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MILANO – Mancano appena 15 giorni alla Pasqua del 1995 e l’Italia si sta godendo un periodo molto strano della sua storia, essendo caduto da pochi mesi il primo governo presieduto da Silvio Berlusconi, in collaborazione con Umberto Bossi e Gianfranco Fini (Forza Italia-Lega Nord-Alleanza Nazionale: il governo più vicino alla destra che ci fosse mai stato dal secondo dopoguerra) intanto che il processo di “Tangentopoli” prosegue a vele spiegate coinvolgendo anche i partiti stessi del governo, ma intanto l’Emilia-Romagna é tornata a comandare in diversi sport come il ciclismo, in cui si sta facendo notare il giovane riminese e milanista Marco Pantani, la Panini Modena é la squadra più forte della pallavolo nazionale, la Virtus Bologna, sotto il controllo di Alfredo Cazzola, sta per infilare il terzo scudetto consecutivo anche grazie alla stella jugoslava Predrag Danilovic, prossimo a trasferirsi ai Miami Heat nel ruolo di guardia e Nelson Mandela sta cercando di riunificare il Sudafrica eliminando le discriminazioni dopo oltre 35 anni di “Apartheid” (in tal senso un ruolo-chiave lo avrà la nazionale di rugby, che il prossimo 28 giungo vincerà il mondiale in casa battendo 15-12 dopo i supplementari la più forte Nuova Zelanda di sempre).

Calendario fitto

Intanto, il campionato di Serie A riprende dopo la sosta delle nazionali con l’Italia che ha infilato ben 2 vittorie consecutive contro Estonia (4-1) e Ucraina (0-2 a Kiev) facendo affidamento sui blocchi dei 2 club più forti del momento assieme al Parma e che scenderanno in campo nell’anticipo delle 20,30 al sabato mentre Roma-Parma 1-0 (23′ Balbo) era già andata in scena alle 18: stiamo parlando di Milan-Juventus, il derby fra i 2 club economicamente più potenti del paese da sempre nonché delle 2 società che contano maggiormente al momento in Federazione attraverso il patron Berlusconi stesso e il suo vice Adriano Galliani (presidente della Lega ed azionista di maggioranza di Mediaset) da un lato con i fratelli Gianni e Umberto Agnelli a guidare gli avversari mentre Vittorio Caissotti di Chiusano é il presidente bianconero formalmente, assistito dalla “triade” Moggi-Bettega-Giraudo (tutti arrivati in estate al pari del tecnico Marcello Lippi, mentre l’allenatore di casa, il doppio ex Fabio Capello, é alla sua quarta stagione sulla panchina meneghina: ci sono tutti ad assistere alla sfida fra gli 81.550 spettatori del “Giuseppe Meazza”, fra cui figurano almeno 15.000 juventini, assiepati al primo anello della “Curva Nord” e protagonisti di feroci scontri con il pubblico di casa già dalle prime ore della serata. In vero non ci sono altri match importanti dal punto di vista dei confronti diretti per la classifica o per qualche ragione in particolare, a parte Napoli-Sampdoria 2-0 (32′ Carbone, 43′ Agostini)…ma va pure detto che da questa settimana comincerà il vero sprint verso il finale dell’annata: mentre Albertini, Maldini, Eranio e Peruzzi, Conte, Ravanelli sono rientrati da Coverciano solo pochi giorni addietro, si prospettano già impegni importanti come l’andata delle semifinali delle coppe, che vedranno Paris Saint Germain-Milan 0-1 (91′ Boban) in Coppa dei Campioni, Juventus-Borussia Dortmund 2-2 (8′ Reuter; 27′ rig. Baggio; 70′ Moller; 88′ Kohler) in Coppa UEFA, da giocare a Milano a causa di un “Delle Alpi” dissestato e con grossi problemi architettonici da sistemare oltre ad Atletico-Madrid-Parma 1-2 (21′ P. Sergio; 48′ D. Baggio, 51′ Asprilla) nel medesimo torneo e Arsenal-Sampdoria 3-2 (34′, 37′ Bould; 51′ Jugovic, 69′ Wright; 78′ Jugovic) in Coppa delle Coppe…decisamente un momento caldo per tutto il nostro campionato che fra appena 7 giorni vedrà come sfide di massimo prestigio Parma-Milan 2-3 e Juventus-Torino 1-2, denotando che quindi il Milan avrà in mano il destino della lotta scudetto in appena una settimana.

