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FIRENZE – Mancano appena 2 settimane alla Pasqua del 2006, da 3 settimane (11 marzo) é morto nel carcere di L’Aia uno dei criminali più cattivi della storia europea recente: Slobodan Milosevic, capo dell’esercito serbo durante la guerra di Jugoslavia, prosegue la ricerca forsennata a Saddam Hussein in Iraq (il dittatore iraqueno verrà catturato e giustiziato dagli americano solo a dicembre dopo una lunga operazione di intelligence in cui saremo coinvolti pure noi italiani), la Germania ospiterà fra soli 2 mesi i mondiali di calcio e l’Italia non lo sa ancora ma sta vivendo gli ultimi anni felici della sua economia.

Un calendario strano

Intanto va in scena la giornata n.32 del campionato di Serie A, nel quale mancano da ormai troppi anni diverse storiche partecipanti a causa di motivi diversi: la classifica é Juventus 78 punti; Milan 70; Inter 65; Fiorentina 60; Roma 59; ChievoVerona, Lazio 45; Livorno 44; Palermo 43; Parma 38; Ascoli, Sampdoria 37; Siena 35; Reggina 34; Empoli 32; Cagliari 31; Udinese 29; Messina 28; Lecce 21; Treviso 15. Gli anticipi del sabato sono stati ben 3 mentre non ci sarà il posticipo domenicale: Treviso-Juventus 0-0 con Lecce-Milan 1-0 (54′ Konan) alle 18, Inter-Messina 3-0 (15′ Solari, 19’Martins, 26′ Solari) alle 20,30…per la domenica, invece, vediamo sicuramente quello che suona come lo “spareggio-Champions” Fiorentina-Roma (divise da un solo punto e con i giallorossi che l’anno addietro, avevano vinto 2-1 in rimonta sul campo dei toscani neo-promossi in seguito ad un triennio nelle serie minori prima di perderci in Coppa Italia nel ritorno dei quarti per 1-0 a cui farà seguito il trionfo dopo i rigori) insieme a ChievoVerona-Livorno 2-1 (14′ Amauri; 40′ Lucarelli; 60′ rig. Obinna), Lazio-Empoli 3-3 (7′ Pandev, 8′ Behrami; 25′ Tosto, 64′ Tavano; 80′ Di Canio; 93′ aut. Oddo), Palermo-Ascoli 1-1 (35′ Caracciolo; 71′ Foggia), Udinese-Parma 2-0 (20′ Di Natale, 52′ Felipe), Sampdoria-Cagliari 1-1 (14′ Castellini; 68′ Suazo), Reggina-Siena 1-1 (21′ Bogdani; 51′ Amoruso)…moltissimi scontri diretti quando i conti stanno per essere conclusi e in settimana ci saranno i quarti di finale delle coppe europee (in Champions sono ancora in gara le milanesi con la Juve). Inoltre, va detto che la Roma, già uscita dagli ottavi di Coppa UEFA per mano del Middlesbrough poi finalista (0-4 per il Siviglia) lo scorso 15 marzo a causa dei gol in trasferta (1-0 in Inghilterra e 2-1 in rimonta inutile in Italia), tornerà in campo fra 10 giorni per il ritorno delle semifinali di Coppa Italia in cui deve compensare il 2-1 subito in ribaltone a Palermo mentre l’altra gara da giocare sarà Udinese-Inter intanto che i fiorentini avevano già lasciato la competizione agli ottavi giocati a dicembre (2-2 con la Juve in casa e batosta 4-1 a Torino).

