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E’ la domenica di Carnevale del 1990: fa freddo, l’Italia si prepara al Carnevale di Venezia e in tutto il paese si vestono maschere di ogni tipo, il basket vede la la Libertas Pesaro e la Virtus Bologna risalire le gerarchie intanto che il calcio italiano (i marchigiani vinceranno il campionato e i bianconeri la coppa nazionale) sta vivendo il suo apice con un movimento che ospita i migliori giocatori del mondo oltre a fare i risultati migliori dalla scorsa primavera sul piano internazionale. Proprio la giornata n.26 di Serie A monopolizza l’interesse dell’opinione con una classifica molto stretta: Milan, Napoli 38 punti; Inter, Juventus 33; Sampdoria 32; Roma 29; Atalanta 28; Bologna 26; Bari, Lazio 23; Fiorentina, Genoa 21; Lecce 20; Cesena 19; Udinese 18; Cremonese 17; Verona 16; Ascoli 15 intanto che le gare in programma corrispondono a Roma-Milan 0-4 (34′ aut. Tempestilli, 39′ e 57′ Van Basten, 89′ Massaro), Inter-Napoli 3-1 (7′ Careca; 49′ aut. Ferrara, 53′ Klinsmann, 58′ Bianchi), Juventus-Genoa 1-1 (4′ Galia; 35′ aut. Alejnikov), Sampdoria-Fiorentina 3-0 (41′ Vierchowod, 68′ Lombardo, 78′ Vialli), Ascoli-Atalanta 1-1 (15′ Carillo; 21′ Evair), Bologna-Lazio 1-1 (26′ rig. Giordano; 40′ Pin), il sentito derby Bari-Lecce 0-1 (23′ Vincze), Udinese-Cesena 1-0 (58′ Sensini), Cremonese-Verona 1-1 (51′ Dezotti; 82′ Pusceddu)…si preannuncia una domenica senza esclusioni di colpi contando soprattutto le sfide in ottica tricolore e con le squadre che vogliono arrivare nelle coppe (nelle previsioni dal secondo al quinto posto per la Coppa UEFA, Coppa dei Campioni per chi porterà a casa lo scudetto in attesa di vedere la finale di Coppa Italia chi premierà).

