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Siamo alla vigilia dell’Epifania del 1992 e le scuole inizieranno fra 2 giorni mentre la guerra di Jugoslavia si fa sempre più cruenta, nella vecchia U.R.S.S. sono iniziati massacri come quello in Cecenia, mancano pochi mesi alla secessione definitiva fra Repubblica Ceca e Slovacchia mentre in Italia sta per esplodere la bomba di “Tangentopoli” che coinvolgerà interamente tutta la sfera politica ed imprenditoriale del nostro paese. Intanto il calcio italiano si continua a gode un decennio estremamente piacevole come gli anni ’80, che hanno dato inizio anche ad un altro periodo ricco di soddisfazione e in cui il calcio é la miglior rappresentazione sotto tutti gli aspetti: siamo ormai giunti alla giornata n.15 su 17 del girone di andata in attesa che a febbraio riparta la Coppa Italia e la classifica dice Milan 23 punti; Juventus 21; Napoli 19; Genoa, Inter, Lazio, Parma 16; Atalanta, Foggia, Torino 15; Fiorentina, Roma 14; Verona, Sampdoria 12; Cagliari 10; Cremonese 8; Ascoli, Bari 5 e il programma prevede sfide molto interessanti come Juventus-Parma 1-0 (71′ Baggio), Genoa-Torino 1-1 (60′ Casagrande; 85′ Aguilera), Cremonese-Inter 0-1 (90′ Klinsmann) rinviata al 29 gennaio per nebbia, Lazio-Foggia 5-2 (10′ Doll; 12′ Shalimov; 16′ Riedle; 21′ Shalimov; 38′ Riedle, 81′ Stroppa, 83′ Sergio), Atalanta-Verona 0-0, Fiorentina-Sampdoria 1-2 (39′ Vierchowod, 71′ Vialli; 77′ aut. Pari), Ascoli-Roma 1-1 (45′ Giordano; 53′ Rizzitelli), Bari-Cagliari 1-0 (82′ Soda).

Luci a “San Siro”

Come prevedibile, la scena é tutta per la sfida Milan-Napoli, che vede 80000 persone correre allo stadio “Giuseppe Meazza” malgrado la presenza di ben 7000 napoletani (bersagliati da striscioni piuttosto pesanti come: “SE NAPOLI E’ LA CITTA’ DEL SOLE…MEGLIO LA NEBBIA”, “MILANO IN FIAMME? E VOI DOVE ANDATE A LAVORARE?”, “DAI QUARTIERI SPAGNOLI AI CAMPI FLEGREI, VESUVIO REGALACI UN’ALTRA POMPEI”, “ORGOGLIOSI DI NON ESSERE NAPOLETANI”) e un diluvio che rende la città più cupa del solito costringendo l’uso dei riflettori; si sa che i milanisti del patron Silvio Berlusconi, oltre ad essere in vetta, vengono da 8 vittorie (1-0 ad Ascoli, col Cagliari, a Bari, 2-0 a Bergamo, col Parma, in terra sampdoriana, 3-1 con la Cremonese, 2-0 col Torino) e 5 pareggi (1-1 in casa juventina, con la Fiorentina, col Genoa, nel derby in trasferta e in casa laziale) mentre i partenopei hanno raccolto 6 trionfi (1-0 con l’Atalanta, col Bari, 3-1 col Verona, 4-1 ad Ascoli, 2-1 con la Samp, 4-0 col Cagliari), 7 pareggi (0-0 a Cremona, a Torino, a Milano con l’Inter, 2-2 col Parma, 1-1 sul terreno della Roma, 3-3 in casa della Lazio e col Foggia), la delusione per 1-0 in casa con la Juve ma adesso si può dire che i meneghini, in estate affidati all’ex loro giocatore e dirigente Fabio Capello per rimpiazzare Arrigo Sacchi, vogliono riprendersi la vetta della classifica per consolidarla mentre il Napoli, dopo la squalifica di Maradona del 20 marzo 1991 e l’ormai chiara fine del ciclo del duo tecnico Bianchi-Bigon, ha dovuto ricostruire dalle macerie sempre col presidente Corrado Ferlaino ma mandando in panchina Claudio Ranieri a riassestare una squadra che ha già lasciato la coppa nazionale negli ottavi cadendo con la Roma (sconfitta 1-0 nella capitale e vittoria inutile per 3-2 in Campania dopo aver eliminato con un complessivo 1-0 la Reggiana) a dicembre intanto che i rossoneri, a febbraio, torneranno in campo nei quarti per misurarsi col Verona neopromosso.

