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ROMA – Vittoria di misura o come si usa dire oggi di corto muso per la Roma in casa contro i resti del Cagliari (11 positivi). Decide l’ultimo arrivato Sergio Oliveira che trasforma un rigore che lui stesso si era procurato quasi al tramonto del primo tempo. La Roma che perde Pellegrini nel riscaldamento (oltre agli squalificato Ibanez e Cristante, al positivo Smalling ed all’infortunato El Sharaawy) ma trova un giocatore di grande personalità, capace pure di caricarsi sulle spalle una squadra che, tornata al modulo di inizio stagione 4-2-3-1, fa riemergere tutti i difetti del girone d’andata. Zaniolo si sbatte ma schierato alto a destra, si trova tutte le occasioni sul piede sbagliato e quindi una volta che c’è da incidere, disfa tutto quanto di buono fatto lontano dalla porta avversaria; Abraham privato di un compagno di reparto vicino, torna quel giocatore generoso ma arruffone che va vicino al gol solo in una occasione dì testa nel primo tempo. Nella ripresa la Roma trova gli spazi per agire in contropiede ma sbaglia l’inimmaginabile in parità numerica o anche in superiorità. La partita rimane così incredibilmente aperta fino alla fine quando Joao Pedro sfugge a Mancini e gira in porta un cross basso proveniente dalla zona dì un distratto Vina. Rui Patricio allarga la manona facendo finire la palla sulla traversa e dì conseguenza, salvando il risultato. Entra Shomurodov per Afena, giusto in tempo per papparsi un gol facile facile sprecando l’ennesima ripartenza dì questa serata. A tempo scaduto poi Vina si perde Nandez che a 5 metri dalla porta, sbaglia lo stop permettendo a Rui Patricio dì anticiparlo e dì metterci nuovamente una pezza. La Roma vince e trova un Sergio Oliveira davvero determinante a centrocampo, ma da qui ad essere contenti della prestazione ce ne corre. La curiosità è capire se Mourinho è tornato al vecchio modulo per necessità dopo aver perso Pellegrini nel riscaldamento o se coi nuovi innesti si tornerà a questo 4-2-3-1 che, come dimostrato anche stasera, snatura le caratteristiche principali dì alcuni dei principali giocatori giallorossi (non ultimi Abraham e Zaniolo).

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