Tanto pubblico, tanti campioni, pochi infortuni, moltissimi sogni

Mentre il Milan deve giocare a Roma in un’atmosfera da guerriglia causa il fatto che per la prima volta Roma-Milan si gioca nella capitale da quando era morto il tifoso Antonio De Falchi a Milano il 4 giugno 1989, nel capolugo lombardo alla presenza di 70.000 persone di cui circa 15.000 napoletani assiepati al terzo anello in “Curva Sud” ma bersagliati da subito da striscioni estremamente crudeli come “NAPOLI=AFRICA ’90”, “VERONA VI INSULTA, MILANO VI ODIA”, “NAPOLECANI” senza contare tutti i disordini scoppiati fuori dallo stadio o le aggressioni da parte dei tifosi di casa a dimostrazione che siamo in un periodo in cui tutto il malcontento popolare e la nuova politica secessionista di partiti come la neonata “Lega Nord” hanno portato ad una frattura insanabile fra Settentrione e Mezzogiorno. Intanto che la tensione sale sempre di più, arrivano i presidenti: il patron di casa Ernesto Pellegrini con il primo dirigente ospite Corrado Ferlaino assieme al suo braccio destro Luciano Moggi…entrambe hanno avuto modo di festeggiare lo scorso anno, dato che l’Inter aveva vinto lo scudetto “dei record” ben dopo 9 anni dall’ultimo proprio a danno degli azzurri mettendoli dietro a -11, che si erano rifatti ottenendo la Coppa UEFA contro lo Stoccarda (2-1 in casa e 3-3 fuori: 5-4 in totale); a inizio anno poi, l’Inter ha anche portato a casa la sua prima Supercoppa Italia all’esordio nel torneo e nella seconda edizione della manifestazione: 2-0 (37′ Cucchi, 86′ Serena) alla Sampdoria in casa malgrado a settembre si fosse usciti al primo turno di Coppa dei Campioni contro il Malmoe (pesante 1-0 in Svezia e 1-1 in Italia)…poi a dicembre sarà il Napoli, detentore della coppa, a lasciare la UEFA contro i futuri semifinalisti del Werder Brema (doppia delusione 2-3 a Napoli e 5-1 in Germania Ovest: 3-8 nel complesso) poi sconfitti col doppio pari dalla Fiorentina di Roberto Baggio (1-1 a Brema e 0-0 sul neutro di Perugia), principale rivale del capitano napoletano Maradona (poteva esserci un derby altamente spettacolare prima della finale Juventus-Fiorentina chiusa sul 3-1 per i sabaudi, tutto all’andata…); infine, poi, a gennaio l’Inter arriverà solo seconda nel girone a 3 di Coppa Italia dietro alla Roma ma davanti all’Ascoli solo grazie ad un beffardo sorteggio (all’epoca non esistono classifica avulsa o differenza reti in questi casi, ma neanche l’ordine alfabetico) che manderà i giallorossi in semifinale contro la Juventus (2-0 sul campo zebrato e poi inutile batosta 3-2 nella capitale) poi vincitrice contro il Milan bicampione d’Europa per 1-0 (decisivo 2-1 subito ad Ascoli e vittoria inutile 3-1 con i romani, che avevano superato 3-0 i marchigiani nella prima sfida) mentre i campani si spingeranno proprio fino alle semifinali, da cui andranno fuori il 15 febbraio perdendo 1-3 col Milan a domicilio dopo aver fatto 0-0 al nord. Si può dire che Inter-Napoli, dunque, sia una sorta di seconda finale del campionato migliore di quel tempo: i nerazzurri di Giovanni Trapattoni, al suo quarto anno sulla panchina interista, può contare su tutti i suoi migliori tranne lo stopper titolare Ferri, fuori per infortunio da Atalanta-Inter 2-1 del 26 novembre e rientrerà solo la prossima settimana nella sconfitta 2-1 in casa laziale, oltre al mediano di riserva squalificato Morello e al giovane centrocampista Scapolo lasciato a casa per scelta tecnica…il modulo é sempre 4-4-2 con marcature a uomo nel più classico dei criteri difiensivi italiani mentre il Napoli dell’ex milanista scudettato nel 1979 Alberto Bigon, giunto a luglio per rimpiazzare Ottavio Bianchi dopo un triennio già glorioso (un tricolore, 2 secondi posti, una coppa nazionale, una UEFA, esordio in Coppa dei Campioni, Europa raggiunta con stabilità), si affida ad un 4-4-2 sempre molto difensivo e dedito al controgioco pur dovendo fare a meno del secondo portiere Di Fusco (rimpiazzato dal Primavera Morrone) oltre al libero titolare Renica e al capitano Maradona (che rientrerà l’11 marzo nell’1-1 a Lecce mentre Renica sta fuori da novembre anche per una condizione non ideale da inizio anno) poiché sono tutti degenti intanto che il centrocampista Bucciarelli resta fuori per carenza di posti fra le convocazioni vedendo Fusi arretrato a leader della difesa piuttosto che in mediana con Corradini defilato a sinistra. In parecchi, anche fra gli indisponibili, andranno al mondiale italiano della prossima estate: Zenga, capitan Bergomi, Ferri, Berti, Serena e capitan Ferrara, De Napoli, Carnevale (Fusi sarà lasciato fuori pur essendo quasi sicuro del posto fino all’ultimo: verrà rimpiazzato da Schillaci, che diverrà l’uomo del torneo nostro e sarà capocannoniere con 6 gol in 7 presenze) si piazzeranno terzi dietro alla Germania Ovest e all’Argentina che ci farà fuori a Napoli il 3 luglio per 4-3 ai rigori in rimonta dopo l’1-1 sul campo e poi vinceremo 2-1 a Bari il 7 luglio contro gli inglesi nel finale…l’Argentina campione in carica e guidata sempre da Maradona, invece, crollerà l’8 luglio a Roma contro la Germania Ovest (in realtà già riunificata da novembre) per 1-0 su rigore di Brehme contando pure compagni come Matthaus e Klinsmann fra roventi polemiche per il suddetto rigore all’85’ e 2 espulsioni comminate al duo Monzòn-Dezotti dopo aver estromesso agli ottavi del 24 giugno il Brasile della coppia Alemao-Careca a Torino. Entrambe hanno iniziato molto bene il giorne di ritorno: per l’Inter 3 vittorie con 4 pari e una batosta (1-0 a Cremona, 3-0 col Bologna, 0-0 a Lecce, 2-0 con la Samp, batosta 1-0 in casa Juve, 0-0 con l’Ascoli, 1-1 a Roma, 0-0 a Bari) mentre il Napoli ha rimediato 6 gioie (1-0 con Ascoli e Cesena, 2-0 col Verona, 1-0 a Firenze, 3-0 con la Cremonese, 3-1 in ribaltone con la Roma) con un pareggio 2-2 a Udine il 14 gennaio negli ultimi minuti (all’86’ si prendeva il secondo gol per poi rimontare all’88’ e 90′) e la sola sconfitta in casa milanista 14 giorni prima per 3-0 (stesso risultato a loro favore all’andata).