Sfida in ghiaccio all’intervallo

Sebbene il modulo sia 4-4-2 da entrambe le parti e anche le marcature sono a uomo per tutti, vediamo che Capello deve fare a meno dello stopper Filippo Galli e degli attaccanti Gullit, Simone, Serena facendo pensare ad un’emergenza offensiva mentre Ranieri deve rinunciare solo al centrocampista Mauro e al libero Corradini, il primo degente e il secondo per squalifica…inoltre va ricordato che, se il duo brasiliano Alemao-Careca non ha impegni nell’immediato, il libero francese Blanc giocherà gli europei della prossima estate in Svezia, a cui noi non saremo presenti dopo aver pareggiato 0-0 in C.S.I. (Comunità degli Stati Indipendenti), arrivando terzo nel girone davanti agli inglesi ma dietro ai padroni di casa e ai danesi (1-1 con la Svezia, 0-0 con l’Inghilterra e batosta 2-1 con i danesi) mentre il trio olandese Rijkaard-Gullit-Van Basten si piazzerà terzo dopo aver perso la semifinale contro la Danimarca futura vincitrice ai rigori (2-2 e poi 5-4 dal dischetto con errore decisivo proprio di Van Basten). Dall’inizio le marcature sono quelle previste: il Milan adopera la zona e ogni giocatore cerca l’uno contro uno col suo avversario diretto mentre il Napoli sceglie marcature come Pusceddu-Massaro, capitan Ferrara-Van Basten, De Napoli-Albertini, Crippa-Rijkaard volendo costruire la classica gara di difesa e ripartenza ma già al 1′ ecco l’1-0: corner di sinistro dalla sinistra di Donadoni e incornata decisiva di Maldini (primo di 3+1 gol per lui a fine anno…gli altri li farà contro l’Ascoli, a Foggia e a Verona in Coppa Italia nonché secondo gol in casa contro gli azzurri dopo quello del raddoppio in occasione del 3-0 di domenica 11 febbraio 1990) che si tuffa tutto solo in mezzo all’area di rigore per poi tentare il bis pochi minuti dopo su un’azione fotocopia. Successivamente Van Basten, sfruttando un’alzata del fuorigioco sbagliata dalla difesa, si ritrova solo in area ma l’ex compagno Giovanni Galli para a terra mentre l’unico pericolo da parte del Napoli lo porta Careca con un destro da dentro l’area su cui Rossi si fa sfuggire la palla solo per un secondo ma poi la ritrova subito a causa del terreno bagnato ma al 27′ il Milan raddoppia: Massaro gioca di sponda su Donadoni, che verticalizza verso Van Basten e il bomber agisce di prima lanciando Rijkaard, il quale arriva sulla riga dell’area e di destro segna a fil di palo (questo é il secondo timbro dopo quello contro la Roma a novembre…alla fine ne conteremo 5 insieme a quelli con Ascoli, Sampdoria ancora in casa e ancora in occasione di goleade mentre quello del ritorno a Napoli sarà, di fatto, il gol del tricolore)…da qui vediamo un Napoli che non riesce a reagire, visto che la linea difensiva milanista sale benissimo e l’attacco non perdona, al punto che al 42′ Massaro fa 3-0: punizione di Donadoni ancora da sinistra, torre di Maldini in area e “palombella” del centravanti che si spegne sotto l’incrocio dei pali a portiere battuto (sarà il quarto di 9 firme totali in quest’annata dopo Bari, Roma, Torino e prima di Ascoli, Sampdoria, Inter, Torino, Lazio) mentre la Juve pareggia 0-0 col Parma allungando a 3 le lunghezze di distacco in vetta all’intervallo (Milan 25, Juventus 22, Napoli 19).

“Give me five”

