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ROMA – Il Derby. La partita che aspettano con maggior attesa sia i laziali che i romanisti. Quando in estate viene ufficializzato il calendario della Serie A, la curiosità dei tifosi delle due squadre è solo una (e sempre la stessa): quando si giocherà il derby? Una gara che regala emozioni uniche. Una partita in grado di bloccare e dividere la Capitale d’Italia. Questa sera, sul prato dell’Olimpico la Roma di Fonseca ha ospitato la Lazio di Simone Inzaghi.

LA LAZIO CREA E LA ROMA ASPETTA

Nei primi dieci minuti le formazioni si studiano, nessuna delle due concede spazi sufficienti per tentare un’avanzata offensiva. Sia i biancocelesti che i giallorossi hanno timore di fare il passo più lungo della gamba. Il gioco quindi si concentra al centro del rettangolo verde. La Roma tiene il possesso spostando la sfera da sinistra verso destra e viceversa; gli uomini di Inzaghi aspettano i rivali, si schierano in fase difensiva, recuperano palla e ripartono. L’orologio scorre e il copione sembra essere molto simile rispetto ai primi minuti della gara. Qualcosa si smuove tra le aquile: la Lazio recupera qualche metro in avanti, alzando leggermente il baricentro. Luis Alberto si abbassa per creare il gioco insieme a Leiva mentre Milinkovic-Savic (oggi in versione Iron Man) si alza per dare supporto in fase offensiva a Lazzari. Il match si vivacizza quando al 27′, proprio il serbo ruba la sfera a Ibanez a ridosso dell’area di rigore giallorossa. Il numero 21, con la palla tra i piedi, conduce verso la porta avversaria e la serve dietro. L’assist lo raccoglie Luis Alberto, che di prima conclude entro lo specchio. Tiro respinto da un ottimo intervento di Fuzato. L’ asse Luis Alberto-Milinkovic funziona e infatti dieci minuti più tardi lo spagnolo pesca sulla verticale il compagno di reparto che, infilatosi tra i due difensori giallorossi, si divora un gol quasi fatto. Da solo davanti a Fuzato, invece di piazzare la sfera, tenta il pallonetto. Traiettoria alta e rimessa dal fondo.

UNA DISATTENZIONE CHE COSTA CARO

La Lazio ora è entrata in partita, non ha paura di proporre il suo gioco e gestisce la gara sotto il profilo tecnico-tattico. Eppure la troppa sicurezza talvolta gioca un brutto scherzo. Al 42′ la Roma crea sulla sinistra. La palla carambola sui piedi di Edin Dzeko, che supera e sovrasta fisicamente Acerbi e la mette dentro. Al centro Mkhitaryan si fa trovare pronto, sfrutta l’occasione e batte Pepe Reina. La Lazio, superiore nella prima frazione di gioco, abbassa il livello dell’attenzione nei minuti finali e subisce gol, nell’unica vera occasione creata da Pellegrini e compagni. Sul risultato di 1-0 le due squadre rientrano negli spogliatoi.

LA ROMA RADDOPPIA. LA LAZIO NON REAGISCE.

Il vantaggio firmato dai giallorossi allo scadere del primo tempo comporta un ritmo di gioco più intenso all’inizio della ripresa. I biancocelesti non si perdono d’animo: cercano soluzioni avanzate ma la linea difensiva giallorossa non si fa trovare impreparata. Il fraseggio delle casacche celesti è buono, ma impreciso negli ultimi metri, utili a concretizzare l’azione. Simone Inzaghi, intorno al 70′, modifica qualcosa a livello tattico. Schiera i suoi giocatori a trazione anteriore: fuori Marusic e Radu per Fares e Caicedo. L’impronta offensiva si nota subito: dalla destra Luis Alberto serve al centro Immobile, che di prima colpisce la palla di tacco sorprendendo Mancini. Ma al numero 17 laziale viene negata la gioia del pareggio grazie all’ottima respinta di Fuzato, che devia il pallone in calcio d’angolo. Quando la Lazio sembra essere nel suo miglior momento, al 78′ Pedro, subentrato al posto di El Shaarawy, si mette in proprio creandosi lo spazio per concludere in porta. La traiettoria del tiro si insacca all’angolo destro di Reina e la Roma raddoppia sui biancocelesti.

DERBY E CHAMPIONS PERSI

A questo punto la Lazio, sotto di due gol, è costretta a sbilanciarsi in avanti. Ma ciò favorisce le ripartenze giallorosse, che la difesa biancoceleste soffre particolarmente. Al ridosso del novantesimo minuto, come se non bastasse, Acerbi, protagonista di una prestazione non brillante, viene espulso per una trattenuta su Edin Dzeko. Il direttore di gara Pairetto estrae il secondo giallo e il difensore ex-Sassuolo è costretto a lasciare il campo. Una serata amara quella laziale: ad eccezione di qualche occasione non sfruttata al meglio, le aquile non hanno mai avuto la concreta opportunità di ribaltare il risultato. Perdere un derby a Roma significa molto, considerando anche che con questa sconfitta la Lazio ha sciupato l’occasione di giocare nuovamente in Champions League il prossimo anno. Ora, per la formazione romana, è importante chiudere al meglio la stagione. Martedì sera Immobile e compagni ospiteranno il Torino per recuperare la gara dello scorso 2 marzo, per poi andare a Sassuolo cercando di estrapolare il meglio dalle ultime due sfide.

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