Nazionali, gare ravvicinate e indisponibili

La Juventus comanda la classifica a quota 55 mentre il Parma insegue a 49 e i milanisti sono terzi a 42 pur essendosi già tolti la soddisfazione di aver vinto la loro quarta Supercoppa Italia (terza consecutiva) battendo la Sampdoria per 4-2 ai rigori in casa lo scorso 28 agosto 1994 (sul campo era finita 1-1 al 90′) insieme alla terza Supercoppa Europa (0-0 a Londra e 2-0 a Milano) contro l’Arsenal a febbraio mentre il primo dicembre il Velez Sarsfield aveva superato sempre 2-0 i rossoneri in Coppa Intercontinentale, già fuori dalla Coppa Italia da ottobre (doppia sconfitta per 2-1 contro i cugini dell’Inter agli ottavi essendo andati 2 volte su 2 in vantaggio)…sul fronte juventino, invece, vediamo una squadra che ha già superato bene l’andata delle semifinali di Coppa Italia a metà marzo espugnando 0-1 il campo della Lazio oltre a volersi giocare scudetto e Coppa UEFA fino alla fine dopo ben 9 anni senza tricolore, 5 anni senza coppa nazionale e 2 anni dopo la seconda Coppa UEFA conquistata. Tanti i nazionali che avevano partecipato ai mondiali statunitensi del 1994: Tassotti, capitan Baresi, Costacurta, Maldini, Albertini, Donadoni e l’infortunato Massaro arriveranno in finale ma perderanno contro il Brasile ai rigori (3-2 dopo lo 0-0 sul campo) assieme a Conte e capitan Roberto Baggio mentre il portoghese Sousa, lo jugoslavo Savicevic, i croati Boban e Jarni, i francesi Desailly e Deschamps non si erano qualificati, l’olandese Van Basten é degente dal maggio 1993 e fra pochi mesi si ritirerà intanto che il tedesco campione in carica Kohler era giunto fino ai quarti venendo estromesso da una rimonta in 3′ nell’ultimo quarto d’ora (2-1) da parte della rivelazione Bulgaria (poi giunta quarta perché eliminata da noi sempre 2-1 in semifinale e poi rovesciata 4-0 dalla Svezia nella finale di consolazione)…l’anno seguente Maldini, Costacurta, Donadoni, Albertini e Peruzzi, Torricelli, Di Livio, Del Piero, Ravanelli si fermeranno ai gironi degli europei in Inghilterra arrivando terzi a pari punti, 4, con la Repubblica Ceca ma perdendo lo scontro diretto ancora 2-1 mentre la Germania di Kohler, poi carnefice ai quarti della Croazia del duo Boban-Jarni per 2-1 (unico quarto, assieme a quello della Repubblica ceca, che non andrà oltre il 90′), impatterà con noi per 0-0 all’ultimo turno estromettendoci di fatto da un raggruppamento da cui usciranno i finalisti (2-1 per i teutonici in rimonta al golden gol) sapendo pure che la Francia di Desailly e capitan Deschamps cederà ai quarti dinanzi all’Olanda (0-0 e poi 4-5 dal dischetto) mentre il Portogallo di Sousa soccomberà per 1-0 contro la stessa Repubblica Ceca. Come é logico, tanti sono gli assenti, vista la lunga serie di impegni: da una parte vediamo gli infortunati come lo stopper Nava, gli esterni Stroppa e Lentini o gli attaccanti titolari Van Basten-Massaro (l’olandese, come già detto, ad agosto ufficializzerà il suo addio al calcio dopo un calvario durato almeno 2 anni e una caviglia in pessime condizioni da almeno 7 anni…), a cui si aggiungono il mediano squalificato Desailly e Massimo Orlando con Melli, centrocampista e attaccante esclusi per scelta tecnica…sul versante sabaudo, invece, ecco una lista più breve ma che riguarda degenti come il terzino Jarni, il difensore Alessandro Orlando, il libero Fusi oltre al mediano Tacchinardi e al giovane bomber Grabbi, lasciati a casa per carenze di posti.

