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L’azzurra, settima italiana nella Lega Pro’ Usa, gioca solo 6′ e non mette a referto punti, ma Minnesota vince 80-69 contro Indiana. E gli americani scivolano con il suo cognome

SACRAMENTO — Esordio vincente, ma senza punti, per Cecilia Zandalasini. La 21enne azzurra, settima italiana in Wnba di sempre, la più giovane, ha assaggiato la pallacanestro americana per 6’ nel successo della sua Minnesota a Indianapolis, 80-69. Le Lynx hanno il miglior record della lega, davanti a Los Angeles.

LA PARTITA — Era in diretta video su Twitter, oltre che sul league pass Wnba. Cecilia, consacrata stella dal favoloso recente Europeo, è entrata con 46” da giocare, alla fine del 1° quarto, al posto di Maya Moore. Un errore al tiro e una palla persa, ma si è data da fare in difesa. Compresi i 2”25” di fine gara, quando la partita era ormai decisa, complice un parziale ospite di 16-2, l’Azzurra ha appunto giocato 6’ complessivi. Mettendo in crisi gli americani: a pronunciare quel cognome per loro complicatissimo si abitueranno, ma per adesso è dura. Cecilia ha debuttato su un parquet importante, quello della Fieldhouse, per l’occasione casa delle Fever, ma pure tana abituale degli Indiana Pacers di Nba. Minnesota chiuderà la propria stagione regolare domenica, ma Cecilia tornerà in campo già nel venerdì sera americano, contro Chicago. Poi i playoff. Minnie ha vinto il titolo Wnba (12 squadre, 8 alla post season) nel 2011, 2013 e 2015.

L’EMOZIONE — L’abbiamo vista dare il cinque alle compagne nel finale. Sorridente. Chissà se più emozionata o più felice. Non ha forzato nulla, persino a risultato acquisito. Un penetra e scarica da giocatrice di squadra, senza andare per forza a caccia dei primi punti. Arriveranno. Presto. L’emozione l’aveva raccontata via social network, cassa di risonanza della sua generazione, un paio di giorni fa, dagli States. “Ero solo una bambina che voleva giocare a pallacanestro. Ora guarda dove sono. Il sogno è reale”. Ora l’ha anche toccato con mano, lei che è cresciuta ammirando Kobe Bryant e Diana Taurasi. Ora la Taurasi è una sua avversaria. A ottobre tornerà a giocare per Schio. Ma intanto il sogno è iniziato. Bene, come ogni sogno che si rispetti.

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