File: [17dic00b.jpg] | Thu, 14 Feb 2019 15:04:08 GMT LazioWiki: progetto enciclopedico sulla S.S. Lazio www.laziowiki.org
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ROMA – Manca solo una settimana al Natale del 2000 ma si parla di un’inverno piuttosto “caldo” : appena 3 giorni prima è stata chiusa e spenta definitivamente la centrale nucleare di Chernobyl e da sole 48 ore è stata varata la legge 376 sul doping da parte del CONI intanto che al cinema escono “Bodyguards”, “Fantasia 2000”, “Dinosauri” e i “Maroon 5” salgono alla ribalta musicale mondiale quando nelle menti degli italiani brucia ancora il ricordo della finale degli europei persa il 2/7 scorso a Rotterdam in rimonta contro i francesi con il Golden gol di Trezeguet.
Sono settimane concitate pure nel mondo del calcio italiano…nessuno ancora lo sa, ma la festa dei milioni sta tramontando mentre la scena, almeno per quella domenica sera in cui si gioca l’XI° turno di Serie A, è tutta per il derby della capitale Lazio-Roma da giocare come posticipo delle 21,00: i giallorossi comandano la classifica con 6 lunghezze sulla coppia Atalanta-Juventus e 7 punti sui cugini in lotta con Milan, Parma, Bologna per la zona Europa.
È il II° derby dall’inizio del III° millennio (9 soli mesi dopo il precedente) e per la prima volta nella storia la stracittadina capitolina profuma di tricolore (giallorossi capolisti è biancocelesti scudettati) con 80.000 spettatori sugli spalti (e violenti scontri prima, durante, dopo il match come da perfetto copione oltre a coreografie coloratissime in entrambe le curve: bandiere tricolori in tutta la Nord e leggendario striscione “NEL NOME DI ROMA SI INNALZANO I VESSILLI DELL’IMPERO” nella Sud) mentre Cragnotti con Sensi presenziano in tribuna d’onore, Eriksson e Capello comandano dalle panchine, Cesari dirige volendo solo parlare con capitani Nesta e Totti sapendo quanto siano ancora vive le immagini della stagione precedente da ambo le parti.
In campo è una sfilata di campioni provenienti da tutto il mondo: Stankovic, Simeone, Nedved, Crespo opposti a Aldair, Samuel, Zago, Cafu’, Candela, Batistuta mentre sono molti meno i nazionali italiani tipo Negro e Delvecchio; quello che colpisce di più è il pragmatismo assoluto dei 2 tecnici esplicato ancora una volta dai rispettivi moduli…4-5-1 opposto a 3-4-1-2 in un gioco di marcature più a uomo che a zona dedito molto a penalizzare lo spettacolo in favore delle tattiche.
La prima frazione di gioco vede avvenire la maggiore quantità di duelli: Zanetti si trova addosso sempre Simeone mentre Tommasi non permette mai a Dino Baggio di giocare la palla pulita, le dispute Lombardo-Zago e Nedved-Aldair (con il ceco ubriacato dal triplo sombrero di Cafu’ sotto un boato incredibile di stupore ed ammirazione) terminano con annullamenti reciproci intanto che Batistuta e Crespo provano a sfondare contro i rispettivi controllori Negro e Samuel al netto di Totti che si trova a dover fronteggiare un Nesta in splendida serata al pari di Delvecchio che si spende per 4 al fine di limitare Stankovic piuttosto che appoggiare i compagni di reparto…il tempo finisce con ben 2 ammoniti (Favalli e Samuel) sommati a 3 sole occasioni vere: salvataggio di Zago su tiro-cross di Crespo unito a 2 miracoli dei portieri (smanacciata di Lupatelli su incornata del “Cholo” e punizione al fulmicotone del “Re leone” deviata in corner da Peruzzi).
Il secondo tempo riparte sulla stessa falsariga: Batistuta tira fuori di poco e Pancaro con Favalli non riescono a penetrare neanche dalle fasce per l’ottimo lavoro di Candela con Cafu’; Zanetti insieme a Stankovic finiscono sul taccuino dell’arbitro poco dopo mentre a mezz’ora dal termine iniziano le mosse tattiche con Salas che rileva Lombardo facendo mutare i suoi verso il 4-4-2 ma la partita rimane tesa e bloccata portando portando le inseguitrici a -4 dalla vetta oltre a reimpastare la zona coppe ancora di più…sembra una gara avviata sullo 0-0 ma al 70° arriva l’episodio chiave: Cafu’ si allarga sulla destra, crossa in area di rigore per Zanetti che colpisce di testa costringendo l’estremo difensore a respingere corto, Nesta cerca di rinviare il pallone ma centra in pieno Negro (migliore dei suoi fino a quel momento) costringendolo a insaccare nella propria porta quasi di braccio sbloccando il confronto: 0-1 è di nuovo +6 di distanza fra vetta e inseguitrici. Negli ultimi 20 minuti si segnalano gli ingressi di Inzaghi II°, Mihajlovic per Crespo, Nesta oltre ad un affannoso ma sterile arrembaggio delle aquile…suonerebbe come una beffa se la punizione di Dino Baggio battuta al limite dell’area per Nedved finisse dentro al 90° scoccato, appena 60” dopo l’entrata di Nakata per Delvecchio volta a migliorare la sua compagine verso un compatto 3-4-2-1, ma la sfera sbatte sulla traversa interna rimbalzando in campo di 2 metri circa.
Al fischio finale la marcia-scudetto dei lupi può ripartire con rinnovato entusiasmo specie per come arriva il risultato davanti al giubilo dei tanti romanisti accorsi in massa allo stadio, sarà emblematico il commento di Massimo Tecca ai microfoni di “STREAM TV”: <<Questo è il derby come lo vogliono vincere i tifosi: autogol da un lato è traversa interna dall’altro>> mentre per le aquile il cammino verso le zone alte si farà leggermente più tortuoso portando al licenziamento del mister svedese rimpiazzato da Zoff poche settimane dopo.
A fine anno la Lazio vivrà una stagione in chiaroscuro: III° posto in campionato figlio di una rimonta tardiva, Coppa Italia mollata nei quarti contro l’Udinese, Champions League finita nella II° fase a gironi dietro al trio Real Madrid-Leeds-Anderlecht ma con l’orgoglio di avere comunque Crespo come capocannoniere in Serie A mentre sulla sponda giallorossa si vivrà il III° tricolore della storia (18 anni dopo l’ultima affermazione) davanti proprio a Juve e Lazio, una coppa nazionale mollata al primo turno contro l’Atalanta, una Coppa UEFA finita nei quarti contro i futuri campioni del Liverpool.
Lazio-Roma rappresenta la storia della capitale…nella stracittadina capitolina non manca mai nulla nel bene o nel male: auguriamoci che la prossima occasione rispetti le attese.

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