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Siamo a ridosso dell’Immacolata Concezione e fra appena 18 giorni sarà Natale, il penultimo del millennio, intanto che il freddo stringe sempre di più l’Italia, ma non c’é tempo per stare troppo a pensare, visto che il calcio corre velocissimo e la stagione é subissata di impegni che non ammettono distrazioni, poiché che siamo alla giornata n.12 dopo le coppe giocate in settimana: la classifica dice Fiorentina 22 punti; Parma, Roma 19; Juventus, Milan 18; Bologna, Inter 17; Udinese 16; Perugia 15; Bari, Cagliari, Lazio 14; Sampdoria 13; Empoli, Piacenza 11; Salernitana, Vicenza 10; Venezia 6 mentre le gare previste corrispondono agli anticipi serali del sabato Fiorentina-Bologna 1-0 (56′ Batistuta), Sampdoria-Parma 0-2 (45′ e 47′ Chiesa), Roma-Perugia 5-1 (33′ Rapaic; 61′ Totti, 63′ Conti D.; 78′ e 80′ Delvecchio, 90’+1 Gautieri) mentre alle 15,00 domenica sono previste Juventus-Lazio 0-1 (82′ Salas), Milan-Udinese 3-0 (22′ Weah, 40′ Leonardo, 61′ Bierhoff), Vicenza-Inter 1-1 (21′ rig. Luiso; 90’+3 Silvestre), Salernitana-Bari 2-2 (12′ Vannucchi; 42′ Osmanovski; 65′ Bolic; 90’+3 Knudsen), Cagliari-Venezia 0-1 (67′ aut. Zanoncelli), Piacenza-Empoli 0-0.

