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TORINO – Fra meno di 10 giorni arriva il Natale e il 2002 sta per salutare con il classico inverno gelido che sta investendo tutta l’Europa, fra cui l’Italia: la prossima estate la Francia ospiterà la Confederations Cup e la vincerà bissando il successo del 2001 oltre a riscattare parzialmente l’eliminazione ai gironi del mondiale asiatico terminato lo scorso 30 giugno. Intanto il calcio italiano sta iniziando a vedere le prime grosse crepe di un sistema che per troppo tempo ha vissuto al di sopra delle sue possibilità investendo a fondo perduto senza un criterio vero: ora la crisi soffia impetuosa nelle vele del pallone e mentre all’estero la giostra impazza più che mai fra Inghilterra e Spagna, da noi é iniziato lo scandalo delle fidejussioni falsi e delle difficoltà di iscrizione anche di grandi club.

Un contesto quasi scontato

Per la giornata n.14 di Serie A vediamo una classifica per certi versi sorprendente: Milan 29 punti; Lazio 28; Inter 27; Juventus 26; Bologna, ChievoVerona 23; Parma 22; Modena 19; Perugia, Udinese 18; Empoli, Roma 17; Brescia, Piacenza 12; Atalanta 8; Reggina 7; Torino 6; Como 5…inoltre sappiamo che gli anticipi del sabato sono stati alle 18 il derby Bologna-Parma 2-1 (28′ Adriano; 42′ e 44′ Cruz) con Piacenza-Chievo 0-3 (49′ Della Morte, 89′ Bierhoff, 91′ Pellissier) alle 20,30 mentre alle 15 altri 2 confronti regionali come Como-Milan 1-2 (20′ Ambrosini; 22′ Pecchia; 42′ Shevchenko) e Inter-Atalanta 1-0 (70′ Kallon), Empoli-Modena 1-0 (84′ Rocchi), Brescia-Perugia 3-1 (24′, 40′ Tare; 64′ Miccoli; 88′ rig. Baggio), Udinese-Torino 1-1 (55′ Iaquinta; 59′ Lucarelli), Roma-Reggina 3-0 (3′ Samuel, 24′ Totti, 70′ Montella) ma sicuramente é il posticipo delle 21 di domenica ad occupare maggiormente la scena, dato che si tratta di Juventus-Lazio.

Poche sorprese

La cornice del “Delle Alpi” non delude le aspettative: 45000 persone, fra cui Gianni e Umberto Agnelli oltre al patron Vittorio Caissotti di Chiusano e la “triade” Moggi-Bettega-Giraudo, nelle quali appena 3000 laziali mentre il presidente Sergio Cragnotti sta completando le pratiche per cedere la società all’avvocato Ugo Longo e dunque non presenzierà in tribuna. Sul versante tecnico-tattico ecco una Juventus, ancora sotto la guida di Marcello Lippi, che adopera il suo classico 4-4-1-1 al netto di infortuni tipo il libero Fresi, lo stopper Zenoni, il mediano Tudor, l’esterno Pessotto e il grande bomber Trezeguet oltre agli esclusi per scelta tecnica Moretti (difensore) con Olivera (mediano) mentre Roberto Mancini, arrivato in estate dopo un biennio al LeicesterCity come assistente di Eriksson, sceglie un basilare 4-4-2 a rombo (Fiore rifinitore dietro le punte Corradi-Lopez)) in cui bisogna, però, fare a meno del secondo portiere Marchegiani, la coppia centrale Couto-Mihajlovic oltre al terzino Sorin, il regista Liverani…tutti indigenti.

Uno scarno numero di nazionali

Diversi gli azzurri che avevano giocato lo scorso mondiale uscendo agli ottavi in rimonta per 2-1 al golden gol contro i padroni di casa della Corea del Sud nella celebre gara arbitrata da Byron Moreno. Buffon, Iuliano, Zambrotta, capitan Del Piero…la Francia di Thuram, che vincerà la Confederations fra pochi mesi, e Trezeguet era uscita invece da ultima nel gruppo A insieme all’Uruguay di Carini, Montero, Olivera, Zalayeta alle spalle delle sorprese Danimarca e Senegal (i sudamericani sprecheranno con Morales la palla decisiva per passare il turno al 93′ del 3-3 con gli africani all’ultimo turno)…anche il portoghese Couto sarà estromesso dai coreani per 1-0 all’ultima giornata del girone D quando ai suoi bastava il pari per andare avanti (chiuderanno in 9vs11 fra diversi veleni: fu la prima eliminazione contestata sul fronte dei padroni di casa), così come l’Argentina di Simeone, Lopez, Crespo che sarà buttata fuori da Svezia e Inghilterra al pari della Nigeria pur avendo perso solo con gli albionici; discorso diverso per lo svizzero Gottardi e il ceko Nedved, che vedranno il torneo da casa.