Milan orgoglioso, Juve killer

Capello conferma il suo solito 4-4-1-1 con Savicevic dietro a Simone mentre Lippi sceglie di adoperare una sorta di 4-4-2 a rombo o 4-3-1-2 dove il claudicante Baggio fa da rifinitore oltre che da terza punta potendo contare su tutti i titolari ad eccezione di Fusi, rimpiazzato da Kohler con Ferrara nel ruolo di libero. Da subito si vede che la Juve ha qualcosa in più malgrado una bella discesa di Savicevic sulla sinistra deviata in corner da Peruzzi e un gran destro dai 20 metri da parte di Simone finito sul fondo: Deschamps si fa ammonire per aver steso lo stesso slavo mentre Panucci abbatte Vialli rimediando il giallo e al 41′ ecco lo 0-1…ancora Deschamps viene lasciato solo sulla trequarti con la difesa rossonera che sale troppo tardi mentre il centrocampo é colpevolmente largo e il filtrante del francese libera Vialli (13+3+1 timbri per lui in stagione: saranno 17+3+1 a fine anno), che solo davanti a Rossi fa una doppia finta prima di depositare in rete di destro sul primo palo alla sua sinistra. Si é potuto notare chiaramente che la Juventus é maggiormente ordinata e non marca a uomo malgrado ogni giocatore sia destinato a controllare chi si trova nella sua area di campo, senza contare che a livello atletico Torricelli e Carrera hanno permesso una perenne superiorità numerica sulle fasce intanto che i milanesi si sono affidati ad un Savicevic e ad un Boban ingabbiati benissimo da Conte e Deschamps, in perenne raddoppio.

Gestione tranquilla e ipoteca

Nella ripresa Capello passa al 4-3-3 mettendo l’ex Di Canio, per Eranio, a sinistra con Simone in Mezzo e Savicevic a destra oltre ad avanzare sia Boban con Donadoni ma i suoi, complice anche l’assenza di incontristi ed un’offensività non sostenibile contro un avversario nettamente più in salute, non crea realmente nulla mentre i torinesi gestiscono attraverso un palleggio continuo accompagnato da verticalizzazioni continue e chirurgiche come quelle di Sousa e Baggio, che ogni volta mandano in crisi una linea arretrata come quella di un Milan stanco oltre che debilitato da movimenti non più così sorprendenti per il nemico; al 75′ ecco Marocchi che rileva Sousa passando ad una mediana di soli incontristi volendo sfruttare ancora di più la muscolatura intanto che al 79′ Sordo, subito ammonito dal salernitano Boggi, prende il posto di Albertini…all’84’ lo 0-2 che chiude l’incontro con Ravanelli che serve al limite dell’area Vialli, il quale rigioca dentro con un pallonetto permettendo a “penna bianca” di saltare Rossi con un pallonetto di destro per raddoppiare di testa a porta vuota (per lui 10+5+9 gol al momento…a giugno se ne conteranno 15+6+6) appena prima che Porrini entri al posto di Torricelli lasciando tutto invariato. Al triplice fischio la Juventus ottiene 6 punti su 6 contro i detentori del titolo dopo l’1-0 all’andata firmato Baggio (che in estate si trasferirà proprio al Milan causa dissidi pesanti con Lippi lasciando la fascia di capitano definitivamente ad Antonio Conte), si gode la terza vittoria consecutiva dopo l’1-0 alla Cremonese e il 2-0 a Foggia ma torna a vincere in trasferta quasi 2 mesi dopo lo 0-1 in casa della Sampdoria firmato dall’ex Vialli il 26 febbraio (dopo ci sarà lo 0-0, sempre a Milano, contro l’Inter) riuscendo pure a godersi un rotondo +9 sul Parma (massimo distacco fino a lì e scudetto ormai molto vicino, sapendo pure che molti impegni difficili sono già andati) mentre il Milan, superato dalla Roma e ora quarto, interrompe una linea di 4 vittorie consecutive (Sampdoria-Milan 0-3, Milan-Padova 1-0, Brescia-Milan 0-5, Milan-Cremonese 3-1) successive al rovescio 4-0 in casa della Lazio ma torna a perdere punti in casa dopo l’1-1 con il Cagliari del 12 febbraio e incassa la prima batosta casalinga del campionato (saranno 2 in totale, contando anche lo 0-1 con il Bari del 28 maggio prossimo) mentre ne erano già arrivate 2 in Coppa Italia (0-1 col Palermo e 1-2 con l’Inter) e lo 0-2 con l’Ajax ai giorni di Champions League…la Juventus esce imbattuta dal campo del Milan per il quarto anno consecutivo avendo ottenuto 3 pari e 2 vittorie in 5 confronti fra campionato e coppa (l’ultimo trionfo lombardo fu il 2-0 del 30 dicembre 1990) ma ma come questa volta la sfida ha fatto da passaggio ideale di consegne.

