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TORINO – Fra soli 2 giorni é l'”Immacolata Concezione” mentre il freddo tradizionale dell’inverno investe l’Italia e la Francia sta ultimando i lavori per ospitare i mondiali di calcio nella prossima estate intanto che nel 1999 sempre in Francia si giocheranno pure gli europei di basket vinti dall’Italia per la seconda nonchè ultima volta dopo il 1983 (sempre a Parigi).

Tanti soldi, tanti campioni, tanti sogni

Il calcio italiano, come ormai accade da un decennio, sta dominando la scena a livello planetario accogliendo i migliori campioni del mondo attraverso un’economia che gira al massimo e i trofei si sprecano anche fuori dai confini nazionali in contrasto con la mancata vittoria di un titolo azzurro dal mondiale 1982. In vista della giornata n.11 la classifica é la seguente: Inter 26; Juventus 22; Roma e Udinese 19; Parma 18; Lazio, Sampdoria, Vicenza 15; Fiorentina e Milan 13; Atalanta 11; Bari, Brescia, Empoli, Lecce 10; Bologna 8; Piacenza 7; Napoli 5 e, dopo che nel 1993 era iniziata l’epoca degli anticipi e dei posticipi, si comincia con una bella gara alle 18 come Juventus-Lazio mentre alle 20,30 va in scena Sampdoria-Inter 1-1 (9′ Ronaldo; 31′ rig. Montella)…la domenica invece le partite in programma sono Roma-Atalanta 3-0 (23′ aut. Carrera, 27′ Totti, 32′ Sergio), Udinese-Bologna 4-3 (13′ Bierhoff; 27′ Andersson; 36′ Amoroso; 42′ Nervo; 67′ Poggi, 81′ Bierhoff; 85′ Kolyvanov), Fiorentina-Parma 1-1 (54′ Apolloni; 58′ Morfeo), Lecce-Vicenza 0-1 (81′ Luiso), Milan-Bari 2-0 (47′ Boban, 62′ Kluivert), Brescia-Empoli 3-1 (32′ Pirlo, 64′ Adani; 66′ Florijancic; 69′ Banin), Piacenza-Napoli 1-0 (87′ Rastelli). In particolare, la gara che interessa maggiormente la critica é quella prevista a Torino in una cornice di pubblico di circa 45000 persone fra cui 5000 romani sapendo che entrambi gli statuti maggiori delle società sono presenti: Gianni e Umberto Agnelli, azionisti della Juventus, sono in tribuna accanto al patron Vittorio Caissotti di Chiusano e alla “triade” Moggi-Bettega-Giraudo mentre nello stesso settore ci sono pure il proprietario della Lazio Sergio Cragnotti assieme al presidente Dino Zoff (ex beniamino dei torinesi nel suo passato da portiere e che a fine anno restituirà il suo ruolo proprio a Cragnotti).

Indisponibili, nazionali, calendari

Juventus-Lazio, dal 1992 soprattutto, é una gara che sta riscrivendo la storia del calcio italiano soprattutto per il fatto che Cragnotti vuole elevare i suoi a livello delle grandi del campionato ma finora non ha ancora mai raccolto titoli in 7 anni senza dimenticare il fatto che al momento é in corso la battaglia federale su ogni ambito fra il quartetto Juventus-Milan-Inter-Parma e tutte le compagini del nord contro il trio Roma-Lazio-Fiorentina e il centro-sud (sono anche gli anni delle “7 sorelle”)…Juve-Lazio si presenta come una sfida politica e non solo sportiva, tanto é vero che anche le tifoserie hanno sposato le rispettive politiche societarie e gli scontri fra le curve partono da prima del fischio d’inizio da parte dell’arbitro salernitano Boggi; Marcello Lippi é arrivato al suo quarto anno sulla panchina torinese e finora ha sempre portato a casa almeno un titolo, fra cui la seconda Supercoppa Italia vinta lo scorso 23 agosto 1997 per 3-0 a danno del Vicenza e fra 3 giorni lo attende l’ultima giornata dei gironi di Champions League contro il Manchester United in casa decisiva per passare da secondi ed arrivare ai quarti a sfidare la Dinamo Kiev mentre Sven-Goran Eriksson é arrivato in estate dopo la parentesi romanista nel 1984-87 e sta già facendo bene, visto che i suoi chiuderanno il conto agli ottavi di Coppa UEFA battendo in casa 1-0 l’Austria Vienna (avevano vinto 0-2 all’andata in trasferta) per poi trovarsi davanti l’Auxerre a marzo. I padroni di casa, che devono fare a meno di infortunati come il terzino Pessotto, la mediana titolare Davids-Deschamps e il bomber Amoruso, si affidano al 4-4-1-1 in cui restano fuori anche diversi titolari come Montero o Zidane…il 4-4-1-1 é anche l’assetto dei laziali, fra le cui file sono assenti un regista fondamentale come l’ex di turno Jugovic (campione d’Europa bianconero nel 1996 proprio a Roma) e capitan Signori (ufficialmente squalificato ma in realtà ai ferri corti con il tecnico svedese) oltre allo squalificato Favalli e al portiere Orsi con il duttile Okon, lasciati a casa per scelta tecnica; saranno tanti, inoltre, ad andare ai mondiali di Francia a giugno: Deschamps, da capitano, vincerà insieme a Zidane la prima Coppa del mondo della storia transalpina battendo il Brasile per 3-0 il 12 luglio dopo un cammino trionfale in cui hanno sconfitto l’Italia di Pessotto, Torricelli, Di Livio, Del Piero, Inzaghi e Nesta per 4-3 ai rigori e la Croazia di Boksic (poi arrivata terza da esordiente) sul 2-1 in semifinale…nello stesso torneo ci sarà anche l’Olanda di Davids che cadrà 1-1 e poi 4-2 ai rigori contro il Brasile per poi cedere anche dinanzi alla Croazia nella finale di consolazione ancora 2-1 ma dopo aver fatto fuori l’Argentina ai quarti di nuovo 2-1 al 90′ (tante gare incerte fino all’ultimo) intanto che un discorso diverso riguarderà il ceko Nedved, l’australiano Okon, lo svizzero Gottardi, il portoghese Dimas e il trio uruguagio Montero-Fonseca-Zalayeta, tutti battuti nelle qualificazioni e spettatori dell’intera manifestazione.