Calendario con molti volti

La scorsa settimana ci sono state le coppe europee, con la Juventus che ha battuto il Basilea 4-0 nella seconda giornata del secondo girone di Champions League (prima vittoria del turno dopo il 2-2 a la Coruna) e la Lazio che ha perso 1-0 nel finale in casa con lo Sturm Graz nel ritorno dei sedicesimi ma si é qualificata in virtù della vittoria per 3-1 in Austria all’andata (negli ottavi arriva il Wisla Cracovia)…inoltre il prossimo mercoledì ecco il ritorno degli ottavi di Coppa Italia con Juventus-Reggina 0-1 (passano i bianconeri avendo vinto 2-0 in Calabria…al prossimo turno ecco il Perugia) mentre il giovedì ci sarà Empoli-Lazio 1-2 (1-3 in virtù anche del trionfo all’andata…ai quarti c’é il Bari); sul fronte del campionato, invece, vediamo una Juve in crisi dopo 3 gare senza vittorie (1-1 col Bologna e 2-2 a Roma in extremis prima della batosta bresciana per 2-0) e con 7 vittorie in 13 giornate (1-0 a Piacenza, 3-0 con l’Atalanta, 2-0 ad Empoli prima di altri 3 pareggi agguantati alla fine come il 2-2 col Parma, l’1-1 col Como e in casa dell’Inter, seguiti dagli 1-0 con Modena e sul campo di Udine insieme al 2-1 col Milan e il derby in trasferta finito 4-0) a conferma di un bilancio buono ma non all’altezza causa diverse variabili…i laziali, invece, sono a punteggio pieno in trasferta (3-0 a Reggio Calabria, 1-0 a Torino e Bergamo, 2-1 a Empoli, 3-1 a Como, 3-2 a Piacenza) mentre in casa hanno zoppicato ottenendo appena 2 gioie (sconfitta 3-2 col Chievo, 1-1 col Milan, 3-0 al Perugia, 2-2 nel primo derby stagionale, 0-0 col Parma, 4-0 col Modena prima del roboante 3-3 con l’Inter in cui si era avanti 3-0 al 38′ e 3-1 al 67′ con tripletta di Lopez); infine, non va dimenticato che é dal 2-1 del 6 dicembre 1997 che la Juventus non batte in casa la Lazio se si esclude il 3-2 nei quarti di Coppa Italia il 13 gennaio 2000 (0-1 il 19 febbraio 1998 nell’andata delle semifinali di Coppa Italia, 1-2 nella Supercoppa Italia del 29 agosto 1998, ancora 0-1 il 6 dicembre 1998 e il 1° aprile 2000, 1-1 l’11 novembre 2000 e il 30 marzo 2002)…all’epoca Lippi era ancora già la guida tecnica di casa mentre Mancini era uno degli uomini di punta dei romani a 2 anni dal ritiro.

