campioni d’Italia della Reyer Venezia, che centrano la prima vittoria esterna del loro altalenante campionato. E lo fanno tirando con percentuali pazzesche da 3 punti (65%),ma anche dominando le plance e risultando più aggressivi nell’arco dei quaranta minuti. In avvio i  biancorossi viaggiano a ritmi vorticosi in fase offensiva  e gli avversari inizialmente accusano il colpo finendo a -5 (14-9). Il minibreak però viene prontamente rintuzzato e il resto del periodo sfila in totale equilibrio. Il secondo quarto lo gioca meglio la Reyer, che a suon di tiri liberi e “bombe” arriva a +6 (43-49), margine con cui poi si approda all’intervallo lungo. Al ritorno sul parquet l’Umana dà la spallata che decide la gara. Candi ne mette sei di fila e riporta Reggio avanti (62-61), ma da quel momento i campioni d’Italia iniziano a macinare gioco. Bramos e compagni piazzano un break di13-1 che li spedisce alla doppia cifra di vantaggio (63-74). La rottura prolungata di Reggio col canestro prosegue pure nei minuti iniziali del periodo: i ragazzi di De Raffaele continuano a colpire dalla lunga e, sul +16, obbligano Buscaglia a chiamare time-out per provare a metterci una pezza. La mossa non sortisce effetti e quando la Reyer ottiene il +17 (74-91) al 6′ la contesa è virtualmente chiusa.

GRISSIN BON REGGIO EMILIA-UMANA VENEZIA 85-104 (29-30, 52-58, 70-79)
GRISSIN BON REGGIO EMILIA: Johnson 11, Fontecchio 10, Pardon 7, Candi 10, Poeta 3, Vojvoda 13, Infante, Soviero ne, Owens 18, Upshaw 4, Diouf ne, Mekel 9. Allenatore: Buscaglia.
UMANA REYER VENEZIA: Casarin 2, Stone 6, Bramos 12, Tonut 7, Daye 17, De Nicolao 10, Vidmar 6, Chappell 12, Mazzola 8, Pellegrino ne, Cerella 3, Watt 21. Allenatore: De Raffaele.
ARBITRI: Vicino-Quarta-Galasso.
NOTE: Tiri liberi: Reggio Emilia 17/22, Venezia 19/23. Uscito per 5 falli: nessuno.

CANTU’ SBANCA TRIESTE NELLA SFIDA SALVEZZA – All’Allianz Dome Cantù si aggiudica una sfida delicatissima in prospettiva salvezza, rendendo sempre più complicata la posizione di Trieste, penultima (3 sole vittorie in 13 gare sono un bottino magrissimo che apre scenari pericolosi). Nella prima frazione le squadre iniziano ad un ritmo forsennato, che pian piano scende nel finale, con i padroni di casa che hanno saputo sfruttare al meglio buona parte delle occasioni concesse da una difesa canturina non proprio perfetta (27-20). Il secondo quarto inizia in fotocopia del primo, poi però è Cantù a prendere in mano la gara ed a tentare la fuga sospinta da Clark e Ragland, dall’altra parte la coppia Elmore-Justice non ci sta e tiene Trieste vicina nel punteggio (50-53 all’intervallo lungo). Il terzo periodo vede un buon approccio di Trieste che tenta di rientrare, la squadra lombarda però cinicamente rintuzza ogni tentativo e resta sempre avanti, praticamente il medesimo leit motiv dell’ultima frazione, con Trieste che non riesce a produrre una pallacanestro efficace, concedendo agli avversari di portare a casa due punti pesanti.

ALLIANZ TRIESTE-S.BERNARDO-CINELANDIA CANTU’ 86-96 (27-20, 50-53, 67-73)
ALLIANZ TRIESTE: Coronica ne, Cooke 8, Peric 14, Fernandez 5, Jones 2, Strautins 3, Janelidze ne, Cavaliero 5, Da Ros 7, Mitchell 9, Elmore 17, Justice 16. Allenatore: Dalmasson.
S.BERNARDO-CINELANDIA CANTU’: Young 6, Procida ne, Clark 32, La Torre 4, Hayes 10, Wilson 5, Ragland 11, Burnell 12, Baparapè ne, Simioni 7, Rodriguez 3, Pecchia 6. Allenatore: Pancotto.
ARBITRI: Lo Guzzo-Sardella-Noce.
NOTE: Tiri liberi: Trieste 16/23, Cantù 11/14. Uscito per 5 falli: Cavaliero.

PETTEWAY SPINGE PISTOIA, PESAROANCORA AL PALO – Nell’arena del PalaCarrara va in scena una vera e propria battaglia e alla fine l’OriOra la spunta con pieno merito, battendo Pesaro per 91-79 nell’anticipo di mezzogiorno e conquistando la quinta vittoria interna consecutiva. In classifica Pistoia raggiunge quota 10, mentre i marchigiani restano ancora fermi all’ultimo posto con un eloquente zero. Due punti di vitale importanza in uno scontro diretto per la salvezza, il regalo di Natale più bello per tutta la grande famiglia biancorossa al termine di una monumentale prova di squadra. Per i padroni di casa protagonista assoluto Petteway che mette a referto 32 punti. Per Pesaro il migliore score è quello di Pusica con 21 punti.

ORIORA PISTOIA-CARPEGNA PESARO 91-79 (27-26, 41-46, 68-66)
ORIORA PISTOIA: Della Rosa 7, Petteway 32, D’Ercole 3, Quarisa ne, Brandt 11, Salumu 5, Landi 9, Dowdell 17, Johnson 3, Wheatle 4. Allenatore: Carrea.
CARPEGNA PROSCIUTTO BASKET PESARO: Barford 14, Drell, Mussini, Williams 17, Pusica 21, Miaschi, Eboua 10, Chapman 5, Totè 10, Zanotti 2. Allenatore: Sacco.
ARBITRI: Begnis, Paglialunga, Boninsegna.
NOTE: Tiri liberi: Pistoia 22/0, Pesaro 12/14. Usciti per cinque falli: nessuno.

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