Careca illude

Le marcature, dunque, sono quelle preventivate nel concetto difensivo dell’epoca: Verdelli-Careca, Bergomi-Carnevale, Bianchi-Mauro contro Ferrara-Klinsmann, Baroni-Serena, Corradini-Berti, Crippa-Matthaus, De Napoli-Matteoli e restano fuori solo le coppie dei portieri Zenga-Giuliani con i liberi Mandorlini-Fusi e i registi Matteoli-Alemao, liberi di sfidarsi in quelli che adesso vengono chiamati “miss-match” nell’1vs1. Lo stadio “Giuseppe Meazza” in San Siro é in piena ristrutturazione per il mondiale (a parte Argentina-Camerun 0-1 dell’inaugurazione, qui si giocheranno 5 gare della Germania Ovest testa di serie nel gruppo D: 4-1 alla Jugoslavia, 5-1 agli Emirati Arabi Uniti, 1-1 con la Colombia, 2-1 all’Olanda negli ottavi e 1-0 alla Cecoslovacchia per i quarti) con tanto di terzo anello vuoto nella “Nord” oltre a impalcature possenti davanti alle curve che allontanano ancora di più gli spalti dal terreno di gioco e i duelli, su un campo molto pesante, assumono subito i connotati di “scontri rusticani” fra 2 club che non vogliono mollare nulla: l’Inter per riavvicinarsi alla vetta e il Napoli per proseguire la sfida a distanza con il Milan…i padroni di casa partono subito bene schiacciando gli avversari in area ma al 7′ ecco che Careca recupera palla sualla trequarti per poi scambiare con Carnevale, palla di ritorno a Careca che scarta Bergomi e Mandorlini con un tocco solo per poi infilare Zenga in uscita con il piatto sinistro dentro l’area di rigore sotto i suoi supporters (per Careca, al 4 gol in 3 anni nel nostro paese contro i meneghini, di chui 3 consecutivi fuori casa e sempre nella stessa porta, sono 7+0+2 in stagione dopo aver anche sbloccato la sfida dell’andata chiusa 2-0 per i suoi nel finale…a fine aprile, causa la compressione del calendario in vista della coppa del mondo, ne conterà 10+0+2+2 avendo realizzato anche il suo secondo gol consecutivo dopo il temporaneo 2-1 contro la Roma). Subito dopo, intanto che il Napoli ha momentaneamente messo il naso avanti al Milan (40-39) che resta sullo 0-0 nella capitale, Serena raccoglie una respinta corta di Bergomi calciando al volo di destro ma manda fuori, poi su punizione di Matthaus Berti rimette in area dal secondo palo ma il destro al volo di Matteoli é respinto prima della linea da Ferrara con Giuliani che non poteva arrivare; successivamente é ancora l’Inter a spingere fortissimo, con Brehme che arriva sul fondo e crossa in area, Serena arriva per primo rimettendo a centro area verso Klinsmann, il cui tiro é smorzato da Fusi verso Berti che realizza girandosi di sinistro ma l’arbitro Agnolin di Bassano del Grappa annulla per fuorigioco dello stesso Berti sul colpo di testa di Serena…al 20′ altra punizione per i padroni di casa con Matthaus che scaglia di destro trovando una grandissima parata centrale di Giuliani e sulla respinta Berti centra la traversa essendo sbilanciato da Fusi, al 35′ invece é Zenga ad uscire in modo decisivo su cross di Mauro da destra indirizzato a Carnevale sul secondo palo riuscendo a rilanciare Berti, il quale prima salta Baroni con Crippa e Corradini, poi da destra entra in area centrando su Serena, il quale tira di destro in girata ma Giuliani repinge malgrado la deviazione di Fusi proprio nello stesso istante in cui arriva la notizia dell’autogol di Tempestilli a Roma che riporta Napoli e Milan a pari punti con 40 lunghezze mentre l’Inter accoglie con piacere l’autorete di Alejnikov che pareggia il vantaggio in apertura di Galia al 4′ annullando il momentaneo sorpasso bianconero (34-33 per gli uomini di Zof, issatisi al terzo posto, per 31′). Al 36′ altra punizione di Matthaus da fuori area respinta sulla barriera e Matteoli scaglia in curva la palla con tutta la rabbia che ha in corpo, al 39′ Van Basten raddoppia nella capitale e all’intervallo siamo ancora con il Napoli avanti dopo che l’Inter ha giocato meglio con manovre corali favorite da continui inserimenti sia dei terzini che degli uomini delle fasce in modo da rendere praticamente invisibile l’assenza Ferri (l’uomo migliore per marcare gli attaccanti d’area avversari) mentre gli ospiti si sono trincerati, forti del vantaggio, dietro a rarissimi contropiedi senza risultati causa 2 punte troppo impegnate a difendere la palla che innescare i compagni (Maradona, presente in tribuna, manca fin troppo) riuscendo a fare reparto tutti assieme in 40 metri di spazio con difesa e centrocampo sempre molto compatti (ogni tanto Alemao si abbassa dietro mentre Crippa si inserisce sulla trequarti lasciando De Napoli a controllare le discese di Brehme, resosi pericoloso di destro ma Giuliani blocca intanto che Mauro dà manforte a Ferrara sulla destra).