Una bella cornice con tanti infortunati e pochi nazionali

Allo stadio “Artemio Franchi”, dove si é tornati a respirare l’aria dell’alta classifica per la prima volta dal 1999/2000 sotto la gestione Cecchi Gori, accorrono ben 40.786 persone fra cui 5000 romanisti e in tribuna arrivano con la largo anticipo sia il presidenti della Viola Diego con Andrea Della Valle (coloro che rilevarono la società nell’estate 2002 a seguito della retrocessione e del fallimento) oltre a Rosella Sensi (subentrata al padre Franco nel 2004 per mettere a posto la Roma, al momento costretta navigare in acque finanziarie non felici). Storia incrociata pure per i 2 allenatori: il tecnico dei padroni di casa é Cesare Prandelli, colui che nell’estate 2004 era stato scelto dal Parma per rimpiazzare Fabio Capello ma si era tirato indietro subito dopo le prime amichevoli per, ufficialmente, una malattia della moglie a costo poi di rimettersi in pista con i suoi nuovi ragazzi a partire dal 2005, e li schiererà con un prudente ma ottimo 4-4-1-1 di memoria “trapattoniana” mentre l’empolese Luciano Spalletti, arrivato a giugno 2005 da Udine per risistemare una squadra distrutta da 5 cambi di allenatore, ha trovato finalmente la quadratura del cerchio giallorosso con il suo 4-2-3-1 (ultimo modulo inventato ad oggi nel calcio) centrando anche il record di 11 vittorie consecutive lo scorso 26 febbraio battendo la Lazio 0-2 nel derby in trasferta ma da allora una pioggia di infortuni si é abbattuta sul collettivo specie sul versante offensivo; da un lato gli assenti il portiere titolare Frey con il mediano Pazienza, infortunati mentre il secondo di Frey Cejas resta fuori per scelta tecnica e in porta ci va il terzo delle gerarchie Lobont intanto che dall’altra parte vediamo Totti, Alvarez, Nonda, Montella (tutti attaccanti) fermi per guai fisici al punto che davanti dovrà giocare il giovane Primavera Rosi senza contare che il mediano De Rossi non é al top e parte dalla panchina. In estate, quando l’Italia di Toni e Perrotta, De Rossi, Totti vincerà il nostro quarto mondiale contro ogni pronostico sotto la guida di Marcello Lippi (gente come Panucci o Aquilani resterà sorprendentemente a casa e il tecnico si dimetterà all’indomani della finale vinta con la Francia 5-3 ai rigori dopo l’1-1 sul campo) domenica 9 luglio a Berlino, saranno stati in pochi a partecipare e quasi tutti nel girone degli azzurri: il ceco Ujfalusi che uscirà nei gironi piazzandosi terzo dietro a Italia e Ghana (decisive le batoste per 2-0 nei 2 confronti diretti consecutivi, di cui l’ultimo che servirà a noi per passare il primo turno nel pomeriggio del 22 giugno sul campo di Amburgo), il ghanese Kuffour che uscirà agli ottavi contro il Brasile per 3-0 il 27 giugno a Dortmund, l’argentino Cufré che chiuderà il suo cammino ai quarti dinanzi ai padroni di casa tedeschi facendo 1-1 prima di soccombere 4-2 ai rigori (i teutonici cadranno 2-0 contro di noi in semifinale ai supplementari per poi chiudere da terzi superando 3-1 il Portogallo) a Berlino la sera del 30 giugno (meno di un’ora prima che noi superassimo ad Amburgo l’Ucraina per 3-0).

Inizio shock

Mentre la Fiorentina non perde in casa da sabato 19 febbraio (1-2 con la Lazio e poi 2-1 al Siena prima del 3-1 all’Ascoli) ma é uscita malconcia dal terreno del Milan a causa del 3-1 di 7 giorni fa, la Roma ha ottenuto solo il 2-1 in casa col Messina da dopo il derby (1-1 con l’Inter, 3-2 ad Ascoli, 1-1 sul campo della Juve prossima sfidante dei fiorentini, costretti da una serie di sfide assai difficili) rallentando pesantemente la sua rincorsa alla Champions League. Vantaggio casalingo al 2′: su punizione di Dainelli da metà campo si sviluppa una mischia al limite dell’area che porta Fiore a fare sponda di testa verso capitan Toni, il quale segna con un forte destro sul primo palo essendo in fuorigioco evidente (per il bomber sono già 26+2 timbri stagionali, da 3 sfide va a segno consecutivamente…a fine anno diventeranno 31+2 e vincerà la “Scarpa d’Oro” punendo almeno una volta tutte le grandi tranne l’Inter oltre a stabilire un record che resterà imbattuto fino ai 36 gol di Higuain col Napoli nel 2015/16 con Immobile alla Lazio nel 2019/20) mandando i suoi a +4 (62-59) temporaneamente; al 4′ Mexes viene ammonito per un fallo da dietro su Toni a centrocampo e da adesso la Roma inizia subito a premere con Perrotta, che prima manda fuori di destro, poi trova Dainelli a respingere quasi sulla linea per poi costringere Lobont al miracolo su incornata da punizione di Aquilani ma i padroni di casa non si fanno intimorire cercando di ripartire con un tiro parato facile da Doni a Jorgensen, il destro fuori di Fiore su assist di Toni e il mancato aggancio di quest’ultimo in area appena prima che Jimenez al 35′ venga inserito fra i cattivi per gioco falloso.

