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GENK – Dopo la gara con il Portogallo era divenuto ufficiale che il cammino dell’Italia verso la risurrezione dal fallimento dello scorso mondiale fosse ancora lunga…ma dopo stasera è chiaro che la nostra nazionale sta cercando in tutti i modi di tornare ai suoi livelli attraverso un ottimo lavoro che Mancini sta portando avanti attraverso continue sperimentazioni e facendosi idee sempre più chiare su modulo e uomini-cardine del gruppo.

Dall’altra parte troviamo un altro paese che deve buttarsi alle spalle la mancata qualificazione a “Russia 2018” dopo anni di relative soddisfazioni grazie ad una rappresentativa molto ben raggrumata: gli USA.

Il ct azzurro opera 7 cambi fra sabato e martedì confermando però il suo 4-3-3 di fiducia oltre ai soli Bonucci, Barella, Verratti, Chiesa fra gli effettivi: l’assetto dei nostri recita Sirigu; De Sciglio-Acerbi-Bonucci-Palmieri; Sensi-Verratti-Barella; Chiesa-Lasagna-Berardi di fronte al 3-5-2 americano con “en-plein” di emergenti e nuovi talenti.

Il primo tempo vede i nostri spinti dalla stragrande maggioranza del pubblico presente creando 7 palle gol nitide fra 4 parate del portiere Horvath unite a 3 occasioni uscite di poco; il migliore è di sicuro Chiesa, colui che impegna maggioremente la retroguardia avversaria ma il vantaggio non arriva…al contrario delle ammonizioni, che sono ben 3 in 2 minuti per gli statunitensi: Moore, Cannon, Acosta.

La seconda frazione vede lo stesso canovaccio tattico: Italia a imporre il ritmo e Usa a controbattere ma adesso gli azzurri non hanno la stessa precisione e, apparte Lasagna che si vede respingere 3 conclusioni, molte volte non centrano più il bersaglio prestando anche il fianco al contropiede nemico soprattutto per un minimo calo fisico comprensibile dopo 45 minuti così garibaldini pure se Sirigu sarà impegnato solo per un colpo di testa da parte di Zimmermann. Nella ripresa il tecnico di Jesi continua i suoi esperimenti mettendo dentro nuovi elementi come Grifo, Kean (primi giocatori nati nel nuovo millennio a vestire la maglia azzurra) assieme a validi comprimari tipo Gagliardini, Politano negli ultimi istanti; dal canto suo, mister Sarachan sostituisce 5 elementi provando anche egli più soluzioni ma senza dare una vera impronta di gioco alla sua squadra.

Già tutti i media sono pronti a giudicare un’Italia sprecona che non riesce mai a realizzare e che vede nei gol sbagliati una chimera…ma proprio all’ultima azione riusciamo a passare in vantaggio proprio sull’asse interista degli ultimi neo-entrati: Barella dal limite dell’area serve Gagliardini che appoggia a Politano ed a quel punto è semplice trafiggere la saracinesca Horvath in uscita.

Pure se è stata solo un’amichevole questa partita ha detto molte cose: a calcio siamo ancora più preparati degli americani, l’allenatore ha dato idee, gioco, voglia ad una rappresentativa che sembrava ormai finita ricreando un’identità e un orgoglio che mancavano da troppo tempo.

Abbiamo 2 anni per prepararci alle qualificazioni degli europei 2020 ma se il buongiorno si vede dal mattino il futuro della nostra nazionale non potrà che essere roseo…e allora FORZA AZZURRI!!!!

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