La rimonta nerazzurra segna il sorpasso rossonero

Nella ripresa gli interisti, spinti da un pubblico calorosissimo e in netto contrasto con la stagione, ripartono a mille riuscendo a pareggiare su angolo di Matthaus al 49′ con un autogol di Ferrara proprio come fecero l’anno passato in occasione della gara decisiva per vincere lo scudetto nello scontro diretto a 5 turni dal termine (allora sbagliò porta Fusi, ma era la stessa di quest’occasione, quella sotto ai napoletani): su cross da destra di Matthaus, Klinsmann spinge Ferrara e la palla carambola sulla testa del terzino azzurro finendo in rete…dunque 1-1 e Milan che resta avanti (40-39-34-33 per Milan, Napoli, Inter, Juventus e Sampdoria in vantaggio…le prime 5 della classifica intanto che la Roma subisce anche il ritorno dell’Atalanta, bloccata sull’1-1 ad Ascoli) con la seconda nonché ultima autorete a favore dell’Inter in stagione dopo quella di Gualco alla prima giornata in occasione della vittoria 2-1 con la Cremonese (sarà l’unica segnatura annuale di Ferrara…ma nella porta sbagliata). Al 53′ ecco il 2-1: angolo ancora di Matthaus dalla destra e Klinsmann, strattonandosi ancora con Ferrara, arriva ad incornare di testa dal dischetto malgrado Fusi avesse tentato di respingere ma finirà solo per colpire la traversa dalla riga di porta (per il centravanti tedesco raggiunta quota 11+2+0+0…ad aprile conteremo 13+2+0+0 al primo anno da noi: sarà, assieme all’argentino della Cremonese Dezotti, settimo cannoniere del torneo dietro a nomi come Van Basten, Baggio, Maradona, Schillaci, Voller)…adesso, quindi, la graduatoria é “Milan-Napoli-Inter-Juventus, Sampdoria” a “40-38-35-34-34” ribaltando totalmente le sorti di un pomeriggio che assume contorni molto diversi da quelli iniziali; pochi minuti dopo Carnevale segnerebbe il pari di destro sull’uscita di Zenga ma Agnolin annulla per un’evidente trattenuta del centravanti su Matteoli al moemnto del passaggio di ritorno di Mauro e al 58′ ecco il 3-1 che chiude i giochi: mentre Van Basten triplica a Roma, Klinsmann approfitta di un errore di De Napoli sulla treqaurti anticipandolo di testa, scocca il destro da fuori area mentre Matteoli fa ostruzione su Baroni che recuperava con Giuliani che respinge ma arriva Bianchi a realizzare in scivolata di destro (unico timbro per lui quest’anno) dopo che Crippa aveva mandato alta una punizione da ottima posizione. Al 60′ Zenga decisivo su una bordata di destro di Alemao da fuori area dopo una corta respinta di Bergomi da corner, poi non accade più nulla fino al 75′ quando Di Già rileva lo stremato Matteoli andando a fare maggior legna in mediana lasciando uguale il 4-4-2 dei suoi mentre all’83’ Cucchi sostituisce Berti chiudendo la giostar dei cambi al netto di unNapoli rimasto con gli stessi uomini malgrado una forma fisica piuttosto deficitaria malgrado l’ormai acclarata assenza di impegni durante la settimana, all’88’ poi ancora Serena spara di destro mandando alto dai 25 metri prima che Zenga muri a terra su destro di Careca al 90′ scoccato su passaggio di Carnevale, al 92′ ancora Zenga che salva in corner su destro in scivolata di Ferrara da lancio di Crippa proprio quando Massaro fa 0-4 a Roma. Al triplice fischio i numeri parlano chiaro: il Napoli ha preso 5 gol su 6 in 2 gare a Milano negli ultimi 15 giorni (se non é record ci manca poco) di cui 4 su calcio piazzato e 2 su corner, per il secondo anno consecutivo perde in casa interista subendo una rimonta non riuscendo a vincere su tale campo contro i nerazzurri dal 5 maggio 1968 (in mezzo appena 7 pareggi)…adesso la classifica cambia completamente e il campionato é più vivo che mai, visto che vediamo Milan 40 punti; Napoli 38; Inter 35; Juventus, Sampdoria 34; Atalanta, Roma 29; Bologna 27; Lazio 24; Bari 23; Genoa, Lecce 22; Fiorentina 21; Udinese 20; Cesena 19; Cremonese 18; Verona 17; Ascoli 16 e ci sarà da godersi lo spettacolo ancora più di prima a 8 turni dal termine intanto che la lotta é serrata anche nelle coppe fra vari club ancora coinvolti in quello che sarà l’anno migliore di sempre il calcio italiano (la Samp, vincendo al Coppa delle Coppe, completerà il cerchio assieme a Milan campione d’Europa e del mondo con la Juve che si aggiudicherà altre 2 manifestazioni ad eliminazione diretta).