Tutto in un minuto

Al fischio d’inizio del calabrese Pellegrino, della sezione di Barcellona Pozzo di Gotto (dopo un anno ritrova la Juve e dopo 8 mesi la Lazio), si vede subito che il freddo torinese la fa da padrone in una serata gelida ed umida in cui si sfiora pure la nevicata ma senza la nebbia. Al 7′ lancio lungo di Iuliano per l’ex di giornata Salas, su cui l’altro ex Peruzzi esce costringendolo a svirgolare di destro la palla da posizione ravvicinata ma defilata, poi tocca all’ex per eccellenza Nedved (il quale sta vivendo una seconda giovinezza grazie al doppio ruolo assegnatogli da Lippi: ala mancina o trequartista), che su punizione dalla sinistra cerca di segnare a giro trovando il portiere sul secondo palo; al 10′ decisivo Buffon in uscita sul primo palo a respingere il mancino di Cesar e sul secondo tentativo del brasiliano Montero manda in angolo di testa salvando sulla linea. Sul corner seguente battuto da Lopez incornata alta di Corradi. Al 30′ fuori l’infortunato Iuliano (guai muscolari) per Ferrara proprio nel momento in cui Lopez batte un altro corner in mezzo su cui arriva Simeone a “spizzare” sul primo palo verso Corradi, tutto solo al centro dell’area piccola ma su cui Buffon salva d’istinto unendo i pugni; al 34′ 1-0 per la Juventus: lancio di Ferrara su Del Piero, che si gira su Negro al limite dell’area per poi allargare di sinistro verso Nedved (4+0+2 per lui al momento, di cui gli ultimi 2 proprio contro le romane…alla fine saranno 9+0+5), bravissimo a segnare il più classico gol dell’ex (il primo in 4 gare giocate, fra cui 2 amichevoli e una sfida nella capitale) di piatto sinistro rasoterra sull’uscita di Peruzzi…sembra la mossa decisiva che può indirizzare i bianconeri verso la ripresa e gettare i capitolini nel panico, ma già al 35′ arriva l’1-1 con Stam che lancia lungo verso Corradi, il quale svetta di testa facendo sponda su Fiore, il quale non ci pensa e tira di destro al volo bruciando Buffon sul tempo dal limite destro dell’area (3+0+1 anche per lui sull’istante…ma alla fine se ne conteranno 6+1+2); al 37′ tiro-cross di Thuram dalla destra deviato fuori in tuffo da Zambrotta con la testa, al 40′ doppio miracolo di Buffon su 2 bordate di destro di Stankovic prima che Salas si faccia ammonire per un fallo su Negro, poi sanzionato anche lui per un contatto con lo stesso Salas nel finale di frazione.

Gioca la Juve, segna la lazio

A inizio ripresa l’acciaccato Nedved lascia il posto a Camoranesi e si resta 4-4-1-1 ma con Zambrotta sul lato mancino e Camoranesi che va a destra proprio nel momento che la nebbia cala al massimo sul terreno di gioco impedendo quasi a tutti la visuale anche del terreno di gioco…al 48′ parata facile di Buffon su incornata di Corradi e al 50′ ecco l’1-2 decisivo: Cesar va via a Thuram e Camoranesi stesso per poi crossare in area, Iuliano respinge al limite per Fiore, che incolla di destro al volo ancora con una parabola beffarda spentasi sotto la traversa alla destra di Buffon (4+0+2 adesso…non segnava da Lazio-Roma 2-2 del 27 ottobre e Lazio-Stella Rossa 1-0 di 4 giorni dopo). Al 56′ lo stremato Salas cede il posto all’altro ex laziale Di Vaio mentre al 64′ Camoranesi serve Ferra, la cui conclusione viene deviata da Stam in corner con Peruzzi battuto; Simeone e Lopez si fanno ammonire per 2 falli su Davids e Thuram, al 74′ dentro Pancaro per Favalli, al 75′ mancino di Tacchinardi dal limite dell’area spentosi fuori sulla destra del portiere, poi tocca a Del Piero servire dentro l’area Camoranesi all’80’ ma Peruzzi salva ancora sul primo palo appena prima che Dino Baggio predna il posto di Fiore stabilizzando il 4-4-2 in linea, ci prova anche Davids con una bordata mancina da fuori area all’84’ ma Peruzzi é insuperabile ancora una volta…al 91′ Mancini mette dentro Giannichedda per l’esausto Stankovic al 93′ Davids si vede fischiare un’ostruzione in attacco a danno di Oddo quando invece credeva di aver subito un fallo da rigore. Al triplice fischio la Lazio allunga a 5 le annate in cui porta via punti dal campo della Juventus mentre i bianconeri scivolano addirittura al sesto posto inanellando la seconda sconfitta consecutiva (solo la rete di Nedved dopo il pari per 2-2 con la Roma in trasferta, sempre col boemo a firmare il risultato conclusivo), visto che la classifica a fine turno recita Milan 32 punti; Lazio 31; Inter 30; Bologna, ChievoVerona, Juventus 26; Parma 22; Empoli, Roma 20; Modena, Udinese 19; Perugia 18; Brescia 15; Piacenza 12; Atalanta 8; Reggina, Torino 7; Como 5. L’impressione é che la Juve sia in crisi, ma come lo scorso anno non é ancora perduto nulla, tanto più che siamo ancora nel girone di andata (anche nel 2001/02 la Lazio la batté 1-0 in casa per poi fare 1-1 a Torino).