Nell’intervallo, dal secondo anello della “Curva Nord”, dove si trovano i tifosi napoletani, comincia un fitto lancio di oggetti, petardi e fumogeni che costringe a ritardare l’inizio del secondo tempo a causa pure dello strappo del tessuto che costituisce il boccaporto d’ingresso per le squadre (situato fra la curva degli ospiti e la tribuna centrale). Nella ripresa i lombardi continuano a spingere con Massaro che manda fuori di testa un traversone di Donadoni da destra e poco dopo Rossi esce bene su un retropassaggio di Maldini sbagliato anticipando Padovano ma é sempre Van Basten a prendersi la scena con un siluro mancino da destra rientrando verso il centro ma Galli manda in angolo; al 65′ ecco il 4-0: Donadoni ubriaca di finte il suo marcatore Francini e sigla con un bellissimo diagonale di sinistro a giro il suo unico gol stagionale, poi Galli esce benissimo su Massaro impedendogli di realizzare a porta vuota, al 70′ Fuser rileva lo stremato Albertini (che in estate brillerà alle olimpiadi di Barcellona con la nazionale U21 che perderà ai quarti per 1-0 con la Spagna futura vincitrice) facendo riassestare il centrocampo (Fuser-Rijkaard-Donadoni-Evani avendo l’olandese in mediana e l’italiano nel ruolo di regista), al 75′ dentro De Agostini per Alemao e spazio ad una mediana più muscolare (Pusceddu-Crippa-De Napoli-De Agostini) mentre all’80’ tocca al giovanissimo Cornacchini subentrare a Massaro (sarà la sua terza e ultima presenza dopo quelle in casa juventina e col Torino a Milano…sempre quando l’attacco rossonero si era fatto corto) a ridosso del corner del 5-0…Donadoni dalla bandierina col mancino per Maldini, che “spizza” di testa sul primo palo per Van Basten a centro area, sulla cui testata Galli non può nulla (per l'”olandese volante” é la firma n.10+2 finora in stagione ma a maggio si arriverà a 25+4) in un finale in cui Costacurta si fa espellere per un fallo di mano volontario da ultimo uomo all’85’ che ha impedito a Careca di ripartire in contropiede. Capello parlerà solo di un “buon” Milan e di una squadra umile ma che deve progredire ancora mentre Ranieri dice che il percorso sta procedendo mentre Maldini viene nominato migliore in campo grazie al gol e ai 2 assist per il terzo e il quinto timbro. A fine turno, intanto che Baggio aveva dato un punto in più ai suoi contro il Parma, la graduatoria dice Milan 25 punti; Juventus 23; Napoli 19; Lazio 18; Inter, Genoa 17; Atalanta, Parma, Torino 16; Foggia, Roma 15; Fiorentina, Sampdoria 14; Verona 13; Cagliari 10; Cremonese 8; Bari 7; Ascoli 6 contando pure il futuro trionfo dell’Inter a Cremona…il girone di ritorno e le ultime 2 gare di quello di andata (trasferta a Verona e Foggia in casa per i rossoneri mentre al Napoli toccheranno Fiorentina in Campania e Genoa in Liguria mentre la Juve si impegnarà dinanzi a Cagliari in Sardegna e Verona in Piemonte) si prospettano incandescenti a scapito della stagione e del meteo senza dimenticare che la terza vittoria consecutiva roboante dei milanisti contro i napoletani (dopo il 3-0 dell’11 febbraio 1990 e il 4-1 del 3 marzo 1991) suona come un ideale passaggio di consegna fra 2 squadre che hanno segnato gli ultimi tempi del calcio italiano (il Milan sta per aprire un’epoca di co-dominio con la Juventus che durerà fino al 2000 ma nessuno ancora lo sa).

Il Milan torna a gioire e il Napoli si consola

Il Milan, che vanterà Van Basten capocannoniere del torneo con 25 reti (anno più prolifico per lui in rossonero), vincerà il suo scudetto n.12 domenica 10 maggio 1992 proprio a Napoli pareggiando 1-1 e con 2 turni ancora da giocare ma alla fine il bilancio dirà 56-48 a scapito della Juventus, per un collettivo rossonero che porterà a casa il tricolore da imbattuto trionfando a suon di record mantenendo l’imbattibilità (22 vittorie e 12 pareggi con 74 gol fatti e 21 subiti), record che resterà fino alla fine dei campionati a 18 squadre (2003/04) e che verrà “eguagliato” solo dalla Juventus nel campionato 2011/12 a 20 squadre (38 partite: 23 vinte e 15 pareggiate) mentre il Napoli tornerà 2 anni dopo in Coppa UEFA piazzandosi quarto alle spalle di Milan, Juventus, Torino (56-48-43-42 la graduatoria conclusiva)…sul versante della Coppa Italia invece, i milanesi cadranno in semifinale contro la Juve finalista (0-0 a Milano e 1-0 a Torino). L’avvicinamento a Milan-Napoli termina qui…adesso si chiude con le parole e si apre al campo!!

Il tabellino

MILAN-NAPOLI 5-0

MILAN (4-4-2): Rossi; Tassotti, Baresi (cap.), Costacurta, Maldini; Donadoni, Albertini (70′ Fuser), Rijkaard, Evani; Van Basten, Massaro (80′ Cornacchini). A disposizione: Antonioli, Gambaro, Ancelotti. Infortunati: Galli F., Gullit, Simone, Serena. Allenatore: Capello.

NAPOLI (4-4-2): Galli G.; Ferrara (cap.), Blanc, Pusceddu, Francini; Alemao (75′ De Agostini); Crippa, De Napoli; Zola; Careca, Padovano. A disposizione: Sansonetti, Tarantino, Filardi, Silenzi. Infortunati: Mauro. Squalificati: Corradini. Allenatore: Ranieri.

ARBITRO: Sguizzato di Verona.

MARCATORI: 1′ Maldini, 27′ Rijkaard, 42′ Massaro, 65′ Donadoni, 81′ Van Basten.

NOTE: Espulso Costacurta (M) all’85’ per fallo di mano su chiara occasione da gol.

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