Inter delusa e Napoli campione

Il 29 aprile il Napoli batterà 1-0 la Lazio in casa (7′ Baroni) e festeggerà il suo secondo scudetto della storia (l’ultimo ad oggi per la società e l’ultimo fuori dal “quadrilatero” Genova-Milano-Torino-Roma) battendo 51-49 il Milan in una corsa piena di polemiche soprattutto per la vittoria campana per 0-2 a tavolino a Bergamo dell’8 aprile causa una monetina da 100 lire che aveva colpito in testa Alemao consentendo ai partenopei di riagganciare i rossoneri fino alla penultima giornata, dove Lo Bello jr ci metterà molto del suo nella sconfitta per 2-1 in rimonta subita dai milanisti a Verona (2 gol irregolari, 4 espulsioni di cui appena una meritata fra campo e panchina) intanto che il Napoli li staccava di 2 lunghezze espugnando 4-2 Bologna e il 1° settembre 1990 si aggiudicherà anche la sua prima Supercoppa Italia all’esorido nella competizione strapazzando 5-1 la Juve…l’Inter, da parte sua, abdicherà dopo lo “scudetto dei record”, si piazzerà terzo a 44 punti perendo 4-3 a Udine (5′ Balbo, 15′ Branca; 18′ Serena; 60′ Balbo; 71′ Matthaus, 79′ Mandorlini; 90′ Branca) ma precedendo la Juve a pari merito solo grazie all’ordine alfabetico (scontro diretto in equilibrio: 2-1 milanese in Lombardia e 1-0 torinese in Piemonte, differenza reti all’epoca non presa in considerazione come il coefficiente del “fair play”) e ritornerà in Coppa UEFA dopo 2 anni (l’anno dopo la vincerà battendo la Roma 2-0 in casa e perdendo 1-0 fuori fra le polemiche in modo da riconquistare un trofeo internazionale per la prima volta dalla Coppa Intercontinentale del dicembre 1965) senza contare che aveva già blindato l’accesso alle competizioni UEFA il 25 marzo superando 7-2 in casa l’Atalanta a 4 turni dalla chiusura. Il cammino di avvicinamento a Inter-Napoli, primo big-match del 2023 nonché prima grande gara dopo la sosta dei mondiali in Qatar si chiude qui…spazio al campo e a tutte le sfide interne ad essa: Steven Zhang contro Aurelio De Laurentiis, Simone Inzaghi contro l’ex Luciano Spalletti, capitan Samir Handanovic contro Giovanni Di Lorenzo, ma soprattutto Inter contro Napoli.

Il tabellino

INTER-NAPOLI 3-1

INTER (4-4-2): Zenga; Bergomi (cap.), Mandorlini, Verdelli, Brehme; Berti (83′ Cucchi), Matteoli (75′ Di Già), Matthaus, Bianchi; Klinsmann, Serena. A disposizione: Malgioglio, Rossini, Baresi G. Infortunati: Ferri. Squalificati: Morello. Scelta tecnica: Scapolo. Allenatore: Trapattoni.

NAPOLI (4-4-2): Giuliani; Ferrara (cap.), Fusi, Baroni, Corradini; Mauro, Alemao, Crippa, De Napoli; Careca, Carnevale. A disposizione: Morrone, Bigliardi, Francini, Altomare, Zola. Infortunati: Di Fusco, Renica, Maradona. Scelta tecnica: Bucciarelli. Allenatore: Bigon.

ARBITRO: Agnolin di Bassano del Grappa.

MARCATORI: 7′ Careca (N); 49′ aut. Ferrara (I), 53′ Klinsmann (I), 58′ Bianchi (I).

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