Juventus quasi felice, Lazio dispiaciuta

Il 10 maggio 2003, pareggiando 2-2 col Perugia in casa a 180′ dalla fine e approfittando di Inter-Parma 1-1, la Juventus vincerà lo scudetto n.27 (il quinto consecutivo con Lippi pure se a cavallo di 2 gestioni: a parte nel 1995/96, quando arrivarono secondi dietro ai milanisti, e quando nel 1998/99 il tecnico fu esonerato in corso d’opera, hanno sempre trionfato loro) a danno degli stessi nerazzurri per 72-65 in seguito ad un girone di ritorno quasi perfetto (12+4+2…di cui la batosta 2-1 a Reggio Calabria con il titolo già ottenuto) mentre la Lazio (che riuscirà a pareggiare 0-0 con i bianconeri al ritorno rimanendo l’unica imbattuta contro di essi assieme al Bologna, che però otterrà 2 rimonte al fine di doppio pareggio) si piazzerà quarta alle spalle anche del Milan…in Coppa Italia i piemontesi saluteranno il torneo ai quarti contro il Perugia semifinalista (sconfitta 1-2 in casa e 2-0 in Umbria: 4-1 senza discussioni) mentre i romani usciranno in semifinale contro i finalisti perdenti, i loro dirimpettai romanisti (anche qui doppia batosta: 2-1 in casa e 1-0 fuori: 3-1 e fine dei giochi in un’annata con 2 pareggi, 2-2 e 1-1 in Serie A a completare il poker di delusioni stracittadine)…sul fronte europeo arriveranno i momenti peggiori, visto che gli juventini saranno battuti il 28 maggio per 3-2 ai rigori dal Milan dopo lo 0-0 sul campo nella finale di Champions League a Manchester nell’unica finale della storia del torneo fra 2 team del nostro paese (sarà la terza volta consecutiva per Lippi dopo il 1996/97 col Borussia Dortmund e l’1-0 contro il Real Madrid nel 1997/98 mentre l’unica e ultima gioia risaliva al 1995/96, dopo l’1-1 e i rigori di Roma con l’Ajax chiusi sul 4-2…senza dimenticare che sarà la quinta finale persa in tale manifestazione dagli zebrati) al netto dell’assenza decisiva del futuro “Pallone d’Oro 2003″ Nedved (ammonito per un’ingenuità in semifinale con il Real Madrid) e della traversa colpita di testa da Conte intanto che la Lazio uscirà in semifinale di Coppa UEFA (l’ultima raggiunta in campo internazionale finora) cedendo 4-1 a Oporto e 0-0 in casa contro il Porto di José Mourinho che poi vincerà il trofeo per 3-2 contro il Celtic al silver gol…capitolo conclusivo per la quarta Supercoppa Italia vinta, dalla Juve, 5-3 ai rigori dopo aver fatto 0-0 al 90′ e 1-1 al 105′ dinanzi al Milan il 3 agosto 2003 (se i rossoneri avessero tenuto il vantaggio fino all’intervallo dell’extra time avrebbero portato a casa il trofeo: mancavano appena 30” al duplice fischio da quando avevano segnato per primi). Stavolta lo possiamo dire: il viaggio nel passato di Juventus-Lazio si conclude nella speranza che il risultato rispecchi ancora una gara tirata a prescindere dal fatto che i bianconeri non ha nulla da chiedere al campionato mentre i biancocelesti sono ancora in lotta per la zona UEFA…parola al campo.

Il tabellino

JUVENTUS-LAZIO 1-2

JUVENTUS (4-4-1-1): Buffon; Thuram, Iuliano (30′ Ferrara), Montero, Birindelli; Zambrotta, Tacchinardi, Davids, Nedved (46′ Camoranesi); Del Piero (cap.); Salas (56′ Di Vaio). A disposizione: Chimenti, Conte, Baiocco, Zalayeta. Infortunati: Fresi, Zenoni, Tudor, Pessotto, Trezeguet. Scelta tecnica: Moretti, Olivera. Allenatore: Lippi.

LAZIO (4-4-2): Peruzzi; Oddo, Negro, Stam, Favalli (cap.) (74′ Pancaro); Simeone; César, Stankovic (90′ Giannichedda); Fiore (81′ Baggio D.); Corradi, Lopez. A disposizione: Concetti, Colonnese, Inzaghi S., Chiesa. Infortunati: Marchegiani, Couto, Mihajlovic, Sorin, Liverani. Scelta tecnica: Gottardi, Manfredini. Allenatore: Mancini.

ARBITRO: Pellegrino di Barcellona Pozzo di Gotto.

MARCATORI: 34′ Nedved (J); 35′ e 50′ Fiore (L).

NOTE: Ammoniti Salas (J) e Negro (L), Simeone (L), Lopez (L) per gioco falloso.

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