Fra infortuni, rose ridotte ma di qualità, coppe e imprevisti

Oltre al derby dell’Appennino Fiorentina-Bologna, fra le sfide maggiormente interessanti troviamo ovviamente Juventus-Lazio, una gara che va in scena davanti a 47.000 spettatori fra cui appena 1.000 laziali (a loro dedidato solo il secondo anello dello stadio per evitare problemi di ordine pubblico) al “Delle Alpi” in presenza dei 2 stati maggiori, all’epoca rivali a livello federale sia per quanto concerne i diritti tv che materie di doping o gestione degli incassi…da un lato ci sono Andrea con suo fratello Umberto, azionisti della FIAT e della Juve, il presidente e loro avvocato Vittorio Caissotti di Chiusano oltre al trio dei principali dirigenti Moggi-Bettega-Giraudo, principali uomini dello schieramento del nord assieme ad Adriano Galliani oltre a Massimo Moratti e Stefano Tanzi mentre il patron romano Sergio Cragnotti é uno dei più attivi per quanto riguarda il centrosud con il presidente della Roma Franco Sensi e il Fiorentino Vittorio Cecchi Gori. Questa sfida, inoltre, negli ultimi anni ha regalato sempre ottime emozioni con una vittoria per parte lo scorso anno: il 19 febbraio 1998 vinse la Lazio 0-1 (22′ Boksic) mentre in campionato era finita 2-1 fra le polemiche a dicembre 1997…per ritrovare una vittoria dei romani in casa zebrata bisogna risalire alla Serie A allo 0-3 del 7 maggio 1995 (poi fu 4-2 il 10 marzo 1996 e 2-2 il primo giugno 1997); gli allenatori in questione sono gli stessi dell’anno scorso: Marcello Lippi, arrivato a Torino nel 1994, sceglie di cambiare l’assetto in favore di un 4-4-1-1 invece della difesa a 3 e dell’attacco a 1+2 che aveva caratterizzato gli anni passati ma stavolta i problemi arrivano tutti da un organico ridotto, specie dopo che mercoledì scorso é andato in scena l’1-1 in casa del Galatasaray valevole per la quinta giornata dei gironi di Champions League e tra altri 3 giorni si chiuderà con il 2-0 al Rosenborg in Piemonte che certificherà il primo posto dei bianconeri pur avendo fatto il minimo sindacale (una vittoria e 5 pareggi) portandoli a sfidare i greci dell’Olympiakos a marzo…le assenze corrispondono al secondo portiere Rampulla, che rientrerà a gennaio per un grosso problema al ginocchio insieme al deifensore Mirkovic, il mediano Davids, gli attaccanti Henry e capitan Del Piero (rottosi il crociato a Udine in ottobre e che ritornerà solo l’anno prossimo) mentre l’estremo difensore titolare Peruzzi parte dalla panchina poiché é convalescente da un altro guaio fisico sopraggiunto nel riscaldamento; dall’altra parte ecco Sven-Goran Eriksson, al secondo anno in biancoceleste, che deve risistemare i suoi dopo aver vinto 2-1 mercoledì contro l’Inter nell’andata dei quarti di Coppa Italia (torneo che i suoi hanno vinto per la seconda volta nel 1998 dopo ben 40 anni dalla prima) dovendo tenere fuori lo stopper titolare Mihajlovic con la sua riserva naturale Couto, il duttile Okon, gli ex come l’ala Lombardo o i bomber Vieri-Boksic ripiegando su un 4-4-2 a rombo ormai usuale ma in cui diversi sono gli innesti come Favalli a destra con Negro a scalare in mezzo vicino a capitan Nesta oppure Stankovic con Mancini ad agire sulla trequarti. L’estate scorsa in parecchi avevano partecipato al mondiale di Francia vinto dai padroni di casa con un 3-0 a danno del Brasile il 12 luglio, fra cui il trio Deschamps-Zidane-Henry, che sul loro cammino avevano travolto la Croazia di Tudor-Boksic per 2-1 in rimonta in semifinale ma poi piazzatasi terza da esordiente oltre a contare che nei quarti era stata fatta fuori ai rigori per 4-3 dopo lo 0-0 sul campo l’Italia allenata da Cesare Maldini con Pessotto, Torricelli, Di Livio, Del Piero, Inzaghi insieme a Nesta con Vieri in rosa; per gli altri nomi ecco il Cile di Salas che sarà buttato fuori agli ottavi 4-1 dai brasiliani mentre nella Copa America 1999 sarà l’Uruguay a superarli 4-2 ai rigori dopo l’1-1 nei 120′, la Jugoslavia del trio Mirkovic-Mihajlovic-Stankovic sarà buttata fuori dall’Olanda di Davids per 2-1 agli ottavi, la stessa Olanda poi crollerà 2-1 nel finale ai quarti dinanzi all’Argentina di Almeyda intanto che Esnaider sarà lasciato a casa come lo spagnolo De La Pena senza contare tutti quelli che vedranno il torneo da casa uscendo nelle qualificazioni a livello degli uruguagi Montero-Fonseca, il Portogallo di Couto-Conceicao, l’Australia di Okon, la Svizzera di Gottardi, la Repubblica Ceca di Nedved finalista all’ultimo europeo.