Accade tutto nel primo tempo

In apertura lancio di Tacchinardi su Del Piero con Marchegiani che esce travolgendo pure Nesta ma riesce a sventare rimandando l’1-0 al 15′: capitan Conte per Inzaghi che parte in sospetto fuorigioco involandosi verso Marchegiani prima di colpire di piatto destro costringendo l’estremo difensore a respingere corto sulla sua sinistra verso Del Piero, che realizza a porta vuota essendo partito sicuramente in posizione irregolare. La Lazio non ci sta e, mentre Pecchia con Birindelli e Lopez si fanno ammonire per gioco falloso, Nedved raccoglie la palla sul disimpegno sbagliato di Pecchia stesso sulla trequarti per poi scagliare di destro dal limite ma Peruzzi si supera malgrado la traiettoria fosse centrale, poi tocca a Ferrara salvare sulla linea un cross basso dalla destra di Mancini anche se la palla rimane lì e Conte stende il medesimo Nedved in area portando al rigore dell’1-1 realizzato da Marcolin incrociando di interno mancino spiazzando Peruzzi al 26′ (per Marcolin sono 2 gol in stagione e tali resteranno, entrambi su rigore fra cui il primo nel 3-0 con la Samp il 9 novembre…si é trovato sul dischetto per l’assenza contemporanea di Jugovic, Signori e poiché Casiraghi con Mancini oltre a Nedved non se la sono sentita); sembra che i romani possano tenere il campo ma al 34′ ecco il 2-1 fra le proteste ospiti: Conte triangola con Del Piero, il quale entra in area vedendosi togliere nettamente il pallone da Marchegiani, pallone che arriva sui piedi di Inzaghi in un’azione uguale all’1-0 ma stavolta la sfera termina sul palo interno e non ci sarebbe nulla di strano se non fosse che arriva Boggi e fischia rigore ammonendo Marchegiani stesso per proteste al momento del penalty…dal dischetto va Del Piero che fa 2-1 con un bel destro centrale rasoterra al 34′ (per lui 7+1+5 al momento…alla fine saranno 21+1+10 in un’annata in cui Del Piero-Inzaghi vorrà dire 39 reti solo in campionato, ovvero 21+18); al 37′ Lopez é costretto a uscire per Chamot a causa di problemi fisici e nel finale di tempo altro miracolo di Peruzzi su siluro destro di Nedved prima che Inzaghi faccia tremare il palo sinistro col destro al volo su lancio mancino di Del Piero.

