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TORINO – Parlando della primavera del 1989 si devono ricordare vari connotati di quel contesto storico: Tina Turner che sale alla ribalta con “Simply the best”, vengono lanciate in Italia 2 serie tv destinate a divenire leggenda per i teenagers, ovvero “Dragon ball Z” e “I Simpson”, da appena 7 mesi sono iniziati i lavori per il mondiale dell’anno successivo mentre la Serie A è divenuta il campionato più bello del mondo da circa un decennio.

Intanto però il campionato procede e si arriva alla alla 27esima giornata con Inter e Napoli in lotta scudetto anche se i nerazzurri hanno già 6 punti di vantaggio nella prima annata di 34 gare con 2 punti a vittoria e 3 stranieri tesserabili da ogni club: il piatto forte è Juventus-Inter ma occhio anche a Bologna-Napoli per i suddetti motivi.

Agnelli lascia il gran premio di Montecarlo per riuscire a presenziare accanto a Pellegrini mentre la passerella migliore è tutta per Trapattoni, di ritorno a Torino per la III° volta dopo un ciclo memorabile nonché rivale di giornata del suo ex pupillo Zoff (tutti e 2 integralisti del 4-4-2 “a uomo”, modulo predominante nell’era d’oro del calcio italiano) e D’Elia a dirigere con Tacconi opposto a Bergomi nel ruolo di capitani; gli stranieri presenti sono 5: Rui Barros, Zavarov contro Brehme, Matthaus, Diaz oltre ai tanti futuri nazionali De Agostini, Marocchi opposti a Ferri, Berti, Serena.

L’inizio di gara evidenzia un paradosso, con gli ospiti ad attaccare e i padroni di casa a controgiocare…ed è proprio da una controgiocata del libero Tricella che arriva l’1-0 realizzato da Barros al 30° dopo che Bruno e Serena erano stati ammoniti in avvio, fino all’intervallo si contano solo 2 grandi interventi dell’estremo portiere zebrato su 2 punizioni di Brehme e Diaz oltre a qualche mischia su cui Matthaus dirà la sua con vari tiri da fuori.

Al rientro in campo la capolista prende in mano le operazioni pareggiando al 55° con Serena di testa su cross da sinistra di Brehme, da allora si contano solo gli ingressi di Laudrup, Magrin per Mauro e il portoghese oltre a Baresi I per Bianchi uniti a un caldo soffocante e ad alcune confuse azioni che portano a delle occasioni sporadiche sancendo lo stesso risultato dell’andata: Juventus-Inter 1-1.

A fine gara arriva la notizia che a Bologna il risultato è rimasto 1-1 dal 25° minuto in poi: una giornata in meno, distacco immutato e il biscione si avvicina sempre di più al suo 13° tricolore.

La stagione finisce a giugno, causa le olimpiadi di Seul nell’agosto precedente, dando verdetti importanti per entrambe le compagini: la Juventus fallirà in coppa Italia accontentandosi del IV° piazzamento in campionato mentre l’Inter vincerà lo “scudetto dei record” (58 punti su 68 disponibili in 34 giornate e vantaggio di +11 sui partenopei) tornando campione d’Italia dopo 9 anni ma buttando via la coppa nazionale…solo il destino europeo sarà uguale: eliminazione, rispettivamente, ai quarti e agli ottavi di Coppa Uefa contro Napoli e Bayern.

Per zebre e biscioni arriverà presto l’occasione di rifarsi.

 

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