Tutti scontenti e tanto equilibrio

La stagione si era aperta con la vittoria della Lazio in Supercoppa Italia all’esordio per 1-2 (37′ Nedved; 87′ rig. Del Piero; 90’+4 Conceicao) a Torino proprio a danno della Juve ma poi, complici gli infortuni gravi di Nesta (rottosi il ginocchio contro l’Austria nella terza gara dei gironi in Coppa del mondo) con Vieri da un lato e Del Piero dall’altra hanno pesantemente complicato il cammino di ambo le parti: la Juve, dopo il cammino europeo a risparmio, ha superato Ravenna e Venezia in coppa con relativa tranquillità (emiliani superato 0-2 e 4-0 mentre i lagunari sono stati eliminati ai supplementari: 1-1 al 90′ di ogni sfida e poi 2-2 al ritorno in Veneto) ma in campionato ha messo insieme un bilancio non buono: 5 vittorie con 3 pareggi e 3 batoste ma non segnano da 3 gare e non vincono da 5 turni (ottimo 4-3 a Perugia, 1-0 col Cagliari, brutto 1-0 a Parma, ancora 1-0 al Piacenza, 1-1 a Vicenza, 1-0 con l’Inter, 2-0 alla Samp, 2-2 a Udine, sconfitta 2-0 in casa romanista, 0-0 con l’Empoli, rovescio 3-0 a Bologna) al netto di una Lazio che, forte del passaggio del turno in Coppa delle Coppe contro Losanna e Partizan Belgrado (doppio pari con gli svizzeri per 1-1 e 2-2, faticato scarto minimo con gli slavi ottenendo uno 0-0 a Roma per poi espugnare Belgrado 3-2: una vittoria in 4 gare) oltre all’aver fatto fuori Cosenza e Milan in Coppa Italia (0-2 e 2-1 con i calabresi prima di eliminare i finalisti della scorsa edizione facendo 3-1 nella capitale e chiudere sul 1-1 il ritorno a Milano), hanno fatto vedere di non essere al top in Serie A visto che hanno racimolato 3 successi oltre a 5 pareggi ma con 3 delusioni (1-1 a Piacenza, 0-0 col Bari, 2-2 a Perugia, 2-0 al Cagliari, roboante vittoria per 5-3 in casa dell’Inter, 1-1 al Vicenza, inaspettato stop 1-0 a Salerno, un bel 4-1 all’Empoli, altra debacle 2-0 a Venezia seguita da una latra gara persa ma per 1-0 in casa del Milan al 92′ con firma di Leonardo)…i biancocelesti hanno vinto fuori casa solo una volta in stagione, dinanzi agli interisti, non portavano a casa un buon risultato da un mese (la Juve da 40 giorni) e questa gara viene epitetata da subito come “la sfida della paura fra 2 grandi in crisi”. Da subito i torinesi vogliono far vedere di essere più tonici malgrado ogni avversità (non segnano da 400′ in campionato…veramente troppo la squadra bicampione degli ultimi 2 tornei): Zidane lancia Inzaghi ma il centravanti stoppa male e Marchegiani esce bene su di lui protetto da Nesta (al suo esordio stagionale), poi il transalpino Blanchard prova il destro da fuori essendo defilato ma Negro mura consentendo al capitano di giornata Conte di concludere col destro incrociando ma non centra il bersaglio poco prima che Ferrara con Zidane si facciano ammonire per 2 falli su Salas e Almeyda ma poi anche Favalli rimedia il cartellino stendendo Conte; Birindelli prova anche lui a suonare la carica con una bordata di destro da fuori ma Marchegiani respinge con quella che a pallavolo si chiama “ricezione” o “bager”…poi ancora Blanchard di destro conclude ma cade durante lesecuzione consentendo a Marchegiani di bloccare a terra.