Non cambia nulla

All’intervallo dentro Boksic per Marcolin passando al 4-3-3 con Fuser-Almeyda-Nedved in mezzo e Mancini-Casiraghi-Boksic davanti (quest’ultimo ex anche lui) mentre Montero rileva Pecchia al 58′ andando a comporre un vero 5-4-1 a rombo (Birindelli-Iuliano-Montero-Ferrara-Torricelli, Tacchinardi, Di Livio-Conte, Del Piero, Inzaghi) precedendo di poco i cartellini gialli di Conte e Nedved ma l’episodio più caldo della frazione arriva al 61′, quando Chamot placca da ultimo uomo fuori area Inzaghi su lancio di Montero beccandosi l’espulsione mentre recrimina per la reciprocità del contatto…con la Lazio in 10 Eriksson leva Mancini e inserisce Gottardi a destra facendo scalare Negro con Nesta in mezzo in modo da lasciare Pancaro a sinistra intanto che Casiraghi arretra all’ala mancina permettendo a Fuser di mettersi in mezzo alle linee alle spalle di Boksic in un classico 4-4-1 a partire dal 64′. Decisivo Marchegiani su bordata sinistra di Del Piero al volo, al 77′ dentro Zidane per Di Livio al 77′ in modo da passare ad un nuovo 5-4-1 con il francese in regia, Conte e Tacchinardi a correre mentre Del Piero svaria dietro ad Inzaghi, poi sostituito da Fonseca all’81’…nel finale vediamo l’ammonizione di Nesta per fallo su Del Piero, un sospetto gol fantasma respinto di testa sulla riga in mischia da corner da parte di Nedved su incornata di Del Piero appena deviata da Marchegiani in uscita, poi destro alto di Zidane appena dentro l’area e altro miracolo di Marchegiani in anticipo su Del Piero proprio al 90′. Alla fine la Juventus si prende cinica i 3 punti tornando al successo dopo il 2-2 col Parma e l’1-1 in terra milanista mentre la Lazio, inviperita a livello arbitrale per le varie decisioni controverse, allunga a 3 le settimane senza vittorie (0-0 a Piacenza, 2-3 con l’Udinese) contando pure che dal 7 maggio 1995 (0-3) questa sfida si é conclusa 4-2 nel 1996 e 2-2 nel 1997…la classifica a fine turno dirà Inter 27; Juventus 25; Roma e Udinese 22; Parma 19; Vicenza 18; Milan e Sampdoria 16; Lazio 15; Fiorentina 14; Brescia 13; Atalanta 11; Bari, Empoli, Lecce, Piacenza 10; Bologna 8; Napoli 5 e sapendo quanto manca alla fine tutto é ancora possibile in un contesto quanto vogliamo discutibile ma indubbiamente ricchissimo di talenti.

Piccole soddisfazioni e grandi delusioni

A primavera vedremo la Juventus vincere il suo scudetto n.25 superando l’Inter per 74-69 fra roventissime polemiche per diverse sfide con Lazio, Roma, Empoli e lo scontro diretto in casa per dirne solo alcune…la data segnata dal destino sarà la penultima giornata, il 10 maggio 1998 e si gioca Juventus-Bologna 3-2 mentre la Lazio crollerà nelle ultime 7 giornate proprio a partire dalla “caldissima” Lazio-Juve 0-1 con fallo di mano in area non fischiato a Iuliano totalizzando 6 sconfitte e un pari che la porteranno al al settimo posto alle spalle di Juve, Inter, Udinese, Roma, Fiorentina, Parma fra mille rimpianti…sul piano della Coppa Italia i ruoli si invertiranno, visto che la Lazio supererà la Juve per 0-1 a Torino e 2-2 a Roma in semifinale prima di portare a casa il trofeo contro il Milan in rimonta (sconfitta 1-0 a Milano e 3-1 a Roma la sera del 29 aprile nella stagione in cui si vinceranno anche 4 derby su 4 sfruttando i quarti di finale, ad ora record nella capitale) riuscendo a conquistare la seconda coppa nazionale per la prima volta dall’unica affermazione datata 1958 (la prima del dopoguerra) inaugurando un ciclo glorioso (il più lungo della storia del club e che frutterà 7 titoli al dunque) che proseguirà con la prima Supercoppa Italia vinta 2-1 nel recupero in casa bianconera il prossimo 29 agosto e andrà avanti fino al settembre 2000…doppia delusione a livello europeo, con la Lazio che aveva visto la Coppa UEFA sfumare per 3-0 contro l’Inter a Parigi il 6 maggio (prima finale internazionale dei capitolini) mentre la Juventus perderà la seconda finale di Coppa dei Campioni consecutiva su 3 giocate negli ultimi 3 anni cadendo 1-0 contro il Real Madrid con un gol in fuorigioco evidente di Mijatovic (prossimo acquisto fiorentino) il 20 maggio. Se credete che il viaggio nella storia di Juventus-Lazio non abbia altre soste vi sbagliate: mancano ancora un paio di passaggi.

Il tabellino

JUVENTUS-LAZIO 2-1

JUVENTUS (4-4-1-1): Peruzzi; Birindelli, Iuliano, Ferrara, Torricelli; Pecchia (58′ Montero), Conte (cap.), Tacchinardi, Di Livio (77′ Zidane); Del Piero; Inzaghi (81′ Fonseca). A disposizione: Rampulla, Zazzetta, Rigoni, Dimas. Infortunati: Pessotto, Deschamps, Davids, Amoruso. Allenatore: Lippi.

LAZIO (4-4-1-1): Marchegiani; Negro, Nesta, Lopez (37′ Chamot), Pancaro; Fuser, Almeyda, Marcolin (46′ Boksic), Nedved; Mancini (64′ Gottardi); Casiraghi. A disposizione: Ballotta, Venturin, Grandoni, Rambaudi. Infortunati: Jugovic, Signori. Squalificati: Favalli. Scelta tecnica: Orsi, Okon. Allenatore: Eriksson.

ARBITRO: Boggi di Salerno.

MARCATORI: 15′ Del Piero (J); 26′ rig. Marcolin (L); 34′ rig. Del Piero (J).

NOTE: Espulso al 61′ Chamot (L) per gioco falloso. Ammoniti Pecchia (J), Birindelli (J), Conte (J) e Lopez (L), Nedved (L), Nesta (L) per gioco falloso; ammonito Marchegiani (L) per proteste.

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