Assalto giallorosso

Subito al 46′ altra occasione romanista: Dainelli sbaglia il controllo su un retropassaggio consentendo uno scambio rapido Perrotta-Mancini-Taddei ma il destro di quest’ultimo é respinto dal suo futuro compagno Lobont (che verrà a Roma nel 2011-13 mentre Cejas c’era stato nel 2003-05), poco dopo triangolo Mancini-Perrotta-Mancini con il brasiliano che arriva sul fondo a crossare per Rosi ma Dainelli esce bene su di lui in area ripartendo in modo molto lucido; al 56′ ammonito Lobont per perdita di tempo e comportamento non regolamentare, al 64′ dentro Bojinov per Fiore con il bulgaro a rifinire dietro Toni e Jimenez spostato a sinistra, al 66′ giallo per Aquilani a causa di un fallo, al 68′ Okaka rileva Rosi e al 69′ Toni, dolorante per aver messo male la coscia destra su lancio di Jimenez, lascia il posto a Montolivo facendolo andare a mettersi fra le linee intanto che Bojinov diventa il bomber d’area proprio quando Donadel stende Aquilani rimediando il cartellino…al 71′ ecco Kharja per Dacourt e al 72′ la Roma pareggia con capitan Panucci (la fascia sarà sua dato che mancano Totti e De Rossi) che scambia con Perrotta su fallo laterale per poi mettere in mezzo verso su Cufré il quale colpisce di testa trovando la parata di Lobont ma sulla respinta proprio l’argentino realizza di sinistro dal basso in alto mettendo a referto il primo gol nel campionato italiano (il primo timbro giallorosso risaliva a Tromso-Roma 1-2 dello scorso 20 ottobre in cui il terzino si rivelerà decisivo nel finale: saranno gli unici 2 fatti, dato che a giugno lascerà la capitale) nel giorno delle sue 100 apparizioni in maglia capitolina. Nel finale l’arbitro bergamasco Messina aggiunge ai cattivi Kharja verso l’80’, Chivu all’84’ sempre per dei falli proprio nel momento che Taddei lasciai il posto a Tommasi all’86’ (Perrotta va destra con Tommasi in rifinitura lasciando tutto uguale)…al triplice fischio, con il medesimo risultato dell’andata (in gol sempre Toni), vediamo sempre la Fiorentina avanti di un punto con la Toni che eguaglia le marcature di un solo anno di Hamrin con Batistuta ma avendo altre 6 giornate per migliorarlo in modo da entrare nella storia intanto che la Roma riesce a rimanere sempre in piedi malgrado gli infortuni ma non riesce più a vincere (il pari fra le 2 squadre mancava dal 2-2 del 3 febbraio 2002, una delle sfide che costerà il tricolore ai romani nell’anno del fallimento gigliato) e la classifica di fine turno recita Juventus 79; Milan 70; Inter 68; Fiorentina 61; Roma 60; ChievoVerona 48; Lazio 46; Livorno, Palermo 44; Ascoli, Parma, Sampdoria 38; Siena 36; Reggina 35; Empoli 33; Cagliari, Udinese 32; Messina 28; Lecce 24; Treviso 18 preannunciando che sarà una corsa lunga e faticosa pure in zona coppe fino alla fine…

Sentenze e delusioni

A fine maggio la Fiorentina si piazzerà quarta e la Roma quinta (74-69) dietro a Juventus, Milan, Inter dando l’impressione che i toscani possano tornare in Champions League per la prima volta dal 1999 mentre giallorossi dovranno accontentarsi della Coppa UEFA per secondo anno consecutivo e terzo negli ultimi 4 calcolando anche che perderanno la finale di Coppa Italia dinanzi all’Inter per il secondo anno consecutivo (1-1 in casa e 3-1 fuori con l’unica consolazione di rivedere Totti in campo per la prima volta dal gravissimo infortunio del 19 febbraio con l’Empoli da confrontare con una marea di assenti) e il 26 agosto la Supercoppa Italia li vedrà crollare sempre contro i nerazzurri per 4-3 ai supplementari in rimonta dopo essere stati sopra 0-3 in mezz’ora…purtroppo poi scoppierà l’inchiesta di “Calciopoli” che ridisegnerà quasi del tutto la classifica mandando la Roma al secondo posto dietro l’Inter mentre la Fiorentina scenderà al nono piazzamento con davanti Inter, Roma, Milan, ChievoVerona, Livorno, Parma, Empoli dovendo rinunciare ai palcoscenici internazionali (in un primo momento saranno addirittura puniti con la retrocessione ma poi si risolverà tutto con semplici penalizzazioni) senza dimenticare che Andrea Della Valle dovrà rimpiazzare Diego alla presidenza, essendo stato coinvolto quest’ultimo fra i principali indiziati del terremoto sportivo insieme ai dirigenti juventini Moggi-Giraudo-Bettega, il vice presidente del Milan Galliani, il patron della Lazio Lotito (tutti i club incriminati assieme alla Reggina e l’Arezzo. Il viaggio nel passato di Fiorentina-Roma non é ancora concluso, restare con noi!!!!!

Il tabellino

FIORENTINA-ROMA 1-1

FIORENTINA (4-4-1-1): Lobont; Ujfalusi, Dainelli, Kroldrup, Pasqual; Jorgensen, Brocchi, Donadel, Fiore (64′ Bojinov), Jimenez; Toni (cap.) (69′ Montolivo). A disposizione: Berti, Gamberini, Pancaro, Di Loreto, Pazzini. Infortunati: Frey, Pazienza. Scelta tecnica: Cejas. Allenatore: Prandelli.

ROMA (4-2-3-1): Doni; Panucci (cap.), Mexes, Chivu, Cufré; Dacourt (71′ Kharja), Aquilani; Taddei (86′ Tommasi), Perrotta, Mancini; Rosi (68′ Okaka). A disposizione: Curci, Bovo, Kuffour, De Rossi. Infortunati: Totti, Alvarez, Nonda, Montella. Allenatore: Spalletti.

ARBITRO: Messina di Bergamo.

MARCATORI: 2′ Toni (F); 72′ Cufré (R).

NOTE: Ammoniti Jimenez (F) al 35′, Donadel (F) al 69′ e Mexes (R) al 4′, Aquilani (R) al 66′, Kharja (R) all’80’, Chivu (R) all’84’ per gioco falloso; ammonito Lobont (F) al 56′ per comportamento non regolamentare.

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