Salas sale in cattedra

A inizio ripresa Lippi é costretto a rinunciare pure a Ferrara per un leggero stiramento che lo mette a rischio pure per la Champions e mette Iuliano ma la Lazio rientra in campo totalmente trasformata: prima Mancini di tacco per Conceicao ma il destro di potenza del portoghese si spegne alto di poco, poi l’esordiente De Sanctis deve uscire fuori area per respingere in scivolata un passaggio troppo corto di Iuliano che era diventato un assist per Salas; al 59′ dentro Amoruso per Di Livio e si passa al 3-4-1-2 dei padroni di casa, modulo dello scorso ottimo campionato (Birindelli-Montero-Iuliano dietro, Pessotto-Deschamps-Conte-Blanchard in mezzo con Zidane sulla trequarti, Amoruso-Inzaghi davanti) mentre al 69′ si fa male Nedved, che sente un indurimento all’adduttore destro (starà fuori fino a Bari-Lazio 1-3 del 31 gennaio 1999) lasciando il posto a Gottardi sulla sinistra mentre anche De La Pena aveva appena rilevato Mancini al 68′ facendo passare la lazio ad un più lineare 4-4-1-1 (Favalli-Negro-Nesta-Pancaro in retrovia, Conceicao-Almeyda-De La Pena-Gottardi in zona nevralgica intanto che Stankovic agisce da propulsore in rifinitura dietro a Salas)…poco dopo lo stesso Gottardi, su cross in mezzo di Conceicao, arriva in anticipo su De Sanctis colpendolo al volto col sinsitro involontariamente. Al 75′ dentro pure Fonseca per uno spento Inzaghi (decisamente scarsa l’intesa solo con Zidane: manca molto Del Piero anche in tal senso), poi poco dopo ecco una gran punizione dell’uruguagio da sinistra raccolta da Zidane di testa ma Marchegiani respinge bene al 79’…la svolta decisiva della sfida arriva all’82’: cross di Conceicao per Salas, che stoppa di petto al volo sul lato sinistro dell’area piccola per poi superare Iuliano con un tocco beffardo e depositare in rete sotto il braccio di De Sanctis in uscita con la punta del piede mancino in modo da realizzare una rete simile a quella fatta da Bergkamp al 90′ contro gli argentini ai quarti del mondiale giocati a Marsiglia a fine giugno (per il cileno sono 4+5+3 nei suoi primi 4 mesi in Italia…a fine annata saranno 15+5+4+0+1 per il miglior marcatore del club) segnando il primo gol subito dagli juventini in casa in stagione (in coppa ci avevano già pensato Galatasary, Venezia, Athletic Bilbao a punire i sabaudi a Torino) in un finale in cui De Santis si rialza intontito a casua della precedente botta subita da Gottardi e chiede il cambio ma Lippi ha finito le sostituzioni e comunque Peruzzi non é in condizione di entrare; al 91′ dentro pure Venturin per Stankovic e si passa al vero 4-5-1 con il nuovo entrato a fare il mediano assieme ad Almeyda mentre De La Pena fa regia appena prima del triplice fischio del Mìmantovano Borriello, il quale aveva ammonito all’ultimo minuto Marchegiani per aver perso tempo nel rimettere la palla in gioco (Favalli era l’unico diffidato e salterà Lazio-Sampdoria in cui, però, rientrerà Mihajlovic e si farà notare molto bene…) che sancisce la paura sempre più grande della Juve, domata dal “matador” Salas (al suo primo timbro contro i piemontesi ma no nsarà l’ultimo…) che rilancia la Lazio regalandole un successo in Serie A atteso 4 stagioni. A questo punto, mentre l’Avvocato Agnelli aveva detto all’intervallo che i suoi allenatori preferiti erano Trapattoni (al momento tecnico della Fiorentina, prossima avversaria dei suoi) con Lippi, la classifica si é mossa ed ora narra Fiorentina 25 punti; Parma, Roma 22; Milan 21; Inter, Juventus 18; Bologna, Lazio 17; Udinese 16; Bari, Perugia 15; Cagliari 14; Sampdoria 13; Empoli, Piacenza 12; Salernitana, Vicenza 11; Venezia 9…alla fine le “7 sorelle” Juventus, Milan, Inter, Fiorentina, Parma, Lazio, Roma stanno sempre in alto mentre Bologna e Udinese cercano di dare fastidio in modo da creare un “ponte” fra quelli che appaiono come 2 diversi campionato fra alta e bassa graduatoria al netto del fatto che manca più di mezza stagione per dire ancora molto.