Bilancio conclusivo

A giugno la Juventus vincerà il suo scudetto n.23 9 anni dopo l’ultimo ottenendo il primo tricolore con 3 punti a vittoria riuscendo a dare un bel +10 al Parma (73-63 con doppia vittoria nel confronto diretto 3-1 fuori casa e 4-0 nella gara decisiva per assegnare il campionato) e spezzerà quasi del tutto l’egemonia rossonera dando inizio ad una lotta che durerà fino al nuovo millennio, otterrà la nona Coppa Italia superando con un complessivo 3-0 i parmensi (1-0 in casa e 0-2 fuori), si accaparrerà la terza ed ultima Coppa UEFA sempre a spese dei gialloblù (sconfitta 1-0 a Parma e 1-1 sul neutro di Milano) senza dimenticare la prima Supercoppa Italia del prossimo gennaio terminata 1-0 a Tripoli grazie a Vialli…gli emiliani segneranno 3 gol in 7 confronti da bilanciare con i 12 subiti: tutti e 3 porteranno la firma dell’ex Dino Baggio, miglior mediano italiano del momento; il Milan dopo 3 campionati vinti consecutivamente, 4 totali in 7 anni e un argento oltre a 2 bronzi, finirà quarto dietro anche alla Lazio dovendo anche rimpiangere di aver perso 1-0 la finale di Coppa dei Campioni, la seconda in 3 anni su 3 raggiunte, dinanzi all’Ajax il 24 maggio, in modo da abdicare al trono di “re d’Europa” dopo il 4-0 rifilato al Barcellona il 18 maggio 1994, sul campo del “Prater” di Vienna (lo stadio dove i rossoneri avevano festeggiato il 23 maggio 1990 a danno del Benfica e sempre 1-0).

Il tabellino

MILAN-JUVENTUS 0-2

MILAN (4-4-1-1): Rossi S.; Panucci, Galli F., Baresi (cap.), Maldini; Eranio (46′ Di Canio), Albertini (79′ Sordo), Boban, Donadoni; Savicevic; Simone. A disposizione: Ielpo, Tassotti, Costacurta. Infortunati: Nava, Stroppa, Lentini, Massaro, Van Basten. Squalificati: Desailly. Fuori per scelta tecnica: Orlando M., Melli. Allenatore: Capello.

JUVENTUS (4-3-1-2): Peruzzi; Carrera, Kohler, Ferrara, Torricelli (85′ Porrini); Deschamps, Sousa P. (75′ Marocchi), Conte; Baggio R. (cap.); Ravanelli, Vialli. A disposizione: Rampulla, Di Livio, Del Piero. Infortunati: Jarni, Fusi, Orlando A. Fuori per scelta tecnica: Tacchinardi, Grabbi. Allenatore: Lippi.

ARBITRO: Boggi di Salerno.

MARCATORI: 41′ Ravanelli, 84′ Vialli.

NOTE: Espulso Boban (M) all’86’ per somma di ammonizioni. Ammoniti Deschamps (J), Panucci (M) e Sordo (M) per gioco falloso.

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