ROMA – All’Olimpico va di scena il remake del film “Dead man walking” (uomo morto che cammina). L’uomo in questione è Ivan Juric praticamente sfiduciato dopo il 5-1 subito a Firenze ma rimasto sulla panchina della Roma solo perché i Friedkin hanno dei tempi lunghi nel prendere decisioni vista la loro scarsa frequentazione dell’ambiente Roma (intesa come squadra). Il Bologna vince 3-2 ma il risultato sembra addirittura poco indicativo del dominio che la squadra di Italiano sciorina in campo, nei confronti di un avversario arrendevole e senza un minimo d’orgoglio.Nel primo tempo solito arrosto difensivo dei più bravi difensori che ha la Roma secondo Juric (Angelino fuori ruolo, N’Dicka e Mancini sono più forti di Hummels…) e Castro sotto misura insacca per il meritato vantaggio rossoblu. Sono passati 25’ e la Roma non ha mai effettuato un tiro verso la porta di Skorupsky. Dopo il gol timido tentativo dei giallorossi di spaventare il portiere polacco, ma la scarna produzione, genera soltanto un cross di El Sharaawy che Soule al volo impatta sulla traversa. Il racconto della reazione della Roma nel primo tempo è tutta qui. Nella ripresa col Bologna in assoluto controllo, arriva inaspettato il pari dei padroni di casa: è El Sharaawy a firmare il pari di testa con Skorupsky alquanto incerto. Nemmeno il tempo di abbozzare un minimo pensiero su una possibile rimonta giallorossa che il Bologna torna avanti: Orsolini nell’uno contro uno si beve Angelino e calcia in porta; pallone deviato proprio dall’ex terzino del Lipsia e palla al sette. Felsinei di nuovo avanti. Stavolta la squadra (?) di Juric crolla anche di nervi. Dallinga segna il suo primo gol in Italia ma L’urlo gli viene ricacciato in gola dal Var per un controllo di mano prima di spedire in rete dello stesso Dallinga; il terzo gol rossoblu è solo rimandato: stavolta è Karlsson a timbrare la sua prima rete italiana. Nel finale ancora El Sharaawy riporta sotto i suoi grazie ad un assist di Shomurodov, entrato al posto di Soulè qualche minuto prima. Alla fine però il Bologna resiste senza affanni e la Roma sprofonda nella mediocrità (della sua rosa) con Juric che se ne torna da dove è venuto qualche settimana fa. Adesso si attende il nome nuovo tecnico, colui che dovrà far rialzare la testa ad una squadra (?) piombata nelle zone basse della classifica in attesa tra l’altro di affrontare il Napoli di Conte in trasferta e l’Atalanta tra le mura amiche in rapida successione, subito dopo la sosta. Con chi in panchina non lo sappiamo ancora a ma quello che sappiamo è che chiunque esso sia sarà chiamato ad una impresa titanica per cambiare volto alla stagione.