Juve a fine ciclo e Lazio molto contenta

A fine anno la Juventus certificherà di aver chiuso uno dei suoi periodi più belli di sempre: intanto che sarà aperto il processo sul doping che verrà chiuso solo nel 2002, la compagine arriverà settima in campionato dietro a Milan, Lazio, Fiorentina, Parma, Roma, Udinese perdendo anche lo spareggio UEFA con i friulani essendo a 54 lunghezze entrambe insieme ai romanisti con una migliroe differenza reti e gli scontri diretti vinti (0-0 a Udine e 1-1 in rimonta in casa) per l’annata peggiore dal settimo posto nel 1990/91 durante un’annata che vedrà il licenziamento di Lippi in favore di Ancelotti l’8 febbraio, all’indomani della sonora sconfitta 2-4 col Parma a Torino contando che dal 1993 (quarta posizione) erano arrivati gli scudetti nel 1995-97-98 oltre ai secondi posti nel 1992-94-96, in Coppa Italia il cammino finirà nei quarti a gennaio-febbraio per mano del Bologna semifinalista (sconfitta 1-2 in Piemonte e vittoria inutile 0-1 in Emilia-Romagna) per poi digerire la delusione della semifinale di Champions League persa contro i futuri campioni del Manchester United malgrado sia all’andata che al ritorno si fosse sempre partiti da situazioni di vantaggio (1-1 in Inghilterra e 2-3 a Torino) dopo aver giocato 6 finali dal 1995 in poi (in Coppa UEFA sconfitta contro il Parma proprio nel 1995, nel 1996 vittorie in Coppa dei Campioni con Supercoppa Europa e Coppa Intercontinentale, nel 1997 e 1998 crollo all’ultimo atto di Champions); la Lazio, dal canto suo, arriverà seconda (70-69) dietro al Milan in una corsa al tricolore (nel centesimo anno di storia rossonera) che lascerà spazio a tantissime polemiche sopratutto nel girone di ritorno: il gol regolare annullato a Vieri nello scontro diretto casalingo che finirà 0-0 con i laziali già in testa a +7, le sanzioni disciplinari date nel derby in trasferta la settimana dopo a tutta la difesa titolare e 3 probabili gol irregolari dei cugini che porteranno a -4 gli inseguitori, una direzione di gara a senso unico nella gara a Roma con la Juve (sia con Roma che Juve finirà 3-1 per gli avversari) in modo da dare ai milanesi il -1 prima del rigore non dato a Salas a Firenze alla penultima nell’1-1 che costerà il sorpasso a +1 dei meneghini a ridosso dell’ultimo turno in cui si vincerà a Perugia 2-1 mentre gli uomini di Eriksson batteranno inultimente 3-1 il Parma…il cammino in coppa nazionale dei biancocelesti campioni in carica vedrà invece la rimonta dell’altra squadra milanese, l’Inter, che ribalterà il 2-1 dell’andata superando 5-2 (all’intervallo si era 2-2) ancora nei quarti ma l’annata riserverà comunque delle grandissime gioie dopo la Supercoppa Italia vinta a fine agosto, ovvero l’unica affermazione nell’ultima edizione della Coppa delle Coppe battendo il Maiorca 2-1 a Birmingham la sera del 19 maggio 1999 prima di superare il Manchester a Monaco il 27 agosto 1999 in occasione dell’unica vittoria in Supercoppa Europa per 1-0 (35′ Salas) coronando la stagione migliore di sempre sul piano internazionale ad un anno dal centenario. Fine del percorso di avvicinamento a Juventus-Lazio, ultimo big-match prima della sosta del cmapionato in vista dei mondiali e che a cavallo fra anni ’90-2000 visse la sua epoca migliore.

Il tabellino

JUVENTUS-LAZIO 0-1

JUVENTUS (4-4-1-1): De Sanctis; Birindelli, Ferrara (46′ Iuliano), Montero, Pessotto; Blanchard, Deschamps, Conte (cap.), Di Livio (59′ Amoruso); Zidane; Inzaghi (75′ Fonseca). A disposizione: Peruzzi, Tacchinardi, Perrotta, Tudor. Infortunati: Rampulla, Mirkovic, Davids, Del Piero, Henry. Allenatore: Lippi.

LAZIO (4-4-2): Marchegiani; Favalli, Negro, Nesta (cap.), Pancaro; Almeyda; Conceicao, Nedved (69′ Gottardi); Stankovic (90’+1 Venturin); Mancini R. (68′ De La Pena), Salas. A disposizione: Ballotta, Baronio, Iannuzzi, Lombardi. Infortunati: Mihajlovic, Couto, Okon, Lombardo, Vieri, Boksic. Allenatore: Eriksson.

ARBITRO: Borriello di Mantova.

MARCATORI: 82′ Salas.

NOTE: Ammoniti Ferrara (J), Zidane (J) e Favalli (L) per gioco falloso, Marchegiani (L) per comportamento non regolamentare.

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